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Re: fobico a 40 anni
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Re: fobico a 40 anni
beh no dai, probabilmente non sono passati perche' non ne hanno avuto il tempo: prima la palestra, poi il raduno alle 5 , alla sera nuove strategie di approccio e alla fine organizzare le vacanza all'estero! Ci penseranno domani ad andate all'SPDC.
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Re: fobico a 40 anni
Di fatto questo posto è diventato il principale portale italiano per chiunque abbia problemi nel relazionarsi con le persone...il che include una varietà enorme di problematiche, molto diverse anche per gravità. Ma sinceramente non ci trovo nulla di male...quando internet sarà più diffuso tra la popolazione, forse i tempi diverranno maturi per aprire portali più selettivi e specifici.
Comunque a volte sembra quasi che chi non ha una diagnosi apposita di fobia sociale, sia un "previleggiato" che non ha diritto di lamentarsi...con tutto il rispetto che ho per i vostri problemi...non è così, per nìente. |
Re: fobico a 40 anni
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Infine, c'è sempre una sorta di gara a chi sta più male....anche se non capisco il perchè di questo meccanismo. Ma lo rivedo anche su me stessa. |
Re: fobico a 40 anni
Potremmo proporre una sezione ad accesso limitato per i fobici doc.
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Re: fobico a 40 anni
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E poi...capisco che può risultare desolante sentirsi "sfigati" (parola da bandire nel vocabolario, ndr) pure qui...però te lo ripeto, non è tutto oro quel che luccica. |
Re: fobico a 40 anni
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Re: fobico a 40 anni
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ma vattelappesca perchè lo faccio... non lo so.. |
Re: fobico a 40 anni
be' perchè almeno in qualcosa dobbiamo sentirci speciali...se non in positivo...almeno in negativo
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Re: fobico a 40 anni
O maronna :) non per essere ripetitivo, non si tratta di una questione di "sentirsi speciali" in senso negativo o provare fastidio per chi sta meglio.
Il fastidio nasce quando si vedono altre persone appropriarsi della propria condizione , per la quale si sta soffrendo come cani, sbandierarglia per poi scoprire che in realta' quella condizione molto probabilmente non gli appartiene (beati loro). Visualizzate insieme a me questo esercizio_: immaginate di soffrire di obesita', di essere derisi a causa dell'obesita', di isolarvi e di soffrire per la vostra condizione. Supponiamo che un bel giorno entri nella vostra stanza un/una giovane di bella presenza con un leggero gonfiore alla pancia , (avra' mangiato fagioli?) e che si lamenti di essere grassa, di non poter vivere a causa del fatto di essere grasso/a. Ditemi come umanamente vi comportereste. (chi mi risponde che cercherebbe di comprendere lo eleggo San Francesco dell'anno) |
Re: fobico a 40 anni
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Re: fobico a 40 anni
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Ma io non contesto questo! Contesto il fatto che questo forum sulla base di quanto dici, si chiami forum sulla fobia sociale... Cmq il thread era stato aperto per i fobic over 40 nella speranza di trovare / ritrovare motivazione che diano un senso almeno a questultima fetta di esistenza, Chi volesse scambiare opinioni suggerimenti ecc. ecc. |
Re: fobico a 40 anni
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Re: fobico a 40 anni
p.s. anche i malati di cancro hanno problemi relazionali, come tutti i malati di qualsiasi patologia psichiatrica e una parte di quelli con patologie fisiologiche anche leggere, nonché una metà della popolazione mondiale. tuttavia, come ci ha ricordato una persona che è arrivata da poco, c'è qualche indizio sul forum che ci fa pensare che sia di fobia sociale
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Re: fobico a 40 anni
[/QUOTE]Il fastidio nasce quando si vedono altre persone appropriarsi della propria condizione , per la quale si sta soffrendo come cani, sbandierarglia per poi scoprire che in realta' quella condizione molto probabilmente non gli appartiene (beati loro).
Hai ragione, ma in ambito di timidezza e fobie sociali è sempre stato così... bisogna fare la tara rispetto a chi si definisce così e non lo è, ma questo vale un pò per tutte le attitudini umane... chi dice di essere sensibile, chi dice di essere altruista ecc. Piuttosto bisognerebbe capire perché molti di noi (o tutti?) qui dentro si sentano in una condizione limite, i peggio messi di tutti... o è una sensazione solo mia? |
Re: fobico a 40 anni
In effetti hai ragione, potrei esagerare io stesso anche se ci sono dei parametri oggettivi. E' che poi le persone che soffrono di questi disturbi hanno effettivamente problemi a rappresentare in maniera reale cio' che li riguarda e anche a capire la sofferenza altrui, e spesso nei rapporti che si creano fra gli stessi fobici/timidi ecc. ecc. entrano in gioco delle dinamiche di confronto che sono gia' di per stesse "malate". Mi ricordo che in un certo periodo della mia esistenza ho frequentato uno di questi gruppi di "autoaiuto": all'epoca, trentenne ero diventato amico di un quasi coetaneo ed uscivamo qualche volta per metterci alla prova: si trattava di un ragazzo oggettivamente bello, che tuttavia aveva il problema della sudorazione eccessiva e percio' si richiudeva a riccio quando le ragazze (che praticamente gli sbavavano dietro) cercavano di attirarne l'attenzione. Si tratta di una delle amicizie piu' sbagliate che abbia stretto: lui all'epoca passava ore ed ore a raccontarmi di quanto soffrisse di questa situazione, di quanto si vergognasse del fatto di sudare molto durante il rapporto(!!!), del problema di timidezza assoluta che aveva a lavoro. Io all'epoca (e tuttora oggi) assumevo farmaci, avevo gia' una laurea ma non riuscivo a trovare un lavoro, avevo (ho) il viso butterato da un'acne violenta.
