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Re: le amicizie da estroversoni
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PS: se vuoi una dimostrazione concreta sono disposto anche a organizzare un incontro, non fa mai male! |
Re: le amicizie da estroversoni
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Perchè anche a me il linguaggio non soddisfa affatto, lo vedo come un mezzo di non-comunicazione, quando dovrebbe essere il contrario.... |
Re: le amicizie da estroversoni
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La meta-comunicazione è la comunicazione che tende il più possibile a questa comunicazione ideale telepatica. Non è vincolata a condizioni formali, per esempio nella meta-comunicazione parlare con un tono di voce basso, o esprimere un pensiero qualunque che passa per la testa, non viene considerata una cosa proibita. Tutto è permesso nella meta-comunicazione, l'unica condizione a cui bisogna sottostare è accettare la falsificabilità di qualunque opinione e la disponibilità a mettere in discussione qualunque idea (da non confondere con lo scetticismo, che è deleterio per la meta-comunicazione). Il principale principio etico che è alla base della meta-comunicazione è cercare di ridurre al minimo possibile la necessità di adottare maschere e il desiderio di nascondere aspetti della propria personalità agli altri. |
Re: le amicizie da estroversoni
WALL OF TEXT!! :o
PS: Giova broccolatore ;) |
Re: le amicizie da estroversoni
x la piocchettina: non ascoltare hurry...lui è il male...lui vorrebbe utilizzare il linguaggio come anche il peggiore degli estroversoni faticherebbe a fare....
la metacosa lì...è possibile solo in 2 maniere...solo 2 modi x superare il discorso delle maschere pirandelliano: 1-hai approfondito la conoscenza....ergo non hai più bisogno di una maschera che magari ogni tanto all'inizio usavi. 2-nel cervello non circolano pensieri negativi, di sfiducia (tipo il mio che ho "di non aver enulla da dire)...da lì in poi ti rendi conto che puoi uscire fuori come vuoi volendo...devi solo saperti indirizzare tu. Tornando al mio discorso iniziale...esempio..ieri sera sono uscito con un gruppo di persone con cui non ero in confidenza (cioè 2-3 di loro li conosco da 4-5 uscite grazie ad un amico e gli altri 6-7 li ho conosciuti tra ieri e un'altra sera). Risultato? vuoi che ero di buon umore, vuoi che mi sono scolato nel corso della sera un paio di vodka beh ho detto qualche stronzata, risposto a qualche battuta...insomma ci si è divertiti tutto sommato...le volte in cui mi sono trovato fuori luogo sono state giusto un paio x qualche frazione di secondo....per il resto...anche nei silenzi non stavo malissimo. Il problema? si è scherzato sì...ma gli scambi sono stati solo del tipo "ma secondo me lei ci verrebbe volentieri a casa tua...no Franceschi'?"...robe del genere... e non perchè gli altri siano superficiali.... oppure più semplicemente "si potrebbe andare al lago un giorno con sto caldo..." ecc...ecc... e poi di seguito battute varie... the problem? non so proprio come posso passare dallo stato di conoscenza iniziale (cioè dal "ciao sono Davide, tu sei Sara...ti piace il posto? come sono i tuoi amici? di che anno sei?) al punto in cui ci si può considerare amici...amici che chiami e che non aspetti il sabato sera x chiamare e decidere dove bersi una birra o una cocacola passando la serata di fatto a non approfondire il rapporto, ma restando semplicemente un "semi-estraneo" con cui ogni tanto scherzi e con cui fai battute di tanto in tanto. Non so che discorsi devono essere affrontati...non ho proprio argomenti che mi passano per la testa...eccetto una battuta sul momento che può venirmi...parlare così della vita, passioni...non so come arrivarci a parlare e non mi vengono nemmeno in mente le domande e le cose di cui parlare... ergo...sono relazioni che sono destinate a non approfondirsi mai se non cambio la cos.a.. |
Re: le amicizie da estroversoni
cioè....boh...sto iniziando a pensare che il sentimento d'amicizia per me è off limits..forse pure più del rapporto a 2...magari un rapporto a 2...boh...trovo una ragazza particolare che mi colpisce...con cui mi apro...in fondo non temo di esporre come sono...magari piaccio a qualcuna prima o poi x tutta la misteriosità che generano i miei silenzi, la mia alienazione in un angolo ecc...ecc...o viceversa qualcuna resta colpita quando faccio qualche battuta senza preoccuparmi troppo.
