Re: Una vita da disoccupati
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non insegnano a rischiare, ma a volar basso, non insegnano a sognare, ma a puntare alla grigia sicurezza, ecc. poi si lamentano che non c'è posto di lavoro... tranne che nei sogni bagnati dei falcemartellati, il lavoro lo creano le imprese. Che qualcuno dovrà pur creare. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Facciamo che o gioiamo del fatto che qua non viene sfruttato nessuno, e quelli che vanno a londra a farsi sfruttare son proprio fessi, oppure che rendiamo lo sfruttamento possibile anche qua, così per lo meno la gente si risparia i soldi del biglietto e un paese dove fa brutto il 90% delle giornate.... (che poi l'ideale sarebbe rimuovere lo sfruttamento, è pacifico, ma ci si arriva *dopo* a quello) |
Re: Una vita da disoccupati
Tra l'altro non è vero che qui non viene sfruttato nessuno.
Che la protezione del lavoro in Italia sia alta non risulta né a me né ai dati (secondo l'Ocse). Non è neanche vero, sempre stando ai dati, che ridurla abbia effetti positivi sull'occupazione. http://www.economiaepolitica.it/prim...one-in-italia/ Le cose sono un tantinello più complesse. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Resta il fatto che i ragazzi, specialmente quelli che per sfortune varie non sono riusciti a conseguire una qualche specializzazione, qui non trovano lavori e a londra nell'arco di 2 settimane sì. E questo è un dato di fatto. |
Re: Una vita da disoccupati
Uso un pò il mio topic come mio "diario lavorativo", se così si può chiamare. Dopodomani inizio uno stage di 5 mesi, sarebbe uno stage formativo di 6 mesi per caffetteria/bar all'interno di uffici. Mi danno 450 euro lordi al mese come rimborso spese e in più buoni pasto, per 17 ore a settimana, dal lunedì al venerdì. Lo so che non è quello che dovevo fare e non c'entra niente con quello che ho studiato, sicuramente sono un fallimento per tutta la mia famiglia e soprattutto per me stessa, non riesco a farmi una carriera che si rispetti per la società e che mi permetta di essere completamente indipendente. Ma comunque è un passo avanti, è la prima cosa certa e a medio lungo termine della mia vita, e almeno avrei qualche cosina a fine mese che mi permetta di fare qualcosa, magari qualche corso che mi interessa, viaggi e cose così.
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Re: Una vita da disoccupati
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quindi io dico si :-) buona fortuna |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Casualmente oggi mi è capitato di navigare su un sito che mi ha rimandato alla pagina dei master SIDA e tra questi ve ne è uno che coincide sia con i miei interessi, che con i miei studi.
Tuttavia il punto principale della questione è il costo e l'utilità di questi fantomatici master..Nessuno ha avuto esperienze con loro, o può fornire altre informazioni attinenti ? Personalmente non mi potrei permettere di spendere 4-5000 € per un master, sia per finanze ridotte, pur essendo disponibili (suppongo) metodi di pagamento ammortizzati e borse di studio, sia perché non vorrei di certo ritrovarmi l'ennesimo pezzo di carta da usare come tovagliolo. Nell'attesa mi è anche stato proposto un percorso di Garanzia Giovani sulla contabilità aziendale e la gestione informatica che poco hanno a che fare con il mio percorso di studi (e mi ritrovo nelle parole di Grace), ma che al momento mi sembra quanto di più positivo sia capitato da molto tempo. Sono ancora in corso le selezioni (8 posti disponibili), ma non butterei via un'occasione del genere. Cv come sempre mandati a vuoto pur avendo seguito varie conferenze e preso contatti tramite il supporto della Camera di Commercio della mia provincia. A quanto pare anch'io ho preso l'abitudine di usare questo thread ed i miei post come "Diario lavorativo" e strumento motivazionale per andare avanti.. |
Re: Una vita da disoccupati
"Ristorante pizzeria, in via degli scipioni Metro linea A Ottaviano, tipica cucina italiana cerca lavapiatti con esperienza di aiutocuoco, richiesta disponibilità immediata e totale per doppio turno, che preferibilmente parli e comprenda il bengalese indispensabile per comunicare bene coi colleghi"
Nessuno conosce la cucina italiana come i bengalesi :testata: |
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Se vuoi informazioni proprio mirate da chi quindi ha frequentato ti posso dire il nome e lo cerchi su FB. Non credo si farà problemi a dirti quello che pensa su questa società. Per quanto ne sapevo io era una buona 'scuola'. Lui aveva fatto un master in web marketing. Dopo il corso gli hanno fatto fare dei colloqui in varie aziende con lo scopo di inserirlo lavorativamente. Gli hanno trovato un tirocinio che è andato più che bene. Quest'anno l'hanno richiamato in azienda.(lo so perché ci lavoro anche io nella stessa azienda.. Ma lui è negli uffici.) |
Re: Una vita da disoccupati
Io il 9 maggio mi trasferirò a Londra per lavoro.
Sono passati tre anni dal diploma, uno stage di tre mesi infernale e un lavoro di 4 mesi durato poco. Speriamo che Londra mi riservi buone sorprese. Più che altro mi trasferisco dopo ventun anni di bolla di sapone passati in casa per vedere se ho davvero la possibilità di ritagliarmi un posto in questo mondo oppure sono destinato a sopperire a me stesso. |
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Mi sento di dirti anche che da se stessi non si scappa. Anche io sono andata via dalla mia regione (volevo anche io andare all'estero ma non era la scelta giusta per me) sperando in un nuovo inizio, nuova vita,sarà tutto migliore. Sicuramente il fatto di andar via ci dà una bella svegliata e su questo non ho nulla da dire. Ho capito tante cose in questi 2 anni,e mi sono data anche una mossa..cosa che a casa mia non facevo per pensare ai miei problemi :/ quando te ne vai le priorità sono altre.. Tu comunque metticela tutta!! Sicuramente i primi tempi saranno duri soprattutto perché sarai all'estero, ma se fai i tuoi sacrifici poi si vedono o risultati. Mio fratello è a Londra da 9anni ormai. Ha iniziato come aiuto-cameriere(in Italia era già un bravo cameriere con diploma,ma non sapeva la lingua quindi ha iniziato dal basso)a 800 sterline che credo sia il minimo sindacale. Abitava in una bettola :s però ha fatto la sua gavetta,si è messo i soldi da parte è ha iniziato a fare la vita dignitosa che facevano tutti. Con gli anni ha fatto un sacco di corsi e adesso dirige il reparto bar di un ristorante nel quartiere degli uffici.è una zona dove lavorano molte persona con i soldi. |
Re: Una vita da disoccupati
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Più che altro questo vorrei, che il mio cervello si svegliasse un po', perché non so come, ma la città in cui vivo in solitudine da oramai vent'anni mi costringe ad una passività, inerzia e nullafacenza incredibile. Ovviamente ho provato prima a cambiare me stesso, a vedere le cose con altri occhi, luci diverse, ecc... ma in sostanza le stesse facce, le stesse reazioni, le stesse cose quotidiane che hanno contribuito a renderti quello che sei sempre quelle rimangono, perciò ogni mio buon tentativo era pur sempre limitato, poco lungimirante. Purtroppo (o per fortuna) so che da se stessi non si scappa, grazie per avermelo ricordato (davvero) perché stavo cadendo in questo tranello. Ma l'unica cosa che voglio è trovare la spinta per sorridere, sia pur con fatica. Voglio tornare a provare vere emozioni. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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