Originariamente inviata da fobotto
(Messaggio 2179370)
Tu non hai letto neanche una parola di quello che ho scritto. E in generale sto leggendo commenti disgustosi da tutte le parti. Voglio ricordare che sono partito io stesso autogiudicandomi per le mie tendenze e per la mia immaturità, non c'è bisogno che rigiriate il coltello nella piaga facendomi sentire un mostro. Se prima pensavo di aver bisogno di uno specialista, adesso mi state facendo passare la voglia... penso di essere più normale di molti di voi che non sanno neanche leggere e capire un testo, e lo usano per far partire discussioni degenerate come questa.
Detto ciò, faccio un'ultima auto-analisi dei fatti e poi vi lascio a scannarvi tra di voi. Questa storia è durata un anno e mezzo, ed è stata una storia di scrupoli morali a non finire. Mai, MAI ho messo al primo posto me stesso. Ho più volte ribadito che sì, ero innamorato di lei, ma non ho mai sperato nulla. Non ne abbiamo mai neanche parlato, ho sempre evitato l'argomento proprio per non turbarla. Volevo la sua amicizia, nient'altro, poiché mi sembra di aver ben specificato all'inizio del racconto di non stare bene coi miei coetanei, che è inutile per me cercare la compagnia di una donna della mia età, perché come ha espresso bene qualcuno in un commento precedente, non reggerei il confronto.
In realtà neanche con lei ho saputo reggerlo, perché come ho pure detto chiaramente (ma qualcuno fa finta di non leggere) la ragazza aveva un carattere forte, che alla fine mi ha schiacciato. Qualcuno dice che non ho pensato a lei... ci ho pensato anche troppo, invece. Ho avuto troppo riguardo, le ho dato troppe attenzioni. Lei è più matura della sua età, e badate bene, non perché sia già smaliziata, l'abbia "preso in tutti i buchi possibili" e altre immonde schifezze che avete detto... è più matura perché ha visto tanta sofferenza (non avete idea) ed è cresciuta molto in fretta. Il mio errore è stato non averla trattata da "grande" come probabilmente voleva. Per paura di ferirla, per paura di farle paura, l'ho trattata coi guanti, l'ho trattata da bambina... e lei l'ha visto come una presa in giro, perché dei due ero palesemente IO il bambino, non lei. Alla fine si è stufata e mi ha scaricato.
Un istinto egoistico è scattato dopo, lo ammetto. Quel cercare disperatamente di recuperare il nostro rapporto. Ma il mio era DOLORE. Non per aver perso l'amore, quale amore... non c'è mai stato niente. Ma per aver perso un'amica, l'unica persona che mi ascoltava... e non solo... l'unica che IO ero felice di ascoltare, perché del resto del mondo non me n'è mai fregato niente, e in tutta la mia vita sono stato bene SOLO con lei. L'unica persona con cui sia mai stato BENE, capite? Quella corsa fin sotto casa sua, che vedete tutti come il gesto inequivocabile del maniaco, io l'ho fatta PIANGENDO. Che ne sapete voi?? E anche dopo, ho fatto di tutto per cercare di rimediare... sempre con delicatezza, sempre con la dovuta discrezione. Aspettando il momento giusto, un momento giusto che non è mai arrivato. Volevo riparare al male fatto perché la vedevo triste e arrabbiata, volevo chiarire le cose e farla sorridere di nuovo, con calma e senza ferirla. Ma quando ci ho provato mi ha distrutto, mi ha mandato a fare in culo senza pietà. Quindi ripeto, l'errore è stato proprio qui. Dovevo andare da lei a muso duro, subito, e chiederle scusa come si deve, invece di tentennare per mesi. Non voleva riguardo, voleva RISPETTO. L'avrebbe apprezzato di più. E' stata la mia codardia a deluderla. Niente mi toglie dalla testa questa idea.
Ma cos'è la codardia? Non credo mancanza di coraggio... alla fine, per ficcarsi in una storia così, per farsi avanti con una ragazzina sapendo che avrai tutto e tutti contro, ci vuole grande coraggio. La codardia non è altro che la fobia. Quel maledetto mostro che ti impedisce qualsiasi relazione normale con le persone. Non sono le tendenze pedofile il vero mostro, i culi delle liceali non si consumano se li guardo, ho capito questo. Ho capito che mi sono tormentato per la ragione sbagliata. Il vero tormento è sapere che non sarò mai in grado di parlare con nessuno, né giovani né adulti. Resterò con la mia immaturità e inesperienza, farò sempre errori su errori, e anche quando sarà vero amore non mi crederà nessuno. Non esiste felicità, non è dato sognare. Non è dato neanche cercare comprensione. Non c'è niente.
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