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Holbaek 13-06-2022 17:07

Da un paio di giorni sto rispondendo ad annunci di lavoro per cameriere, visto che ultimamente si stanno tutti pubblicamente lamentando che non trovano personale (l'ultimo quello che avrebbe detto "ditemi quanto volete"). Io vorrei pure farla un'esperienza di questo tipo

Ma mi chiedo, come è possibile che non trovano se io sto vedendo centinaia di candidati per ogni offerta?
Ma il problema è il reddito di cittadinanza!

vikingo 13-06-2022 23:23

Ci sono diversi concorsi per categorie protette,e non tentarne neanche uno sarebbe un occasione da non sprecare..dal centro in su ce ne sono parecchi,pochi posti,ma e per invalidi..che sono sempre meno dei sani vedremo..

Dark97 13-06-2022 23:43

Un tizio che conosco é andato a fare il lavapiatti, anche lui diplomato, questa é la conferma che il diploma é carta straccia nella maggior parte dei casi, purtroppo. É un lavoro stagionale, ma gli offrono vito e alloggio...non sò di preciso quali siano gli orari, ma posso immaginare...penso che 1200-1300 al mese netti riesca a portarli a casa...
L' unica soluzione é andare all' estero a 'sto punto.

Varano 14-06-2022 00:17

re: Una vita da disoccupati
 
dall'andamento delle borse vedo che in generale l'economia sta andando molto male, quest'autunno rischiamo una grossa crisi sociale con l'aumento dei prezzi del gas e l'inflazione. nonostante draghi lo spread è tornato ad aumentare, i tassi di interesse salgono, e il debito che dobbiamo ripagare aumenta.
stiamo diventando un paese rischioso, too big to fail, ma si vede che la pandemia è finita. i falchi a bruxelles sono tornati a pungolarci.
mala tempora currunt, molte situazioni negative per l'economia si stanno allineando e ci troveremo senz'altro più poveri.

cringe 14-06-2022 07:44

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2716381)
Oggi mi hanno detto, riferendosi a una persona ,diciamo, con problemi caratteriali "ecco adesso entra di ruolo quella, non è normale, lei che non è normale entra e tu non vuoi, entra tu piuttosto, abbiamo bisogno di gente normale!" Ho risposto che nemmeno io sono normale.
Mi pare assurdo che mi trovino normale, non ho un capello normale.
Potrebbero dire "più utile", forse, ma posto che la normalità non esiste, sono sempre stata ben lontana da tutto quello che rende una persona comune, nella norma, mainstream, e in questo periodo ho raggiunto il livello massimo, non sono mai stata tanto disadattata nel mondo, e queste vengono a darmi della normale. Io boh.Va bene che mi conoscono superficialmente e tante nefandezze della mia vita non le sanno, ma anche solo per quello che sanno è evidente che sono di una razza aliena. Basta un'occhiata.

sembri normale ai suoi occhi evidentemente :nonso:

claire 14-06-2022 07:57

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da cringe (Messaggio 2717985)
sembri normale ai suoi occhi evidentemente :nonso:

Si lo trovo abbastanza assurdo al momento, mai stata normale e in questo periodo sono proprio un alieno che striscia lungo i muri, e basta guardarmi, la normalità non sta di casa qui e mi pare impossibile riuscire ad imbrogliare ancora qualcuno. Nemmeno ci provo più.Stamattina ho 4 ore di riunione e sto pregando ci si attenga agli argomenti di lavoro, anche se ne dubito.
Ma loro non sanno.

