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Chamomile 03-07-2024 23:18

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Certo che pur di spalare merdа su chi non lavora ne tirate fuori di tutte. Ora pure l'elogio delle tasse e "andrei a lavorare anche gratis" lol.

Barracrudo 03-07-2024 23:31

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Se sei una tipa ci sta che nn lavori.. ti trovi il compagno e alla fine puoi cmq uscire con lui.. andare in giro in macchina con lui .. ogni tanto in pizzeria e robe così... Ma se sei un uomo e non lavori fidatevi l ho provato .. sei tagliato fuori dalla società... La tua vita diventa miserabile xké nn puoi fare niente .. la tipa toglietela dalla testa come fai ad averne una.. le tue uscìte diventano passeggiate .. ma nel giro di tot km xké nn hai un mezzo se nn ad esagerare la bici che cmq richiede manutenzione e puoi girare il solite strade che sai a memoria alla nausea.. tanti ghiaccioli e tanti piatti di pasta in bianco.. acqua del rubinetto con il calcare e le alghe e batteri vari... Gli amici quelli si ma tipo amici da bar xké uscire e fare la zecca con amici che organizzano cose toglietevelo dalla testa... E poi sei tu da solo tutto il tempo e i tuoi pensieri.. le tue tentazioni e le tue dipendenze ... Dopo un po' ti rendi conto che nn lavorare e solo l altra faccia del sistema.. un sistema che nn puoi sconfiggere se non solo in una maniera... Non nascendo ..

E vero nn lavorando hai tanto tempo libero ma x fare cosa esattamente...tutto ha un costo le attività gratuite le ho elencate ormai SN un disco rotto .. camminare qua e là... Correre qua e là... Pedalare qua e là... Sport vari da solo che nn richiedono attrezzature..
Tanto internet.. tanta acqua del rubinetto possibilmente quella che fa male...poco sapone.. magliette sbiadite di quando andavi alle superiori.. tagliarsi i capelli da solo .. o ti radi a zero o ti fai crescere tipo Neandertal .. e poi che altro .. boh

untipostrano 04-07-2024 01:04

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Quote:

Originariamente inviata da Barracrudo (Messaggio 2964589)
Se sei una tipa ci sta che nn lavori.. ti trovi il compagno e alla fine puoi cmq uscire con lui.. andare in giro in macchina con lui .. ogni tanto in pizzeria e robe così... Ma se sei un uomo e non lavori fidatevi l ho provato .. sei tagliato fuori dalla società... La tua vita diventa miserabile xké nn puoi fare niente ......

questo è infatti un altro aspetto che dimostra, a dispetto delle teorie femministe, quanto siano privilegiate le donne rispetto al sesso maschile, le quali possono tranquillamente permettersi di non lavorare senza essere etichettate dalla società come esseri abominevoli

~~~ 04-07-2024 06:31

teorie femministe = sconfitte

~~~ 04-07-2024 06:44

Mi fa ridere che si parla di difficoltà oggettive di chi non lavora e poi si menziona solo l'essere "visti male" dalla società :sisi: Che non mi sembra proprio fra le difficoltà più materiali

~~~ 04-07-2024 06:55

Quote:

Originariamente inviata da SoloUnaDonna (Messaggio 2963643)
Sempre con sti numeri a caso.. a parità di peso un uomo ha bisogno di circa 300/500 calorie più della donna.. ma dipende da molti fattori, dal tipo di lavoro, dal movimento che si fa.. dalla percentiale di grasso o di muscoli che si ha.. non si può stabilire le cose così a caso pensando che tutte le donne siano 40kg e vadano avanti ad aria..

ahahahhaaahahahajhaahahah

~~~ 04-07-2024 07:27

Quote:

Originariamente inviata da dystopia (Messaggio 2963824)
Secondo me chi non lavora non è "tranquillo" nel vero senso della parola, come avevo detto prima è una risposta naturale, un modo di adeguarsi ad una situazione non completamente gradita/favorevole, un fare di necessità virtù, come tantissime persone fanno.

