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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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la differenza tra la pedofilia e omo/eterosessualità è che la prima ha come oggetto sessuale soggetti per definizione non consenzienti/non in grado di capire |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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non c'è nessuna differenza tra un pedofilo preso a caso e un non-pedofilo preso a caso nessun carattere negativo diagnosticabile che contraddistingue il pedofilo quindi, tolti i molestatori, son gente qualunque |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Altrimenti un basso potrebbe considerare illegittimo il fatto di essere scartato dalla maggior parte delle persone per via della sua bassezza in favore degli altri, così come un grasso in favore dei magri e così via. Ciò che è giusto o sbagliato in termini collettivi non è stabilito dalla nostra sensibilità personale. E se la mia sensibilità personale mi fa percepire qualcosa come ingiusto, spetta a me impegnarmi affinché venga riconosciuto come tale dalla collettività. |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Quanto al tuo discorso sulle "scelte" (notare le virgolette), avrebbe senso se uno scegliesse l'opzione A perché gli piace di più, ma si lamentasse degli svantaggi che comporta rispetto all'opzione B. Invece quello che stavo evidenziando io era un'altra cosa: entrambe le opzioni, A e B (schematicamente, adeguamento ai dettami sociali o mantenimento del proprio modus vivendi), possono comportare svantaggi per un fobico/timido/ansioso (stressarsi nel rispondere ai requisiti sociali vs rischiare una solitudine prolungata), e quello di cui IMO ci si lamenta più a ragione è proprio il doversi barcamenare tra queste Scilla e Cariddi, sostanzialmente perché esistono degli orientamenti e delle convenzioni sociali di maggioranza che te lo impongono. Quote:
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Poste queste premesse, l'alternativa per me sarebbe stata tra il cercare di trasformarmi, a prezzo di straniamenti, innumerevoli tentativi falilti, angoscia e confusione mentale, nel tipo "interessante" (occhio alle virgolette!) che le dinamiche sociali più in voga richiedono di diventare e tentano di farci credere che sia una legge di natura per l'uomo essere, oppure cercare, sempre con fatica e col morale basso ma almeno appoggiandomi a un modus vivendi ben noto (meglio il dolore noto dell'incognito), contesti e persone che fossero a me più affini, o meno estranei e incomprensibili. Non voglio assolutamente dire che la mia scelta sia stata la migliore, indipendentemente dall'esito finale nel quale ha giocato un ruolo pesante il c... ehm la fortuna, non ho mai pensato che quello che va bene a uno o alla maggioranza debba andar bene a tutti (a differenza di certe correnti di pensiero forumistiche). Ma mi sento senz'altro di dire a DZ e a chi si trova nella sua stessa situazione che una scelta, prima o poi, molto probabilmente andrà fatta: seguire la corrente oppure uscire dal fiume e seguire strade poco praticate (l'acqua ch'io prendo già mai non si corse, cit.). Nel primo caso si rischia di annegare, nel secondo di perdersi in qualche selva oscura (i diversamente sociali purtroppo non hanno scelte facilitate). Ognuno quindi deve fare la sua valutazione dei pro e dei contro: mesdames et messieurs, à vous. |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
[QUOTE=Winston_Smith;1647666]L'indipendenza dalle reazioni altrui mi pare un concetto abbastanza velleitario, e non solo per i fobici. Quello che tu dici essere "difficile ma non impossibile", a me sembra molto difficile, ma soprattutto mi sembra esserlo anche per i "normaloni". Non capisco perché i fobici dovrebbero essere tenuti, per instaurare delle relazioni, a uno sforzo che la grande maggioranza delle persone non si sogna neanche di fare. E se il nostro modo di essere provoca sconcerto, paura e/o repulsione negli altri, col cavolo che ci si può interagire "benissimo", specialmente se l'interazione che si cerca è quella di coppia. Prova a vestirti in bretelle, canottiera e bermuda tutti i giorni al lavoro in ufficio, o a ruttare e scoreggiare fragorosamente a intervalli regolari di mezz'ora e poi fammi sapere con quale percentuale di colleghi riesci a fare amicizia o quante colleghe riesci a broccolare con successo...
/[QUOTE] Secondo me muttley spesso sopravvaluta gli estro o i normaloni, descrivendoli come semi-illuminati che non tengono conto del giudizio altrui, che fanno tutti supersforzi di volontà per superare i propri limiti, che sono emotivamente autosufficienti (si per qualche mese al massimo...:D) , che non si lamentano mai... ecc ecc.. In realtà la maggior parte non fanno e non sono niente di tutto questo, semplicemnete sono persone che beneficiano di una situazione di defaul favorevole data dall'assenza di fobie sociali e forti timidezze e che si limitano a raccogliere quello che strada facendo si trovano davanti, almeno nella maggior parte dei casi... Per il resto tengono conto eccome del giudizio altrui, di muovere realmente il sedere per migliorarsi ce ne son pochissimi, pochi mesi o un anno di solitudine/esclusione forzata basta per mandare quasi ai matti la maggior parte di loro... |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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non ci sarebbe da meravigliare se ci fosse un partito pro pedofilia il PUP è tremendo , basta che i pedofili siano consumatori del resto è il sistema è contento |
Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Prendo ancora me stesso e le mie inclinazioni come esempio: non mi piace la monogamia, non condivido questo stile di vita e tutto il resto ma chi sono per poter giudicare chi decide di seguirlo in qualità di scimmia ammaestrata? Per me ha tutto il diritto di farlo (esistono del resto più che valide ragioni naturali e culturali ad aver determinato il prevalere di questo orientamento), tuttavia non lo condivido a livello emotivo e non voglio fare di esso la mia condotta di vita, quindi cerco di distaccarmene alla ricerca di nicchie sociali improntate a forme alternative di relazionalità. Rispetto però chi pensa e pratica diversamente, a patto che la cosa sia reciproca. Quote:
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
muttley quando conosci qualcuna nuova gli dicin subito che sei poliamoroso? sincero
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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Re: Quello che piace alle donne di noi...
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magari hanno una reazione diversa dopo l'offesa, ma nn è che siano degli " uber soldat" e poi dai che discorsi , la differenza tra estro e intro è che uno esterna per l'appunto e l'altro implode dentro. metabolismo dei pensieri diverso,grazie a un carattere diverso. |
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