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muttley 09-12-2015 14:08

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646401)
Come vedi, è tutt'altro che insensato, contrariamente a quanto dicevi prima, interessarsi e discutere delle abitudini altrui, visto che esse costituiscono un fattore importante che può influenzare le scelte di vita del singolo.

Solo se tu le ritieni importanti.
Ribadisco il concetto precedentemente espresso: io dico a me stesso "sono così, sono orgoglioso del mio essere tale e non voglio cambiare per far piacere agli altri" ma poi aggiungo "non sopporto che il modo di essere e di vivere degli altri mi impedisca di avere questo e quest'altro". Ci vedo una contraddizione alla base. Per cui ammettiamolo: ciò che fanno gli altri ci interessa anche perché il nostro grado di autoaccettazione non è così solido e presenta numerosi punti che vacillano su se stessi. Nulla di male per carità, ma ciò che gradisco è un minimo di sincerità con se stessi nonché l'ammissione della propria non totale autosufficienza emotiva.

Takkuri 09-12-2015 14:57

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Per cui ammettiamolo: ciò che fanno gli altri ci interessa anche perché il nostro grado di autoaccettazione non è così solido e presenta numerosi punti che vacillano su se stessi. .

Ma anche no. Solo perché mi piaccio e non voglio cambiare non vuol dire che io sia un eremita autarchico a sé stesso bastante.

Myway 09-12-2015 15:46

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Solo se tu le ritieni importanti.
Ribadisco il concetto precedentemente espresso: io dico a me stesso "sono così, sono orgoglioso del mio essere tale e non voglio cambiare per far piacere agli altri" ma poi aggiungo "non sopporto che il modo di essere e di vivere degli altri mi impedisca di avere questo e quest'altro". Ci vedo una contraddizione alla base. Per cui ammettiamolo: ciò che fanno gli altri ci interessa anche perché il nostro grado di autoaccettazione non è così solido e presenta numerosi punti che vacillano su se stessi. Nulla di male per carità, ma ciò che gradisco è un minimo di sincerità con se stessi nonché l'ammissione della propria non totale autosufficienza emotiva.

Non credo che questa sia la situazione di molti utenti, che altrimenti cosa scriverebbero a fare qua sopra? gli sta bene come stanno e amen....

Io credo che serva analizzarsi, capire come si è , capire cosa cercano nella maggioranza dei casi gli altri, vedere cosa ci impedisce di interagire con loro in modo normale, vedere cosa possiamo o vogliamo cambiare di noi stessi, come possiamo fare se alcune cose di noi non possiamo o non vogliamo cambiarle, cosa succede nei rapporto con gli altri se resta la forte timidezza ecc....il primo passo credo sia questo....

Winston_Smith 09-12-2015 16:55

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1646414)
Infatti il problema di fondo è che esiste chi si vergogna della situazione, e per questo evitano di fare esperienze al fine di nn dover smascherare la loro "ingiustificata" verginità.

E nel vergognarsene non è che c'entri per caso il fatto che presentarsi come inesperto a >= 30 anni, soprattutto se non per propria scelta, di norma provoca come reazione facce sconcertate?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Solo se tu le ritieni importanti.

Lo sono di fatto, fatico a pensare a come qualcuno possa ritenerle non tali, nelle condizioni che ho definito sopra.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Ribadisco il concetto precedentemente espresso: io dico a me stesso "sono così, sono orgoglioso del mio essere tale e non voglio cambiare per far piacere agli altri" ma poi aggiungo "non sopporto che il modo di essere e di vivere degli altri mi impedisca di avere questo e quest'altro". Ci vedo una contraddizione alla base.

Contraddizione de che?
Se io penso che il mio modo di essere non abbia nulla che non va in sé e per sé, questo dovrebbe implicare che non sia interessato a instaurare un certo tipo di relazione con le persone? :nonso:
Mi pare normalissimo che uno possa lamentarsi del fatto che il suo modo di essere venga visto dai più come "non degno" o "non adatto" a proporlo come possibile partner sentimentale, amicale, sessuale, ecc.
L'unica cosa che posso ammettere (ed è quello che ho sempre detto) è che le scelte altrui possono essere al limite criticate, ma nell'impossibilità di cambiarle non ci si può che rifare a persone che la pensino diversamente, quindi può avere poco senso continuare a correre dietro alla "maggioranza", lamentandosi di non essere cagato da essa. Resta comunque il seguente dato di fatto: chi si trova ad avere un carattere considerato poco "valido" dalle convenzioni sociali dominanti deve comunque assoggettarsi a un percorso impervio e con poche possibilità di riuscita, o cercando di adattarsi ai modelli sociali a cui risulta refrattario, o cercando persone che non li seguano o non li reputino così importanti.
Lamentarsi della difficoltà di un tale percorso, e auspicare che si faccia quanto possibile e quanto giusto per renderlo meno impervio, mi pare assolutamente legittimo, naturale e ben poco contestabile.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Per cui ammettiamolo: ciò che fanno gli altri ci interessa anche perché il nostro grado di autoaccettazione non è così solido e presenta numerosi punti che vacillano su se stessi. Nulla di male per carità, ma ciò che gradisco è un minimo di sincerità con se stessi nonché l'ammissione della propria non totale autosufficienza emotiva.

