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Originariamente inviata da Hassell
(Messaggio 2989906)
Non so se è proprio un'opinione impopolare, di sicuro lo è per lo Stato: ogni famiglia ha diritto alla casa, e se prima casa di proprietà, non deve essere soggetta a nessun regime fiscale di nessun tipo, nemmeno generare rendita catastale, soprattutto se ci grava sopra un mutuo.
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Ma nemmeno tutte le altre case, fossero pure dieci palazzi. L'IMU è di fatto un esproprio per come è concepita. E' legata solo all'esistenza dell'immobile. La "ratio" dell'imposta è quella che bisogna mantenere gli allacci, urbanizzazioni, insomma, la manutenzione della città, del suolo, etc. Ci sta.
Ma se questa è l'intenzione ne segue che è una specie di condominio allargato, sono spese sostenute e dovrebbero essere detraibili (come mi pare non sia il condominio). Dovrebbe essere istituito una specie di stato di emergenza alloggi per cui sì, in caso di sfratto il giudice favorisce sempre quella che si ritiene la parte debole (che spesso sono fancazzisti che parassitano il lavoro di chi ci ha comprato la casa in affitto non corrisposto) ma che a quel punto addossi tutta l'IMU all'inquilino visto che sta utilizzando il bene per cui lo stato chiede una quota di manutenzione.
Con un meccanismo di detraibilità a tutto campo, che resti nell'ambito della correttezza sostanziale, e il riconoscimento dello stato emergenziale alloggi dovuto all'incapacità dello stato medesimo (e quindi zero IMU se l'alloggio non rende niente al proprietario) l'IMU seguirebbe più o meno esattamente la reale situazione del particolare contesto e acquisirebbe il significato per il quale sarebbe nata.
Invece si paga e basta. Tot metri quadri nel posto X? Paghi e basta, sia che la casa sia vuota, sia che renda, etc. Sì lo so, esistono già alcuni correttivi ma sono niente e ovviamente talmente difficili da ottenere che ci si rinuncia.
Il mio non è un discorso campato in aria. Se ricordo bene ci fu qualche ricorso basato sul presupposto dell'imposta (come sopra, una specie di spesa di condominio su scala nazionale) e la conseguente deducibilità a fine IRPEF. Mi pare che il giudice rimise il procedimento alla corte costituzionale che da bravo strumento fedele dell'interesse della macchina statale decretò che una tassa non è deducibile da un'altra. Ora non vorrei ricordare male, la CC potrebbe non essere stata coinvolta e fu in Cassazione, ma il problema venne sollevato e ovviamente lo stato non poté non uscirne vincitore, alla faccia del principio di terzietà.
Per questo è stata concepita come tassa di proprietà. Se fosse stata concepita come una specie di quota condominiale con forza di legge, ci sarebbero i presupposti per la deducibilità. E invece, dato che una tassa non è deducibile da un'altra, eccoti l'inghippo.
E' per questo genere di cose che la gente dovrebbe scendere in piazza ma sono tecnicismi complessi e tutti se ne disinteressano. Invece una bella fiaccolata per liberare gente come la Salis è facile, non serve a niente se non ad averla fatta eleggere (ovviamente indipendentemente dalle proteste: è stata votata) e il caso è andato sui TG per mesi. Guardare il dito invece della luna, e così anche io ho detto la mia opinione impopolare, ovvero che votarla è stato qualcosa di cui non andare fieri.