![]() |
Re: Una vita da disoccupati
Non sono pochi i soldi, è cara la vita.
Con 1450 in condizioni "agiate"( casa di proprietà, buona salute, bollette normali e non i salassi che arrivano ora, poter fare la spesa al risparmio senza lasciarci un rene, niente imprevisti onerosi, poche spese di carburante/ mezzi pubblici accessibili) si sta bene e si può mettere pure da parte . Se con quello stipendio devi cagarne 600-700 di affitto in un buco( o mutuo, ma ci vuole pure l'anticipo e quindi aver potuto mettere da parte prima) , bollette fotoniche di luce e gas, spese mediche alte, imprevisti, tanti soldi di benzina, la spesa settimanale che in un paio d'anni è raddoppiata così come tutto... Si sta in vivarella , e si spera di non doversi mettere su dei denti nuovi, perché tocca chiedere il TFR anticipato. Mo vediamo coi dazi del caro Trump chi la paga. Sempre Pantalone, scommetto. |
Re: Una vita da disoccupati
Ieri per magia sono riuscito a farmi dare i 300 euro di un impiego che avevo terminato a ottobre 2023, la busta era di 1200 e l' ex datore diceva che aveva difficoltà a pagare subito. Sono venuto incontro in tutti i modi, rateizzando, poi quando ho capito che ci ha marciato, non rispondendo ai messaggi né miei, né della commercialista e piangendo sempre miseria, ieri mattina gli ho lasciato una bella recensione negativa della sua azienda su facebook, mi ha chiamato la sera e tac bonifico immediato. Oramai bisogna arrivare a questo. E meno male che non abbiamo voglia di lavorare, reddito di divananza...
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
Ma coi millennial il livello di titolo d'istruzione minimo si è alzato in generale La laurea (soprattutto se triennale) è solo un certificato di competenze o conoscenze Non è mica sinonimo di santità :sarcastico: Questa retorica lasciamola ai nonni, per cortesia Sta di fatto che nella maggior parte delle selezioni è una delle discriminanti. Insieme all'età. Per quel che ho visto l'età è la discriminante più forte di tutte Se sei del '97 ancora ti muovi 1450 al mese non sono pochi, non sono tantissimi, ma per un ventenne/trentenne ci si campa eccome Ad ogni modo è pericolo aggrapparsi a scuse per non proseguire la ricerca attiva. Non porta a nulla - Non lo dico a te |
Quote:
|
Io male che va me ne vado a fare il cameriere o l’aiuto pizzaiolo, ormai sono così disperati che ti prendono anche senza esperienza o con esperienza di un mese, però con lo smartphone a prendere le ordinazioni, con il block notes non sono capace e scrivo pure di merda.
Ormai ho quasi 30 anni e senza qualifiche -28 ad agosto- ho fatto domande come apprendista in qualsiasi settore ma soprattutto idraulico-elettricista e niente, c’era solo una ditta di impianti elettrici che cercava anche operai non specializzati da formare in teoria come elettricisti ma a 80 km da casa e per 900/1000 euro di apprendistato e sarebbe stata disposta ad assumermi. Non nego di voler fare un’esperienza fuori dall’Italia. Per quest’anno se non rivado al camping ho un contatto per fare security a chiamata durante eventi e feste ma pagano poco, meglio di niente… |
Re: Una vita da disoccupati
https://youtu.be/KF8zdnmrfG4?si=XdjNZuR5mfiQsOGv
Ho capito che se non lavori muori di fame, non rompete su questo concetto perché si sa, non occorre ricordarlo ogni due per tre. Attualmente sono una persona lavorante e posso dire che non posso lamentarmi. Ho avuto anche un pò di fortuna nel riuscire a trovare le condizioni adatte per cambiare lavoro drasticamente a 30 anni suonati. Ma non è questo il punto. Vorrei porre la vostra attenzione ai commenti sotto al video, mi conforta sapere che molte persone hanno un punto di vista simile al mio in diversi aspetti. |
Re: Una vita da disoccupati
Come vive esattamente la gente che fa lun-ven 9-18 e che magari non abita di fianco al lavoro?
Chiedo perchè magari quello strano con pretese assurde sono io, alla fine tra commuting e traffico è 8-19 se non anche 8-19.30. Cioe pulire casa, fare lavatrici, fare la spese, tutte queste cose si rilegano esclusivamente al sabato e alla domenica. Ma se deve venire un tecnico in casa per qualsiasi motivo? Ti devi per forza prendere tutto il giorno di permesso? Sperando che non buchi il giorno come mi è gia successo piu di una volta? Visita medica? Permesso. Dentista? Permesso. E se tipo devo portare la macchina dal meccanico? Mica è aperto alle 19 di sera Poi magari io ho sempre lavorato in posti di merda ma hanno sempre fatto la bocca storta quando ho chesto ore e giorni fuori dal piano ferie estivo/invernale |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Mi hanno richiamato al campeggio…sempre tre mesi, meglio di niente, solo l’orario mi fa cagare 18.30-2.30…ci credo che non hanno trovato nessuno, uno che ha vita sociale e ragazza magari ma chi cazzo glielo fa fare per 1300/1400€ al mese?!
