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re: Una vita da disoccupati
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Io facevo una week 5-13 con riposi sabato mercoledi, due week al mese 14.30-22.30 con riposi venerdi e sabato e una week di notte 22.30-6.30 con riposo a rotazione a seconda di che turno si collegava il mese dopo, comunque di solito era una domenica libera al mese e due sabati, il resto dei riposi erano infrasettimanali, perchè amazon segue la settimana americana e la week lavorativa per loro va dalla Domenica al Sabato. La pausa è mezz'ora, portata poi a 35 minuti mi pare durante i vari lockdown, all'interno delle otto ore, quindi il tempo di lavoro effettivo sono 7.30 ore Le ferie maturi 1.83 giorni al mese se hai il ccnl della logistica, so che in alcuni stabilimenti usano quello del commercio e la questione potrebbe cambiare. |
re: Una vita da disoccupati
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E di progressi se ne continuano a fare tantissimi in quell'ambito. Il problema è che invece di immigrati disposti a fare il doppio delle ore, 7 su 7 a testa bassa e in nero ne trovano quanti ne vogliono, per questo sono loro a dettare legge e non i dipendenti sfruttati. |
re: Una vita da disoccupati
Stucchevole il lamentio continuo dei ristoratori di questo periodo, spalleggiati dai soliti media prezzolati che si interrogano su questo "strano fenomeno" (manco fosse un ufo atterrato) dei ggggggiovani che non vogliono più lavorare nella ristorazione.
E tutti si stupiscono. Io mi stupirei del contrario. A parte le condizioni spesso già vergognose in cui lavoravano (anche nei ristoranti stellati), roba da esaurimento, ma con il Covid che ha dimostrato che dall'oggi al domani ti possono chiudere è evidente che molti si saranno fatti due conti, e avranno capito che non è più un settore così redditizio come vogliono farlo passare, al netto della continua trasmissione di talent show culinari che ci scassano da 15 anni. Ma poi, con tutto il rispetto, ma di cosa stiamo parlando? Mica sono scienziati che stanno cercando di farci andare su Marte, è cucina, bisogna anche metterla nella giusta prospettiva. E molti ristoranti devono capire che non c'è più mercato, e che non potranno rifilare il piatto pronto a 10 € in locali da carro bestiame nella pausa pranzo; tra smart working e gente che si porta da mangiare (noi in ufficio facciamo così, anche i giorni in presenza non ci chiudiamo più in bettole sgangherate), la torta si è ridotta. Gli "stellati" invece avranno sempre clientela, al netto dei loro continui piagnistei, magari anche questo ai tempi si lamentava di non trovare personale https://notizie.virgilio.it/chef-ste...accusa-1528292 Mi aspetto a breve (forse è già iniziata) la lamentela dei balneari che non trovano ragazzi per la stagione estiva, e già lanciano allarmi da dramma nazionale. |
re: Una vita da disoccupati
grazie krieg.
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Concordo con te, Amazon sfrutta ma è peggio la piccola ditta del cazzo magari a conduzione familiare dove ti urinano in mano e pretendono che tu faccia le cose alla perfezione. |
Ma Amazon fa a tutti contratti di 3 mesi e poi ciao?
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re: Una vita da disoccupati
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Io ce la ho da contratto, ma in realtà semplicemente devi staccarti ogni due ore per 15 minuti dal guardare lo schermo, potrebbero pure dirti nel frattempo fai st'altra cosa. Da me per fortuna è rispettata al secondo ed anzi se non la fai si incazzano, ma non è detto che ovunque sia così. |
re: Una vita da disoccupati
Ma vogliamo pure parlare di quanto siano completamente INUTILI le agenzie per il lavoro? Il centro per l'impiego vabbè, si sa, è l'inutilità fatta luogo, ma pure le agenzie non scherzano. Ti chiamano solo e soltanto per quello che hai sul cv, io ho un'esperienza di 6 mesi come stage da impiegato, mi chiamano solo per quello, peccato che non riesca mai ad avere un colloquio con le aziende, ovviamente (6 mesi 3 anni fa...nulla in pratica). Mi chiamano diverse agenzie per la stessa offerta, anche a distanza di mesi. Inoltre, in questa agenzia ci lavorano ragazzini laureati in qualche facoltà inutile tipo triennale di psicologia, che non sanno una sega delle competenze che servono per i vari lavori, se l'azienda chiede 5 valori e tu ne hai 4 e mezzo, ti segano. Dei ragazzini decidono il futuro lavorativo delle persone, assurdo.
