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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Per fare un esempio concreto, così ci capiamo, si può essere soggetti ansiosi in contesti sociali quali la vita amicale e sentimentale, ma non essere soggetti ansiosi sul posto di lavoro o esserlo meno (così come l'opposto!). Tutto sta nella variabilità della mente della persona, delle sue paure interpersonali e performative specifiche. |
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re: Una vita da disoccupati
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Certo, potrebbero esserci problemi nel caso di classi con soggetti problematici e che disturbano i compagni e le lezioni. Infatti meglio insegnare in scuole di ragazzi tranquilli e diligenti come i licei. Invece ad esempio un lavoro da dipendenti in un negozio o in un ristorante può essere ansiogeno in quanto si è agli ordini di altri, ci può essere l'ansia di sbagliare, di poter essere mandati via. In una scuola anche se si sbaglia gli studenti non possono comunque permettersi di dire nulla di offensivo visto che sono in una posizione subalterna. Ovviamente ci sarebbe ansia se arrivassi alle lezioni gravemente impreparato, ma questo non deve succedere ahah. Poi sarebbe bellissimo dare i voti e commentare le prove degli alunni. "Questo è un tema da 3/10, complimenti!" |
re: Una vita da disoccupati
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Non che debba giustificarmi, né dell'essere qui né del mestiere, ma se c'è qualcuno che si ritiene sociofobico perché stravolge la definizione di un disturbo, non sono io. No quote. |
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Non conosco nessun insegnante/educatore con diagnosi, quelli che so essere qui non credo lo siano/ so per certo non avere la fs Ma ce ne saranno nel mondo sicuramente |
re: Una vita da disoccupati
Omettetela dal cv a sto punto.
Contro questo mercato del lavoro bisogna prendere tutte le contromisure possibili |
re: Una vita da disoccupati
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Se non trovate niente nemmeno saltuario proponetevi come lavapiatti, li cercano sempre, non pagano molto ma meglio di stare fermi.
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A me servirebbe un lavoretto per pagarmi i libri/tasse universitarie/ benzina, quando posso usare l auto...
Tanto, il sabato sera sono libero...qualche serata in pizzeria magari o in qualche bar...a trovarlo però... Qualcosa che non mi richieda troppo sforzo, viste le mie condizioni. Anche 40-50 euro a settimana mi andrebbero bene...meglio di niente. |
re: Una vita da disoccupati
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