Re: Analisi transazionale
Quote:
|
Re: Analisi transazionale
Quote:
ho sempre avuto la sensazione che la tcc classica ti curi solo il particolare sintomo (es, sei timido con l'altro sesso, sei ansioso al lavoro), ma alla fine non ti risolva il problema in generale..magari il disagio si ripresenterà in altre forme. Questa è una terapia più analitica e quindi inevitabilmente più lunga, ma con consigli comportamentali efficaci e soprattutto che tiri fuori te, senza imposizioni esterne. Lo ripeto, sono cmq convintissimo che conta molto più la persona che hai davanti che non il metodo, perchè un buon terapeuta si adatta a quelle che sono le tue esigenze con metodo scientifico, e per far ciò è necessaria una buona consapevolezza di chi siamo e da dove arriviamo.. PS: per gli altri che hanno scritto.. Stasera non ho il tempo di scrivere, cercherò di essere più esauriente domani.. |
Re: Analisi transazionale
Hai detto che riesci a ''a dare un senso'' ai tuoi pensieri disfunzionali e quindi a ''correggerti''. Potresti parlare in maniera più esaustiva su questo punto, magari con degli esempi concreti?
|
Re: Analisi transazionale
Se uno ha problemi lievi penso che tale terapia possa essere utile nel caso di problemi più gravi sono solo soldi buttati via.
|
Re: Analisi transazionale
sono d'accordo con sentenza: è il terapeuta ke fa la differenza. se hai di fronte una persona hai di fronte una persona, se hai di fronte una macchinetta...mi spiace ma di te non gliene frega niente
|
Re: Analisi transazionale
Quote:
|
Re: Analisi transazionale
la psicodinamica spiega come si crea la depressione, spiega anche quella maggiore, che dagli psich(mafia)iatri viene spiegata come completamente endogena, cioè nel cervello che non funziona e che va curato come si cura un fegato. a fronte di una psichiatria completamente organicista (notare ke neo liberismo e neo psichatria funzionano tutti con la stessa logica del "consuma->sei felice"), la psicologia e la psicodinamica invece hanno necessitato di 100 anni di ricerche intuitive da parte di persone speciali e non da parte di tecnici del cervello che trattano il corpo umano come se fosse un aereoplano o un pc (il cervello è un organo come un altro. tu malato vieni da me. hai casini a casa? non importa, con me non ci parli, io devo fare otto ore e poi nella mia lussuosissima casa, intanto tieniti sta bomba e rincoglionisciti).
mi spiace, ma l'unica via per curare la depressione (i farmaci pssono aiutare nei momenti bui) è la psicoterapia nelle sue varie branche. la terapia freudiana per esempio, ke è psicoanalisi e non psicodinamica (cioè intende descrivere strutturalmente le funzioni psichiche e dare come teoria dinamica la teoria delle pulsioni, quindi implicitamente dice che l'uomo interiormente è una bestia se lasciato solo. in pratica è autodistruttivo ed egoista fino nell'anima, solo la socialità lo salva), nella psicodinamica, che è qualcosa di molto simile a una scienza esatta, tenta di spiegare le relazioni tra tipo e disturbo, quindi spiega per esempio la funzione della rabbia incontrollata, di quella repressa, dei sensi di colpa etc etc. ci sono sempre le stesse motivazioni. ci sono anche studi sulla depressione. è importante sapere queste cose xke purtroppo di dottori onesti (dal consapevole all'inconsapevole) ce ne sono veramente pochi e la differenza come al solito la fa chi ti siede di fronte e ti ascolta e sa quanto è importante crescere con i ritmi e i nutrimenti giusti. anke il più incasinato nella testa del mondo ti dirà ke è stato trattato male o qualcosa di questo tipo: nelle schizzate mentali c'è sempre senso di colpa e rabbia per esempio esistono depressioni affossative, depressioni da senso di colpa, depressioni miste. depressioni bipolari etc etc. tutte queste, che le categorie nosografiche della psichiatria contemplano, sono però spiegabili con i vissuti e quindi una volta criticati questi si può "guarire". ma se una persona, ripeto, nasce gay e sviluppa una depressione tutti capiamo il xke e sappiamo anche dargli buoni consigli (devi dire la verità e trovarti un ragazzo etc etc. insomma sappiamo ke la tristezza nasce dalla diversità e dalla repressione dei propri gusti e personalità). mentre se uno "normale" o pseudotale scoppia xke il mondo ke ha intorno è ingiusto e bacchettone, ecco che la persona è malata, xke, essendo normale in un ambito normale, non è normale ke si ammali. domanda: e se di malati sotterranei in giro ce ne fossero parecchi più di quello che si pensa e chi ammala è semplicemente uno che ha delle qualità che lo portano in situazioni di stress ad ammalarsi? se vedete gli ansiosi hanno tutti un fattore comune: pensano