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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Le aziende peggiori poi sono quelle a conduzione familiare dove hai sempre occhi vigili su di te della moglie o dei figli del titolare, un vero inferno. Di solito questi trattano ancora più di merda gli operai. Ho conosciuto pure gente qui al mare anni fa che stava al sud è salita a lavorare a Roma e cambiava poco, erano sfruttati lo stesso, tiravano a campare e sono tornati a casa loro dopo un po'. Penso che si salvi solo qualche zona del nord nord ed Emilia Romagna, li qualche lavoro pagato benino forse si trova ancora. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Poi da quello che mi ha riferito la psichiatra sono solo 290€ al mese quindi da solo non ci si campa comunque. Io la richiesta per l'invalidità l'avevo sempre pensata in funzione delle categorie protette e della possibilità, magari, di riuscire a trovare qualcosa che non mi provochi troppa ansia, panico, stress e altre condizioni che possono rendere la mia permanenza e prestazione invalidante, e riuscire a guadagnare qualcosina per togliermi qualche piccolo sfizio. Il modo migliore secondo loro è provare a partire con un tirocinio conmeno ore o un part-time in un ambiente consono, che andrà poi valutato insieme. |
re: Una vita da disoccupati
Me la sto facendo sotto per il colloquio di domani :testata:
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re: Una vita da disoccupati
spesso ho pensato di tornare a farlo il cameriere, socialmente forse mi avrebbe aperto molte porte, poi però penso a quanta pressioni si è sottoposti, alla gente scorbutica, alle ore di lavoro.
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re: Una vita da disoccupati
Questo coronavirus ha stroncato definitivamente tutti i settori alternativi al digitale o alle lauree di anni e anni, in cui magari cominciavi dal basso ma potevi costruirti una carriera decente, e arrivare a guadagnare un salario che ti permettesse di vivere dignitosamente. Praticamente la nuova fascia media della società è composta da chi ha avuto la fortuna di essere appassionato a come funzionano internet, il computer, i siti ecc, dico fortuna perchè nessuna scuola fino a 5-6 anni fa ti diceva "guarda che l'informatica sarà l'unico settore con il quale potrai vivere decentemente tra qualche anno", informatica nelle scuole non si faceva mai una volta, se non per cavolate come word e powerpoint...già prima del covid era quasi l'unico settore decente, ora è proprio davvero l'unico, e se uno non ha propensione e interesse in quel mondo è fottuto...io ho provato ad imparare a programmare e dopo 2 minuti mi sono rotto, è noioso e non capisco, è una colpa? Merito di vivere sotto un ponte o come uno scarafaggio perchè non me ne frega nulla di imparare a usare i codici? O non ho i soldi per pagarmi la luiss o una magistrale nel marketing? Non è vero che solo con la laurea trovi lavori decenti, ci sono parecchi settori in cui non serve una laurea per arrivare a un posto decente, il problema è che stanno vendendo tutti distrutti dal coronavirus
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re: Una vita da disoccupati
Concordo.
Però dipende anche dalle capacità di adattamento, non é solo questione di titolo di studio, capacità e intraprendenza. Ho un cugino ingegnere informatico, ha rifiutato alcune proposte di lavoro all'estero, rinunciando a stipendi altissimi, perché non vuole trasferirsi. Magari il lavoro si trova, ma in altre regioni o all'estero e per quanto un lavoro a Londra o in California possa essere un sogno che si avvera, non tutti hanno voglia di trasferirsi e lasciarsi tutto alle spalle. Lui si accontenta di guadagnare meno, magari facendo fatica a barcamenarsi fra mutuo per la casa, affitto dello studio e altre spese, pur di restare qui. Per molti trasferirsi é un sacrificio, essere costretti ad abbandonare i luoghi in cui si é nati e cresciuti, la famiglia e gli affetti per poter lavorare non é bello. Per carità, ci sono anche quelli che non hanno problemi a trasferirsi ma dovrebbe essere una scelta, non una costrizione. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Beh, dipende anche dalla zona in cui si vive.
Per carità, guadagna bene e il lavoro non manca, ma se fosse disposto a trasferirsi guadagnerebbe molto di più. |
Stavo vedendo su workaway Irlanda e Scozia ma chiedono inglese fluente, io capisco quasi tutto e parlato sono b1 quasi b2, ma li parlano a manetta.
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A me invece hanno proposto un lavoro come operaio, stavolta niente a che fare con tensioni elevate...proprio qualche giorno fà, ma non ho dato ancora una risposta. Accettare questo lavoro, significherebbe mollare l università...non una scelta facile.
La cosa buffa é che in 4 anni non ho trovato niente, quest' anno due offerte...ahah pensa te... |
re: Una vita da disoccupati
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