Re: Votare a sinistra è pericoloso?
Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
(Messaggio 3055886)
È che si devono chiedere quali sono le fascie veramente deboli della popolazione.
Non è chi fa impresa, perché chi fa impresa può permetterselo.
Sono tutte quelle persone che cercano lavoro, vengono assunte, e siccome non spiccano perché non sono "eccellenze" vengono trattate come dei pezzenti disperati.
Invece è solo gente normale, che è la maggioranza.
Le eccellenze sono una minoranza che viene sempre portata in risalto come modello, invece la maggioranza delle persone è normale e ha solo bisogno di vivere tranquilla senza discriminazioni.
È lì che deve intervenire una buona politica, nel fare stare bene la gente normale, che non è nient'altro che quello che una volta era definito il "ceto medio".
Ma è un discorso molto complesso che riguarda anche un modello di modo di vivere e di ideali che tira in ballo anche un fatto culturale che è diventato individualista da un certo momento in poi perché è strategico.
Se la gente "normale" (intesa come non ricca/benestante) viene messa una contro l'altra in un meccanismo di competizione individuale non fa più gruppo, e quando la gente non è più coesa su una causa comune diventa più ricattabile.
Si avvicina al concetto della coscienza di classe, che in questo momento storico viene evitato come la peste perché la gente quando fa gruppo fa paura.
Anche la politica attuale è influenzata da questo perché si considerano solo i singoli individui e non un gruppo di persone che condividono lo stesso pensiero.
|
Le persone normali come le definisci te che sarei io per esempio e non fanno impresa campano proprio grazie alle imprese quindi aiutare gli imprenditori significa aiutare tutti, nel mio caso negli ultimi anni ho perso il 30%100 del mio reddito, sono passato da essere poco sopra la media nazionale da essere poco sotto, questo perché i sindacati non fanno il loro lavoro, a me è stato detto letteralmente da un rappresentante della cgil cazzi tuoi che hai firmato, quando gli accordi invece li hanno firmati proprio loro, io non mi posso permettere di stare senza lavoro come qualsiasi persona autonoma, devo piangere e stracciarmi le vesti? In Italia siamo abituati troppo bene fra benefit vari assistenzialismo incentivi e esenzioni varie, hai una minima idea di quante aziende nuove aprono prendono gli incentivi e dichiarano fallimento in pochi mesi dopo essersi fregati gli incentivi? Noi abbiamo un modello non so se è giusto o sbagliato dove si tende a tenere la maggior parte dei lavoratori a livello di sussistenza intorno ai 15-20k di reddito, con tassazioni elevate per garantire welfare a tutti, così si tiene la maggior parte della popolazione nelle stesse condizioni, quindi dal mio punto di vista la politica del lavoro in Italia tende ad essere molto assistenzialista ed egualitaria, si previlegia la società tutta non il singolo, il singolo è previlegiato in posti come gli USA dove la sanità e il sistema pensionistico dipendono dal lavoratore non dallo stato, sei trattato in base a cosa versi o paghi, mentre in Italia la pensione la prende chiunque e non in proporzione alle tasse pagate, prendere per esempio la minima non significa affatto averne pagato i contributi in proporzione è in base all'età, il metodo italiano è anti meritocratico e si basa sul benessere comune, quindi quando sento gente abile che non lavora e si lamenta mi girano un pochino le palle, io lavoro e pago e lo stato non mi ha mai dato niente, non mi lamento ma non sopporto il vittimismo di chi si aspetta la pappa pronta e non apprezza un minimo di quello di cui usufruisce senza alcun merito.
|