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Re: gli psicologi/libri parlano
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tu credi che la comprensione sia una questione di saperlo spiegare, e quindi tradurlo in linguaggio? per il resto, non hai risposto alla mia domanda. anzi direi che hai peggiorato la situazione, sostituendo a consapevolezza "analisi", come se si trattasse di una descrizione linguistica! spero di non essere stato troppo presuntuoso, ma questo è quello che penso. p.s. il trash lo scrivevi tu, chiedi in giro. ------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------- in questo post credo di essermi un pò lasciato prendere dalla solita... "egomania"... abbiate pazienza :):baccio: |
Re: gli psicologi/libri parlano
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comunque credo sia possibile (parlando in modo molto prolisso, approfondito e facendo esempi) cercare di spiegare realmente cosa sia la comprensione, ma anchq qui non si sarà mai chiari al 100% |
Re: gli psicologi/libri parlano
ok..allora ha parlato quello che usa il termine "aware" giusto x fare il "figo" o cosaltro?
sai che ti dico? ma non sto nemmeno a perdere tempo a rispondere...mesi fa l'avrei perso...ora? dico quell oche penso e tiro dritto. Io ho fatto e sto facendo un'autoterapia ottimale e mi analizzo come pochi altri...voi no....io mi sto riconquistando il mondo e una sicurezza notevole voi no... quindi vaffanchiappola al tuo "aware"....dì consapevolezza e non scassare la balle... Io scrivevo trash? intanto io sono l'unico che concretamente sul forum è partito quando si è iscritto che era solo e non usciva di casa per la disabitudine e attuando ciò che scriveva è arrivato ad uscire, a conoscere persone e soprattutto ad abituarsi alla vita sociale. Il trash quindi è il tuo/vostro modo di vivere e i vostri post senza un minimo di senso. Opachi...bye |
Re: gli psicologi/libri parlano
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Secondo me è una cosa che non si può spiegare ma solo provare.. E, in ogni caso, la si può provare per istanti della propria vita... ------in merito al come fare nella vita di tutti i giorni------ Quote:
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---------------------------------------- Ho scritto tante belle cose ma non ho ancora risposto a Prassi: cosa fare nella vita di tutti i giorni? Io personalmente ogni tanto non tutti i giorni mi dedico a qualcosa che è una via di mezzo tra meditazione e analisi e leggo libri..(in questo periodo Osho). |
Re: gli psicologi/libri parlano
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Dici di avere la massima comprensione e consapevolezza di tutto MA ORA COSA FAI... FUGGI di fronte al confronto di opinioni sul tema della consapevolezza....forse non sei poi cosi tanto il migliore o lo sei solo nei tuoi pensieri... |
Re: gli psicologi/libri parlano
io non fuggo assolutamente...però dal momento che parlo con gente "ignorante" a riguardo parlarne o non parlarne è la stessa cosa...e se devo fare discussioni da bar allora le faccio nella vita di tutti i giorni e non su un forum che almeno ci ricavi qualcosa di più utile...
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Re: gli psicologi/libri parlano
Bene allora rispondi alle nostre tesi con tesi contrarie che dimostrino la nostra ignoranza in materia, cosi potremo comprendere anche noi dove stiamo sbagliando e migliorarci...
Io penso che il forum serva proprio a questo...confronto per miglioramento... Il Trash del quali parli c'è sicuramente sul forum, ma non penso proprio che sia il caso di in questa discussione, per questo ti chiederei di continuare a discutere del tema principale... |
Re: gli psicologi/libri parlano
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Re: gli psicologi/libri parlano
Prassi l'unico che fa trash qui sei tu....che sei anonimo....come lo sono i tuoi post...
e non aggiungi mai nulla di nuovo al forum... |
Re: gli psicologi/libri parlano
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ahrarara amici |
Re: gli psicologi/libri parlano
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dentro la prima categoria ricadrebbero gli oggetti fisici che possono essere descritti, come un albero. se entrambi abbiamo visto lo stesso albero basta un concetto che lo punti nella nostra memoria, se io non l'ho visto qualcuno me lo deve spiegare descrivendolo all'infinito. dentro la seconda categoria, secondo me, ricadrebbero gli oggetti non fisici in senso stretto che non hanno una descrizione. ad esempio, è possibile descrivere che cos'è a livello di esperienza diretta il dolore a chi non l'ha mai provato, anche essendo "molto prolissi" e procedendo all'infinito? credo sia un fenomeno che può essere solo puntato da [qualsiasi forma di] linguaggio (che è descrizione) e in questo caso solo se è condiviso. dentro questa categoria ci metterei anche la "comprensione" riferita a sè, che secondo me è consapevolezza (non nel senso di analisi o introspezione ma di stato(?) naturale senza scelta), distinta da quella di un motore diesel che mi viene da chiamare conoscenza. |
Re: gli psicologi/libri parlano
una riflessione: la peculiarità della consapevolezza, secondo me, è quella di essere forse l'unica cosa al mondo che nessuno può trasmetterti. può qualcosa che non può essere descritto, essere imparato da fonti esterne? se seguiamo delle istruzioni e siamo attenti a quelle non siamo attenti a tutto ciò che accade, o meglio consapevoli nel senso inclusivo di tutto. questo per me è un problema perchè, mi sento alla deriva.
ne ho parlato spesso con una persona (la mia fonte) che ogni volta mi ripete: "Do you find out about awareness, by someone's explanation of what awareness is, or by being aware?" o tradotta male, "impari ad essere consapevole da una spiegazione di qualcuno di cosa la consapevolezza sia, oppure essendo consapevole?" la frustrazione che dell'essere senza mani nè braccia, e l'impossibilità di afferrare alcunchè lascia è terribile. solo un pensiero, ovviamente. |
Re: gli psicologi/libri parlano
questa sarebbe una risposta parziale, e sicuramente insoddisfacente alla domanda "come faccio essere consapevole?"
la terribile risposta può essere dunque, secondo alcuni: "essendo consapevole." mi piacerebbe molto se ci fossero altre risposte :( |
Re: gli psicologi/libri parlano
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quello che volevo dire è che è impossibile essere matematicamente certi di fare un testo esauriente e che permetta di capire cos'è la comprensione a tutti. Però secondo me qualche speranza c'è, nel senso che magari posso riuscire a spiegarlo a qualcuno, non a tutti: a me è capitato di intuire e di "comprendere la comprensione" perché magari mi hanno parlato o letto di cose che si riallacciavano alla mia esperienza diretta, e in quel momento mi è partito un clic dove mi è nato il pensiero "ah, ho capito, in quel momento avevo lo stato mentale giusto" si, la penso come te (che ti sei spiegato molto meglio), per spiegarsi in certi casi bisogna avere necessariamente qualcosa in comune, bisogna puntare alla fine tutto il linguaggio umano si basa su dei concetti-base: noi conversiamo perché abbiamo un certo bagaglio di conoscenze condivise che ci permette di comprenderci a vicenda (ad esempio la comune conoscienza degli alberi) per stati mentali e oggetti non fisici è molto più complicato, perché non siamo abituati a parlarne, e sopratutto è un mondo troppo complicato per essere appiattito tramite il linguaggio in modo esauriente (cacchio sembro HurryUp:)) insomma qualcosa è possibile trasmettere, ma non sempre, e non a tutti |
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