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Re: Il Cineforum
Chiedo scusa se vado off topic ma volevo dire che stasera,dopo anni, provo a vedermi un film. Nulla di cui valga la pena di parlare tra cinefili epperò,se la cosa mi riesce,penso che sarò più attivo in questo 3ead.
Ciao a tutti. |
Re: Il Cineforum
Ok, visto anche io "a venezia un dicembre rosso shocking" :)
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Re: Il Cineforum
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Re: Il Cineforum
visto anch'io.
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Re: Il Cineforum
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Re: Il Cineforum
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E comunque la noia è soggettiva :occhiali: |
Re: Il Cineforum
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Re: Il Cineforum
Io non sto partecipando perché ho avuto dei problemi con il lettore collegato alla tv, vedermi i film su pc non mi piace, dovrei rientrare in pista per la prossima proiezione se tutto va bene.
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Re: Il Cineforum
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Re: Il Cineforum
Stasera ho visto anch'io A Venezia... un dicembre rosso shocking! :bene:
Stavolta per ultimo credo... :ridacchiare: EDIT comunque suggerisco caldamente a chi non l'ha visto ancora di vederlo, soprattutto a passy: da amante del genere sono sicuro che ti piacerebbe! :yes: |
Re: Il Cineforum
Ok, torniamo a parlare di film. :cool:
Non c'è nessun altro che deve vedere il film di Roeg vero? :pensando: Domani o al massimo nel weekend iniziamo a parlarne. :bene: |
Re: Il Cineforum
Don't Look Now è, forse a causa del ridotto numero di passaggi televisivi, meno noto in Italia che in patria dove si è aggiudicato niente poco di meno l'ottavo posto nella lista dei 100 migliori film britannici del ventesimo secolo che il British Film Institute ha stilato nel 1999: http://it.wikipedia.org/wiki/BFI_100.
Il film è un thriller con risvolti parapsicologici: tratto da una novella di Daphne du Maurier (che già ispirò Hitchcock per Rebecca, la prima moglie e Gli uccelli), racconta di una coppia inglese che, persa la figlioletta in un tragico incidente, si reca a Venezia dove il marito dirige i lavori di restauro della chiesa di San Nicolò. Durante questo soggiorno il loro percorso si intreccerà prima con quello di due anziane sorelle scozzesi, una delle quali cieca ma dotata di poteri medianici, e poi con un misterioso serial killer che miete vittime in laguna. Il film può prestarsi a molteplici chiavi di lettura: da un punta di vista psicologico come la storia di una difficile elaborazione di un lutto; come una fiaba nera e beffarda nella quale nulla è ciò che appare; come storia della fascinazione morbosa per una città, Venezia, nella quale i fantasmi del passato e le angosce del presente sembrano mescolarsi in un unico piano narrativo (e sotto questo punto di vista mi sembra che il film di Roeg abbia davvero saputo sfruttare tutto il potenziale che Venezia offre da un punto di vista thriller-orrorifico). Le premonizioni e l'intrecciarsi dei piani temporali danno luogo alla struttura del film, Roeg ricorre spesso al montaggio parallelo per rappresentare cinematograficamente i presagi, fin dalla prima sequenza e perfino nella scena di sesso, con il montaggio parallelo del coito e post-coito. Altro elemento ricorrente, non solo simbolico, ma anche narrativo, è il colore rosso (shocking, anche nel senso di scioccante), che appare ora in un pallone, ora in un accappatoio, ora in un capo steso al vento, infine in un abitino per bambina e nel sangue in cui si conclude la vicenda. Conclusione nella quale la fiaba di Cappuccetto Rosso, il cui vestitino rosso della bambina rievoca fin dalla prima sequenza, viene beffardamente capovolta. Toh, mettiamo un'immagine per alleggerire un po' sto papiello :ridacchiare:: http://i40.tinypic.com/b71caq.png Del film una delle cose che può deludere è forse il fatto che il serial killer sembri alla fine non avere alcun legame diretto con la bambina morta all'inizio... o forse sì, voi cosa ne dite? Ad ogni modo mi ha ricordato molto La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati sia per le atmosfere che per alcuni espedienti narrativi utilizzati, Phenomena di Dario Argento per l'identico colpo di scena finale, Profondo rosso di Dario Argento per l'uso "narrativo" del colore rosso (tutti film posteriori), scontati e forse pleonastici i rimandi a Operazione Paura e Toby Dammit (nello stagno mi pare ci fosse anche una palla). Chiudo con una doverosa citazione di Shining per i rimandi fiabeschi: Cappuccetto Rosso, i tre porcellini, Pollicino. :mrgreen: Grande colonna sonora di Pino Donaggio, il cui tema ho peraltro l'impressione di aver già sentito, il buon Pino l'avrà forse riutilizzata in altro film, o mi confondo? :pensando: |
Re: Il Cineforum
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Mi è piaciuta questa scena girata all'interno di una chiesa con la musica d'organo che circola nelle navate: |
Re: Il Cineforum
Ma rivediamo la M.A.G.I.S.T.R.A.L.E sequenza iniziale.
