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Re: Una vita da disoccupati
Non so negli altri, ma nel mio settore la foto non conta niente.
Ho inviato molti CV in vita mia, tutti senza foto, e in questo modo ho trovato lavoro diverse volte. Dipende da settore a settore. |
Re: Una vita da disoccupati
Comunque il governo ha fatto anche questa nuova piattaforma:
https://siisl.lavoro.gov.it/#/ Vi loggate con lo SPID, fate il cv e vi escono annunci di lavoro e corsi in base alla vostra zona. Sarà che siamo sotto natale ma per il momento non c'è molto |
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Di lavori ne e pieno.. di buoni lavori sn già più rari.. state tranquilli ovviamente letteralmente chiunque può trovare qualcosa x guadagnare qualche spiccio ci mancherebbe.. il mio era solo un consiglio ..
Basta spammare il curriculum con foto annessa online e prima o poi trovi qualcosa poi va be ci vuole anche la fortuna misto a scaltrezza e buonsenso come in tutte le cose x trovare la posizione migliore in base a quell' che cerchi |
Si trova facilmente solo lo sfruttamento…ma col cavolo che torno a raccogliere zucchine per 5€/h ma anche 6…….
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La foto conta in base al contesto. Ovvio che se si lavora come PR, o qualsiasi altro lavoro dove sei a contatto col pubblico (tipo addetto vendita), il fatto di essere un minimo presentabili conta.
E comunque anche se non mettessi la foto, verrei comunque chiamato al colloquio. A quel punto oltre all'aspetto verrà analizzato l'eloquio, il modo di pormi, il problem solving, ecc... Se invece dovessi fare il traduttore di testi, il grafico, il programmatore... sticazzi l'aspetto fisico, ma anche l'eloquio. Contano le skill tecniche e basta. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Non credo, quella dei becchini è una casta inaccessibile
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Re: Una vita da disoccupati
Ho spedito una mail per cercare di sbloccare una situazione spiacevole per cui da metà autunno mi sono visto rimandare a chissà quando dei lavori di una certa entità. E anche se non arrivassi a sbloccare la cosa, almeno potrei capire che prospettive ci sono.
In caso di prospettive negative, nei prossimi giorni spedirò il CV all'ultimo indirizzo che ho da parte di una lista che mi ero fatto il mese scorso. Se la situazione negativa perdurasse anche nei prossimi mesi, diciamo fino alla prime settimane di primavera, dovrei cominciare a pensare seriamente a come reinventarmi professionalmente, anche se sarebbe un percorso molto difficile e senza esiti sicuri. |
Re: Una vita da disoccupati
Mi è stata offerta una possibilità lavorativa molto interessante, ma prevede un cambio di regione, ma non solo, è proprio un cambio di vita radicale.
Non so che fare sincero. |
Re: Una vita da disoccupati
Lavorare al di fuori di un contesto protetto mi terrorizza. Ma veramente gli altri soffrono così tanto la vita lavorativa al punto da avere un blocco? Il lavoro è un incubo.