spesso alle cose in generale e agli altri, per questo sono ansiosi, tendenzialmente perfezionisti. e non è roba da curare questa, ma da integrare in un mondo ke di sta roba non ne sa un cazzo! spero di averti spiegato ansiosissimo xke per quanto sia una cosa pesante è anke una cosa vera. se tutti quelli ke stanno su sto forum capissero quello ke sta dicendo sentenza sul conoscersi (anke se non so la sua terapia come faccia o se funzioni) o si sapesse veramente che studi stanno dietro allo studio dell'uomo (dalla sociologia, l'antrpologia, la psicodinamica etc etc che se studiati illuminano nel vero senso della parola l'uomo) staremmo tutti molto molto meglio e pure a macchia d'olio starebbero meglio i familiari e così via e il mondo un po' cambierebbe in meglio. siamo da centinaia di migliaia di anni qui sulla terra e quello che ci viene raccontato dai telegiornali è una palla anestetizzante che anestetizza noi e chi ci sta intorno. per forza stiamo male, siamo ignoranti! Prova a leggere le civiltà minoiche o matriarcali, l'evoluzione della ricchezza, i metodi di coercizione emotiva della televisione. poi mi sai dire se la tua depressione va curata a suon di farmaci non si capisce ke il mondo va di merda xke ci si tratta come dei pupazzi da combattimento?! Ke rabbia! Siamo arrivati all'equazione stare male=ESSERE malati proprio dentro nel genoma! ma vi rendete conto, con tutto quello ke si può pensare?! |
Re: Analisi transazionale
Quote:
clap clap complimenti per il tuo bel post introspettivo tu scrivi poco ma quando scrivi dici cose intelligenti non come alcuni spammatori su sto forum ho trovato tutto interessante, pero' non hai parlato della tcc che è consigliata per la fs. che secondo me ci azzecca molto a portare fuori la persona dai comportamenti evitanti, ovvio a che un depresso non serve ad un sacro cxzzo la tcc... ma solo ai malati di ansia, compresi gli obesi che mangiano per ansia ecc...tutte le categorie di ansiosi...che sono perfezionisti e cagacazzo e pensano sempre a farsi gli affari degli altri e a vedere i giudizi degli altri invece che farsi i fatti propri io penso che nella fs ad esempio gli amici psichiatri non devono metterci il becco, non devono prescrivere mxrda... è tutta una cosa di psicoterapia a meno che l'ansia non dia sintomi fisici, come palpitazioni ecc allora li serve l'ansiolitico cosa ne pensi |
Re: Analisi transazionale
eh non saprei, non ho in realtà molte vie nella mia vita (quando funziono) se non pensare a cosa si e non a cosa no.
io ho l'esperienza ke si mangia per placare dolore angoscia e ansia poi ke la tcc non la conosco, ma ke non c'è niente di male nell'evitare, è solo un fatto di studio. piuttosto ke sull'evitamento, ke è la punta dell'iceberg, io lavorerei sulle imposizioni superegoiche. cioè il "non devi" o devi. è quello ke fa odiare poi le situazioni. a un livello assurdo di rabbia poi ovviamente per non incazzarti nero tendi ad evitare. insomma, quando si arriva a odiare è il caso allora di farsi 2 domande secondo me. comunque la mia era un elogio al perfezionismo se inteso in senso positivo. chi controlla molto non è ke è solo rompicoglioni, è anke molto scrupoloso, e in questa scrupolosità si nasconde la sensibilità, nelle sue varie accezioni. poi ascolta, osserva e pensa molto, è il caso di quelli ke stanno zitti zitti ma quando parlano dicono cose giuste. talmente giuste ke praticamente spesso non vengono cagati né riconosciuti xke oltretutto un po' odiano vendersi (e qui ci sta il mio caso), ma soprattutto appaiono saccenti e qualche volta sanno tutto per il semplice fatto di sapere tutto (sfida mentale) e non per spataffiare roba nel canale della comunicazione, quindi si connettono sul piano intellettuale e non semplicemente dell'orgia emotiva comunicativa effimera. comunque non ho lo scibile (e ne sono contento, visto lo stress ke mi sono propinato), io vado un po' a intuito, un po' ad esperienza, per il resto sento esperienze di altri e osservo molto, oltre a leggere, ma da pochissimi siti fidati. è un casino essere introversi minkia. |
Re: Analisi transazionale
|
Re: Analisi transazionale
un pò di sintesi no? i tuoi post nn li leggo mai, prova a farli + brevi e concisi:cool:
|
Re: Analisi transazionale
Quote:
"Bene, bravo, stupendo Mozart...però...la sua opera...era troppo...come dire...lunga, si...tolga solo qualche nota e sarà perfetta" :) |
Re: Analisi transazionale
ma secondo me fai bene a scrivere molto e sviluppare bene i concetti
|
Re: Analisi transazionale
Allora, cerco di rispondere un pò a spot.. (tenete presente che non ho una formazione di base psicologica/sociologica e quindi faccio fatica a trovare le parole giuste..)
