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Zenfone2 20-10-2017 20:14

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2013779)
Io non direi mai una frase simile!Spero sempre che non mi chiamino e quando devo accettare un posto sto malissimo,tipo lutto,finchè che non finisce.Mai stata felice di prendere lavori.Ti capisco benissimo.La gente non sa,non capisce,è inutile,non te la prendere.

Pero' dobbiamo anche comprendere chi magari e' disperato perche' ha bisogno di soldi (e quindi di un lavoro). Quella frase mi ha fatto rimanere male, pero' posso giustificarla.

Winston_Smith 20-10-2017 21:49

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2013556)
Il timido è tale in quanto dubita di se stesso, si critica in maniera eccessiva e sproporzionata, poco importa da dove nasca (genetica o famiglia) quest'esagerata svalutazione di sé. Se egli pensa "non valgo niente", poco importa cosa pensino gli altri, visto che è il parere che lui ha di sé ad influenzare le sue scelte, il suo modo di comportarsi col prossimo e i suoi risultati. Gli altri potranno anche pensare "questo non ha fiducia in sé quindi lo scartiamo", ma il pensiero autosvalutativo parte in primis dal timido stesso ed è lui a doversi impegnare per cambiarlo.

E se invece fosse più diffuso il criterio "Non avere fiducia in sé non è un reato da tribunale di Norimberga, vediamo se costui/ei ha anche altri pregi"? Se in questo modo il timido avesse più possibilità di non essere scartato? Io credo questo influenzerebbe eccome i risultati nel lavoro e nella vita sociale in genere.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2013696)
Nessuna contraddizione: se vuoi fare un lavoro dove è richiesta una capacità, sarai sottoposto al giudizio dell'esterno che ti reputerà più o meno idoneo. Ma se non credi in te stesso, pregiudicandoti quindi le possibilità di riuscita, quella stessa sfiducia dipende da te.
Se volessi fare il centometrista e mi scartassero perché non ho abbastanza fiducia nelle mie capacità di correre veloce, quella mancanza di fiducia dipende da me.

Ma il motivo per cui il timido viene scartato, l'hai detto tu stesso prima, è basato sul fatto che non sappiamo gestire la socialità quanto ci si aspetterebbe da noi.
Se le aspettative più diffuse fossero diverse, i timidi avrebbero delle possibilità in più di non essere scartati? Secondo me sì.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2013696)
Importa poco cosa pensano gli altri di me quindi, se io continuo a pensare di me il peggio possibile. Se io pensassi di essere brutto e inguardabile (come certi utenti), importa poco se gli altri siano o meno d'accordo: finché continuerò a giudicarmi repellente, non vi sarà santo che tenga.

Non vedo nessun automatismo in questo senso. Se esistono persino modelle/i e attrici/tori che chiunque o quasi giudicherebbe bellissimi, e che pure sono ossessionati dal timore di non essere perfetti e ricorrono ad aiuti chirurgici... eppure sono persone a cui non mancano certo i potenziali partner, nonostante si vedano così male. E viceversa esistono persone che si credono strafighe nonostante gli altri li vedano ben diversamente. Questo per dire che il giudizio che si ha di sé non determina sempre e comunque univocamente quello degli altri su di sé. E quindi il primo non prevale sempre e comunque sul secondo, che ha eccome il suo peso nel determinare gli esiti dei rapporti di lavoro di cui stiamo discutendo qui (ma anche di quelli sociali in genere, aggiungo).

claire 20-10-2017 23:13

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2013744)
Se vuoi una società diversa, devi impegnarti tu per prima a cambiarla.
Non puoi delegare sempre tutto. Punto primo.
Se hai l'impressione che il mondo ti demolisca, non sarà anche per la fragilità e convizioni tue estremamente radicate? Sei stata tu a scrivere che, nonostante i continui complimenti e congratulazioni dei colleghi, continuavi comunque a sentirti incapace e inadeguata. Come vedi c'è una coltre di autopregiudizi che spetta a noi demolire. Se pensiamo che basti l'aiuto esterno a cambiare le nostre convizioni interne, allora è come se ci rimettessimo all'idea di essere destinati ad vitam alla "carità" altrui. Magari anche il più agguerrito esponente del forum dei brutti potrà convincersi di non essere brutto o che non esista la bruttezza oggettiva™ se un cospicuo numero di fighe facesse la fila per dargliela.
Oppure il più agguerrito dei razzisti potrebbe mitigare la sua xenofobia se tutti gli appartenenti ad etnie non caucasiche smettessero improvvisamente di commettere il minimo crimine...