Davvero, da scuola del cinema! Non esagero: in un testo universitario che ho avuto a suo tempo per le mani si disquisiva a lungo su questa sequenza*. Notare come la complessità del montaggio coinvolge anche il sonoro: dall'urlo disperato di Julie Christie si passa al trapano dei cantieri di Venezia nel finale della sequenza. Ecco come si racconta una storia al cinema! Una storia forse non nuova, ma la bellezza è nel modo di raccontarcela. *Perché non ho più quel libro!?? Attenzione a non parlottare con troppi dettagli del finale del film, perchè il topic è sicuramente sbirciato da persone che non l'hanno visionato. |
Re: Il Cineforum
Vero, sequenza magistralmente montata. :perfetto:
Volevo aggiungere questa battuta assai significativa che il protagonista dice appunto nella sequenza iniziale: John: "Nothing is what it seems." (John e Laura stanno parlando della curvatura della Terra) Quote:
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Re: Il Cineforum
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Per esempio, se non mi sbaglio, nel racconto la bambina non muore in quel modo, ma a causa di una malattia. Per quanto riguarda il serial killer, io avanzerei l'ipotesi (molto hitchcockiana) che quest'ultimo sia inserito - e sfruttato come elemento della storia - quasi come un MacGuffin. La cosa bella è che non è ritenuto importante (dal regista e dagli sceneggiatori) far sapere allo spettatore chi sia il serial killer, perché agisca in quel modo e perchè sembra esserci un legame con la morte iniziale della bambina (il riferimento al cappottino rosso). Il film "manda completamente in frantumi la logica" (qualcuno lo ha scritto, sto citando qualcuno e non ricordo chi :timidezza:) per mettere in piedi un racconto che è pura suggestione. O allucinazione? Zucchina dice che l'urlo della madre appare "strano" e il suo sguardo sembra inadeguato al contesto, ma altri atteggiamenti (di altri personaggi) appaiono inspiegabili nel film: il vescovo interpretato da Massimo Serato e il commissario di Renato Scarpa non vi sono sembrati personaggi un po'... "strani"? Provo a rispondere a Bourée, ma lo farà anche Moon: il padre ha il "dono" della premonizione, ma non se ne rende conto, non lo sa controllare; questa cosa viene rivelata dalla veggente alla moglie del protagonista (la quale va a Venezia, insieme al compagno, proprio per tentare di elaborare il lutto), ma diventa palese nella scena in cui i due si inoltrano per i vicoli della città e si ritrovano in quel vicoletto pieno di topi. In quel posto John si ritroverà nel finale, ma già in quel momento si rende conto di esserci già stato e lo dice tra sé e sé. Ricordate? Dunque, all'inizio John ha la premonizione della morte della bambina (esce di casa prima che il fatto avvenga e non fa in tempo), ma non si rende conto del "dono"; però la premonizione su quanto accadrà nei minuti finali ce l'ha la veggente ad un certo punto del film. Capire se il cappottino rosso che compare nella polaroid all'inizio sia la premonizione solo della morte della bambina o di tutto il resto, beh... è un po' complicato risponderti. Non lo so, potrebbe anche essere. Del resto John, entrando con la moglie in quella chiesa (quando finge di pregare) ad un certo punto non si trattiene e dice apertamente che quella chiesa non gli piace. Ma perché non riesce a controllare il "dono"? Non lo so :mrgreen: Io oserei dire che il film è bello (almeno a me piace) nonostante questi presunti "buchi di sceneggiatura". |
Re: Il Cineforum
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Ma come dice Leonard tutto è possibile, si può vedere quello che si vuole, un po' come per le profezie di Nostradamus. :nonso: :mrgreen: Poi... perché dici che solo da parte della madre c'è elaborazione del lutto? Secondo me anche John cerca di elaborare il lutto... anzi in un certo senso si può dire che muore proprio perché non è riuscito pienamente ad elaborarlo. |
Re: Il Cineforum
Il film mi ha intrigato molto, specialmente il finale molto d'effetto, mi ha ricordato un po' il Dario Argento dei vecchi tempi. Ho dato un'occhiata ai lavori di Nicolas Roeg, e ho scoperto che avevo visto già un suo film" L'uomo che cadde sulla terra" del 1976, *film che mi colpi' molto, quindi sono molto contenta di aver avuto modo di apprezzare un altro suo lavoro.*
Fa un uso della fotografia affascinante, Il filo conduttore e' *il rosso, che subito trascina nella storia, ogni personaggio possiede un accessorio porpora, l'impermeabile della bambina e la sua palla, il sangue del fratellino quando si ferisce, la sciarpa del padre, e quei bellissimi stivali della madre, mille particolari nell'ambiente come le candele rosse, i fiori al funerale, Venezia poi si prestava magicamente in quel misto di ambientazione thriller e un po' horror. E ancora, all'inizio del film, la pellicola che si macchia di sangue nella chiesa*come presagio, gli spiriti che mandano messaggi, la medium che lancia avvertimenti, *tutto ben strutturato, e il sangue che scorre nelle ultime scena nel palazzo, molto suggestivo. Il doppiaggio italiano e' imbarazzante, la voce della protagonista un incubo, peccato perché quella donna incarna la vera bellezza anglosassone. Ecco ho detto la mia* |
Re: Il Cineforum
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In questo Don't Look Now si sente molto che ha lavorato sulla fotografia, davvero molto curata. In alcune fonti è attribuita a Anthony Richmond, in altre a Roeg e Richmond insieme, secondo alcuni è tutta opera di Roeg. Quote:
Julie Christie :innamorato: bellissima... issima... issima, sono molto legato a lei, perché è la coprotagonista di uno dei miei film preferiti in assoluto (McCabe & Mrs. Miller di Altman), ma anche dei suddetti film di Truffaut e Lester. Se ti capita recupera anche Walkabout (in italiano L'inizio del cammino) di Roeg, di ambientazione australiana. Penso che potrebbe piacerti, è un film molto suggestivo. |
Re: Il Cineforum
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Sulla visione fatalista, non saprei. Per me è solo il piacere, il fascino di queste storie paranormali, piene anche di coincidenze inspiegabili. Comunque gran film, ingiustamente dimenticato e addirittura sottovalutato all'epoca della sua uscita. |
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