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Re: I due ingredienti necessari.
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il rispetto me lo sono guadagnato...mi faccio valere, mi so far stimare... solo....beh sempre x via del mio non sapere parlare del + e del -...beh anche nei migliori dei casi quando inizio ad uscire con una compagnia ho la sensazione che ci sia sempre il pensio "noi + giova e tal dei tali"....sarà che negli ultimi anni raramente sono stato all'interno di un gruppo tanto da far dire "noi"... ma il mio non sapere parlare del + e del - credo sia il motivo principale... anche la gente con cui esco ora...con alcuni ci ho fatto anche discorsi profondi e personali...e in quei momento sono stati loro stessi a dire "io ti considero da tempo uno della compagnia a tutti gli effetti...se non d ipiù..."....ma è inevitabile che nella situazione dopo o il giorno dopo ecco che non so più cosa dire...non so parlare del + e del - nonostante il forte avvicinamento precedente...e il "Noi" torna incredibilmente quasi ad essere un "noi + giova".... la dimostrazione? io non mi faccio mai sentire...e per uscire al sabato sera o durante la settimana la sera c'è sempre il solito amico (o al max l'altro ancora) che mi manda un messaggio per dire "stasera si pensava di andare lì...ci sei?".... e mi dispiace...perchè so che se solo riuscissi ad essere spontaneo e parlare del + e del - potrei veramente aumentare qui tanti momenti di avvicinamento e far diventare quel "noi + giova" a tutti gli effetti un "Noi" o ancora meglio "io e te"... si quello che conta per me alla fine è "io e te"...il noi..alla fine mi conta relativamente...fa piacere far parte di un "Noi"...ma io desidero ancora di più far parte di un "io e te"...senti la totale vicinanza dell'altra persona... |
Re: I due ingredienti necessari.
Rispetto senza condivisione.
Anche quando uscivo con il mio gruppetto di amici mi sentivo sempre un estraneo, come Christy erano sempre loro a cercarmi..fino a quando credo si siano stufati. |
Re: I due ingredienti necessari.
Il rispetto sempre al primo posto.
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Re: I due ingredienti necessari.
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Re: I due ingredienti necessari.
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Re: I due ingredienti necessari.
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Re: I due ingredienti necessari.
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Secondo me sei un po' esagerato, e pretendi un po' troppo. Capisco che a volte certe cose possono dar fastidio, ma far parte di un gruppo così avvinghiatamente non è sempre un vantaggio. Io sono un tipo strano, lo ammetto, un giorno mi va di uscire, altri no, di sicuro non vado a cene, pizze, cazzatelle varie per motivi economici e perché non mi diverto. Non si può fare affidamento su di me per queste cose, inoltre faccio ritardi mostruosi, anche perché fino all'ultimo non sono certo di uscire. Quando facevo parte di gruppi, come dici tu, si finiva a litigare proprio per queste mie "mancanze", verso il corpo del gruppo. Oggi, rasserenatomi con le vecchie amicizie, ma senza averle riprese (siamo tornati a livello di conoscenza, buongiorno buona sera, come stai tutto bene, io sì grazie e tu), ho messo in chiaro, non tanto a parole, ma con i fatti che come io non chiedo di "contare", non voglio neppure si conti su di me. Io dico sempre: scegliete dove volete andare, poi ditemelo, se mi aggrada poi ci vado, se no non esco, molto semplice. Questo nei confronti "del gruppo". Poi all'interno del gruppo ho rapporti privilegiati chiaramente, molti mi stimano per la mia intelligenza, la mia esperienza, la mia cultura e capacità di ragionamento, si confidano e mi chiedono consiglio, non giudico e non voglio essere giudicato, a molti piaccio, ad altri meno e mi criticano un po' come nel forum, per le mie scelte da lupo solitario, ma penso sia normale. Credo che l'ideale è sapersi destreggiare a seconda delle persone. Togliti dalla testa che il Rispetto significhi che la gente ti stimi e basta e mettiti nell'ottica che quando non ci sei, se ne dice di peste e corna su di te, come tu e gli altri fate verso gli assenti. E' una cosa normale, fa male a sentirle certe cose concordo, ma è inevitabile, tu sai che succede, e non chiedere, punto. L'importante è che ti apprezzino nel complesso e che quindi abbiano piacere ad averti e non trovino la cosa solo un dovere perché imbarazzati a dirti che non ti vogliono (ma si capisce nel qual caso). |
Re: I due ingredienti necessari.
Ben detto Winston, a me manca spesso il primo perchè tendo ad essere troppo accondiscendente con le persone che mi piacciono pur di piacere loro invece sbaglio sempre mi mordo la lingua ma continuo a ricaderci maledizione
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Re: I due ingredienti necessari.
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Re: I due ingredienti necessari.
Hai 40 anni stone?
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Re: I due ingredienti necessari.
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Re: I due ingredienti necessari.
Ho partecipato a gruppi dove avevo forse la prima ma non la seconda (a dire il vero parlavo poco, non saprei) e gruppi dove avevo entrambe.
Ora come ora frequanto alcuni amici che riescono addirittura a chiamarmi "Uno dei miei migliori amici", il che mi fa supporre che con qualcuno di loro ho entrambe. Chissà :pensando: |
Re: I due ingredienti necessari.
Hmmm a me dipendeva chi faceva parte della comitiva in quel momento.
Il rispetto si c'era ma mi sentivo meno rispettato per esempio quando erano presenti anche le ragazze.......all'epoca parlare con una femmina era impossibile x me quindi la reazione era......il mutismo poi loro via via mi ignoravano e di conseguenza anche i maschi che andavano dietro alla femmina!.....sono stato lasciato SOLO in un viaggio di ritorno da una cena in campagna da una ventina di persone.....nessuno venne in auto con me (questo per farvi capire cosa intendo) Condivisione: la condivisione è importante ma non l'ho mai avuta Ho fatto parte di una comitiva solo 10 anni fà per circa un annetto e probabilmente questo mio limite ha portato a quasi odiare questi atteggiamenti di unità di massa!! Anche oggi a 30 anni sento parlare "noi andiamo in vacanza" "non sappiamo cosa fare sabato sera prossimo" eppoi per vedere un amico §(solo un caffe eh)devo prima essere sicuro che nn abbia nessun tipo di impegno con la "gang"......se no puntualmente vengo scartato per questo motivo |
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