Io non ho detto che basti,ho detto che aiuterebbe.

Guybrush 21-10-2017 08:06

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Zenfone2 (Messaggio 2013794)
Pero' dobbiamo anche comprendere chi magari e' disperato perche' ha bisogno di soldi (e quindi di un lavoro). Quella frase mi ha fatto rimanere male, pero' posso giustificarla.

il peggio è quando hai tutte e due le cose :miodio:

muttley 21-10-2017 13:47

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2013830)
E se invece fosse più diffuso il criterio "Non avere fiducia in sé non è un reato da tribunale di Norimberga, vediamo se costui/ei ha anche altri pregi"? Se in questo modo il timido avesse più possibilità di non essere scartato? Io credo questo influenzerebbe eccome i risultati nel lavoro e nella vita sociale in genere.

Non è la mancanza di fiducia il punto ma la sua conseguenza, ovvero il non riuscire bene a fare le cose. Qualsiasi cosa mi chiedano, dal saper gestire il rapporto coi clienti al saper digitare stringhe di codice su una tastiera, non riuscirò a farla bene se penserò di non saperla fare bene perché non ho fiducia nelle mie capacità.



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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2013830)
Ma il motivo per cui il timido viene scartato, l'hai detto tu stesso prima, è basato sul fatto che non sappiamo gestire la socialità quanto ci si aspetterebbe da noi.
Se le aspettative più diffuse fossero diverse, i timidi avrebbero delle possibilità in più di non essere scartati? Secondo me sì.

Si stava parlando di lavori in cui la gestione dei rapporti umani è centrale.
Nel fare il guardiano notturno di un supermercato non è richiesta questa capacità, quindi chi reputa di non averla potrebbe concentrarsi su lavori del genere.



Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2013830)
Non vedo nessun automatismo in questo senso. Se esistono persino modelle/i e attrici/tori che chiunque o quasi giudicherebbe bellissimi, e che pure sono ossessionati dal timore di non essere perfetti e ricorrono ad aiuti chirurgici... eppure sono persone a cui non mancano certo i potenziali partner, nonostante si vedano così male. E viceversa esistono persone che si credono strafighe nonostante gli altri li vedano ben diversamente. Questo per dire che il giudizio che si ha di sé non determina sempre e comunque univocamente quello degli altri su di sé. E quindi il primo non prevale sempre e comunque sul secondo, che ha eccome il suo peso nel determinare gli esiti dei rapporti di lavoro di cui stiamo discutendo qui (ma anche di quelli sociali in genere, aggiungo).

Stiamo parlando di persone profondamente insicure, dove tale e tanto è l'autopregiudizio da rendere permeabili solo gli input che sembrano confermarlo. Se una persona è profondamente convinta, in seguito magari a traumi psichici profondi e radicati, che nessuno le vorrà bene, tenderà a demolire sistematicamente qualsiasi input non in linea con il suo bias. Anche eliminando tutti i possibili input negativi in grado di ferirla (cosa di per sé difficilissima, tra le altre cose, se non impossibile), questa avrà la tendenza a trovare appigli cognitivi e percettivi per riconfermarla. E' come se tu avessi un sistema immunitario fragilissimo pressoché incapace di proteggerti da qualsiasi agente patogeno...anche eliminando tutti gli agenti patogeni, probabilmente ti ammaleresti di una malattia autoimmune. Così funzione il cervello di chi è estremamente insicuro (una tipologia di disturbo frequente tra gli iscritti a fs.com per esempio): anche eliminando tutte le fonti d'ansia e d'insicurezza, si cerca sempre per automastimo (i famosi automatismi psichici negativi) qualcosa che dia riprova del pregiudizio.