prima di tutto, sto abbinando la psicoterapia (transazionale appunto) con una terapia farmacologica, fatta di antidepressivo + ansiolitico (che tra non molto inizierò a scalare)..Tutto questo perchè ho ormai da circa un anno problemi di forti attacchi d'ansia, che mi causano principalmente nausea e problemi di stomaco, con aspetti depressivi che ho iniziato a manifestare a partire da quest'estate, e che mi hanno portato all'evitamento sociale, che proprio in questo periodo, grazie all'azione combinata di psico e farmaci, sono riuscito ad interrompere. Non vado fiero del fatto di prendere farmaci, io per definizione sono sempre stato contrario all'assunzione di farmaci, e faccio fatica persino a prendere un vivinci per il raffreddore, ma sapevo che se volevo tornare a vivere in maniera decente dovevo passare anche attraverso questa strada, e siccome l'ansia non mi consentiva più un livello soddisfacente di vita (questo dato dal mio perfezionismo e dalla totale assenza di momenti in cui mi sento il cervello libero), mi piglio una bella pastiglietta di paroxetina, e sono determinato cmq a non andare oltre il necessario. Per quanto riguarda l'assunto che il farmaco è l'unica via per curare un disagio psicologico, nulla di più sbagliato secondo me. La psicoterapia, sia essa tcc, analitica o dinamica (direi che la transazionale è un mix tra le tre, forse con più elementi dinamici..alcuni la considerano anche un'analitica facilitata) è basata su forti basi scientifiche, che impongono uno schema tipico di svolgimento della seduta e dell'insieme delle sedute, il chè dà cmq un grande valore aggiunto alla persona che ti siede davanti, come esposizione e introspettivo hanno spiegato molto bene. Il farmaco viene usato in presenza di fattori depressivi, per curare la fase acuta del disagio, di qualunque tipo sia l'origine del disturbo. ma da solo non serve a un fico secco. Io prendevo l'Alprazolam (Xanax) al bisogno..stavo bene dopo una mezz'ora , ti dà una bella botta iniziale, ma il giorno dopo mi sentivo depresso.. La terapia risale alle cause prime che hanno portato al tuo disagio e cerca la ricostruzione di un nuovo Io per non solo passare la fase acuta del problema, ma per darti strumenti in grado di fronteggiare le difficoltà che la vita INEVITABILMENTE (a meno che non te ne stai chiuso in casa tutta l'esistenza a crogiolarti nel tuo compatimento) ti porterà a dover affrontare in futuro. Si tratta solamente di permettere di farsi aiutare per un certo periodo di tempo da una persona competente (e qui sta la difficoltà principale, capire se la terapeuta è cattiva o no..purtroppo lo si impara solamente sbattendoci la testa, come d'altronde si fa con una buona parte delle cose della vita..). Inviterei tutti a rileggersi il famoso post di Clark Kent, in cui spiega nei minimi dettagli e con un'abilità di scrittura che io non possiedo, che cosa ha inteso per lui la psicoterapia. Ora devo staccare, ma vorrei ritornare stasera in specifico sul fatto della psicoterapia transazionale. |
Re: Analisi transazionale
Allora, la psicoterapia transazionale si basa principalmente sui 3 stati dell'io (il chè appunto dà alla transazionale la definizione di psicanalisi sempilificata..). Sono:
- Il genitore: è considerata la parte critica e giudicante, ma anche la parte protettiva - L'adulto: è la parte che consente la capacità di scelta, ma anche quella interamente razionale e non emotiva - Il bambino: è suddivisa in tre ulteriori sotto-categorie, rappresenta la parte della psiche gioiosa e spontanea, priva di inibizione, ma anche quella non indipendente e bisognosa della protezione altrui. Qua naturalmente la faccio molto semplificata, ma nei nostri comportamenti sociali tendiamo ad assumere questi tre diversi stati dell'Io, sia internamente che esternamente, e spesso si parla di "transazione" (da qui il nome della tecnica) quando una parte dell'Io dialoga con una parte dell'Io di un'altra persona (in questo caso spesso si mette in atto il triangolo drammatico, una sorta di gioco psicologico in cui la persona e il suo interlocutore si pongono alternativamente nel ruolo di Vittima, Persecutore e Salvatore) . Scopo della terapia è armonizzare le tre parti dell'Io, in particolare il bambino e il