alien boy |
27-05-2019 23:41 |
Re: Posta un fatto casuale su di te...
Ho fatto un paio di figure di m***a in questi giorni e soprattutto mi sono ricordato di essere poco sveglio.
Primo esempio di fase poco lucida (senza una vera e propria figuraccia però): venerdì prendo un pullman per tornare al mio paese di origine, cerco il numero del posto che avevo prenotato, sbaglio a leggere e vedo uno seduto a quello che credevo essere il mio posto; la cosa me lo rende antipatico e già lo giudico come persona scorretta e arrogante, quindi mi siedo altrove ma sono poi costretto ad alzarmi quando arriva chi aveva prenotato quest'altro posto, per poi scoprire che il numero che avevo prenotato non era stato occupato quando ero arrivato e da quella persona che avevo già classificato, ma solo a una successiva fermata (da un'altra persona); visivamente avevo scambiato un numero con un altro.
Ma veniamo alle figure di m. Scendo, non trovo la valigia nel bagagliaio, mi aiuta l'autista, ma si può fare peggio: mentre stavo setacciando le tasche del mio giubbino per verificare che avessi preso tutto, mi accorgo che in effetti non avevo preso tutto. Il cellulare era rimasto sul pullman, che proprio in quel momento era ripartito. Lì vicino c'era un altro mezzo, un pullman più piccolo, della stessa ditta, che aveva il compito di accompagnare alcuni passeggeri scesi dal primo verso altre destinazioni. Comunico all'autista l'abbandono del cellulare, lui si mostra un attimo scocciato, poi chiama l'autista del primo pullman e gli chiede se può fermarsi a un distributore di benzina là vicino; quindi mi invita a salire a bordo visto che mi avrebbe dato un passaggio fino a lì, dove avrei potuto recuperare il cellulare. Mentre sto seduto provo un certo imbarazzo sentendomi osservato dagli altri viaggiatori visto il motivo per cui ero salito, temendo pure di esser visto come uno che avrebbe fatto perdere un po' di tempo (in realtà poi sono sceso dopo un paio di minuti).
Domenica prendo il treno per il ritorno. Arriva un gruppo di 4 persone, tra cui una che dice di aver prenotato il mio posto; io le mostro il biglietto sul messaggio del telefono per farle vedere che avevo effettivamente prenotato quel posto, lei mostra il suo biglietto stampato e sembra che effettivamente ci hanno dato lo stesso posto. Comunque c'è un altro posto libero e lei si siede lì. Inoltre per tentare di fare il gentile, mi offro di fare a cambio posto (in modo che lei avesse quello sicuramente non prenotato da altri, che sarebbero potuti salire nelle fermate successive) e faccio più che altro la figura del fesso: così rinunciavo a un posto sicuro, che avevo occupato per primo, per fare a cambio con uno non si sa fino a quando libero immolandomi per una sconosciuta.
Ma la realizzazione della mia 'stoltezza' doveva ancora completarsi. Uno di questi 4 che erano saliti aveva fatto più di una volta osservazioni sulla stranezza della prenotazione di un posto per due persone, diceva che un errore del sistema gli sembrava improbabile, e dopo un po' questi suoi dubbi espressi mi mettono una pulce nell'orecchio: controllo di nuovo il biglietto elettronico: ok, il posto è quello, la carrozza pure, "sarà che ho sbagliato stazioni di partenza - destinazione?" - no, erano corrette. "E allora che può essere? Il giorno?". Sì, era il giorno il problema: avevo prenotato per il giorno dopo. Resto un attimo a pensare e poi decido di dirlo, perchè se fosse passato il capotreno se ne sarebbe potuto accorgere; così confesso il mio errore a una di quelle 4 persone, e anche le altre lo vengono a sapere. Vado quindi in cerca del capotreno, che inizialmente si mostra poco collaborativo 'Eh no, in teoria dovrebbe scendere alla prossima e rifare il biglietto, oppure cambiare treno, non so come si potrebbe fare, aspetti qui che ripasso...' Comunque alla fine mi viene concesso di rimanere nel posto che avevo occupato, se non fossero arrivate altre persone prenotatesi per quel treno (di quel giorno) a cui servivano posti lì vicino. Mi metto le cuffie e cerco di mantenere basso il livello di vergogna sotto qualche rock song, con le persone attorno che sapevano del casino che avevo combinato e con l'estroverso di turno che aveva fatto anche qualche battuta.
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