Jacksparrow 22-10-2017 20:21

re: Una vita da disoccupati
 
C'è un menefreghismo totale, inoltre se hai delle debolezze peggiori la situazione.
Sono pochi quelli che capiscono la fobia altrui sia al lavoro che fuori, è tutta una competizione e il fragile è perduto o meglio emarginato.
Un mio amico ha trovato lavoro in cooperativa e non poteva nemmeno fare un pausa decente e in bagno di nascosto!
Uno schifo peggio di così, come si fa a vivere in questa società di squali ?

cancellato18523 22-10-2017 20:27

re: Una vita da disoccupati
 
quella delle pause è na roba allucinante, non è la prima volta che la sento

Rainbow Veins 22-10-2017 23:19

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da mirko.bianchi (Messaggio 2014559)
quella delle pause è na roba allucinante, non è la prima volta che la sento

10 minuti (per pranzare e stop...) in 11 ore di lavoro. Sto arrivando al limite psico-fisico della sopportazione.
Se ci arrivo, da gennaio/febbraio mi vedo a casa.

cancellato18523 23-10-2017 10:12

re: Una vita da disoccupati
 
https://m.facebook.com/story.php?sto...086993762&fs=1 che roba..

claire 23-10-2017 18:42

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Headache94 (Messaggio 2014837)
Che senso ha lavorare se si deve stare male? Io pur di guadagnarmi sti 500 euro mensili sto lottando tutti i giorni contro la depressione,non riesco a socializzare e di conseguenza mi rincoglionisco a forza di lavorare senza parlare con nessuno e poi faccio pure le cose male,provo a fare quest'ultima settimana poi penso proprio che mollo

il senso=i schei.

claire 23-10-2017 19:29

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Headache94 (Messaggio 2014848)
Già hai ragione,ho sbagliato io ad esprimere una situazione personale in modo generale,avrei dovuto dire che senso ha ''per me''

Potrei farmi mantenere dai miei mentre faccio l'università e di conseguenza ambire ad un lavoro migliore,oppure potrei andare a lavorare con mio padre che è una merda ma almeno sono in un ambiente familiare,anche perchè tanti soldi mi partono pure per la benzina per arrivarci a lavoro,io mi sono candidato perchè pensavo prima di tutto fosse meglio poi sempre per la storia di ''fare esperienza'',ormai dopo 3 mesi ''l'esperienza'' l'ho fatta e mi sono rotto i coglioni

Ah quindi stai anche studiando.
Beh che dire,se puoi evitare la sofferenza lavorativa lascia,ma poi il problema è facile si ripresenti quando finirai gli studi.Magari cerca di elaborare nel frattempo la cosa per evitare guai futuri.Ti aspetta una vita di lavoro,purtoppo.

GreenFox 23-10-2017 20:29

re: Una vita da disoccupati
 
Io sto per lasciare il mio attuale lavoro a causa della paga ridicola e lavoro massacrante, pur sapendo che avrò enormi difficoltà a trovarne uno nuovo.
Quindi a breve sarò di nuovo uno di voi

cancellato18523 24-10-2017 18:26

re: Una vita da disoccupati
 
https://m.facebook.com/story.php?sto...13272742032812 c'è qualquadra che non cosa

Usuaroo 24-10-2017 18:41

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da mirko.bianchi (Messaggio 2015163)

purtroppo tanti e tante fanno le schizzinose o sono troppo esigenti

zoe666 24-10-2017 19:53

re: Una vita da disoccupati
 
sarebbe carino prima di commentare vedere quanto offrono per quel lavoro. Ieri ho letto di un cartello in cui si cercava proprio un posto in una panetteria per gente "con voglia di lavorare", e alla fine la lauta offerta era di 300 euro in nero per tre mesi e poi se si superava la prova ben 600 euro, per lavorare 10 ore al giorno ( spezzate ) dal lunedì al sabato e mezza giornata la domenica.
Ci credo che la gente si tiene la disoccupazione in cerca di offerte non da schiaviste.
Altro che schizzinosi, è chi accetta queste condizioni anzi che affossa tutti gli altri e incoraggia i datori di lavoro a fare offerte del genere e se qualcuno osa rifiutare "ehhh fanno i choosy".

Zenfone2 24-10-2017 20:29

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Usuaroo (Messaggio 2015166)
purtroppo tanti e tante fanno le schizzinose o sono troppo esigenti

si ok, ma dovremmo conoscere stipendi\condizioni di lavoro prima di poter giudicare

cancellato18523 27-10-2017 11:36

re: Una vita da disoccupati
 
http://www.valigiablu.it/lavoro-giovani-disoccupazione/

The_Sleeper 27-10-2017 12:38

Quote:

Originariamente inviata da Usuaroo (Messaggio 2015166)
purtroppo tanti e tante fanno le schizzinose o sono troppo esigenti

Purtroppo troppo pochi, casomai - anche perché costretti dal contesto economico in cui vivono.

dot 27-10-2017 16:40

re: Una vita da disoccupati
 
Ciao a tutti!

