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Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Anche James Joyce moriva in questo giorno, nel lontano 1941.
Tutto è sciolto A birdless heaven, sea-dusk and a star Sad in the west; And thou, poor heart, love’s image, fond and far, Rememberest: Her silent eyes and her soft foam-white brow And fragrant hair, Falling as in the silence falleth now Dusk from the air. Ah, why wilt thou remember these, or why, Poor heart, repine, If the sweet love she yielded with a sigh Was never thine? |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Naufraghi
Nàufraghi sugli scogli ognuno narra a sé solo – la storia di una dolce casa perduta, sé solo ascolta parlare forte sul deserto pianto del mare – Triste orto abbandonato l’anima si cinge di selvagge siepi di amori: morire è questo ricoprirsi di rovi nati in noi. Antonia Pozzi |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
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Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Quote:
"Non riesco nemmeno a trarre un senso da tutti questi giorni che abbiamo vissuto insieme: sono qui, in questa pausa di solitudine, come un po’ d’acqua ferma per un attimo sopra un masso sporgente in mezzo alla cascata, che aspetta di precipitare ancora. Vivo come se un torrente mi attraversasse; tutto ha un senso di così immediata fine, e è sogno che sa d’esser sogno, eppure mi strappa con così violente braccia via dalla realtà." (Antonia Pozzi, Lettere) |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
La tentazione
Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto. Per la prima volta vedrai i pori schiudersi come musi di pesce e potrai ascoltare il mormorio del sangue nelle gallerie e sentire la luce scivolarti sulle cornee come lo strascico di un abito; per la prima volta avvertirai la gravità pungerti come una spina nel calcagno e per l’imperativo delle ali avrai male alle scapole. Ti prometto di renderti talmente vivo che la polvere ti assorderà cadendo sopra i mobili, che le sopracciglie diventeranno due ferite fresche e ti parrà che i tuoi ricordi inizino con la creazione del mondo. Nina Cassian |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
LA STRADA CHE NON PRESI
di Robert Frost Due strade divergevano in un bosco giallo e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo a guardarne una fino a che potei. Poi presi l’altra, perché era altrettanto bella, e aveva forse l’ aspetto migliore, perché era erbosa e meno consumata, sebbene il passaggio le avesse rese quasi simili. Ed entrambe quella mattina erano lì uguali, con foglie che nessun passo aveva annerito. Oh, misi da parte la prima per un altro giorno! Pur sapendo come una strada porti ad un’altra, dubitavo se mai sarei tornato indietro. Lo racconterò con un sospiro da qualche parte tra anni e anni: due strade divergevano in un bosco, e io – io presi la meno percorsa, e quello ha fatto tutta la differenza. |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
"Reclamo la mia inappartenenza.
il barbaro richiamo senza terra l’accoglienza al vento che devasta e libera presenza l’occhio rivoltato al poi il corpo abbandonato al suo deserto. Reclamo l’odio senza oggetto l’amore che ne stilla senza colpa il furore che abita il silenzio. Reclamo la parola la sua notte. La mia riconoscenza" (Marco Rovelli) |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Francis Turner
Io non potevo correre né giocare quand'ero ragazzo. Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa, non bere - perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato. Eppure giaccio qui blandito da un segreto che solo Mary conosce: c'è un giardino di acacie, di catalpe e di pergole addolcite da viti - là, in quel pomeriggio di giugno al fianco di Mary - mentre la baciavo con l'anima sulle labbra, l'anima d'improvviso mi fuggì. (Edgar Lee Masters; Antologia di Spoon River) |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
So che si può vivere
non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c’è se mai nessuno l’ha veduto. So che si può esistere non vivendo, con radici strappate da ogni vento se anche non muove foglia e non un soffio increspa l’acqua su cui s’affaccia il tuo salone. So che non c’è magia di filtro o d’infusione che possano spiegare come di te s’azzuffino dita e capelli, come il tuo riso esploda nel suo ringraziamento al minuscolo dio a cui ti affidi, d’ora in ora diverso, e ne diffidi. So che mai ti sei posta il come – il dove – il perché, pigramente rassegnata al non importa, al non so quando o quanto, assorta in un oscuro germinale di larve e arborescenze. So che quello che afferri, oggetto o mano, penna o portacenere, brucia e non se n’accorge, né te n’avvedi tu animale innocente inconsapevole di essere un perno e uno sfacelo, un’ombra e una sostanza, un raggio che si oscura. So che si può vivere nel fuochetto di paglia dell’emulazione senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato da Chi volle tu fossi…e se ne pentì. Ora, uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti lo scheletro dell’albero di Natale, ti accompagna in sordina il mangianastri, torni indietro, allo specchio ti dispiaci, ti getti a terra, con lo straccio scrosti dal pavimento le orme degli intrusi. Erano tanti e il più impresentabile di tutti perché gli altri almeno parlano, io, a bocca chiusa. (Montale) |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Quote:
Bellissima. |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Papaveri in ottobre
Nemmeno le nubi assolate possono fare stamane Gonne così. Né la donna in ambulanza, Il cui rosso cuore sboccia prodigioso dal mantello Dono, dono d'amore Del tutto non sollecitato Da un cielo Che in un pallore di fiamma accende i suoi Ossidi di carbonio, da occhi Sbigottiti e sbarrati sotto cappelli a bombetta. O Dio, chi sono mai Io da far spalancare in un grido queste tarde bocche In una foresta di gelo, in un'alba di fiordalisi. Sylvia Plath |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Non sei gli altri