E di grazia, quanti tra i "normaloni" sarebbero emotivamente autosufficienti? Nel senso che rimanere soli per decenni perché non cagati da nessuno non gli farebbe un baffo (perché questo è il rischio e il problema di cui si parla, non dimentichiamolo)? Mi pare quasi lapalissiano ammettere di non essere emotivamente autosufficiente, tanto lapalissiano che fatico a pensare a persone che possano essere definite tali.

La domanda, in sintesi, è:

Se si vogliono avere delle relazioni, come si fa a ritenere irrilevanti a tal proposito i gusti e le inclinazioni altrui?
Si devono o no trovare delle persone le cui inclinazioni siano compatibili con la propria personalità, se si vogliono avere delle relazioni?
E ci si può lamentare di avere difficoltà a trovarle, o che ce ne siano (molto) poche, o si commette lesa maestà di qualcuno?

Myway 09-12-2015 17:04

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
E di grazia, quanti tra i "normaloni" sarebbero emotivamente autosufficienti? Nel senso che rimanere soli per decenni perché non cagati da nessuno non gli farebbe un baffo (perché questo è il rischio e il problema di cui si parla, non dimentichiamolo)? Mi pare quasi lapalissiano ammettere di non essere emotivamente autosufficiente, tanto lapalissiano che fatico a pensare a persone che possano essere definite tali.

penso che a molti normaloni basterebbero pochi mesi o qualche anno per andare fuori di melone...:D

dotrue 09-12-2015 18:11

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
E nel vergognarsene non è che c'entri per caso il fatto che presentarsi come inesperto a >= 30 anni, soprattutto se non per propria scelta, di norma provoca come reazione facce sconcertate?

Secondo me si...ma qua qualcuno dice che tutto sommato nn ha avuto esperienze negative a rivelarlo, quindi nn avrebbe senso vergognarsene se funzionasse effettivamente così...io cmq me lo terrei bene nascosto

Warlordmaniac 09-12-2015 18:49

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1646469)
Ribadisco il concetto precedentemente espresso: io dico a me stesso "sono così, sono orgoglioso del mio essere tale e non voglio cambiare per far piacere agli altri" ma poi aggiungo "non sopporto che il modo di essere e di vivere degli altri mi impedisca di avere questo e quest'altro". Ci vedo una contraddizione alla base. Per cui ammettiamolo: ciò che fanno gli altri ci interessa anche perché il nostro grado di autoaccettazione non è così solido e presenta numerosi punti che vacillano su se stessi. Nulla di male per carità, ma ciò che gradisco è un minimo di sincerità con se stessi nonché l'ammissione della propria non totale autosufficienza emotiva.

Stai rivelando il naturale contrasto tra bisogno di appartenenza e bisogno di individuazione, contrasto che non ha mai fine nel corso della vita.

muttley 10-12-2015 15:52

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da Takkuri (Messaggio 1646522)
Ma anche no. Solo perché mi piaccio e non voglio cambiare non vuol dire che io sia un eremita autarchico a sé stesso bastante.

E non vuol nemmeno dire che, nell'analizzare la radice dei comportamenti altrui, si debba ricorrere a spiegazioni che rasentano la paranoia complottista per cui gli altri agiscono solo in base a situazioni di comodo/mantenimento di privilegi e non in base a semplici gusti personali.

Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1646567)
Io credo che serva analizzarsi, capire come si è , capire cosa cercano nella maggioranza dei casi gli altri, vedere cosa ci impedisce di interagire con loro in modo normale, vedere cosa possiamo o vogliamo cambiare di noi stessi, come possiamo fare se alcune cose di noi non possiamo o non vogliamo cambiarle, cosa succede nei rapporto con gli altri se resta la forte timidezza ecc....il primo passo credo sia questo....

Dici bene, ma a me pare di vedere troppi post che invece mirano ad analizzare come sono gli altri e cosa vogliono o dovrebbero cambiare di loro stessi.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
E nel vergognarsene non è che c'entri per caso il fatto che presentarsi come inesperto a >= 30 anni, soprattutto se non per propria scelta, di norma provoca come reazione facce sconcertate?

