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re: Una vita da disoccupati
Era un discorso generale non strettamente legato a quegli stipendi, ma anche volendolo legare, il punto è che qualcosa è sempre meglio di niente, per qualcuno, anche per rispondere a quello che disserta sul "bisogno di lavorare", non è che tutti abbiano alternative, o comunque l'alternativa è peggiore dello sfruttamento, il mantenimento tranquilli nella cameretta con PC e condizionatore e pasti preparati non è per tutti. Mentre per molti altri é un'alternativa peggiore allo sfruttamento lavorativo. Quindi è giusto sfruttare? Assolutamente no. É giusto farsi sfruttare? Si può esserlo, se le alternative mancano o sono peggio, per il diritto di avvicinarsi quanto più possibile al meno peggio, che non va certo giudicato.
D'altra parte coloro che scelgono di non accettare questi compromessi non stanno facendo niente, più di qualche post arrabbiato, per sovvertire le cose, esattamente come chi il compromesso lo accetta, magari semplicemente perché deve, la presa di posizione di starsene a casa e incitare gli altri a fare altrettanto lascia un po' il tempo che trova in termini di cambiamento. |
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Mandiamo delle mail anonime a Draghi? |
Prima che inventassero il lavoro, i primitivi comunque dovevano procacciarsi comunque il cibo con la caccia e altri stratagemmi.
Una vita moolto faticosa , dove tutti dovevano fare qualcosa. Io la vedo così, vado a lavoro le mie ore, faccio il minimo e per il resto della giornata sono libero da pensieri. Quando arriva lo stipendio penso che mi basta e avanza, cerco di risparmiare e pongo le basi per un ipotetico ritiro dal mondo del lavoro. Ma è un piano a lunga durata, io sto giocando secondo le regole della società ma spero di rompere questo giochino onestamente |
re: Una vita da disoccupati
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Io sono fortunata fra tremila virgolette, sono sempre stata fuori da logiche aziendali e del capitale, ho fatto il lavoro che mi piace (sempre fra tante virgolette) a cui riesco a dare un senso, i compromessi sono tanti e per molti sarebbero inaccettabili, ma ognuno sa le cose sue, non si può ridurre tutto a "lavorare è male". Oppure chi lo dice si metta all'opera a creare alternative migliori, per gli altri prima che per se stesso se è tanto infastidito dal lavorare altrui. |
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Il primitivo si procaccia il cibo e se lo fa per altri, oltre che per sé stesso, lo fa per la famiglia o la comunità. Quando sono nate le prime civiltà, queste si sono formate con l'uso della forza, della sottomissione e della schiavitù. Se non c'è chi lavora per altri nessuno può accumulare capitali. A me di fare lo schiavo per far vivere nel lusso altri non interessa, non è una cosa che posso accettare. Purtroppo tutti coloro che non hanno avuto fortuna (si, parlo di fortuna e non di talento, perché anche quello é fortuna) sono più o meno ricattabili e accettano una vita di compromessi. Io non mi voglio arrendere, non voglio soccombere all'idea che per sopravvivere (sopravvivere come sopravvive un animale) devo essere costretto a fare lo schiavo a chi è stato più fortunato di me. Preferisco morire, piuttosto. |
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Una volta che hai capito questo, dovresti migliorarti in quel determinato ambito... sarà un' impresa trovare qualcosa, se non hai un minimo di conoscenza/ esperienza, sopratutto la seconda. |
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Generalmente in questi casi parlo sempre al personale, perchè sono consapevole che alla maggior parte della gente le cose vanno bene così come stanno, cioè lavorare da mattina a sera, perchè è sempre meglio, per loro, che stare a casa o avere del tempo libero di cui non sanno che farsene. Inoltre il lavoro serve per vivere (se pagato sufficientemente) e dà a loro un senso alla vita e un "allineamento" al vivere sociale.
Peccato però che per quei pochissimi come me questo stato di cose è come vivere un vero è proprio incubo: sotto il ricatto della fame devi fare quella vita. Poco importa se poi, per non finire in mezzo ad una strada, magari finisco morto suicida perchè non riesco a sopportare quel tipo di vita che, inoltre, amplifica notevolmente problematiche che ho già di mio. In poche parole, sono tra l'incudine e il martello. Capite bene che, per me, il lavoro così come è concepito in questo mondo, è sicuramente un male. Se poi ad altri fa stare bene o fa comodo, beh..beati loro. Giocano in casa. Ma non mi venissero a fare la morale, perchè a sentirsi vincenti siamo bravi tutti, se giochiamo nella squadra giusta. E no, non è facile cambiare squadra, significherebbe cambiare cervello, diventare un altro. Se dovessi dare una mia opinione generale sul lavoro, ritengo sicuramente che si dovrebbe rivedere l'orario di lavoro, dando la possibilità a chi vuole lavorare di più di poterlo fare, ma senza dover costringere anche altri poveri disgraziati a spararsi quelle 8 o 12 ore di lavoro al giorno. Bisognerebbe poi creare più opportunità anche a quelle persone che hanno problemi di tipo psicologico o relazionale, accompagnarli in qualche percorso più consono, creare maggiori opportunità lavorative da remoto o cose del genere. |
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Da incorniciare. |
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Eh certo, io che con la fobia sociale e il disturbo evitante riesco ad uscire di casa solo per andare dai medici domani apro un gruppo facebook e whatsapp per organizzare un evento di protesta non so dove con 1000 partecipanti. Tutto dalla mia cameretta dove sto bello al fresco con il climatizzatore e il purificatore d'aria da 1000 euro, seduto sulla mia poltrona da gaming in finta pelle, davanti ad un pc da far "Nvidia" al forum di Tom's Hardware, tranquillo, a non fare un cazzo senza pensieri. |
Sono fortunato per ora a poter vivere di sussidi,lo so..ma ho 5 anni di contributi versati e per ora mi godo..la vita..avevo bisogno di più tempo per me questi 2 anni,ho proprio cambiato marcia,dandomi degli obiettivi,scadenze,e in futuro cercherò solo un lavoro adatto..e se dovessi sfruttare l'invalidità lo farò..per trovare un posto idoneo..non ho intenzione di fare lavori dove compromettere salute e stressarmi...
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re: Una vita da disoccupati
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ti capisco e capisco i vostri ragionamenti, sembrano arroganti ma sono giusti. è la NOSTRA vita e dobbiamo cederla. ma ti fregano perchè quando arrivano le bollette, l'affitto, quando manca la carne la verdura e la frutta in casa, allora scatta il senso di sopravvivenza. e fai TUTTO quello che non vorresti fare. fai di tutto. non sono loro che vincono su di te, ma l'istinto di stare a galla che prevarica su ogni ragionamento. per questo ci sono le morti bianche, gli svenimenti in fabbrica, perchè si ha fame. |
Ho firmato il contratto con Deliveroo :pensando: ma in seguito aggiungerò qualche altra piattaforma. Ho visto un video su YT di un utente che in 1 anno ha raggiunto 20k con il food delivery, ma immagino siano cifre raggiungibili da pochi...
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Speriamo tolgano il reddito di cittadinanza o che almeno lo levino ai giovani e lo riservino ai 50enni che fanno fatica a trovarsi un lavoro.
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Lo prende il nucleo famigliare... Madonna almeno informarsi.
Spero che tutti quelli contro il reddito gli tolgano pure le mutande. |
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