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Re: Vivere nella non-speranza....
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Io penso che coltivare sogni faccia bene. P.s. New ma tu non eri quasi rinato giorni fa?:huh: |
Re: Vivere nella non-speranza....
eh ma...coltivare sogni significa anke avere una realtà funzionante sottostante. è tutto un gioco di equilibrii, un vero casino.
amarlena da amalfi, hai capito? |
Re: Vivere nella non-speranza....
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Ma forse è saggio dire: meglio non vivere di false speranze e illusioni, ma essere obbiettivi e realisti. Riguardo alla speranza l'etimologia della parola suggerisce: http://www.etimo.it/?term=Speranza&find=Cerca Tutto comunque dipende dall'istante presente, anche la speranza che per definizione è proiettata verso il futuro. Ad esempio se proviamo ad alzare con una mano un tavolo molto pesante, e non ci riusciamo dopo un certo numero di volte, perdiamo appunto "la speranza" di poter effetivamente riuscire ad alzare realmente il tavolo. Ma se alleno il mio braccio, che diventa più forte, magari riuscirò ad alzare il tavolo e penserò "speranzoso" e fiducioso che è possibile alzare questo oggetto nuovamente in futuro. Facendo questo esempio pratico possiamo capire che la speranza in questo caso, ma forse sempre, dipende dal nostro stato vitale-energetico (energia appunto intesa come capacità di compiere un lavoro) che viviamo in un determinato momento. Non sentire speranza e fiducia sono legati al nostro essere nell'istante presente, in uno stato vitale basso: è chiaro che se non abbiamo energia tutto ci sembra impossibile da fare e quindi le speranze di cambiamento si azzerano. La "Felicità" è uno stato di pienezza (in termini proprio di energia) e soddisfazione; non è un concetto astratto ma una condizione dello stato vitale del nostro essere. |
Re: Vivere nella non-speranza....
A me piace vivere nel...ma chi se ne frega!!!
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Re: Vivere nella non-speranza....
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