Vi passo questa video guida sulla ricerca del lavoro: vengono presentate delle strategie basilari, ma nelle nostre condizioni anche le basi sono difficili!

Spero possa aiutare qualcuno :)


(no, non sono io!)

Winston_Smith 28-10-2017 16:03

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2014000)
Non è la mancanza di fiducia il punto ma la sua conseguenza, ovvero il non riuscire bene a fare le cose. Qualsiasi cosa mi chiedano, dal saper gestire il rapporto coi clienti al saper digitare stringhe di codice su una tastiera, non riuscirò a farla bene se penserò di non saperla fare bene perché non ho fiducia nelle mie capacità.

Mi pare stessimo parlando di capacità di socializzazione al di sotto di certe soglie richieste come requisito (vedi sotto).

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2014000)
Si stava parlando di lavori in cui la gestione dei rapporti umani è centrale.
Nel fare il guardiano notturno di un supermercato non è richiesta questa capacità, quindi chi reputa di non averla potrebbe concentrarsi su lavori del genere.

Appunto, quindi ribadiamo il concetto che ci sono delle aspettative e che il giudizio altrui può contare, può contare eccome, a differenza di quello che dicevi.
E purtroppo tali aspettative che vanno per la maggiore non si limitano solo a certi ambiti lavorativi, ma anche ad ambiti sociali più generali.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2014000)
Stiamo parlando di persone profondamente insicure, dove tale e tanto è l'autopregiudizio da rendere permeabili solo gli input che sembrano confermarlo. Se una persona è profondamente convinta, in seguito magari a traumi psichici profondi e radicati, che nessuno le vorrà bene, tenderà a demolire sistematicamente qualsiasi input non in linea con il suo bias. Anche eliminando tutti i possibili input negativi in grado di ferirla (cosa di per sé difficilissima, tra le altre cose, se non impossibile), questa avrà la tendenza a trovare appigli cognitivi e percettivi per riconfermarla. E' come se tu avessi un sistema immunitario fragilissimo pressoché incapace di proteggerti da qualsiasi agente patogeno...anche eliminando tutti gli agenti patogeni, probabilmente ti ammaleresti di una malattia autoimmune. Così funzione il cervello di chi è estremamente insicuro (una tipologia di disturbo frequente tra gli iscritti a fs.com per esempio): anche eliminando tutte le fonti d'ansia e d'insicurezza, si cerca sempre per automastimo (i famosi automatismi psichici negativi) qualcosa che dia riprova del pregiudizio.

Questo dimostra che il giudizio che si ha su di sé può essere indipendente da quello che gli altri hanno di noi, e non l'ho negato, anzi. Ho solo aggiunto che vale anche il viceversa, che il giudizio degli altri può essere indipendente da quello che noi abbiamo di noi stessi e che quindi i risultati ottenuti nell'ambito lavorativo e sociale generale possono essere divergenti rispetto a quello che pensiamo di noi, proprio perché, ripeto, anche il giudizio altrui ha il suo peso.

muttley 28-10-2017 16:13

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2016433)
Appunto, quindi ribadiamo il concetto che ci sono delle aspettative e che il giudizio altrui può contare, può contare eccome, a differenza di quello che dicevi.
E purtroppo tali aspettative che vanno per la maggiore non si limitano solo a certi ambiti lavorativi, ma anche ad ambiti sociali più generali.

Conta nel determinare i criteri di giudizio che una persona, o istituzione/entità, può avere nei confronti di tizio o caio, non dovrebbe contare più di tanto nel determinare il giudizio complessivo che tizio o caio ha di se stesso.
Se io (imprenditore) giudico che tu non sei adatto a lavorare per me, il mio giudizio influisce sulla tua possibilità di lavorare nella mia azienda. Ma non dovrebbe influire sul giudizio complessivo che tu hai di te stesso, relativamente al tuo valore come persona.
Einstein non andava benissimo a scuola (anche se gira voce che la sua bocciatura sia una leggenda metropolitana), e se si fosse limitato a giudicarsi in base ai suoi risultati scolastici inizialmente modesti, non avrebbe forse fatto quello che ha fatto.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2016433)
il giudizio degli altri può essere indipendente da quello che noi abbiamo di noi stessi e che quindi i risultati ottenuti nell'ambito lavorativo e sociale generale possono essere divergenti rispetto a quello che pensiamo di noi, proprio perché, ripeto, anche il giudizio altrui ha il suo peso.