Bisognerebbe cercare di rendersi indipendenti dalle reazioni altrui, specie quando sono semplici facce sconcertate...e del resto vogliamo questa o quella cosa perché questa o quella cosa ci fa stare bene, o solo per desiderio di non passare come "strani"?
Sul fatto che non sia del tutto per propria scelta poi, avanzerei qualche dubbio...




Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
Se io penso che il mio modo di essere non abbia nulla che non va in sé e per sé, questo dovrebbe implicare che non sia interessato a instaurare un certo tipo di relazione con le persone? :nonso:

No, ma si può benissimo interagire con gli altri anche quando il nostro modo di essere "provoca come reazioni facce sconcertate".



Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
Resta comunque il seguente dato di fatto: chi si trova ad avere un carattere considerato poco "valido" dalle convenzioni sociali dominanti deve comunque assoggettarsi a un percorso impervio e con poche possibilità di riuscita, o cercando di adattarsi ai modelli sociali a cui risulta refrattario, o cercando persone che non li seguano o non li reputino così importanti.
Lamentarsi della difficoltà di un tale percorso, e auspicare che si faccia quanto possibile e quanto giusto per renderlo meno impervio, mi pare assolutamente legittimo, naturale e ben poco contestabile.

Trovo contraddittorio quanto meno il fatto che si faccia una scelta e poi ci si lamenti dei downside che questa comporta. Se io amo il junk food e desiderio consumarne parecchio, sarebbe assai contraddittorio che mi lamentassi di ingrassare e di non essere in perfetta forma fisica.
Io stesso sto prendendo coscienza della mia peculiarità nell'approccio alla questione sentimentale, il mio non sentirmi tagliato per le relazioni esclusive, è un percorso ancora in divenire e che non ho completamente accettato e formulato nella mia testa, ma sta di fatto che un domani, qualora sia arrivato ad una sua totale accettazione, dovrà sobbarcarmi tutte le possibili conseguenze negative che questo potrà implicare.
Auspico al massimo di non sentirmi giudicato come "deviato" dalle persone, ma questa per me non è la vera conseguenza negativa, ce ne sono molte altre (una su tutte potrebbe essere il dover rinunciare a chi ti piace, solo perché questa persona non condivide la tua visione in materia di relazionalità).

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
Mi pare quasi lapalissiano ammettere di non essere emotivamente autosufficiente, tanto lapalissiano che fatico a pensare a persone che possano essere definite tali.

Difficile ma non impossibile.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1646594)
Si devono o no trovare delle persone le cui inclinazioni siano compatibili con la propria personalità, se si vogliono avere delle relazioni?
E ci si può lamentare di avere difficoltà a trovarle, o che ce ne siano (molto) poche, o si commette lesa maestà di qualcuno?

Già risposto sopra: se prendo decisioni "importanti", mi dovrò anche assumere responsabiità importanti e possibili conseguenze negative. Ma, detto ciò, nel momento in cui capisco che sono in pochi a pensarla come me e desidero trovare una nicchia di spiriti "eletti", ha poi tutta questa importanza sapere come pensa e agisce la maggioranza della gente al di fuori di questa nicchia?
Ripeto l'esempio di prima: sono poligamo e voglio avere più relazioni contemporaneamente ma il 99% è monogama...cerco quell'1% di persone simili: una volta trovato ha davvero senso per me giudicare come appecoronati gli altri 99? Finché non ricevo da parte loro concrete discriminazioni in base alle mie scelte, per me va tutto bene. Non pretendo che il resto dell'umanità la pensi come me, e non ho bisogno del loro pieno appoggio per essere pienamente convinto di quello che professo.
Del resto, se fossi gay, mica avrei bisogno che tutti gli altri seguissero il mio orientamento per sentirmi soddisfatto, mi basterebbe non essere discriminato.

Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1646668)
Stai rivelando il naturale contrasto tra bisogno di appartenenza e bisogno di individuazione, contrasto che non ha mai fine nel corso della vita.

Esattamente

Takkuri 10-12-2015 18:49

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1647122)
E non vuol nemmeno dire che, nell'analizzare la radice dei comportamenti altrui, si debba ricorrere a spiegazioni che rasentano la paranoia complottista per cui gli altri agiscono solo in base a situazioni di comodo/mantenimento di privilegi e non in base a semplici gusti personali.

