![]() |
Quote:
Poi c'è da dire che emigrare per fare il lavapiatti non avrebbe senso, se fossi che ne so ingegnere magari ci farei un pensierino |
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Per fortuna i giovani sono più orientati alla propria vita privata e privilegiano posti che offrono smart working. Così possono andare tutti a fare il ponte al mare o in montagna alla faccia dei boomers.
Adesso vedo che chi sa fare effettivamente qualcosa diventa una specie di mercenario che cambia ogni anno azienda in cerca di condizioni migliori. E invidio molto chi lo fa...bisogna pensare a se stessi, si fotta l'azienda e i loro stupidi valori. Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
re: Una vita da disoccupati
Sono ormai 6 mesi che lavoro nella multinazionale in cui ho iniziato a dicembre, mi hanno rinnovato di altri 6 mesi. Lo stipendio è buono ma essendo addetto alla logistica e alle spedizioni e in più (allievo) responsabile di magazzino affiancato al responsabile ufficiale, ti spremono fino all'osso e ti succhiano via anche l'anima. 1600 euro al mese ma lavori dal lunedì al sabato, sai quando entri ma non sai mai quando esci. Lo stipendio col tempo può anche crescere, ma vale davvero la pena fare questa vita qua ?
Non riesco a fare più quasi nulla fuori dal lavoro, arrivo a casa tardissimo e il fine settimana sono troppo stanco per fare grandi cose . |
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Riscrivo qui dopo un po' di tempo, perché ho mandato trenta curriculum praticamente neanche considerati, fatto dei colloqui andati tutti al diavolo (portierato notturno in Caritas no, commesso magazziniere alla Upim non scelto in selezione, portierato notturno negli alberghi scelte altre persone, troppo vecchio per il cameriere), una brevissima esperienza nelle pulizie, nella quale il mio ritmo non era consono al loro. E allora che si fa? Si torna alla casa base, la cara vecchia croce Rossa che per luglio e agosto potrebbe garantirmi un posto come autista per persone disabili che vogliono andare al mare, siglando una convenzione con il mio comune di residenza per garantire tale servizio.....
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
Ci resto solo per lo stipendio buono che percepisco, finché mi tengono. All'avvicinarsi della scadenza del contratto inizio a cercare lavoro da altre parti, perché sto perdendo i capelli dallo stress lì dentro |
re: Una vita da disoccupati
Quote:
Hai mai considerato l'idea di cambiare regione? Io ho dovuto farlo perché purtroppo la nostra Liguria (visto che sei ligure anche tu) non offre nessuna prospettiva in assoluto ed è una regione in decadimento totale da sempre. Una regione in cui tantissima gente farebbe carte false per viverci visto il clima e i paesaggi incredibili che abbiamo (soprattutto la tua zona) ma si tratta o di pensionati benestanti o gente che ha già un ottimo lavoro da remoto. Chi come me ha avuto la sfortuna di passarci 30 anni della propria vita, dopo gli studi si è arrabattato con esperienze stagionali massacranti o stage a 500 euro al supermercato. Sono andato a vivere in Lombardia e finalmente qui intravedo un futuro. |
re: Una vita da disoccupati
i liguri sono il male, davvero. ogni volta che ci sono stato non mi è mai sembrato di essere nel nord italia.
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
Sinceramente quando sono stato a Imperia sono rimasto colpito dalla bellezza del centro storico, gli uliveti a picco sul mare e i borghi storici sulle colline . Di certo non trovi simili paesaggi in Piemonte e Lombardia. |
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
ok, palmiro ma coi paesaggi non ci campi. a meno che non hai un'attività alberghiera a livello pratico che te ne fai degli uliveti a strapiombo sul mare.
già il centro storico lo vivi di più, ammetto che è importante vivere in una città dove camminare per strada non ti faccia ribrezzo. bisogna considerare anche la vita d'inverno in queste località, che sicuramente è depressiva. |
Quote:
|
Quote:
Io lavoro part time e già mi ruba un sacco di tempo, lavorare pure il sabato tutto il giorno e avere una sola giornata libera alla lunga fidati che ti rovinerà la vita. |
Quote:
|
Quote:
|
Ho conosciuto uno che è stato 6 anni in Inghilterra, diploma alberghiero-sala, ha sempre lavorato la, è stato prima a Leicester e poi a Londra, mi ha detto che li anche i camerieri sono ben pagati ma devi lavorare anche 10 ore in molti posti ma ovviamente ti pagano.