Mi sembra un esempio di omeostasi (trovare un equilibrio anche in una situazione "ostile"), è una capacità che hanno gli esseri viventi per riuscire a sopravvivere anche in condizioni difficili.

Può essere che una situazione generi insoddisfazione, inquietudine, riflessioni amare, bilanci negativi, ma ci sono ugualmente degli aspetti migliori di altri e si riesce comunque ad andare avanti come si può. E' un meccanismo alla base della sopravvivenza, si verifica in modo spontaneo (funziona nel bene come nel male).

Non parlerei di tranquillità vera e propria, la vedo come una forma di adattamento.

Lo stesso discorso paro paro si potrebbe applicare a chi lavora, soprattutto a chi lavorando riesce appena a coprire i costi della propria sussistenza.

Se il salario del lavoratore copre appena le spese di sussistenza, praticamente è come se non stesse guadagnando nulla (facendo in compenso guadagnare molto coloro che acquistano la loro forza lavoro. È il lavoratore che "dà lavoro", è il lavoratore il "datore di lavoro").

Il lavoratore salariato vende solo la propria forza lavoro al costo medio che ha in un dato periodo storico e in un determinato luogo, ma la forza lavoro del lavoratore non è una merce che si auto-genera dal nulla a costo zero.
Essere nelle condizioni di vendere la propria forza lavoro implica;
- una spesa economica per poter mettere il cibo sulla tavola, poiché l'energia per poter vivere e lavorare non si crea dal nulla se non mangiamo e non beviamo;
- aver potuto riposare e dormire a sufficienza per poter rinnovare di giorno in giorno la propria capacità di possedere "forza lavoro" da vendere, e quindi aver sostenuto tutte le spese relative all'avere un tetto sopra la testa;
- essere in salute, mantenersi in salute a proprie spese, curarsi a proprie spese;
- poter raggiungere il luogo di lavoro tramite mezzi di trasporto, il cui costo è a carico del lavoratore
- riprodursi, fare figli e crescerli, attività estremamente dispendiosa in più termini; attività che ricade maggiormente sulla donna, poiché è lei a dover portare avanti una gravidanza, partorire, e su cui ricadono maggiormente – e spesso esclusivamente – tutti i compiti e le incombenze riguardo alla cura e all'accudimento dei figli, della loro formazione ed educazione, di tutte le spese relative a cibo, salute, educazione, formazione etc., lavoro per cui non riceve alcun salario ma che in compenso crea nuovi erogatori di forza lavoro a costo zero (per il capitalista); senza il lavoro riproduttivo delle donne e quindi senza nuove generazioni di lavoratori, il capitalista non avrebbe nessuno da cui acquistare suddetta forza lavoro.

Esso beneficia dunque di esseri umani "bell'e pronti", sempre rinnovati di generazione in generazione dai (altri) lavoratori stessi e completamente a spese loro; pronti a vendere una forza lavoro il cui costo per poterla rinnovare di giorno in giorno ricade completamente sulle loro spalle e che non è previsto né calcolato nel salario, che si limita appunto a comprarla al "costo medio" che ha in un determinato luogo e in un determinato periodo.

Crepuscolo 04-07-2024 08:03

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 2964619)
Mi fa ridere che si parla di difficoltà oggettive di chi non lavora e poi si menziona solo l'essere "visti male" dalla società :sisi: Che non mi sembra proprio fra le difficoltà più materiali

Ma infatti se io ho un forte blocco o incapacità di lavorare non è che riesco a superare queste cose solo perché gli altri pensano male di me. Sicuramente molta gente pensa male anche di chi sta su questo forum vedendoci come dei poveri sfigati ma questo non basta a farci diventare delle persone diverse.