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Annunci di lavoro scritti da chatGPT, senza manco l'accortezza di cancellare i comandi:
https://i.ibb.co/LCsxJ71/Screenshot-...-15-120758.png |
Re: Una vita da disoccupati
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I lavori da tuttofare o manovale senza particolari capacità sono pagati AL MASSIMO 1000/1200 € al mese se trovi la ditta giusta e vivi possibilmente al Nord Italia, altrimenti si scende anche a 600/800 € in molti contesti. Con quei soldi se vuoi vivere da solo non arrivi neanche al 10° giorno del mese. Inviato dal mio 22011119UY utilizzando Tapatalk |
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Se sono realtà già medie (non ti parlo di piccole perché normalmente cercano altri profili) o padronali puoi portalo di persona in una busta assieme alla lettera motivazionale, in alcuni contesti viene apprezzata come cosa. Generalmente piú la gente all'interno é vecchia, e piú viene apprezzata la cosa. |
Re: Una vita da disoccupati
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Che si segua la via che si preferisce, per quanto mi riguarda entrare in agenzia è sempre stata la strada più rapida Fondamentalmente è gente che non può dirvi di no proprio per la natura del servizio (parlo di posti come GiGroup, Ranstad) Capisco benissimo che sollevino quesiti morali ma purtroppo i centri per l'impiego umanamente non sono meglio -anzi Una volta parlato con il consulente di turno forse sarà più chiaro dove altro cercare, almeno si rompe il ghiaccio, poi c'è tempo per fare altri conti Auguri eventualmente anche con altre vie In mancanza di canali protetti come il placement universitario s'intende |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Per apprezzare non intendo che non ti possa beccare qualche reazione seccata, ma che, se persiste la mentalità che stare a mandare mail sia piú scansafatiche che uscire di casa e darsi da fare per trovare lavoro, certamente é piú probabile che appartenga a un over 60 che un under 30/40 Delle agenzie potrei raccontarti un'esperienza contraria, ho perso un gran tempo con tanti colloqui, e mi hanno mandato pure dove cercavano profili diversi dal mio, con non poco imbarazzo quando é emerso che cercavano gente con esperienza mentre io avevo un tirocinio alle spalle o situazioni del genere. Non parlo di cortesia di facciata o di modi, é ovvio che lo siano in un'agenzia sono commerciali ed é il loro lavoro, parlo di risultato finale, mettendo da parte il fango che si ingoia in entrambe le vie per un attimo. Comunque nulla vieta di iscriversi alle agenzie varie, o rendersi disponibili per le somministrazioni, sentire il centro per l'impiego di zona e intanto cercare da soli, robe da perdere non credo che ce ne siano. Quote:
Contesti di fabbriche eh, robe artigianali o servizi non ho la piú pallida idea di come sia, ma magari anche da te c'é qualcosa del genere, sicuramente in una realtà tipo operaio, anche generico, becchi meglio che fare il cameriere mezzo a nero et similia. Anche se sono ambienti che non fanno per tutti |
Re: Una vita da disoccupati
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Ognuno ha le proprie esperienze, ho potuto vedere solo due selezioni di ditte che spesso partivano pubblicando annunci senza intermediari, ma alla fine per una serie di motivi si appoggiavano ad agenzie per la ricerca Avuto anche molte esperienze negative ma trovavo perlomeno riscontro più rapido |
Re: Una vita da disoccupati
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Un conoscente di paese faceva giardini così come me, un giorno si è stufato è andato a Milano e ha trovato lavoro in secureffe come vigilante, con le notti prende pure sui 1700/1800 euro…ma con quei soldi in quelle zone non ci fa nulla.
Ci sopravvive e basta. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Per esperienza parlare di affitti e costi della vita genericamente porta, in circostanze di lunga pausa, a rimaner fermi. Anche se è un normale argomento di tutti i giorni
Se lo scopo primo è trovare impiego forse è meglio tenere i discorsi su quello (solo un pensiero, si capiscono le difficoltà del caso) Attualmente ci sono ancora disturbi depressivi che interferiscono praticamente con la giornata? Tipo orari sonno-veglia, mancanze documentali quali rinnovo di Spid, CIE o carte del veicolo Per privacy non serve che risponda, erano solo questioni coinvolte |
Re: Una vita da disoccupati
