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re: Una vita da disoccupati
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È infermiere, ma quando c’è carenza di personale lo stato paga bene… |
Eh, a prenderla la laurea in medicina...
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re: Una vita da disoccupati
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Anche io ho provato a studiare qualcosa da autodidatta ma sia per la programmazione che per la parte sugli investimenti, non ci capisco proprio un cazzo, non sono portato e ormai le mie capacità cognitive sono troppo alterate per poter seguire corsi o comunque un percorso serio di studio e apprendimento. Riguardo l'informatica, so fare qualcosina dai tempi della scuola in ambito grafico, tipo suite Adobe ecc. ma sono passati tanti anni e non ci sono più né la forza né le capacità per ottenere qualcosa di concreto. Quote:
E' una situazione del cazzo... |
re: Una vita da disoccupati
programmare non è mica un gioco, serve la testa che non tutti hanno...poi possiamo pure dire a tutti i 14enni studiate informatica ma solo una percentuale ci riesce.
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re: Una vita da disoccupati
Però girando sul web, sui vari gruppi e forum, i ragazzi della mia generazione "normali", senza problematiche particolari, sono tutti aspiranti programmatori/informatici o investitori, pur non essendo partiti da indirizzi scolastici inerenti.
E questa cosa mi fa sentire ancora più ignorante e scemo perché non riesco a fare nulla. |
re: Una vita da disoccupati
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Io uguale non so nulla di ste cose, al massimo so che cosa è un sistema operativo e come fare un root/jailbreak su smartphone, per il resto ho difficoltà coi calcoli matematici basilari figuriamoci a programmare :mrgreen: |
re: Una vita da disoccupati
C'è un corso gratuito di 160 ore in un mese che parte il 29 dicembre, 12 posti, siamo 14 iscritti, non mi hanno ancora fatto sapere nulla :testata:
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re: Una vita da disoccupati
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Riassumendo in poche parole lo scopo per quanto la vedo io è dare a tutti le stesse possibilità di base, poi in base alle inclinazioni personali uno può spiccare il volo mentre l'altro vola più basso. Se uno vuole farsi strada tra gli investimenti ecc è un campo dove c'è da sbattersi tanto, dove serve passione, e anche lì nessuno ti garantisce che ti va bene, anzi, potresti rovinarti a tal punto da bruciare in poche ore i soldi guadagnati in una vita. Detto ciò sarebbe un sogno poter vivere da quello, diventeresti il padrone del tuo tempo:sbavare: |
Programmare é un pò una rottura di palle...io stò preparando l esame di fondamenti di informatica e mi trovo in mezzo a 'sta roba...non é semplicissimo ma neanche impossibile, anche se a volte saltano fuori certi problemi che a prima vista sembrano incomprensibili, di solito si programma in C, oppure C++, ci sono diversi linguaggi....non serve chissà quale matematica, saltano fuori medie, qualche sommatoria...ma niente di ché.
Almeno questo é quello che ho visto fino ad ora, per quanto riguarda informatica. La paga dovrebbe essere normale...intorno ai 1300-1400 credo...cmq ci sono diverse offerte di lavoro in questo settore.. É un lavoro stressante, ma non particolarmente difficile. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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coi rendimenti che pagavano le banche sui depositi probabilmente sarei diventato miliardario anche io. e poi...io ammetto di non capirci molto di economia nonostante la laurea, però se fossi stato una mente brillante della finanza vuoi che non avrei investito nemmeno un euro nella amazon, google, facebook di turno? io dovrei farmi tenere lezioni di finanza da uno che ha bisogno di uno stipendio fisso e che non è diventato milionario grazie ai rendimenti di wall street? |
re: Una vita da disoccupati
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A che serve essere ricchi se poi non ci si gode i frutti del proprio lavoro? Accumulano denaro e poi? Poi muoiono e c'é qualche fortunato erede che si gode la vita alla faccia di chi si é spaccato la schiena. Quanti patrimoni accumulati in vite di duro lavoro e sacrifici vengono dilapidati dagli eredi? Se per essere ricco devi farti il mazzo non sei ricco, sei uno schiavo col Porsche. |
re: Una vita da disoccupati
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E chi è diventato ricco partendo da capitali piccoli con facebook, amazon ecc, sono coloro che hanno investito in un'azienda che all'epoca non era niente e nessuno , ma secondo loro l'idea era buona, nuova, che comporta tanti rischi, e se lo sono preso. E per diventare ricchi in questi casi comunque si parla di anni e anni di pazienza, e se sei mezzo squattrinato voglio vedere chi si prende il rischio di perdere pure quel poco che ha per un'ipotetica ricchezza in un futuro lontano. E' facile parlare a posteriori, ma secondo me le opportunità ci sono sempre, solo che cambiano in base al contesto e all'epoca. |
Io vorrei tirare a campare con ebay, nel senso diventare uno di quei venditori attivi. Alla fine se ci riuscissi diventerei padrone del mio tempo ma so bene anche che queste cose non danno nessuna garanzia a lungo termine, ma siamo sicuri che il lavoro salariato le dia? Mah...
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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però non posso fare a meno di pensare agli anni dell'università, io avevo interesse nella finanza e ce l'ho anche ora ma non mi hanno trasmesso nulla di realmente utile a me stesso. i miei compagni di corso non sono diventati leonardo di caprio in wolf of wall street, nonostante avessero 30 e lode in matematica finanziaria...lavorano come accountant per EY o simili. per fare arricchire una multinazionale mi sarebbe bastato un diploma in ragioneria, io mi iscrissi a economia senza convinzione ma ho sempre avuto l'ambizione di guadagnare molti soldi. |
re: Una vita da disoccupati
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Parlo di conoscenti, parenti, persone per cui ho lavorato. Non dico di fare una vita da vanity fair, ma neanche da Mr Krab :mrgreen: : godersela un po', essere più rilassati, non vivere con la fissa del denaro. I soldi dovrebbero essere un mezzo per raggiungere degli obiettivi non il fine ultimo. Per carità, ci sono anche quelli che provano a godersela ma si vede da lontano un km che sono poveri arricchiti perché non hanno gusto, sono kitsch. Come un tipo che conosco che ha tanti soldi e va a lavorare col macchinone e il Rolex al polso (fa l'OSS di mestiere). |
re: Una vita da disoccupati
Una mia vecchia compagnia di liceo lavora per Deloitte, ma a quanto mi hanno detto terze persone non si trova affatto bene, io ci avrei scommesso.
Personalmente e' un mondo che mi ha sempre affascinato, ma non riuscirei mai a reggere certi ritmi, particolarmente all'inizio, premesso che molto probabilmente non avrei neanche le doti e requisiti necessari. Lavorare per le big4 dev'essere esaltante (?), temo pero' che saranno comunque in pochissimi eletti quelli destinati a far carriera (degna di nota) una volta dentro. |
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