Barracrudo ha descritto la mia vita, solo passeggiate ogni tanto e mi taglio i capelli da solo ahaha

Il discorso di dystopia sull'adattarsi alle condizioni esterne lo vedo meglio per chi svolge un lavoro che odia o mal retribuito. Molti di quelli che non lavorano non non riescono ad adattarsi, hanno un blocco, quindi è proprio il contrario.

~~~ 04-07-2024 08:50

Io la mia la vedo come la tranquillità della cicala :tt1:


-----


Ogni tanto, la cicala, chiedeva alle formiche: “Perché mai lavorate tutto il giorno? Venite qui con me, all’ombra dell’erba: starete al fresco e potremo cantare insieme”.
:piangere:

muttley 04-07-2024 09:03

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Quote:

Originariamente inviata da 3stm (Messaggio 2964575)
No non funziona così. Intanto le persone sopravvivono anche senza lavorare, e queste persone vivono a spese di chi lavora. Strutture e infrastrutture di ogni genere, dall’elettricità, agli acquedotti, alle strade, agli ospedali, alle scuole, al sistema giuridico, amministrativo, ecc esistono solo perché le persone lavorano. Non si trovano in natura. E ho citato solo ciò che in italia è gratis, per tutti.

D'accordo


Quote:

Originariamente inviata da 3stm (Messaggio 2964575)
Ad ogni modo fin da quando sei nell’utero di tua madre, la società ti prende cura di te, e prima che tu abbia l’autonomia per sussistere passano molti anni. Se poi consideri che ad una certa età torni a gravare pesantemente sulle spalle degli altri, mi sembra normale che si pretenda che le persone in età lavorativa, lavorino.

Molto d'accordo

Quote:

Originariamente inviata da 3stm (Messaggio 2964575)
Nessuno ti punta il fucile, ma è importante rendersi conto che quello che quello che non fai tu lo dovrà fare qualcun altro.

D'accordissimo

Quote:

Originariamente inviata da 3stm (Messaggio 2964575)
Poi per carità, se parliamo di tribù nella foresta amazzonica sono d’accordo che non devono restituire niente a nessuno, ma se a un certo punto non vai a procacciare cibo credo che ti mettono direttamente a te sullo spiedo…

Quando dico che io lavoro per offrire un buon servizio ai clienti e che paradossalmente lo farei anche gratis mi prendono per pazzo, ma per me è così. Sarebbe alienante e utopico ma come concetto di base io condivido una società comunista dove tutti i soldi guadagnati vanno allo stato che li redistribuisce.

Ancora più d'accordo

Quote:

Originariamente inviata da 3stm (Messaggio 2964582)
Ma se non si lavora è ovvio che il sistema non regge.. è lavorando che produci a tua volta qualcosa, oltre che pagare per qualcosa prodotto da altri. Questo è banalmente il motivo per cui non è possibile stampare soldi all’infinito per essere tutti ricchi :D

La società si basa su un sistema di interdipendenze dove tutti sono responsabili di tutti, chi più chi meno, chi in misura diversa, chi in qualità diverse, ma pensarsi come isole in virtù di un malcelato sentimento adolescenziale mai superato per cui nessuno mi deve niente, la vita mi ha solo preso a calci in faccia eccetera, che va bene finché hai 15-16, ma dopo...



Quote:

Originariamente inviata da Teal (Messaggio 2964585)
Ognuno ha il suo vissuto per carità, però a volte prevale una chiusura rancorosa rispetto al principio basilare secondo il quale ognuno dovrebbe metterci un po’ del suo per rendere il mondo un po’ meno peggiore.

La fobia sociale si sviluppa anche su personalità con tratti di rigidità moralistica per i quali o ci sentiamo nettamente migliori degli altri (“mi hanno rotto tutti le palle” “sono tutti delle merde in questo mondo di falsi”) o nettamente peggiori (“non sono adatto alla vita” “sono una nullità in confronto a tutti” “é inutile se alla fine non scopi”), senza accettare la complessità anche contraddittoria dell’umanità, con esiti comunque paralizzanti in una spirale discendente; ovvero si finisce col giustificare il non fare un cazzo, anche per periodi preoccupantemente lunghi.

Questo post è da incorniciare

