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re: Una vita da disoccupati
A me pare comunque che rispetto a quando ero più giovane io (parlo di 15 anni fa o comunque degli anni a cavallo tra le crisi del 2008 e 2011) qui nella mia zona almeno ma anche in tutto il nord ci siano paradossalmente (ma neanche tanto) più offerte e possibilità di lavoro, sia nel privato che nel pubblico (anzi nel pubblico c'è stato un vero è proprio "sblocco" dei concorsi e dei turnover, grazie anche ai tanti pensionamenti .... anni addietro era tutto bloccato, e lo è stato per anni....).
Ora poi fanno anche fatica a trovare gli stagionali nel turismo, solo 10 anni fa mai si sarebbe sentita una cosa del genere. I "Boomers" (che sono una generazione molto numerosa) un po' alla volta li stiamo "pensionando" tutti, i giovani sotto i 30/35 anni sono relativamente pochi in confronto... quindi per forza di cose un po' di posti si liberano.... per i concorsi direi di approfittarne per chi ha voglia di studiare, sicuramente tra 2 o 3 anni saranno di nuovo molti meno visto che si tornerà a pensionare le persone alla soglia dei 70 anni... |
re: Una vita da disoccupati
Post vittimistico tra 3.. 2.. 1..
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re: Una vita da disoccupati
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Comunque si, meglio l'università perché guadagnerà di più. |
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Una vita da disoccupati 2
Io sono un b2 tirato ma non supererei mai un colloquio di assunzione in inglese nemmeno se fossi qualificato in quel campo. Bisogna essere fluent per fare lavori intellettuali, l’ho capito a mie spese purtroppo. Infatti quando sono andato in uk senza agganci ho trovato solo lavori malfamati sotto la paga minima delle 8£ l’ora per quel motivo. Un turco voleva assumermi a fare panini a 5 o 6£ l’ora se non ricordo male, ma alla fine sono finito da un biscazziere mafioso cinese a china town
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In Irlanda però un lavapiatti prende anche 11 euro l'ora. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Purtroppo la conoscenza dell'inglese è una mia grave lacuna : ascolto pochissima musica, non guardo film in lingua originale, non gioco a giochi mmo (che sono ottime palestre) e non vado all'estero.
La grammatica non serve ad un cazzo, tutti quelli che conosco non l'hanno imparato studiando teoria. Nessuno. |
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re: Una vita da disoccupati
Io stavo provando l'app Tandem, che in teoria ti dovrebbe mettere in contatto con degli sconosciuti della lingua che decidi tu per migliorare il parlato. Ma guardacaso come prima cosa chiedono una foto, e non mi ha risposto nessuno :testata:
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Infatti i giovani vanno a farlo fuori, sono pochi i giovani in queste zone semi rurali italiane. |
Il problema è che anche se ne te vai non è tutto rose e fiori. Tocca prendere mazzate ovunque si vada purtroppo.
Poi i britannici sono il popolo più classista ed egoista al mondo. In Italia un lavoro da lavapiatti se lo trovi (prendono solo Bangladesh ormai) ti danno massimo 900 euro e fai 10 ore 6 su 7. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Sai quanti miei conoscenti sono tornati da Londra con la coda fra le gambe?
Per carità, qualcuno ce l'ha fatta a sistemarsi lì ma sono eccezioni non la regola. |
re: Una vita da disoccupati
esatto, io aspiravo nel mio delirio a un lavoro da colletto bianco ma non avevo né le competenze linguistiche né quelle tecniche. nemmeno in italia mi avrebbero assunto per quei lavori, ho dovuto accettare l'idea di essere un colletto blu nonostante gli studi universitari.
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