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re: Una vita da disoccupati
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Ma per me che mi piace guidare, ho la passione per la meccanica, i camion, i mezzi pesanti e le macchine da lavoro, e non ho vita sociale né altre aspirazioni non è un lavoro così male. Ma anche qui ci vuole culo per trovare l'azienda seria che non ti costringe a guidare 12 ore al giorno senza pause manomettendo il cronotachigrafo. Quote:
E basta con 'sta storia che bisogna per forza farsi il culo fino all'esaurimento se no non ci si merita niente nella vita. E' la solita stronzata che ci è stata inculcata da questa società malata. Però se voi ci credete e ci riuscite beh...buon per voi se vi va bene così. Poi credo si intenda sempre gente comune con capacità nella norma perchè io ci ho provato e con le mie patologie e le mie difficoltà non ho retto, e ciò che ho guadagnato è stato solo un aggravio dei sintomi e della situazione in generale. Voglio precisare che io non percepisco né rdc né qualsiasi altro tipo di sussidio. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Siamo nel 2022 ci raccontano che andremo su marte e ancora bisogna sgobbare 9 ore al giorno x 50 anni, la più grande truffa che la gente non vede, ormai con la robotica potrebbero fare di tutto e invece non fanno un vazzo
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Io ho iniziato come magazziniere per uno stipendio misero, 5 euro lordi all'ora. Ovviamente nel frattempo ho cercato altro e appena ho potuto sono scappato, sono durato 2/3 mesi. |
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Il motivo è ovvio, son pagati poco o sono lavori pesanti, quindi di pessima qualità, che nessuno vuole svolgere. Purtroppo è vero, all'inizio nessuno ti prende se non hai conoscenze, devi partire dal basso. |
re: Una vita da disoccupati
per me i lavori di merda sono quelli a bassa gratificazione, mi pare di averlo studiato all'università. come fare le pulizie, lavorare in un fast food, ecc. dove tutti danno per scontato di trovare pulito, un panino assemblato in pochi minuti, e nessuno ti dirà bravo anche se sei un fuoriclasse nel pulire i cessi o nel friggere patatine.
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Per me la cosa più importante è lo stipendio, poi viene il resto, ambiente, qualità del lavoro, colleghi, distanza da casa ecc. Quindi per me i lavori di merda per eccellenza sono quelli sottopagati, dove sei a tutti gli effetti uno schiavo, salvo gli stage con finalità di assunzione per posizioni serie tipo ingegnere o impiegato. Poi se percepisci uno stipendio più che buono, ma tutti gli altri fattori sono negativi direi che è un lavoro di merda comunque ahaha Ci vuole sempre un equilibrio |
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Dico solo che all'inizio della tua carriera lavorativa è normale ricoprire ruoli del cazzo, sottopagati, dove ti trattano anche male,ti rompono le scatole, è normale. Una volta che ti sei fatto le spalle, con un po' di soldi da parte, guardi altrove. Ma ti affacci al mondo e vedi come funziona. Ripeto, nessuno ha detto che devi umiliarti e venderti un rene. |
re: Una vita da disoccupati
Qua da me vogliono almeno un paio d'anni d'esperienza pure per fare il semplice magazziniere spostando la merce a mano o pulire i cessi nei centri commerciali per un'impresa di pulizie.
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Qui per mettere da parte qualche soldo in quelle situazioni, l'indispensabile per provare ad andarsene il prima possibile, ci vogliono minimo 2 o 3 anni. Poi se ti va bene riesci ad andare in qualche fabbrica a fare 45 ore a settimana per 1000€ al mese, se ti va male continui a metterti a 90 (perché di questo si tratta). Per me non c'è da stupirsi se poi effettivamente qualche ragazzo preferisce stare a casa e andare avanti finché può col rdc. |
Il primo lavoro che ho fatto è stato il cameriere, 3 mesi in un lido, sottopagato a merda, però sapete il vantaggio? Mi sono sbloccato un botto con le persone.
Se oggi vivo una situazione ormai quasi con zero timidezza e vergogna lo devo a quell'esperienza, di merda si, ma che mi ha aiutato. |
re: Una vita da disoccupati
Buon per te; non funziona così per tutti.
La timidezza è il problema minore. A me quelle esperienze hanno aiutato solo ad avere più crisi, a prendere più farmaci e ad aggravare le patologie. L'unica possibilità che mi è rimasta è che mi riconoscano almeno il minimo d'invalidità necessaria per rientrare nelle categorie protette e provare col collocamento mirato. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
la cosa brutta che mi è capitata in ambito lavorativo , è lavorare per titolari spilorci e psicopatici , tipo quando pioveva dovevamo mettere i secchi dell'acqua all'aperto per riempirli o dovevamo lavorare al buio per risparmiare la corrente , oppure mi è capitato di scoprire che alcuni avevano installato telecamere nascoste per controllare i dipendenti senza che nessuno sapesse niente
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Il problema non è la timidezza conosco timidi fidanzati in questo forum c'è gente che fanno gli eremiti da tempo.la timidezza e l'ultimo dei problemi
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Poi è pieno di gente che ha una vita relativamente facile, non bisogna essere per forza rampolli della famiglia Agnelli, basta essere di una famiglia borghese come ce ne sono tante, almeno al nord, che ti paga e finanzia l'università, e il più è fatto, certo devi essere in grado di scegliere il corso di laurea giusto, quello sì
Della mia classe delle elementari gli unici che hanno una vita modesta sono quelli, io compreso ovviamente, che hanno avuto una famiglia o povera o, come nel mio caso, totalmente disfunzionale e abusiva, gli altri 3-5 anni di uni e sono tutti in giro per l'Italia o per il mondo |
Ragazzi potete dire quello che volete giusto o sbagliato, esiste solo il sacrificio per i comuni mortali. La vita dei balocchi, la vita facile dura ancora molto poco, anche per i figli di papà.
Siamo quasi alla fine. |
Ma gli esiti della mia vita girano attorno ad una diagnosi che oggi fanno entro i 20 anni,a me pare miracolo che guidi bene,che avessi una partita iva,e che abbia rimesso in piedi una situazione che stava naufragando dopo il 2016 tra comorbilita,patologie varie. Io ho cavato il sangue dalle rape,quello che oggi me lo sono sudato,non è tanto ma non credo potessi fare meglio..mi si offre una chances in un posto nuovo e stata a me coglierla,e non farsi tormentare dai fantasmi,di anni duri e sofferti.e spero di trovare persone accoglienti semplici,perché in quel caso,il mio atteggiamento e diverso
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re: Una vita da disoccupati
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in italia i comuni mortali sono questi, almeno al nord, al sud in effetti guardavo per curiosità le percentuali RAL ed è molto peggio, mi sono stupito |
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