~~~ 04-07-2024 09:32

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Incorniciamo pure, casostrano mai incontrato la società che mi ha fermato per strada chiedendomi di lavorare per compensare ciò che mi ha fornito :pensando:

ma poi cosa cazzo c'entra la società come concetto astratto a cui restituire con le aziende dei privati che devono fatturare

se c'hanno bisogno che io lavori come mai non viene nessuno a prendermi e a dire uuueee, ma anzi per poter lavorare devi avere dei prerequisiti belli serrati e dimostrare chissà che cosa sennò manco te senculano
chiunque vedesse il mio curriculm lo butterebbe al secchio,
So cazzi loro se non mettono le condizioni i cittadini di contribuire alla società :D


per scappare dal lavoro ci vorrebbe prima un lavoro che insegua
invece è il cittadino che deve andare ad inseguirlo chissà dove

Nightlights 04-07-2024 09:41

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
C'è anche un altra cosa, che sembrerà banale ma che bisogna tenere in considerazione.
Il rifiuto del lavoro può scaturire anche in seguito a un trauma, avvenuto proprio sul lavoro.

A me è andata proprio così e ci è voluto molto tempo per elaborare quel trauma (mobbing).
Può anche non trattarsi di un rifiuto causato da ideologia e/o mentalità contraria.

Nightlights 04-07-2024 09:53

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Comunque non mi trovo d'accordo nemmeno io sul concetto che bisogna sentirsi in "dovere" di lavorare, per migliorare in qualche modo la società.
È pericoloso mettere la questione in questi termini,perché il lavoro deve anche essere tutelato, e devono essere rispettati dei diritti.
Metterla esclusivamente sul piano del dovere fa diventare il lavoro quasi una forma di prostituzione.
"Siccome io ti pago, devi fare tutto quello che dico io e non protestare".
Questo è un altro estremismo a cui molto spesso si arriva, quando viene messo in atto il ricatto morale per il quale una persona ha bisogno di un lavoro.

~~~ 04-07-2024 10:00

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
No, io sono daccordo con mutttley, che non ho capito bene se intende quello, ma gli metto il pene in bocca
(no scusa volevo dire le parole in bocca)
Sul fatto che la società e il mondo si fa insieme tutti usiamo il mondo e l'uomo plasma il mondo tramite il lavoro alle sue esigenze, la civiltà è lavoro, blibli bliblò, ognuno deve fare la sua parte, nessuno puo vivere da solo tutti viviano grazie agli altri e grazie allo sforzo della collettività

Ma un conto è l'idea contribuire alla società tramite il lavoro guardandola da una prospettiva collettiva in cui ognuno fa la propria parte secondo le sue possibilità, un altro è pensare che chi non lavora sia parassitario per scelta a preskinder (oltre al fatto che alla comunità e alla collettività non si contribuisce solo tramite il lavoro salariato, ma vvbe') o che voglia sfruttare i frutti del lavoro altrui per la scelta di non voler muovere un dito, quando in realtà il discorso de domanda e offerta nell'ambito della compravendita di forza lavoro funziona in un altro modo
Se potessimo essere tutti occupati, saremmo tutti (potenzialmente) occupati, invece le cose non stanno affatto così.
ah tutto questo ovviamente mentre sono gli imprenditori i padroni e compagnia sminchiante a parassitare seriamente gli altri e a campare letteralmente del e a lucrare sul lavoro altrui
Pensa essere un palazzinaro che affitta a chi a stento campa del proprio lavoro.

Bisogna calare co sta presunzione che mo i più parassiti di tutti siamo noi; noi non siamo un cazzo di niente, manco come parassiti valiamo qualcosa, :D C'è chi parassita infinitamente meglio di noi, in grandezze che non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle nostre

muttley 04-07-2024 10:06

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Un conto è sostenere che il lavoro merita condizioni migliori, più tutela, un rapporto meno usurante con lo stesso e contesti di esercizio complessivamente più umani. Qua credo che siamo tutti d'accordo, io per esempio non ho mai supportato l'idea del sacrificio fine a se stesso. Però non mi piace quella mentalità adolescenziale protratta fino all'età adulta e oltre, per cui se una cosa non mi piace allora quella cosa è sbagliata.
Facendo un'attenta opera di autoanalisi, direi che non mi piace nessun tipo di lavoro, a nessuna condizione. I motivi sono tanti e li ho già spiegati nell'altro topic: per me contano relativamente il fatto di essere pagato bene e trattato con rispetto, il lavoro continua comunque a non piacermi perché si concilia male col modo in cui sono cresciuto. Non mi piace "fare", non mi piace impegnarmi, sono una persona contemplativa, sarei capace di stare tutto il giorno su fs.com senza annoiarmi, eppure razionalmente capisco che la mia sensibilità non deve sempre essere il metro di misura per ciò che io ritengo giusto o sbagliato. Quindi a me non piace darmi da fare e sbattermi (anche quando, come ho scritto sopra, le condizioni non sono poi così sfavorevoli) ma razionalmente capisco che in qualche modo devo scendere a un compromesso e uscire dai confini che mi sono costruito, a costo di stare non dico male o malissimo, ma anche solo "maluccio".