Ma...penso che intorno non avrò molte persone vicine nella mia vita se non riesco a cambiare il mio modo di relazionarmi...cioè...le poche conoscenze che ho e che cerco d ifarmi di volta in volta ogni tanto sono destinate a restare superficiali, gente con cui non mi chiamo, non ho molta confidenza...a partire da mio fratello, fino ai aprenti, fino ai coetanei qua ne ho parlato e la risposta della ragazza e la mia successiva son significative della situazione. http://www.psiconline.it/forum/index.php?showtopic=9867 E' un' incapacita a parlare del quotidiano, di quello che ti fa sentire in famiglia, amico ecc...ecc... e così facendo i rapporti beh...non progrediscono...entri il primo giorno a lezione con un "ciao"...e poi magari dopo 1 settimana fai qualche battuta ad alta voce...e...2-3 anni dopo che "convivi" con le stesse persone intorno non cambia nulla...un "ciao" e tu nel tuo angolo...e al max una battuta se sei tirato in causa o ti senti tirato tu. Così con quelle conoscenze del sabato sera che mi sto facendo. Per quanto si sia scherzato in queste poche uscite un po'...forse c'è chi ha parlato e si è insirito apparentemente anche meno di me....cioè...io di fatto conversazioni a 4 occhi non le ho affrontate (se non con un ragazzo e su banalità...musica...uscite) nel gruppo, ma mi sono limitato solo a battute, allusioni, doppi sensi di tanto in tanto o un commentino....si percepisce la distanza...mi sento lontano...estraniato dal mondo...incapace di conversare...creare un rapporto fraterno (io che non ho un rapporto nemmeno con mio fratello)...e quelle poche battute sono dette così...giusto x non stare tutta la sera in silenzio, per avere un motivo x cui uscire con un gruppetto di persone... |
Re: le amicizie da estroversoni
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Re: le amicizie da estroversoni
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Re: le amicizie da estroversoni
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Quando potremo comunicare così te lo spiegherò meglio. |
Re: le amicizie da estroversoni
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Mi sembra di aver già sentito questa frase. Chi hai citato Russell? |
Re: le amicizie da estroversoni
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Re: le amicizie da estroversoni
capisco perfettamente giova88gforwell perchè anche io ho lo stesso tipo di problema, in poche parole come diceva un utente di cui non ricordo il nome: "Insomma oltre al coraggio bisogna avere la capacità di fare discorsi frivoli"(cit)
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Re: le amicizie da estroversoni
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Per me per avere una comunicazione il più autentica possibile si dovrebbe abolire del tutto l'uso della parola....e limitarsi alle espressioni e ai fatti..... |
Re: le amicizie da estroversoni
giusto...la piocchettina ha ragggione...le parole sono superflue....argghhhh
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Re: le amicizie da estroversoni
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Il linguaggio umano è come un mondo fisico, dove al posto degli oggetti fisici ci sono i simboli (le parole), e al posto delle leggi fisiche ci sono le regole grammaticali, sintattiche, e semantiche. Il mondo fisico potrebbe essere un discorso di qualcuno che cerca pazientemente di comunicare con noi attraverso un particolare linguaggio. Quando organizziamo un discorso è come se creassimo un mondo, ti consiglio di osservare il panorama del linguaggio, perchè è un mondo che riflette i pensieri, e può essere sempre perfezionato. Un numero irrazionale si può approssimare con la precisione voluta (purchè non sia 0) aggiungendo quante cifre decimali si vogliono. Inoltre c'è sempre la possibilità che la mente sviluppi facoltà telepatiche. Bisogna solo attendere: la comunicazione si evolverà, le utopie si realizzeranno. Ma il nostro inconscio deve dare il permesso perchè questo accada. |