La sola cosa in nostro potere è influenzare gli altri mediante l'opinione (si spera positiva) che abbiamo di noi. Altro non possiamo fare anche se non dà risultati certi.
Nemmeno l'atto di studiare ti darà la certezza di passare un esame, ma che altro fare? Rimettersi solo alla bontà d'animo del professore?

Krieg 29-11-2017 08:10

re: Una vita da disoccupati
 
Che voi sappiate il licenziamento per giusta causa dà accesso al sussidio di disoccupazione?

redone 29-11-2017 08:42

re: Una vita da disoccupati
 
Io so che se sei licenziato anche dopo sei mesi dal posto di lavoro ha i diritto a prendere la disoccupazione!

Harakiri 29-11-2017 09:23

re: Una vita da disoccupati
 
ma uno con dei tatuaggi in faccia come fa a trovare lavoro? mi sa che si deve reinventare pure lui

Edera 29-11-2017 09:26

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Krieg (Messaggio 2029310)
Che voi sappiate il licenziamento per giusta causa dà accesso al sussidio di disoccupazione?

Se sei stato licenziato lo puoi prendere, se invece ti licenzi tu no

TheProphet 29-11-2017 11:51

re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Krieg (Messaggio 2029310)
Che voi sappiate il licenziamento per giusta causa dà accesso al sussidio di disoccupazione?

si, se sono presenti gli altri requisiti contributivi.

Krieg 29-11-2017 13:53

re: Una vita da disoccupati
 
Perchè stavo leggendo che la disoccupazione spetta solamente se lo status di disoccupazione è "involontario", penso che useranno qualsiasi cavillo per cacciarmi

Cronico19 29-11-2017 14:05

re: Una vita da disoccupati
 
Posso confermarti come il diritto alla Naspi si perda solamente con le proprie dimissioni, con l'eccezione delle dimissioni per giusta causa, che legittimano comunque l'erogazione dell'indennità da parte dell'INPS.

zoe666 29-11-2017 14:06

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Krieg (Messaggio 2029425)
Perchè stavo leggendo che la disoccupazione spetta solamente se lo status di disoccupazione è "involontario", penso che useranno qualsiasi cavillo per cacciarmi

appunto.
Anche nei licenziamenti per giusta causa il licenziamento è voluto solo da una parte. Infatti molto spesso per andarsene dai lavori e prendere la disoccupazione consigliano di non presentarsi più e così essere licenziati.

cancellato18523 29-11-2017 14:57

re: Una vita da disoccupati
 
è che non tutti ti licenziano, più spesso ti inducono a farlo..non saprei perchè sinceramente

Winston_Smith 02-12-2017 14:41

re: Una vita da disoccupati
 
"Invece che condannare un sistema che provoca la tragedia, condanniamo le vittime della tragedia"

cancellato18523 02-12-2017 14:46

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2030947)

Quote:

Sai cosa davvero mi colpisce? La crudeltà di chi commenta. Perché non basta essere bistrattati, non avere soldi, dipendere dagli altri. Bisogna anche subire il disprezzo di chi ti dice che non lavori perché sei schizzinoso, o che ti meriti di essere disoccupato perché hai una laurea umanistica (è tutta la vita che lo sento)".[...]
"La colpa è tua. E’ questa crudeltà a lasciarmi senza fiato, più delle porte chiuse. La cattiveria della gente che per ignoranza e insensibilità mi dice che di non potermi costruire una famiglia me lo merito, che se mi offrono un contratto di un’ora e mezza a settimana (mi è stato offerto) lo dovrei accettare, altrimenti non è vero che ho bisogno di lavorare.
Già

Cronico19 02-12-2017 17:15

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da mirko.bianchi (Messaggio 2029451)
è che non tutti ti licenziano, più spesso ti inducono a farlo..non saprei perchè sinceramente

Licenziare un dipendente comporta il doversi accollare un costo per la Naspi che l'INPS dovrà erogare, per una grossa azienda poca roba, dovrebbero essere ca. €
500 per anno di anzianità di servizio del lavoratore.