Sono sicuro che soffrisse come me , in certe situazioni ma non riuscivamo veramente a capirci: io pensavo che non si rendesse conto delle doti oggettive che aveva (era un tipo intelligente e pure bello), lui mi guardava com un po' di estraneaità, non espressa ma intuibile, perche' io avevo "ceduto" ai farmaci , non avevo usato la volonta'. Poi lui si è operato di ETS e non mi ha piu' chiamato. Da quell'esperienza ho capito che non basta condividere un problema per essere amici, che il confronto era umanamente inevitabile, che mai piu' sarei andato ad un gruppo di auto-aiuto non diretto da qualche persona che ne capisse di queste dinamiche o autogestito. alla fine la cosidetta' fobia sociale e' diventata qualcosa di cronico, nascosta a tutti, tranne ai miei e al mio medico: gli altri mi vedono come una persona strana ma meglio cosi'. |
Re: fobico a 40 anni
secondo me i fobici hanno 2 grossi problemi:il piangersi addosso e la poca forza di volontà
o magari mi sbaglio,ma io mi vedo così.[/QUOTE] sono stata semi-autistica fino ai 17-18 e concordo....la mia vita era uno schifo ma il blocco mi impediva di cambiarla...ma per capirci: voi vi9 immaginate davvero così o quando vi vedete nel "vostro mondo imaginario" (non so voi io vivevo inquello in quegli anni) vi vedete più estroversi e megeri di successo? io credo di essermi sbloccata per il desiderio di avvicinarmi un po' a quell'immagine....sia chiaro, non sono una che stravede per la sua vita, ma almeno la fobia l'ho in parte sconfitta... |
Re: fobico a 40 anni
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Io ho 35 anni, rispondo a questo 3d , ma non x portarti un esempio di guarigione ( se non avessi problemi, il giorno di ferragosto non sarei qui a risponderti d'altronde :)), ma perchè faccio parte del gruppo di coloro che in qualche modo ultimamente conducono una esistenza "invalida". Non mi sono mai considerata fobica sociale, molto timida sì, ma non di una timidezza invalidante: in una scala da 1 a 10 ho fatto cose per un valore di 5, mettendoci però molta fatica . Se non fossi stata timida probabilmente avrei fatto 10! Ultimamente però mi devo qualificare "fobica sociale" in quanto è vero che faccio delle cose, ma non ne faccio tante altre... : io lavoro, faccio la spesa, esco e vado a negozi da sola. Faccio tutte le attività quotidiane da sola senza tante difficoltà. Però da 2 anni ( e non esagero) non esco più in compagnia di altre persone, a fare shopping, a un cinema, in un locale. Zero. Come vedi io sono normale per un verso, perchè cmq lavoro e non ho grossi problemi a gestire i doveri della vita... ma quando si tratta di socializzare mi eclisso totalmente. Feste, cene, compleanni, cinema... chi si ricorda più come si fa? a me questa componente manca totalmente... non riesco più ad avere una vita normale in questo senso. E' stato un crescendo ( anzi un diminuendo!) dovuto a vari fattori, in primis forse quello dell'invecchiare. Ho 35 anni, sono single, non sono particolarmente avvenente, e mi sento, per usare un termine che usano i giovani.. sfigata. Ho paura di farmi vedere in giro fisicamente, x esempio in un locale ( ma anche al cinema o in qualsiasi altro posto dove la gente va a divertirsi) , ho paura che gli altri mi guardino con compassione o al contrario che mi deridano, che i ragazzi non mi guardino o che se mi guardano mi vedano solo "buona x fare sesso" ( passabile), perchè poi sono da buttare... essendo single ho paura che gli altri a priori mi giudichino o affammata di sesso o in cerca di sposarmi. Ho vergogna di me stessa. Di esistere, di ciò che IO SONO e automaticamente dei pregiudizi altrui. Non so come uscirne, sono andata qualche volta da una piscologa questo inverno, ma non mi ha tanto aiutato e infatti ho lasciato... Spero a settembre di trovare un buon psicoterapeuta , ma non è facile.. non ci sono degli elenchi per ciò che cerco io ( cerco un medico-psicoterapeuta e non uno psicologo-psicoterapeuta). |
Re: fobico a 40 anni
Beh...forse le tue sono solo delle fisse mentali....cosa c'entra il non essere particolarmente avvenente?Qui a Catania alla piu' mataffa il tel.le squilla ininterrottamente....datti da fare,guardati intorno....non ingabbiarti in personali ed errate auto-convinzioni....
Ciao.:) |
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