Jonk 14-06-2022 09:44

re: Una vita da disoccupati
 
io lo ammetto un po' anche perche' sono entrato nella Comfort Zone ,( ormai non lavoro da quasi 2 anni, solo lavoretti saltuari mal pagati in nero )

ho rifiutato un paio di lavori che mi hanno proposto , stagionali e alcuni che c'erano da fare delle notti ,(lavori che tempo fa' NON avrei mai RiFIUTATO ) lavori ben pagati

ma a sto punto dopo tante scottature sono sempre timoroso anche perche' facendo dei colloqui sono andato vicinissimo all'assunzione di lavorI di 38/40 ore settimanali 1300/1400 euro mensili , NO TURNI NOTTURNI

Abuela 14-06-2022 09:47

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2717988)
Si lo trovo abbastanza assurdo al momento, mai stata normale e in questo periodo sono proprio un alieno che striscia lungo i muri, e basta guardarmi, la normalità non sta di casa qui e mi pare impossibile riuscire ad imbrogliare ancora qualcuno. Nemmeno ci provo più.Stamattina ho 4 ore di riunione e sto pregando ci si attenga agli argomenti di lavoro, anche se ne dubito.
Ma loro non sanno.

Secondo me questo senso di non normalità te lo porti dentro tu ed è reale per te che sai quello che senti e provi, evidentemente sai mascherare bene, cosa che internamente fa sentire ancora più anormali.
A me dicono che appaio molto calma e sempre felice quando dentro ho ben altro.

Tragopan 14-06-2022 10:35

re: Una vita da disoccupati
 
Ho da poco cominciato un lavoro che mi vergogno anche di nominare, perché non voglio essere identificato con esso e avrei le competenze per fare ben altro, ma ormai non so più neanch'io cosa voglio.

Sono poche ore al giorno, ma guai a stare fermi un momento. Odio questa cosa dell'essere veloci sul lavoro, anche perché immancabilmente è una cosa per cui vengo spesso ripreso e anche qui, già dopo qualche giorno me l'hanno fatto notare.

Mi chiedo certa gente come riesca a lavorare 8 ore al giorno, avere un coniuge, magari crescere dei figli, pagare le bollette... per me sono dei supereroi, hanno dei superpoteri e sicuramente c'è qualcosa di sbagliato in questo sistema, che ti obbliga a lavorare gran parte della giornata per guadagnare soldi tramite i quali compri del cibo per sopravvivere.

Varano 14-06-2022 11:04

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Tragopan (Messaggio 2718012)
Ho da poco cominciato un lavoro che mi vergogno anche di nominare, perché non voglio essere identificato con esso e avrei le competenze per fare ben altro, ma ormai non so più neanch'io cosa voglio.

Sono poche ore al giorno, ma guai a stare fermi un momento. Odio questa cosa dell'essere veloci sul lavoro, anche perché immancabilmente è una cosa per cui vengo spesso ripreso e anche qui, già dopo qualche giorno me l'hanno fatto notare.

Mi chiedo certa gente come riesca a lavorare 8 ore al giorno, avere un coniuge, magari crescere dei figli, pagare le bollette... per me sono dei supereroi, hanno dei superpoteri e sicuramente c'è qualcosa di sbagliato in questo sistema, che ti obbliga a lavorare gran parte della giornata per guadagnare soldi tramite i quali compri del cibo per sopravvivere.

condivido, in più non capisco come facciano a essere così veloci gli altri.
molte persone sono dei supereroi, anche se alcune situazioni se le sono andate a complicare loro. però è indiscutibile la loro abnegazione e il loro senso del dovere, l'italia migliore è composta da questa gente.
io rispetto a loro mi sento un uomo a metà, perché faccio sacrifici ma senza sapere nemmeno io quello che voglio.

Chamomile 14-06-2022 11:16

re: Una vita da disoccupati
 
Io mi chiedo soprattutto come possano essere CONTENTI di quella vita. C'è addirittura gente che sostiene di essere felice di lavorare. Capisco che ci siano lavori migliori di altri, ma odierei qualsiasi cosa dopo averla fatta per anni, tutti i giorni 8 o più ore al giorno, seguendo i tempi stabiliti da qualcun altro, sapendo di non poter sbagliare e che da quello dipende la tua vita. Cioè, capisco la necessità, il lavoro serve per sopravvivere, ma la gente che è felice di farlo proprio non la comprendo. Non lo dico né con disprezzo né con invidia (ok, un po' li invidio), ma con curiosità: come si sblocca la caratteristica "sono contento di alzarmi ogni mattina e andare a lavorare"?