Ma non è che se mi dai del paranoico complottista io poi me ne convinco, eh! :D
Poi non si vede per quale motivo si debba pensare che siccome si ha a che fare con gusti personali (il nome con cui ultimamente chiami il testosterone), allora non ci possano essere comportamenti di comodo e/o privilegi alla base.

pokorny 10-12-2015 18:54

Quote:

Originariamente inviata da varykino (Messaggio 1641890)
lol prendere farmaci e andare dallo psicologo per colpa del rapporto con la sfera femminile :miscompiscio:

È uno dei motivi per cui ho tentato di andare da uno psichiatra....

muttley 10-12-2015 19:00

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Takkuri (Messaggio 1647235)
Ma non è che se mi dai del paranoico complottista io poi me ne convinco, eh! :D
Poi non si vede per quale motivo si debba pensare che siccome si ha a che fare con gusti personali (il nome con cui ultimamente chiami il testosterone), allora non ci possano essere comportamenti di comodo e/o privilegi alla base.

Della serie "a pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca"? :D

Takkuri 10-12-2015 19:07

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1647247)
Della serie "a pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca"? :D

Della serie che i "gusti personali" li si può usare per giustificare tutto (un po' come la "natura"), quindi da soli non valgono granché come spiegazione.

muttley 10-12-2015 19:35

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Takkuri (Messaggio 1647255)
Della serie che i "gusti personali" li si può usare per giustificare tutto (un po' come la "natura"), quindi da soli non valgono granché come spiegazione.

Domanda: a te che tipo di donna piace? Giovane, curata oppure vecchia e sgraziata? Qualunque sia la tua risposta, la giustificheresti con l'idea sottesa di mantenere in essere un qualsiasi status quo? Non può essere che ti piaccia semplicemente quel tipo di donna perché l'instinto ti porta verso quel tipo di donna?

Takkuri 10-12-2015 19:43

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1647278)
Domanda: a te che tipo di donna piace? Giovane, curata oppure vecchia e sgraziata? Qualunque sia la tua risposta, la giustificheresti con l'idea sottesa di mantenere in essere un qualsiasi status quo? Non può essere che ti piaccia semplicemente quel tipo di donna perché l'instinto ti porta verso quel tipo di donna?

Controdomanda: ai pedofili piacciono i bambini/neonati perché così dice loro l'istinto o per ragioni culturali? E qualunque sia la risposta, affermeresti che si tratta di gusti legittimi e non sindacabili in quanto "personali"?

tersite 10-12-2015 19:47

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
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Originariamente inviata da Takkuri (Messaggio 1647287)
Controdomanda: ai pedofili piacciono i bambini/neonati perché così dice loro l'istinto o per ragioni culturali? E qualunque sia la risposta, affermeresti che si tratta di gusti legittimi e non sindacabili in quanto "personali"?

i pedofili è gente distorta diciamo malata vah!
quindi il paragone non regge

muttley 10-12-2015 20:08

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Takkuri (Messaggio 1647287)
Controdomanda: ai pedofili piacciono i bambini/neonati perché così dice loro l'istinto o per ragioni culturali? E qualunque sia la risposta, affermeresti che si tratta di gusti legittimi e non sindacabili in quanto "personali"?

Per istinto, non sono gusti legittimi in quanto violano la regola di legge del consenso (in linea teorica).
Aspetto invece la tua risposta.

Ansiaboy 10-12-2015 20:29

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1647311)
Per istinto, non sono gusti legittimi in quanto violano la regola di legge del consenso (in linea teorica).
Aspetto invece la tua risposta.

la pedofilia non è condannata in sé (i pedofili non scelgono di esser tali e ci son quelli che si son pure fatti castrare volontariamente, spesso è gente normalissima)
quello che è condannato è l' abuso dell' under 14

tersite 10-12-2015 20:54

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1647326)
la pedofilia non è condannata in sé (i pedofili non scelgono di esser tali e ci son quelli che si son pure fatti castrare volontariamente, spesso è gente normalissima)

spesso è gente normalissima LOL! ma ti rendi conto di quello che scrivi ??

Ansiaboy 10-12-2015 21:06

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1647345)
spesso è gente normalissima LOL! ma ti rendi conto di quello che scrivi ??

certo che me ne rendo conto ed è quello che ho letto.

il pedofilo è solo una persona che ha avuto la sfiga di esser attratto da persone (prepuberi) per definizione non consenzienti
ci saran i molestatori(da condannare ovviamente), chi si limita a fantasticar senza mai molestar nessuno e chi si fa castrar chimicamente


un pò di costruttività nei discorsi non guasta..

tersite 10-12-2015 21:08

Re: Quello che piace alle donne di noi...
 
sì ma hai definito 'gente normalissima' chi ha delle patologie psichiatriche , tale è la pedofilia non è mica una tendenza sessuale come un'altra ...


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