Winston_Smith |
09-09-2022 10:54 |
Re: Thread fascismo/nazionalsocialismo
Quote:
Originariamente inviata da Demiurgo
(Messaggio 2752297)
Hai ragione. Sono comportamenti sani e affatto autodistruttivi.
E per questo motivo mi aspetto un tuo contributo regolare per mantenere il mio stile di vita.
Ti invio le mie coordinate bancarie?
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Ma no, tranquillo, si sa che "devianza" è un termine neutro che non ha alcuna connotazione denigratoria e ghettizzante, specie se usato per connotare disturbi psicologici, comportamenti antisociali e vera e propria delinquenza tutti nello stesso calderone :miodio:
E' un termine che userebbe qualsiasi psicologo/psichiatra per affrontare un dato disturbo: "Buongiorno, mio caro deviato, oggi faremo il punto sulla terapia" :miodio:
Se a te fa piacere farti umiliare dalla tua ducetta facendoti dare del "deviato" non è detto che debba essere così per tutti.
So già che per chi non vuol vedere né sentire sarà superfluo, ma mi sento lo stesso in obbligo di ricordare come la pensavano i padri(ni) politici della lupetta:
In realtà il darwinismo sociale è una forma di iper-capitalismo. Prende dal capitalismo il focus della competizione come lotta del tutti contro tutti. E i nazisti sostenevano: «Be’, la natura è fatta così». Non si trattava di una rottura con il capitalismo ma di un’intensificazione della [sua] visione economica. Il capitalismo, secondo i nazisti, faceva semplicemente parte della natura. Quindi non è solo un problema di dominazione politica, ma di naturalizzare le contraddizioni economiche. Hitler ha poi aggiunto che è prima di tutto «l’ebreo» a cercare di raggirare la natura per rendere la lotta per la sopravvivenza superflua. Il desiderio di danneggiare l’economia era ciò che rendeva gli ebrei pericolosi, dal punto di vista nazista.
Ma questa immagine molto positiva della libera competizione e della lotta del tutti contro tutti non è proprio il marchio di fabbrica del liberismo economico?
Hitler non ha inventato tutto questo, ovviamente; faceva parte delle idee condivise dei conservatori ma anche del liberismo economico. Si potevano trovare in quel periodo affermazioni molto simili riguardo al bisogno di competizione spietata nelle discussioni economiche liberali. Il fatto che qualcuno come Hitler sia potuto diventare il «leader» di una grande nazione industriale non è che il culmine di certe opinioni largamente diffuse sull’economia e sui limiti d’azione della politica popolare. Le politiche di Hitler rispondevano ai desideri di molti imprenditori – e fu questo ad attirare grandi sezioni della borghesia e delle classi colte verso di lui. Si riteneva che i nazionalsocialisti stessero liberando l’economia dal peso inutile della sensibilità politica e umanistica.
Attraverso l’eugenetica, per esempio?
Esattamente. L’omicidio di persone con disabilità fisiche, mentali e psicologiche era anch’esso strettamente legato a preoccupazioni economiche – aveva la funzione di liberare l’economia da persone che erano considerate un peso. Il linguaggio nazista aveva un’anima molto economica e finanziaria in questo senso. Per esempio, un tipico poster propagandistico diceva: «60.000 Reichsmark durante tutta la sua vita: ecco il costo di questo malato ereditario per il Volksgemeinschaft [la parola nazista per indicare la comunità nazionale]. Volksgenosse [compagno nazionale], quello è anche il tuo denaro».
Tratto da qui: https://jacobinitalia.it/i-nazisti-e...r-capitalisti/
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