Varano 14-06-2022 11:20

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Chamomile (Messaggio 2718025)
Io mi chiedo soprattutto come possano essere CONTENTI di quella vita. C'è addirittura gente che sostiene di essere felice di lavorare. Capisco che ci siano lavori migliori di altri, ma odierei qualsiasi cosa dopo averla fatta per anni, tutti i giorni 8 o più ore al giorno, seguendo i tempi stabiliti da qualcun altro, sapendo di non poter sbagliare e che da quello dipende la tua vita. Cioè, capisco la necessità, il lavoro serve per sopravvivere, ma la gente che è felice di farlo proprio non la comprendo. Non lo dico né con disprezzo né con invidia (ok, un po' li invidio), ma con curiosità: come si sblocca la caratteristica "sono contento di alzarmi ogni mattina e andare a lavorare"?

è una maschera o una strategia di adattamento del cervello. essendo perlopiù un obbligo, ci si racconta che è qualcosa di piacevole. ma le facce dopo anni di questa vita non seguono la menzogna, crollano per effetto della gravità o della noia.

Abuela 14-06-2022 11:45

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Tragopan (Messaggio 2718012)
Ho da poco cominciato un lavoro che mi vergogno anche di nominare, perché non voglio essere identificato con esso e avrei le competenze per fare ben altro, ma ormai non so più neanch'io cosa voglio.

Sono poche ore al giorno, ma guai a stare fermi un momento. Odio questa cosa dell'essere veloci sul lavoro, anche perché immancabilmente è una cosa per cui vengo spesso ripreso e anche qui, già dopo qualche giorno me l'hanno fatto notare.

Mi chiedo certa gente come riesca a lavorare 8 ore al giorno, avere un coniuge, magari crescere dei figli, pagare le bollette... per me sono dei supereroi, hanno dei superpoteri e sicuramente c'è qualcosa di sbagliato in questo sistema, che ti obbliga a lavorare gran parte della giornata per guadagnare soldi tramite i quali compri del cibo per sopravvivere.

Devo dire che negli ultimi anni, penso dop9 il covid, la velocità manda in crisi anche a me. O forse più che la velocità la prospettiva di non avere respiro in determinate fasi del lavoro perche vedi jn flusso costante di persone giungere. Dovrebbe essere una cosa buona ma a me manda in burnout. Mi si innesca dentro quel timore dinon farcela che mi manda in pappa la testa.

Darby Crash 14-06-2022 11:54

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Chamomile (Messaggio 2718025)
Io mi chiedo soprattutto come possano essere CONTENTI di quella vita. C'è addirittura gente che sostiene di essere felice di lavorare. Capisco che ci siano lavori migliori di altri, ma odierei qualsiasi cosa dopo averla fatta per anni, tutti i giorni 8 o più ore al giorno, seguendo i tempi stabiliti da qualcun altro, sapendo di non poter sbagliare e che da quello dipende la tua vita. Cioè, capisco la necessità, il lavoro serve per sopravvivere, ma la gente che è felice di farlo proprio non la comprendo. Non lo dico né con disprezzo né con invidia (ok, un po' li invidio), ma con curiosità: come si sblocca la caratteristica "sono contento di alzarmi ogni mattina e andare a lavorare"?

alcuni lavori posso comprendere che possano essere appassionanti. Io ad esempio il professore universitario lo farei molto volentieri.

Ma la maggior parte dei lavori non capisco proprio come possano sul serio recare piacere, soprattutto - come dici - se svolti per anni ogni giorno similmente al precedente.
Penso che tanti lavori sarebbero decisamente migliori se svolti solo per brevi periodi e senza il pensiero di doverli fare per forza per poter sopravvivere. Anche un mese da spazzino o da operaio sarebbero interessanti, ma se fatti come esperienza di vita, esperienza conoscitiva. Se portati avanti per un'intera esistenza invece diventano alienanti.

Darby Crash 14-06-2022 12:07

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2718019)
condivido, in più non capisco come facciano a essere così veloci gli altri.
molte persone sono dei supereroi, anche se alcune situazioni se le sono andate a complicare loro. però è indiscutibile la loro abnegazione e il loro senso del dovere, l'italia migliore è composta da questa gente.
io rispetto a loro mi sento un uomo a metà, perché faccio sacrifici ma senza sapere nemmeno io quello che voglio.