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Lavorando stagionalmente la macchina dal meccanico la porto in inverno.
Quando avrò un lavoro fisso non so. Forse crepo prima e non mi pongo il problema. |
Re: Una vita da disoccupati
Una recruiter mi ha mandato un audio per un colloquio che ho domani, per darmi qualche consiglio, dice lei. 7 minuti di audio dove parla di tutto, tranne su cosa verterà il colloquio.
Ha detto che devo mettere una camicia che non ho, metterò una polo se non gli sta bene sticazzi. Se vogliono la camicia sai come gli roderà il culo che ho la barba. Che dovrò parlare dei miei hobby e valori perchè loro danno molto peso all'apporto umano che una risorsa porta in azienda. Un paese che cola a picco perchè negli uffici la gente è stata selezionata in base agli hobby Sto colloquio lo farò tanto per ma so gia che andrà una merda |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
La questione del video che ho postato, al giorno d'oggi, è traslata in diverse sfaccettature.
Per esempio in tanti posti puoi trovare quello che: "e ma io ho spese sulle spalle/io ho famiglia figli/io a casa mi annoio/io sto meglio a lavoro che a casa" ecc...ecc... E sono quelli che poi sembrano "i valorosi". Gran calma. Ora, io capisco che tu (generico) hai le tue ragioni per voler restare lì, ci mancherebbe. Ma che poi il tuo diventi il modello d'eccellenza e tutti devono fare come te perché "sei la persona valorosa e adulta"...sto gran cazzo. Cioè, ti devi fare due domande se arrivi a preferire stare a lavoro piuttosto che avere il tuo tempo libero e la tua libertà eh... Gli unici casi in cui posso arrivare a comprendere un ragionamento del genere sono quando il lavoro coincide con una passione, e lo si fa semplicemente per vocazione. |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
I am officially unemployed.
Mi sa’ manco mi richiamano al campeggio. |
Re: Una vita da disoccupati
Come si fa ad affrontare la convinzione di capi, colleghi ecc. che le difficoltà nel rapportarsi con gli altri siano solo un segno di scarsa "maturità"? Solitamente, il concetto viene ribadito con l'assegnazione di compiti di merdа a tema, che nella maggior parte dei casi non c'entrano un cazzо con il motivo per cui si è stati assunti, allo scopo di far imparare/crescere/maturare. Non parlo di roba "che serve" all'azienda e che può capitare a chiunque, a me come al socialone di turno, ma proprio di compiti assegnati deliberatamente a chi ha certe difficoltà, allo scopo di "educare", non in vista di future promozioni in ruoli di maggiore responsabilità ma solo perché essere (secondo loro) "immaturi" è inaccettabile.
Qualcuno si è trovato in questa situazione? A me sembra che i luoghi di lavoro siano tutti così. Premesso che a me questi atteggiamenti non aiutano affatto, anzi mi fanno chiudere ancora di più perché sono umilianti, c'è una soluzione che non sia "farselo andare bene"? |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Di luoghi in cui non ti danno mai compiti a caso penso che ne esistano veramente pochi purtroppo. Il problema è l'intenzione "educativa" che c'è alla base in questo caso. Se vado a lavorare è per raccattare qualche soldo e basta, se volessi farmi rieducare andrei altrove.
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Eh beh, se fosse così facile...