~~~ 04-07-2024 10:11

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
non so se hai risposto a me ma non leggo nessuna cosa pertinente a ciò che ho scritto io quindi forse parlavi con qualcun altro

Nightlights 04-07-2024 10:14

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Io credo che quando si parla di etica del lavoro non bisogna MAI dimenticare che il lavoro deve essere fatto di doveri ma anche di diritti.
Che entrambe le parti, sia la persona che ti dà lavoro, che tu che lo svolgi, devono rispettare.
Non a caso viene stipulato un contratto.
Questo concetto qui:
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 2964667)
Sul fatto che la società e il mondo si fa insieme tutti usiamo il mondo e l'uomo plasma il mondo tramite il lavoro alle sue esigenze, la civiltà è lavoro, blibli bliblò, ognuno deve fare ,la sua parte, nessuno puo vivere da solo tutti viviano grazie agli altri e grazie allo sforzo della collettività

È ambiguo, lascia spazio a libere interpretazioni.
Un datore di lavoro non eticamente corretto può rigirare questo concetto a suo favore e non rispettare LUI, i doveri che ha nei tuoi (lavoratore) confronti.

untipostrano 04-07-2024 10:54

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 2964619)
Mi fa ridere che si parla di difficoltà oggettive di chi non lavora e poi si menziona solo l'essere "visti male" dalla società :sisi: Che non mi sembra proprio fra le difficoltà più materiali

beh insomma, venire sistematicamente giudicati dagli altri come esseri inferiori ( in special modo dalle donne che il più delle volte li schifano come la merda i disoccupati) e di conseguenza vivere nella vergogna, emarginazione ed isolamento ti pare un problema da poco? La donna questa pressione ce l’ha in misura molto minore perché ad esempio può sempre puntare a riciclarsi come casalinga, attività che sebbene al giorno d'oggi sia molto meno diffusa fra le giovani donne, rimane cmq socialmente accettata!

cuginosmorfio 04-07-2024 11:01

Re: Come fanno quelli che non lavorano ad essere così tranquilli?
 

~~~ 04-07-2024 12:20

Per domanda e offerta intendo domanda da parte delle aziende, offerta da parte dei lavoratori.
Sono i lavoratori che vendono la propria forza lavoro, non i padroni che "offrono" la possibilità di spaccarsi la schiena in cambio di un salario che a malapena copre le spese di sussistenza del lavoratore

Insomma che sia chiaro che le aziende non DANNO lavoro, è il lavoratore che dà lavoro.
E non è l'azienda che per gentile concessione consente al lavoratore di "fare qualcosa in cambio di soldi", se mai sono i lavoratori che mantengono su ste aziende che si godono i profitti del loro lavoro.
Sono i lavoratori che li rendono ricchi, che creano quella ricchezza, spesso rimanendo sulla soglia della povertà, spesso guastandosi la salute, spesso crepando o perdendo decenni di vita in lavori usuranti.


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