genitore, per assumere il comportamento tipico dell'adulto. Attenzione però: il bambino e il genitore sono necessarie per una corretta salute mentale, e così si cerca di mantenere le parti della personalità che sono considerate necessarie per l'espressione delle emozioni e della capacità di ragionamento di un individuo. Vi rimando alla pagina di wikipedia per un esempio, secondo me esauriente, di una transazione e di un triangolo drammatico. Importantissimo è il concetto di copione. Le nostre figure genitoriali (che non corrispondono necessariamente ai genitori reali, ma sono in generale le figure di riferimento dell'infanzia) svolgono un ruolo spesso repressivo della spontaneità e dello stile di vita di un bambino. Si impara, quindi, ad assumere un atteggiamento per compiacere i propri genitori che consente al bambino spesso la sua stessa sopravvivenza con atteggiamenti che variano a seconda dei messaggi ricevuti.. evitamento, apatia, timidezza, ansia, vivacità, volontà di sentirsi al centro dell'attenzione, rabbia.. Questi atteggiamenti si ripercuotono nell'età adulta, e in particolare nei periodi di stress e disagio si manifestano. Nel mio caso, avendo una madre molto probabilmente fobica in un certo periodo della sua vita, ho sviluppato un senso di evitamento che da bambino mi impediva di socializzare con gli altri bambini e di fare le attività di gruppo tipiche dell'infanzia..Nell'ultimo periodo di depressione, il mio copione mi obbligava (si, alla fine viene visto dalla psiche come un obbligo) all'evitamento e all'isolamento come mi succedeva nell'infanzia (tutto questo, nonostante negli ultimi 12 anni abbia avuto tante esperienze sociali). La seduta di terapia pensa che non sia dissimile da quella di una qualsiasi delle altre tecniche. Si parla, si discute, si cerca di mandare fuori la propria spontaneità oppure si aspettano input da parte della terapeuta. Rispetto alla tcc, ci si basa meno sugli homeworks e più su una discussione secondo uno schema logico copionale..ma ritengo la terapeuta in gamba proprio perchè riesce a farmi allontanare dalla mia eccessiva razionalità che spesso mi impedisce di ottenere risultati, e di basarmi più sulle sensazioni che provo nell'udire certe cose, che non nel ragionamento che inevitabilmente ne seguirà; per fare un esempio, le prime volte prendevo appunti su quello che mi diceva, perchè ho sempre avuto un pò di difficoltà nel memorizzare le cose..dopo qualche seduta mi ha detto che non è importante ricordarsi la frase ad effetto, quanto cercare di sentire ciò che ti è appena stato rivelato, la sensazione, i pensieri che ti attraversano la mente in quel preciso istante. Le prime volte mi sentivo confuso e spesso in colpa per via del fatto che non riuscivo a dare un significato immediato alle mie emozioni, ma attualmente sto migliorando notevolmente. Altro aspetto importante è rappresentato dai piccoli esercizi che spesso la terapeuta mi fa fare nel suo studio..ho addirttura fatto un esercizio di postura del corpo perchè uno dei miei problemi è il fatto che assumo un atteggiamento troppo chiuso, di difesa, e ciò comunica diffidenza e peggiore la mia già bassa autostima. Un altro esercizio interessante, allo scopo di aumentare la mia sicurezza, è stato farmi scrivere su una lavagna cosa significasse per me essere sicuro e cosa significasse essere insicuro..ho notato che alla lavagna scrivevo le mie insicurezze parlando in prima persona, e cosa volesse dire essere sicuri in terza persona, cosa che moi ha fatto riflettere molto su come mi vedevo, ma anche su come potenzialmente avrei potuto ottenere i risultati desiderati. Diciamo che anche qui sono work in progress, ma sento miglioramenti sensibili. Qualcuno (ramo?) mi ha scritto cosa intendo per "sento le cose arrivarmi dall'interno, e non imposte dalla terapeuta". Non saprei esattamente come spiegarmi, forse era una mia convinzione all'inizio della terapia che la terapeuta mi desse delle regole universali di comportamento. Ora invece cresce in me la consapevolezza che quello che posso ottenere dalla vita, o quello che devo fare in un determinato evento, riesco a gestirlo con difficoltà e ansia minori rispetto al passato (e non sono solo i farmaci, di questo sono sicuro perchè questo cambiamento era già iniziato prima di iniziare ad assumerli). Uff, che logorrata:yawn: Se avete altre domande, chiedete pure.. |