|
Quote:
Per ora sto facendo lavoretti qua e là col decespugliatore….trovo qualche offerta ma sono tutte paghe da ergastolo. |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
E' un match da fare, magari credono davvero in questi metodi correttivi, meglio lasciare a chi è disposto a farsi correggere così. A mettere in dubbio l'operato del capetto di turno si rischia solo di mettersi in una posizione ancora più scomoda e ad intossicare ulteriormente il rapporto. Io direi piuttosto di cercare altro e mollare appena si trova, al limite stornano dal tfr o l'ultimo stipendio il mancato preavviso ma chissene... |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
1) chi si ha davanti 2) il rapporto coi capi del proprio capetto 3) quanto si è utili e sostituibili lì dentro Da ponderare i vari fattori in base al tipo di azienda. È vero che non bisogna necessariamente porsi male, ma secondo me a mettere in dubbio l'operato del capo può essere spinoso. Poi intendiamoci, se si è poco sostituibili e il proprio lavoro lo si sa fare meglio degli altri ci sta far notare che non c'entra con le proprie mansioni qualcosa e se lo si è fatto in passato è perché si vuole essere utili, ma le proprie ambizioni sono altre e solite cose, ma in caso contrario lascerei perdere. Tanto se la forma mentis è quella non si scappa, se non è il lavoro brutto e che non le compete glie la farà pagare in altri modi. Poi se ci si trova davanti il tipo che non ha mai contato un cazzo e si trova ad avere un po' di potere ciao proprio... secondo me si fa prima a guardarsi in giro e andandosene lasciando il suo superiore con una persona in meno di botto |
Re: Una vita da disoccupati
io dai 21 anni ai 22 anni facevo data entry per una società. Facevo dalle 22 alle 2 del mattino, ma talvolta facevo anche straordinari. Zero contatto sociale se non con i colleghi con cui si era creato un minimo di cordialità soprattutto con una collega di nome Eleonora. Più alta di me ( io sono 170cm, quindi non ci vuole molto), magra e aveva una predilezione per le gonne a pieghe in stile studentessa giapponese, super femminile, curata, gambe da urlo e metteva spesso quei collant scuri ma trasparenti super sexy. Io la prima volta che la vidi ebbi una folgorazione di quanto era affascinante e andavo al lavoro gasato anche se avevo un'occupazione così misera e alienante.
Quando uscivamo dal lavoro facevamo colazione insieme e talvolta passavamo tutta la mattina insieme. Per un periodo piuttosto lungo ci siamo anche frequentati e ci vedevamo il finesettimana. A lei piaceva ballare e la portavo in discoteca, ballavo una vera merda ma mi piaceva farlo con lei. Eravamo molto innamorati e lei era bellissima, sofisticata, educata, dolcissima e affettuosissima e aveva un leggero problema di balbuzie che la rendeva adorabile. Un giorno però litigammo aspramente e ci perdemmo di vista. Ci riappacificammo ma si capiva che le cose non erano più come un tempo. Ho saputo che un anno fa è morta in un incidente stradale mentre tornava da una serata. Mi manchi Eleonora. |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
Che orario strano O_o Come mai il lavoro si doveva svolgere in quelle (peraltro poche) ore? Mai sentito che un lavoro del genere si facesse in ore notturne, curioso Ed eravate anche diverse persone... perchè non prenderne qualcuna in meno e far fare full time a qualcun altro (a meno che non fossi l unico part time).. boh, misteri aziendali Quote:
Ricordo che nel 2006 al mio primo lavoro a 19 anni c eran già bolla elettronica e badge da passare... In successivi lavori fatti anche molto più in la negli anni però effettivamente ho trovato ancora la vetusta bolla a inchiostro con schede di cartone in cui veniva segnato l orario d ingresso, roba molto anni 70 (peraltro credo fosse proprio dell epoca e mai sostituita, dato che l azienda fu fondata a fine anni 60 e l anziano titolare era parecchio tirchio..) :D Ma l appello e il registro mi sembran robe da 800 proprio |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
Calcola che abbiamo anche dovuto provvedere a spese nostre all'abbigliamento e al badge :D |
Re: Una vita da disoccupati
Alla fine ho fatto entrambi i colloqui tecnici, anche quello dove dovevo sembrare un bravo ragazzo.
E' passata quasi una settimana e silenzio radio totale, presumo di essere stato scartato ma domani manderò un messaggio ai recruiter per chiedere un feedback. Il problema però è che a me sembrava fossero andato benone, io sono sempre super critico nei miei confronti e quando vanno una merda sono il primo a dirlo, come ai colloqui che feci per Microsoft, feci una figura di merda sesquipedale, era dai tempi delle interrogazioni di matematica del liceo che non andavo così male, e sono stato il primo a dirlo, mi pare lo scrissi subito pure qua. Invece stavolta ho risposto a tutte le domande tecniche, anzi, è stato anche quasi piacevole il colloquio perchè effettivamente a parte due domande del cazzo sulle mie soft skills fatte da quella di HR abbiamo parlato di roba tecnica con altri due tecnici tutto il tempo. Eppure... La mia percezione evidentemente non trova riscontri con la realtà |
Re: Una vita da disoccupati
Quote:
E' andato bene.. e spero ti chiameranno. Nella malaugurata ipotesi che non dovessero sceglierti.. il motivo molto probabilmente è che il colloquio sarà andato bene anche ad altri prima o dopo di te. |
Re: Una vita da disoccupati
Io vorrei capire le agenzie che cazzo mi inviano a fare offerte di lavoro, se poi chiedono esperienza pregressa (che io non ho) in quei settori...
|
Ho fatto domanda pure in fabbrica. UN CAZZO.
A fare lavoretti tipo spiaggino non ci vado, ti sfruttano troppo. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 10:48. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.