Lui è partito che aveva un cugino li che faceva tipo il dj a Londra e gli trovò il primo lavoro a Leicester. Ora questo è tornato in Italia dal 2019 e fa il maitre in un agriturismo, li si guadagna e si sta "bene" ma il clima e il cibo sono pessimi e la vita sociale per uno straniero è ridotta all'osso. |
Comunque se uno non nasce nella casa giusta dovrà sempre farsi una parte di culo per campare...c'è poco da dire.
|
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
Quote:
|
Io ho conosciuto quattro inglesi in Italia e non mi sembravano molto puliti...
|
Quote:
Comunque si, per meno di 2.500 pounds al mese non ha senso trasferirsi, per vivere bene non devi stare sotto quello stipendio, il cameriere anche esperto arriverà massimo a 2.000 e vivrai sempre in case condivise. Molti inglesi pensionati per il problema affitti infatti vanno a vivere in Spagna, Grecia, anche Italia. |
Quote:
Un cameriere in un ristorante molto frequentato a 2000 ci arriva, se sali di livello si può arrivare anche a tremila se èun ristorante inn anche di più, però si bisogna lavorare molto... |
re: Una vita da disoccupati
Si ma scusate che aspettativa di vita e puntare a condividere la casa con estranei magari pure giargianesi o sporchi a oltre 30 anni suonati, mi sembra che più che cercare fortuna qui si punti ad un ribasso, devi lavorare di più, spendi di più e vivi peggio..il tutto x cosa esattamente... Fuggire dalle ragazze italiane? Dal sistema Italia?
|
Quote:
Ci vuole lo UK visa che comprende diversi visti che dipendono da qualifiche o competenze richieste che uno ha e ti servono almeno 70 punti per entrare, il sistema ora è a punti. Devi pure pagare una tassa da 600 pounds fino a 1.400 a seconda del tipo di visto. Poi fino a sei mesi per andare in vacanza puoi stare ma per cercare lavoro. Mi sembra che per ogni professione richiedono un livello di inglese, nei lavori generici il minimo ma sempre che molto difficile entrare senza esperienza in un lavoro. Insomma è un bel casino, meglio l'Irlanda. Te a Londra sei andato da solo? |
@ezp: si
@barracrudo: allora non avevo una casa per me, quando si sta male convivendo con la famiglia si è disposti a fare queste scelte x andare via |
re: Una vita da disoccupati
https://www.huffingtonpost.it/blog/2...inta-12391035/
Cominciano ad accorgersene? A quasi nessuno piace lavorare, soprattutto considerando il rapporto ore/responsabilità con lo stipendio che viene propinato, il tutto condito da ambienti spesso tossici, tra colleghi insopportabili e soprattutto responsabili incompetenti/assenti (ne so qualcosa). Io mi rivedo nella categoria, oramai è un'anno e mezzo che ho tirato i remi in barca e faccio il minimo. Se non interessa ai vari responsabili/coordinatori/supervisori (c'è più gente che coordina/supervisiona di quella che lavora) perchè dovrebbe interessare a me? Non è mica la Svalvolato srl. |
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Il concetto di "quiet quitter", cioè l'invenzione di un'espressione volta a criticare chi il lavoro LO SVOLGE ma non più di quanto gli venga chiesto (e direi anche giustamente), penso sia la cosa più imbarazzante che io abbia letto oggi.
|
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Spero il prossimo anno di potermi licenziare
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Quote:
|
re: Una vita da disoccupati
Il forum le pien de statali
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:23. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.