Re: Insegnanti empatia zero
Docenti e psicofarmaci, quando ancora non era stato lanciato il Prozac(quindi usavano triciclici e IMAO con i loro effetti collaterali), oltre al fatto che non potevano essere prescritti dal medico di base, ne facevano uso il 30% in alcune zone d' Italia, e oggi? :ridacchiare:
https://m.orizzontescuola.it/insegna...ci-casi-abuso/ |
Re: Insegnanti empatia zero
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Parla quello che inventa menzogne per diffamare le persone, attacca e deride ogni giorno i fobici e le loro debolezze (come in questo topic), bel bello e tronfio tronfio. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Belle parole, colpevolizzanti, a chi ha subito dei torti, nevvero? |
Re: Insegnanti empatia zero
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Difatti subito dopo ricomincia la tiritera della percezione distorta da parte chi di ha subito torti. Le accuse a strascico di "è tutto nella vostra testa ", sono, a livello più elementare possibile, incompatibili coi sensi di colpa, che richiedono una parvenza di autocritica, del tutto assente in paginate e paginate di bla bla bla. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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È stato detto più volte che non si accusa l'intera categoria, ma si dà sfogo ad esperienze molto spiacevoli. Come vien fatto d'altronde nel resto del forum. Mannaggia a me e quando son tornato a leggerti. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Eppure non sto lì a rancorizzare. Riesco persino, pur deprecando questa specifica azione, a ricordare l'insegnante con affetto. Quindi quanto va a raccontarvi muttley pottebbe aiutarvi a capire che, se ci son pure state colpe da parte di alcuni vostri docenti, vi piaccia o no ma la responsabilità di superarle sta tutta a voi. O al massimo a chi dovrebbe proteggervi e aiutarvi. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Forse il topic andava visto nel senso di "come e' traumatizzante se un insegnante ti tratta male" piu' che "insegnanti che si approfittano del loro ruolo contro i deboli. capitato anche a voi o pensate comunque sia un problema reale e frequente ? " come penso molti l'hanno interpretato. Vero che e' uno sfogo, ma per fare un'analogia e' come dire "anche voi brutte esperienze con donne (/insegnanti)?" e ci starebbe che qualche donna (/insegnante), visto che sul forum ce n'e' dica "pero' anche a volte gli uomini (/alunni) se la cercano / fraintendono" ( o fatelo mettendo uomini al posto di donne e viceversa ) . Anche perché in tante pagine si finisce a parlare astrattamente delll'argomento (a volte sti topic vengon tirati su che gli utenti che l'han aperto neanche frequentan piu' anche se non e' questo il caso). Insomma dai toni di alcuni sembrava un po' "dagli agli insegnanti, questo e' il topic giusto per farlo" . Poi nel panorama variopinto del forum c'e' anche chi dice che e' tutta una questione di responsabilita' personale e che mille difficolta' non fermano chi ha davvero le palle, ma non volendola pensar male che lo fa per vantarsi che lui si' a differenza vostra (/nostra) e che quindi il vostro (/nostro) malessere ben vi (/ci) sta penso lo faccia per incoraggiare che il trauma e' superabile. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
Sì, nagato. Penso vi dobbiate chiarire; però quel che dico è che il punto di vista di muttley può essere prezioso per capire cosa succede dall'altra parte della barricata. Dove c'è una persona, non un robot, e che per quanto possa aver fatto un percorso formativo specifico può fallire.
Quindi, stando sul costruttivo, come si può fare in modo di migliorare certe situazioni nello scolastico? Ps: @marceline, ho indubbiamente sovrasemplificato. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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in particolare il supplente, che va in scena con un pubblico nuovo ogni volta infatti se uno non ha una componente narcisista ne suo bagaglio caratteriale vive male questa professione ricordo una prof che era un bravissima persona, non so come possa essere finita ad insegnare, soffriva molto a volte piangeva per colpa di certe situazioni (vabbè lei aera anche un pò particolare, diciamo fuori dal contesto sociale moderno) |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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se uno non ha lavoro e può avere un posto fisso così, lo accetta anche se non è il suo lavoro ideale no? ecco come tantissimi insegnanti inadeguati si sono riversati nelle scuole. poi qualcuno ha imparato a cavarsela, altri no, ma le barriere all'entrata di un mestiere così delicato ed impegnativo, sono state risibili per tantissimo tempo. |
Re: Insegnanti empatia zero
Insegnante, figlia di due insegnanti che spera di non esserlo fino ai 70 per non diventare matta.....eccomi di nuovo qui all'appello!! :D