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Poi ho smesso perchè era una stupidaggine e uno spreco di tempo e soldi di carburante, per non parlare dell imbarazzo e quant altro... Tutte le aziende anche quelle con soli 10-15-20 dipendenti avevano una receptionist/impiegata all entrata a cui smollavi il curriculum e che lo buttava assieme ad altri 20 (o cestinava direttamente) dopo un "interazione" di 10 secondi... Oltretutto all atto pratico non cambiava niente, non ho mai ricevuto riscontri positivi così facendo (o migliori rispetto a mandare cv online). In compenso me ne tornavo a casa frustrato e con un senso di imbarazzo e di sfigataggine addosso che la metà bastava.. Sinceramente completamente inutile, non arrivavi mai a parlare a un responsabile o, peggio ancora, un titolare... Forse può andar bene giusto per le microimprese da 2-3 dipendenti compreso il proprietario (sempre che lo becchi in quel momento), ma tendenzialmente sono aziende che manco sai che esistano in genere, oppure forse può andar bene per negozietti, piccole attività commerciali (ma in genere non cercano mai personale realtà così piccole) o ristoranti non troppo grandi (comunque online vedevo un sacco di annunci per camerieri, lavapiatti e cuochi, quindi anche loro ormai utilizzano internet per la ricerca del personale). Oltretutto mandandoli online hai molta più probabilità che i curriculum arrivino direttamente e con celerità alle risorse umane o a chi di competenza, invece che venir cestinati, dimenticati in un cassetto o persi.. Se li portassi a mano oggi penso che mi prenderebbero direttamente per demente e invece di far "bella figura" otterrei l effetto contrario, cioè di sembrare una persona fuori dal tempo o come minimo disperata... Ormai anche i colloqui si fanno in videochiamata da un bel po' (perlomeno io e altri conoscenti ne abbiamo fatti diversi già anni fa... ed era anche ora che si evolvessero). |
Re: Una vita da disoccupati
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Guarda che andare in giro puó servire anche a te, tanto per dire, Quote:
Sono gusti comunque, io fortunatamente l'assessment di gruppo in videocall, con gli psicologi consulenti esterni me la sono scampata, già ho sopportato poco il dover spiegare cosa so fare (che é roba prettamente tecnica) a una ragazzina delle risorse umane che non sa nemmeno di cosa si stia parlando. Figuriamoci se sono piú di uno, tutti insieme, nella stessa room ._. |
Re: Una vita da disoccupati
A volte sento gente che si lamenta perché ha un lavoro noioso...
Gente che invidio molto, perché io vorrei svolgere una mansione noiosissima e tranquilla. Invece mi sembra che tutti i lavori siano molto stressanti fisicamente o mentalmente, ci sono sempre da fare 3 miliardi di cose, le persone non sono abbastanza o comunque il lavoro è distribuito male, c'è da correre di qua e di là e da una cosa all'altra, il tempo non basta mai, non si capisce un cazzо di niente di cosa c'è da fare e di come si fa e nessuno aiuta, ogni giorno bisogna uscire di testa per trovare la soluzione per questo e quell'altro problema. Come si fa ad essere assunti per una di quelle mansioni per cui la gente dice "voglio cambiare lavoro, non mi pagano male ma mi annoio tantissimo ogni giorno", come? Ancora più delle 8 (almeno) ore al giorno sprecate, alla paga sempre scarsa, a dover comunicare con capi, colleghi ecc., a me del mondo del lavoro pesa lo stress perenne. Non so proprio come facciano tutti gli altri. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Per mia esperienza è pericoloso in generale lamentarsi a priori/aprioristicamente delle cose qualunque sia la propria posizione, sia da inoccupati che con impiego. Nel secondo caso si rimane in superficie senza spiegare un problema ai colleghi, è un atteggiamento che non ha senso e prima o poi fa danni, se ci sono problemi bisogna guardare e capire
Per quanto mi riguarda il periodo di inoccupazione fu autoindotto principalmente dal fatto che lasciavo andare via le giornate a una presunta depressione che non veniva interrotta, il problema come scrissi altrove era quasi tutto sul ritmo circadiano e ordine personale, esternamente non c'erano colpe. Mi vergogno a dirlo ma fui addirittura cercato dall'esterno, senza rispondere -evitando di approfondire perchè off topic Quindi attenzione In generale teorizzare senza fare sulla lunga diventa un problema |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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E ringraziali nuovamente perchè pare ti stiano proteggendo dalle maledizioni insorte da questo luogo... XD |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Dopo 10 anni ho trovato un posticino tranquillo e più burocratico |
Re: Una vita da disoccupati
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