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Hazel Grace 30-11-2015 14:31

Re: Una vita da disoccupati
 
sempre in attesa di risposte, e poi quando ci sono così tanti candidati è sempre difficile essere considerati

Stasüdedòs 30-11-2015 14:44

Re: Una vita da disoccupati
 
Nel mio caso i candidati sono molto pochi, per questo tengo acceso un lumicino di speranza...

Krieg 03-12-2015 23:54

Re: Una vita da disoccupati
 
http://www.subito.it/offerte-lavoro/...-145713539.htm

No ai disagiati capito?
Perchè se stavo una favola venivo a fare il lavapiatti sfruttato e sottopagato per te, moraccitua!

Svers0 03-12-2015 23:59

Re: Una vita da disoccupati
 
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...38&oe=56DE5AA4

Hazel Grace 04-12-2015 00:10

Re: Una vita da disoccupati
 
mia madre mi dice che dovrei iscrivermi a qualche partito perche' magari mi trovano loro un posto.. ahhh ma dove andremo a finire

mr.Nessuno 04-12-2015 00:22

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Krieg (Messaggio 1643500)
http://www.subito.it/offerte-lavoro/...-145713539.htm

No ai disagiati capito?
Perchè se stavo una favola venivo a fare il lavapiatti sfruttato e sottopagato per te, moraccitua!

ci si potrebbe organizzare il prossimo raduno :D

Svers0 06-12-2015 09:35

Re: Una vita da disoccupati
 
Esercito industriale di riserva.

Quote:

Espressione con la quale Karl Marx indica, nel I libro del Capitale[1], la massa dei disoccupati in una economia capitalistica e la sua funzione.

Il filosofo-economista nota due caratteristiche apparentemente paradossali (se osservate dal punto di vista della lotta di classe) del fenomeno della disoccupazione.

Innanzitutto è la stessa opera subordinata degli operai che concorre a rendere in parte eccedente il proprio stesso lavoro. Sono gli operai infatti, costretti a produrre plusvalore di cui si appropriano i capitalisti, plusvalore grazie al quale il capitalista può tentare, una volta raggiunto il limite oltre il quale gli è impossibile abbassare i salari, di combattere la concorrenza rinnovando i processi produttivi, quindi risparmiando manodopera[2], così come il loro stesso lavoro subordinato produce le macchine che sostituiscono in parte il lavoro loro o di altri operai.

I capitalisti, obbligati dalla concorrenza ad aumentare la produttività, ossia a diminuire il costo unitario delle merci prodotte, sono così costretti ad aumentare l’uso delle macchine modificando la composizione del proprio capitale, aumentando la quota del capitale costante (macchinari, acquisti di materie prime) a scapito di quella del capitale variabile (salari). Ma d’altro canto i capitalisti non ricavano, come credono, plusvalore dalla quantità di capitale investito ma dal lavoro operaio che hanno comunque, come per qualsiasi loro voce di spesa, interesse a pagare il meno possibile, tendenzialmente non più del livello di sussistenza. Dall'osservazione di questa contraddizione, aumento del capitale costante e diminuzione di quello variabile (la spesa per il lavoro), il solo che produca valore, nasce in Marx la teoria della caduta tendenziale del saggio di profitto.
La presenza di un gran numero di disoccupati è funzionale all’esistenza stessa del sistema capitalistico, poiché, alimentando la concorrenza tra gli operai, garantisce un basso livello di salari opponendosi alle rivendicazioni di aumenti salariali che diminuirebbero ancor di più il profitto per il capitalista e la massa totale di plusvalore di cui si appropria la classe capitalistica nel suo insieme (accelerando quindi la caduta tendenziale del saggio di profitto).

La definizione marxiana è tratta dal linguaggio militare perché secondo Marx la disoccupazione è un’arma in mano ai capitalisti nel dispiegamento della lotta di classe.

Marx prosegue la propria analisi definendo la disoccupazione come una sovrappopolazione relativa, e sottolineando come solo in natura, tra gli animali o le piante e senza l’intervento regolatore dell’uomo, si possa parlare di “sovrappopolazione assoluta”[3].
Ci aveva visto giusto Babbo Natale. :perfetto:

Hazel Grace 07-12-2015 11:29

Re: Una vita da disoccupati
 
Lavoro - stabile? mi sa che viviamo in paesi diversi

Krieg 07-12-2015 14:37

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1645133)
Vi sputano in faccia facendovi credere che è per aprirvi gli occhi.

Allegato 6644

In realtà quella statistica dell'istat è stata sbugiardata un pò ovunque, facile far quadrare i conti ed avere tanti segni + quando usi le gabole, il manifesto compreso: http://ilmanifesto.info/i-dati-come-...la-testa-dura/


Io oramai non vengo piu chiamato neanche per i colloqui, mi scartano direttamente mettendo "non idoneo" sui vari siti e non capisco perchè, e dire che mi ero pure applicato a fare un curriculum personale diverso dai soliti, tanto non serve a un cazzo, la miglior referenza che tu possa avere è una famiglia con agganci ovunque.