Scherzi a parte, secondo me il problema di fondo è che solitamente gli insegnanti - soprattutto quelli delle vecchie generazioni - non sono stati formati adeguatamente dal punto di vista della competenza psicologica, quindi ognuno di loro si rapporterà ai ragazzi sulla base della sua sensibilità di partenza, che non sempre è sufficiente per capire gli alunni più complessi o sensibili. Tante volte sento commenti di colleghi che mostrano di non comprendere certi tipi di sofferenze, vissuti ecc. Se tu dici a un "estroversone" (quando ce vo' ce vo'!!!) che tu ti vergogni a parlare in pubblico, è ovvio che ti guarderà strano e mostrerà di non comprendere il problema, appunto perchè per lui quella cosa non è mai stata vissuta come un problema e lo stesso modo di pensare spesso lo si applica agli alunno, ma le cose stanno comunque cambiando, secondo me.... insomma, in soldoni, se non si sono mai vissute certe cose, spesso non le si capisce punto e basta. Poi c'è chi ha una sensibilità particolare e riesce a calarsi nella forma mentis del ragazzo "più strano". Comunque le cose sono nettamente migliorate rispetto al passato. Come diceva Walla alle medie la nostra prof di lettere ci insultava dandoci degli "handicappati", oggi una cosa simile sarebbe impensabile, perchè interverrebbero subito i genitori. Ad esempio mio nipote undicenne (che tra l'altro ha problemi di carattere emotivo-psicologico e va da uno psicologo) è stato apostrofato come "imbecille" da un'insegnante anziana che stava in classe a fare supplenza perchè lui a metà lezione - tutto ad un tratto - si era alzato per dare le noccioline ai suoi compagni (si, lui è un po' particolare, ha avuto pure il sostegno! :timidezza:), ma la notizia si è subito diffusa ed è arrivata alle orecchie dei genitori della classe (prima che a mia sorella che è la madre!:o) che prontamente hanno avvertito il DS e così....la docente in questione è stata chiamata dal preside per far sì che chiedesse scusa a mio nipote che aveva sicuramente torto, ma di certo non meritava questa parola, soprattutto perchè già ha i suoi problemi di autostima, di attenzione ecc. Da questo episodio deduco che: 1. Ora c'è più tutela, certi episodi non sono più permessi come una volta. 2. Tra i nuovi insegnanti c'è più preparazione ora riguardo alle questioni psico-pedagogiche. Non è un caso quest'episodio è successo con una prof anziana.... 3. Al giorno d'oggi la parola bullismo è sulla bocca di tutti, anzi si sta pure esagerando, però almeno si conosce il problema, che pur esistendo da sempre non veniva un tempo portato a galla come si fa invece oggi. Quando ci sono problemi di un certo tipo nelle classe in genere le si affronta, anche se alle medie le prese in giro sono all'ordine del giorno e spesso si usa "impropriamente" il termine bullismo un po' per tutto. Purtroppo verso gli 11-14 anni i ragazzi sono cattivi e certe dinamiche di presa in giro sono inevitabili, anche se il prof cerca di intervenire per arginare il fenomeno, ma spesso non sempre un docente riesce ad avere il polso della situazione, perchè - come dice Alien boy - la sua visione sarà sempre parziale; mentre poi è chiamato a gestire la classe, in teoria dovrebbe pure fare lezione e non è facile.... E aggiungo: 4. La sensibilità è una cosa personale: nasce e si forma dal vissuto della persona e dalla naturale predisposizione del singolo ad osservare o a sentire certi temi e questioni dentro di sé. Che sia un docente o meno. L'umanità la puoi acquisire da solo attraverso le esperienze e una personalissima rielaborazione. Un'educazione eterodiretta alla sensibilità - almeno quando sei adulto - non avrebbe senso. E io generalmente scorgo una poca attenzione alla realtà emozionale dell'altro un po' dappertutto. Anzi, nella categoria degli insegnanti ho conosciuto persone molto migliori che altrove, dove c'era competizione, arroganza, superficialità e volgarità. Qualcuno ha chiesto se siamo interessati ai ragazzi svantaggiati: io posso rispondere di sì per certo. Uno perchè lavoro nel sostegno, due perchè mi viene spontaneo aiutare i ragazzi più fragili, i quali spesso mi cercano o sono contenti di avere un punto di riferimento emotivo. Ci sono pure quei timidi fobici che invece si inibiscono se vai lì ad aiutarli o sostenerli. Ricordo un ragazzino con problemi serissimi di fobia sociale che però non aveva il sostegno: ogni volta che cercavo di dargli una mano nei compiti o di portarlo fuori con un gruppetto a ripassare le materie (aveva pure disturbi di apprendimento) scoppiava a piangere, come se ravvisasse nelle mie eccessive attenzioni "un marchio di colpevolezza"o una sorta di rimprovero al suo scarso rendimento. Come vedete non è facile aiutare, perchè ognuno ha una sensibilità diversa e vallo a capire se quello che andrai a fare va bene oppure no. Alcuni timidi erano contenti della mia presenza/vicinanza, questo qui invece scoppiava a piangere per tutto....:nonso: |
Re: Insegnanti empatia zero
Oggi ho fatto simulazione di INVALSI in quinta.
Una bambina solitamente molto brava non ha avuto un punteggio brillantissimo,ed è diventata viola.Hanno iniziato a dirle "sei rossa,perchè sei rossa?"(ma senza cattiveria).E lei "secondo te?"Io:"è rossa,e allora cosa c'è di strano?".Bambina spinta a dare sempre il massimo nello sport e a scuola, che soffre per le frustrazioni,piú per i genitori che per sè stessa.Bambina splendida,solare, sorridente,che si sta spegnendo per accontentare i genitori. |
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