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re: Una vita da disoccupati
noto che raiola continua a essere chiamato l'ex cameriere...l'avrà fatto se va bene da ragazzo nella pizzeria di famiglia. a 18 anni già comprò un mcdonald's in olanda, per rivenderlo con guadagno dopo pochi mesi.
come luigi di maio che rimane il bibitaro...certi lavori sembra che ti squalifichino a vita. se diventassi famoso sarei l'ex addetto al volantinaggio o l'ex rider. sembra che una volta che sei stato nei bassifondi tu non possa mai davvero riscattarti. |
Sono d'accordo questo citare le origini umili quando uno si eleva ha stufato..come se tutti dobbiamo essere rampolli o figli di papà..comunq di Maio e figlio di imprenditore e insegnante di latino..Raiola già era diverso,almeno in rete ho letto così.ce un po' di differenza
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Su Di Maio, sapevo del padre imprenditore, della madre professoressa no. Comunque ne ho letti di commenti dispregiativi sul suo essere stato bibitaro…chi segue il calcio conoscerà messias del milan, non so quante volte ho letto che faceva il fattorino qualche anno fa. Molti tifosi ancora adesso non gli perdonano il passato e lo considerano non da milan. Raiola intanto parlava correttamente 6 lingue, mentre chi lo critica è il classico che parla solo in dialetto. A 15 anni andava alle riunioni degli imprenditori della sua città , perché i genitori non erano alla sua altezza nel farsi rispettare. Di Maio non l’ho mai sentito vantarsi del suo trascorso negli stadi, ma anche lui è mediamente più colto e istruito di chi lo critica. Messias è un bel giocatore, con un cognome imbarazzante, però è attivato nel calcio che conta a 30 anni e gli hanno appiciccato in fronte l’etichetta del fattorino, così quando sbaglia un passaggio i bifolchi lo insultano dicendogli di tornare a fare le consegne |
re: Una vita da disoccupati
Concordo, qua ci perdiamo in un bicchiere d'acqua nei dibattiti sul sessismo e razzismo dimenticandoci che l'Italia è una repubblica fondata sul classismo. Di Maio è preso di mira perché è arrivato là da signor nessuno figlio di nessuno, c'entra nulla l'incompetenza presunta.
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re: Una vita da disoccupati
Non ho mai avuto lavoro fisso e mai ce l'avrò, ma voglio andare in pensione.
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re: Una vita da disoccupati
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E' la stessa storia ogni anno. Quote:
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re: Una vita da disoccupati
Ma ancora ho il dubbio; se vivo coi miei e io sono disoccupato perché lavoro a nero il RDC mi tocca o no? C'è chi dice di sì chi di no...tra navigator, requisiti e cazzo vari non ci si capisce niente
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re: Una vita da disoccupati
domani colloquio su meets per lavorare all'estero, ma non ne ho voglia, ci andrei soltanto perchè mi sentirei, diciamo, obbligato in una sorta di dovere, come a dire vabbè è già tanto che qualcuno ti chiama
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re: Una vita da disoccupati
Tanto i ristoratori mentecatti non trovano schiavi per lavorare con il rdc.
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re: Una vita da disoccupati
A me piace il lavoro, non mi piace essere sociofobica al lavoro, se dovessi trovarmi un lavoro per sociofobici non mi piacerebbe più, se vado in pensione poi mi tocca comunque fare cose sociofobiche tipo gite di gruppo o volontariato, oppure stare sempre a casa, allora meglio lavorare, mi diverto sempre meno ma ancora mi diverto.
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