Questa può essere una parziale spiegazione.

In caso di empasse tra le parti, vale comunque il "rimedio" di abbandonare il posto di lavoro senza dimettersi, costringendo l'azienda a licenziarti, come già sopra esposto.

SpaceBoy 02-12-2017 18:38

re: Una vita da disoccupati
 
Qualcuno ha esperienza o conosce qualcuno con esperienza negli ITS? Sono queste nuove scuole superiori post diploma dove fai 1800 ore in due anni più stage di sei mesi per specializzarti in lavori di vari ambiti, ovviamente sul sito e nelle presentazioni dicono che quasi tutti una volta diplomati (è un diploma riconosciuto dal miur) trovano lavoro ecc, però immagino che la realtà sia differente, io ora sto facendo un corso in uno di sti cosi e quindi fra due anni sarei a punto e a capo se non mi servisse a nulla :pensando: leggevo pure che i gemelli tedeschi degli its hanno ben 300mila studenti e in generale in nord europa queste scuole post diploma sono gettonate, il massimo è fare come i miei compagni appena 19 anni che immagino lo abbineranno ad una laurea finito il biennio, io finito il biennio sarò troppo vecchio mi sa per una laurea

no-body 02-12-2017 18:50

re: Una vita da disoccupati
 
Proponetevi. Mi hanno detto che si guadagna bene, ma
l ambiente ha ritmi usuranti, forse non proprio adatti
al fobico che sogna di diventare ricco sfondato :ridacchiare:

http://mattinopadova.gelocal.it/pado...ref=hfmppdea-1

SpaceBoy 02-12-2017 20:01

re: Una vita da disoccupati
 
Comunque io continuo a pensare che avere qualche tipo di formazione (anche non per forza universitaria) sia la cosa migliore. Conosco ragazzi che hanno lavorato più di me, vero, ma come? Facendo lavori saltuari, part time, a tempo determinato, che non offrono assolutamente sicurezza e carriera. Se uno invece si specializza in qualcosa, non per forza universitario parlo anche di lavoro manuale, magari comincia a lavorare a 26 anni ma con qualcosa di certo in mano, io non cambierei questi due anni di corso che sto facendo con lavori saltuari di 6 mesi come operaio di confezionamento per dire, finiti quelli che faccio? Continuo a fare l'operaio di confezionamento e prendere 1000 euro al mese o addirittura non trovo altro e sto disoccupato anni

cancellato18523 02-12-2017 21:40

re: Una vita da disoccupati
 
la penso abbastanza come spaceboy, forse sto pagando lo scotto di non essermi mai specializzato ma adattato (quando possibile) a quel che c'era.

MEandjustMe 02-12-2017 22:22

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da no-body (Messaggio 2031065)
Proponetevi. Mi hanno detto che si guadagna bene, ma
l ambiente ha ritmi usuranti, forse non proprio adatti
al fobico che sogna di diventare ricco sfondato :ridacchiare:

http://mattinopadova.gelocal.it/pado...ref=hfmppdea-1

Bah, io l'ho mandato il curriculum, ma non sono un operaio metalmeccanico ne sono veneto. Disto più o meno 500-600 km da Padova. :nonso:

Jacksparrow 02-12-2017 22:52

re: Una vita da disoccupati
 
Io mio amico, pure lui ex licenziato, combatte ogni giorno con le coop le uniche che offrono lavoro per entrare in un azienda. Parlo di logistica, è stato creato un giochetto con il jobsact che prima licenziano e poi cambiando personale e coop ci guadagnano con gli sgravi fiscali.
Questo mondo mi fa vomitare. Tutti si riparano il culo dietro queste coop che andrebbero abolite e solo assunzioni dirette delle aziende.

no-body 02-12-2017 22:59

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Jacksparrow (Messaggio 2031173)
...
Questo mondo mi fa vomitare. Tutti si riparano il culo dietro queste coop che andrebbero abolite e solo assunzioni dirette delle aziende.

Hanno fatto una legge inutile contro il caporalato invece
d'intervenire sulle cooperative che sono caporalato mascherato
da buone intenzioni.


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