Krieg 09-12-2015 03:59

Re: Una vita da disoccupati
 
http://www.repubblica.it/economia/20...isi-128954833/

Cazzocene, noi abbiamo il sole il mare la pizza e la social card, voi mette?

Absynth 05-01-2016 11:09

Re: Una vita da disoccupati
 
Mah la proposta finlandese mi sa tanto di trovata politica..
La Finlandia è ricca, ma dubito possa permettersi di dare 800 euro a cittadino.

Il colmo di questo periodo invece è trovare annunci di aiuto a giovani(18-29/30 anni) della propria provincia, sbandierati in mille modi, andare presso l'ufficio preposto e sentirsi rispondere che non hanno soldi per "operare", pur tenendo 2 segretarie su facebook ed a girarsi i pollici per riferire tali aggiornamenti.
Oppure presentarsi per un posto da magazziniere durante le festività e sentirsi dire che si è troppo qualificati avendo la laurea.

Ma c'è ripresa ! O magari chi ha affermato ciò stava guardando i grafici a testa in giù. Come dire..questione di punti di vista..

Hazel Grace 05-01-2016 11:45

Re: Una vita da disoccupati
 
Ho visto che c'è una tessere per disoccupati da mi sembra 400 euro, ma non conosco i criteri per acquisirla..

Suicitazzo 08-01-2016 12:01

Re: Una vita da disoccupati
 
Spostato.

Winston_Smith 08-01-2016 13:16

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1645133)
Vi sputano in faccia facendovi credere che è per aprirvi gli occhi.

Allegato 6644

"Stabile" è proprio un'offesa all'intelligenza. Questa gente è peggio ancora dei silvioti: quelli lo facevano per deformazione professionale, questi ci si divertono proprio a prendere per i fondelli il prossimo.

Da'at 08-01-2016 13:50

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1645133)
Vi sputano in faccia facendovi credere che è per aprirvi gli occhi.

Allegato 6644

Comunque, rimane il fatto che tra il dover emigrare per un lavoro all'estero come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela, e il poter scegliere se emigrare per un lavoro all'estero come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela oppure trovare lavoro in italia come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela, direi che la seconda ipotesi, per quanto di poco, è migliorativa.

Absynth 13-01-2016 12:44

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1663902)
Comunque, rimane il fatto che tra il dover emigrare per un lavoro all'estero come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela, e il poter scegliere se emigrare per un lavoro all'estero come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela oppure trovare lavoro in italia come cameriere sfruttato sottopagato e senza nessuna tutela, direi che la seconda ipotesi, per quanto di poco, è migliorativa.

Decisamente. Bisognare tuttavia considerare che in alcuni paesi dove c'è molta domanda/offerta in vari settori una persona può aspirare a fare altro dopo un periodo come cameriere, mentre qui si rischia di farlo a vita.
Dipende poi da cosa uno può offrire al mercato, altrimenti tanto vale rimanere nel proprio paese ed evitare di buttare risparmi in un viaggio alla cieca e senza possibilità di miglioramento professionale.
Per molti settori il mercato italiano invece è defunto da un pezzo, quindi in quel caso meglio un azzardo che rimanere qui a vita a marcire.

Hazel Grace 13-01-2016 12:51

Re: Una vita da disoccupati
 
vorrei partire e fare esperienza all'estero ma primo non ho i soldi per coprirmi e poi non ho certezze che la vita là sarebbe migliore, rischierei di tornare a casa senza nulla in mano. Non so, eppure..

iturbe89 13-01-2016 12:56

Re: Una vita da disoccupati
 
Ho inviato delle candidature per lavorare a Roma... son passati 2 giorni :pensando:

Absynth 13-01-2016 13:06

Re: Una vita da disoccupati
 
Hazel se hai qualche settore in specifico puoi sempre iscriverti a qualche forum per chiedere ai locali su com'è la situazione. A volte funziona, a volte no, dipende da chi capita.

Personalmente sono a corto di idee. Anche diversi giorni fa ho inviato la mia candidatura per posizioni lavorative in regione e zone limitrofe, anche per aziende a poche decine di km da dove abito e nemmeno una chiamata.
Ho abbassato le mie aspettative per necessità, pur avendo una laurea di tipo scientifico, ma ormai sono arrivato al punto di non cercare nemmeno, o di inviare curriculum per inerzia.

Avendo dei conoscenti in Austria a me invece sta venendo in mente di spostarmi a Vienna per un periodo. Magari potrei faticare terribilmente all'inizio per integrazione e tutto il resto, ma almeno avrei qualche occasione in più, oltre ad avere già un appoggio una volta giunto a destinazione. Qui non vedo niente di roseo, né opportunità da cogliere.

reknub 13-01-2016 13:27

Re: Una vita da disoccupati
 
oggi fissato un colloquio per domani
una persona mi ha scritto per una consulenza sul mio sito
l'ecommerce che seguo ha venduto un altro pezzo importante


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