Non ti potrà salvare ciò che scrissero coloro che la tua paura implora; tu non sei gli altri e ora ti vedi centro del labirinto ordito dai tuoi passi. Non ti potrà salvare l'agonia di Gesù o di Socrate né il forte Siddharta d'oro che accettò la morte in un giardino, al declinar del giorno. Polvere è anche la parola scritta dalla tua mano o il verbo che pronuncia la tua bocca. Non c'è pietà nel Fato e la notte di Dio è sconfinata. La tua materia è il tempo, l'incessante tempo. Sei ogni solitario istante. Borges |
I felt a Funeral, in my Brain,
And Mourners to and fro Kept treading – treading – till it seemed That Sense was breaking through – And when they all were seated, A Service, like a Drum – Kept beating – beating – till I thought My Mind was going numb – And then I heard them lift a Box And creak across my Soul With those same Boots of Lead, again, Then Space – began to toll, As all the Heavens were a Bell, And Being, but an Ear, And I, and Silence, some strange Race Wrecked, solitary, here – And then a Plank in Reason, broke, And I dropped down, and down – And hit a World, at every plunge, And Finished knowing – then – Emily Dickinson |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
"Mia debolezza, debolezza mia,
ma che devo fare con te? Ho cinquant’anni e tremo quando tuona, e sbaglio ancora posto come quando sbagliai banco all’asilo. Ho un corpo trapunto da graffe, il sonno come un campo di macerie, la forza che si sbriciola, la memoria in frantumi, e in questo Grande Sfascio l’unica intatta resti tu, mia ferita, mio Graal, codice a barre di un estraneo che è leso, che è fallato, che è costretto a essere me. Mia debolezza, talpa del nemico, creaturina indifesa che mi rendi indifeso, il solo, vero premio della morte sarà saperti morta insieme a me, mio motore, mio orrore, mia consustanziale sconfitta. — Valerio Magrelli, Raccoglimento |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
"M'illumino d'ansia..
.....Ardo proprio" |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Vedo il mio corpo agire
e nutrirsi;è un padron attivo e ostinato,un duro padrone a cui non si sfugge e di cui non intendo gli scopi. Non crede a nulla,costui, se non alla propria continuazione e come a una sciocca speranza di immortalità feriale. Anna Banti |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
"Nature" is what We see -
The Hill - the Afternoon - Squirrel - Eclipse - the Bumble bee - Nay - Nature is Heaven - "Nature" is what We hear - The Bobolink - the Sea - Thunder - the Cricket - Nay - Nature is Harmony - "Nature" is what We know - But have no Art to say - So impotent our Wisdom is To Her Sincerity - Traduzione: "Natura" è ciò che vediamo - La Collina - il Pomeriggio - Lo Scoiattolo - l'Eclissi - il Bombo - Di più - la Natura è Cielo - "Natura" è ciò che udiamo - Il Bobolink - il Mare - Il Tuono - il Grillo - Di più - la Natura è Armonia - "Natura" è ciò che sappiamo - Ma non abbiamo l'Arte di dire - Così impotente è la nostra Sapienza Di fronte alla Sua Sincerità - °°° Nessun Romanzo che si venda Potrebbe catturare tanto un Uomo - Quanto l'attenta lettura di Quello suo individuale - È la Finzione - che diluisce in plausibilità Il nostro - Romanzo. Quando è piccolo abbastanza Da crederci - Non è vero? °°° Non bisogna essere una camera - per essere Infestati - Non bisogna essere una Casa - Il Cervello - ha Corridoi che vanno al di là Di un Luogo Materiale - Assai più sicuro a Mezzanotte - incontrare Un Fantasma Esterno - Che con uno Interiore - confrontare - Quel più freddo - Ospite - Assai più sicuro, attraverso un'Abbazia - galoppare - Da Pietre inseguiti - Che senza luna - nel proprio Io imbattersi - In un luogo solitario - Il nostro Io - dietro di Noi - Celato - Ci dovrebbe spaventare - al massimo grado - L'Assassino - nascosto nel Nostro Appartamento - Degli Orrori essere il minore - Il Prudente - ha con sé una Rivoltella - Spranga la Porta - E non vede uno Spettro Superiore - Più vicino - °°° Emily Dickinson |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Ciò che resta
Mi svuoto dei nomi degli altri. Mi svuoto le tasche. Mi svuoto le scarpe e le lascio sul ciglio della strada. Di notte metto indietro gli orologi; apro l'album di famiglia e mi guardo da bambino. A che giova? Le ore hanno fatto il loro dovere. Dico il mio nome. Dico addio. Le parole si inseguono nel vento. Amo mia moglie ma la caccio. I miei genitori si alzano dai troni nelle stanze lattee delle nuvole. Come posso cantare? Il tempo mi dice ciò che sono. Cambio e resto lo stesso. Mi svuoto della mia vita e rimane la mia vita. Mark Strand |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
Scritto a matita in un vagone piombato
Qui, in questo convoglio, io Eva con mio figlio Abele Se vedrete mio figlio maggiore Caino, figlio di Adamo, ditegli che io Dan Pagis Prima vennero Prima vennero per gli Ebrei, e io non dissi nulla perché non ero Ebreo. Poi vennero per i Comunisti io non dissi nulla perché non ero Comunista. Poi vennero per i Sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero Sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Martin Niemöller |
Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
"[...] there's a secret:
don't except too much of Humanity, they have been practicing hatred for centuries, it's passed down refined and perfected [...]there is no hell except on earth. Once you accept this premise you will be free to exist on your own terms and you will never know loneliness and death will be as nothing. Consider yourself blessed in the dark. " ·C.Bukowski |
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