Re: le amicizie da estroversoni
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Pensa solo ai grandi oratori che riescono a persuadere le masse....pensa al nazionalsocialismo che stragi che ha fatto solo per delle "ideologie" inculcate al popolo da gran persuasori... Il linguaggio, se non è usato a dovere, diventa spunto per miscomprensioni e, invece di comunicazione diventa non-comunicazione..... E' vero che noi pensiamo il mondo attraverso le parole, ma perchè abbiamo imparato così....gli animali percepisco il mondo per quello che è, non schematizzato attraverso della lettere.... Sono d'accordo che il linguaggio sia duttile e agile e possa essere usato come grande strumento di comunicazione a meno che lo si sappia usare..... Telepatia? Faciliterebbe molto le relazioni tra uomini....sarebbe bello....:) |
Re: le amicizie da estroversoni
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Al posto delle lettere ci sono gli odori, i sapori, le forme, al posto della grammatica ci sono le leggi fisiche, etc... una qualunque disposizione di oggetti che osservi è come una frase scritta in un particolare linguaggio. La retorica degli oratori non ha a che fare con la meta-comunicazione, la meta-comunicazione usa un linguaggio strutturato in modo serio, come il linguaggio naturale, perciò non è possibile "barare" con la meta-comunicazione. Forse se tutti usassero il linguaggio in modo reale si svilupperebbe anche la telepatia. |
Re: le amicizie da estroversoni
"la meta-comunicazione usa un linguaggio strutturato in modo serio, come il linguaggio naturale, perciò non è possibile "barare" con la meta-comunicazione."
HurryUp forse tu stai parlando del linguaggio inconscio? per cui se si è bravi a leggere i messaggi che la persona ti manda andando oltre le sue parole si possono percepire le sue "vere intenzioni"? una specie di pnl a tutto campo? fra l'altro cosa intendi per usare il linguaggio in modo reale? il linguaggio è uno strumento della comunicazione, la comunicazione puo essere inviata all'interlocutore tramite diversi strumenti, ovvero tramite diversi linguaggi, quando si comunica in un modo o nell'altro la trasmissione del messaggio viene distorta, cioè perde l'efficacia stessa dell'intenzione di cio che tu vuoi comunicare, la forma di linguaggio meno distorta che mi puo venire in mente in tal senso è l'archetipo |
Re: le amicizie da estroversoni
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si può avere coraggio perchè si capisce a livello inconscio e conscio per l'enorme consapevolezza che avere timore in fondo è sciocco...e vale la pena scontrarsi con quel po' di timore provato e non farsi calpestare da esso... ma se fatto ciò...hai il coraggio di prendere e avere l'iniziativa...ma...ma...non hai parole x affrontare la relazione...avere coraggio non serve a nulla. Ed io ne sono la prova...diverse volte ho fatto cose estroverse, ho attaccato bottone nella maniera più impensabile, ma...poi mi sono eclissato e ho dovuto tagliare corto e uscire di scena 4 secondi dopo aver attaccato bottone (4 secondi o poco più) perchè proprio non ho la capacità di fare discorsi frivoli...anche se....anche se magari sul momento se ne avessi voglia avrei la pazzia x dire "guarda...la verità e che i tuoi occhietti m'hanno colpito...sapevo che non t'avrei più rivista e blablalbla..." ...insomma dire una cazza madornale... però se fatto ciò non hai nulla su cui conversare e non sai parlare del + e del -....il coraggio serve a ben poco... |
Re: le amicizie da estroversoni
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Comunque, credo che la meta-comunicazione sia possibile con il linguaggio, non ci sono limiti, tutto può essere codificato in un linguaggio. Al massimo non può essere capito, ma può sempre essere codificato, perciò bisogna sforzarsi di codificare. |
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