Non ci trovo niente di onorevole nell'essere veloci, efficienti e nell'avere senso del dovere. Senz'altro è segno di una buona capacità di adattamento ed è una cosa che fa molto bene a chi ce l'ha. Tuttavia non la trovo una caratteristica in sé positiva.
Se tutti si adattano e si danno da fare senza problemi in lavori mediocri, non ci può essere nessun cambiamento. Non stimo chi si accontenta di poco.

Per me l'Italia migliore a cui accenni è composta da:
a) chi davvero riesce a costruirsi una vita appagante e degna di essere vissuta, quindi anche con un lavoro in cui si realizzi e trovi soddisfazione
b) chi si trova in condizioni di vita e lavoro sfavorevoli e disagianti ma mantiene l'ambizione e non si piega al sistema che lo vuole povero, alienato ma contento.

vikingo 14-06-2022 12:35

E poi ci sono i geni che trovano vie traverse per inseguire i loro obiettivi dentro nessuno spartito

kraken 14-06-2022 14:21

re: Una vita da disoccupati
 
Qualche giorno fa ho avuto un video colloquio con una signorina di una nota agenzia interinale.

Ad un certo punto mi chiede: "ma sei timida?", inutile negare quindi le rispondo di sì; poi passa a chiedermi se ho problemi a collaborare coi colleghi, le dico di no e che mi sono sempre trovata bene in ambito lavorativo e gli altri con me (ed è vero).

Probabilmente non richiameranno più, ma poco male perché per mia fortuna ho già trovato un altro lavoro senza interinale di mezzo.

claire 14-06-2022 14:32

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Chamomile (Messaggio 2718025)
Io mi chiedo soprattutto come possano essere CONTENTI di quella vita. C'è addirittura gente che sostiene di essere felice di lavorare. Capisco che ci siano lavori migliori di altri, ma odierei qualsiasi cosa dopo averla fatta per anni, tutti i giorni 8 o più ore al giorno, seguendo i tempi stabiliti da qualcun altro, sapendo di non poter sbagliare e che da quello dipende la tua vita. Cioè, capisco la necessità, il lavoro serve per sopravvivere, ma la gente che è felice di farlo proprio non la comprendo. Non lo dico né con disprezzo né con invidia (ok, un po' li invidio), ma con curiosità: come si sblocca la caratteristica "sono contento di alzarmi ogni mattina e andare a lavorare"?

Se ti piace quello che fai e ti dà delle soddisfazioni personali, e ti senti a tuo agio lì, la mattina ti alzi volentieri, o comunque anche se lo fai in cambio dei soldi per vivere e a dirla tutta qualche volta andresti al mare anziché al lavoro, tuttavia in generale non ti pare un compromesso così pesante.

Varano 14-06-2022 14:34

re: Una vita da disoccupati
 
io mi alzo volentieri la mattina, solo che non avendo uno scopo fuori dal lavoro vivo in funzione di questo. mentre i miei colleghi hanno una famiglia che è il loro obiettivo principale, e il lavoro è quel luogo dove devono passare delle ore per dedicarsi al loro scopo.

claire 14-06-2022 14:41

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 2718000)
Secondo me questo senso di non normalità te lo porti dentro tu ed è reale per te che sai quello che senti e provi, evidentemente sai mascherare bene, cosa che internamente fa sentire ancora più anormali.
A me dicono che appaio molto calma e sempre felice quando dentro ho ben altro.

In parte sì, è un vissuto emotivo, e lo so mascherare abbastanza(non del tutto e dipende dalla situazione), ma ci sono dei particolari evidenti che mi rendono diversa dalla norma, questi sono ben oggettivi, non scendo in particolari. E non si possono proprio nascondere, o comunque non li ho nascosti ma dichiarati espressamente. Boh si vede che c'è gente che viene vista ancora più lontana dalla norma, magari lo è di meno ma lo manifesta di più. Io comunque credo di risultare, più che normale, funzionale come collega, più di altre persone normies.Credo intendano questo.


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