Re: Analisi transazionale
Quote:
|
Re: Analisi transazionale
Quote:
Ci sono troppi fattori che possono portare alla malattia, basta che qualcosa (in genere più cose contemporaneamente) vada storto e zac.. l'hai preso in quel posto. Io ne sono l'esempio, anche se per l'appunto arrivo da una situazione familiare che ho sempre sottostimato, forse perchè mi sono realmente solo adesso. Ammiro molto i ventenni che si stanno mettendo in discussione perchè, se non si lasciano troppo danneggiare da questo forum (c'è anche questo rischio..) possono davver mettere una pezza alla loro esistenza senza alcun rimpianto per il passato perduto. Il problema è che sei ansioso, hai la sensazione di essere guardato e giudicato in continuazione, di sentirti in difetto, e quindi taci.. nonstante si dice che qualcosa come il 25% della popolazione italiana abbia qualche forma di disagio psicologico, e quindi, se fondassimo un partito, forse vinceremmo le elezioni:cool: questa società del cz è basata sull'apparenza. se sei ansioso, sei meno produttivo, e quindi out, danneggi il mondo e l'economia globale. Ma forse l'economia e la società non sono fatte di persone ed emozioni prima ancora che di cose materiali? (occhio, mi beccherò dell'anarco-comunista:tt2:) |
Re: Analisi transazionale
Quote:
però per quanto riguarda gli aspetti ansiosi, cerco di stare meno contratto, meno chiuso (ad esempio, prima quando parlavo con una persona e mi sentivo a disagio, stavo con le braccia incrociate, e con le spalle eccessivamente chiuse, ora invece cerco di variare la posizione del corpo e di comunicare più apertura, e non è un caso che gli ultimi 2 colloqui che ho sostenuto, ho fatto bella figura e sono stato preso da entrambi e ore posso, per la prima volta in vita mia, decidere tra 2 lavori quello che mi aggrada di più:cool:) mi rimane un pò di tensione muscolare e di tremore alle mani, ma come mi ha spiegato lo psichiatra, con i farmaci dovrebbe attenuarsi, d'latronde sono 13 anni che convivo con l'ansia:) |
Re: Analisi transazionale
Quote:
premesso che anche secondo me i farmaci vanno usati se si è very low, per depressione e ansia...ma non per la fobia sociale in se'...hai spiegato la vera differenza con la TCC La TCC se ne frega assolutamente delle cause, al massimo il terapeuta ti chiede per 10 minuti da dove pensi che provengano sti problemi. POI STOP La costruzione del nuovo io, puo' essere efficace per chi ha una autostima distrutta da qualche trauma. A volte i fobici sociali non hanno dei grossi traumi, ma solo ENORMI CONVINZIONI DISTORTE...verso il mondo esterno, per questo analizzare molto il passato potrebbe essere una inutile perdita di tempo per un f.s. che se non ha grossi traumi ma solo CONVINZIONI DI BASE SBAGLIATE, deve concentrarsi a modificare quelle, perche da quelle partono i pensieri negativi. Esempio, se uno è convinto che nelle discoteche ci sono solamente tossicodipendenti e alcolizzati, puttane e bulli, non servira' a nulla andare a ricostruire l'IO interiore, ma si dovra' solo togliere questa convinzione errata dimostrandogli che nella realta' non è cosi' :thumbup: |
Re: Analisi transazionale
Quote:
Io però non sono un fobico nel vero senso della parola, e infatti a parte l'ultimo periodo, non hai mai assunto atteggiamenti realmente evitanti.. Ho problemi ansiosi e di nausea (eccessiva interiorizzazione), dovuti ai genitori che non hanno saputo fare appieno il loro lavoro (anche se cmq non covo rancore, hanno fatto quello che potevano). E cmq ho sempre sottostimato la mia situazione familiare, forse perchè non avevo altri modelli di riferimento con cui confrontarmi riesco ad essere anche estroversone in determinate occasioni, quando mi sento a mio agio.. nel mio caso ci sono anche convinzioni di base errate (es, mi sembrava di essere fuori tempo massimo per certe cose, e tutto questo all'età di 27 anni:eek:), però ritengo importante capire da dove si viene prima di tutto.. e poi cercare gli strumenti per rimediare di conseguenza |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 03:33. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.