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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Son passato da contratto di collaborazione con ritenuta d'acconto a co.co.co.
Fondamentalmente non cambia nulla (niente malattia, niente ferie, niente straordinari, nulla di nulla), se non che han trovato saggio diminuirmi lo stipendio giornaliero oltre che darmi trasferte di oltre 80 km (quindi gran parte del guadagno va via solo di spostamento). Faccio un lavoro che reputo tutto sommato carino (faccio analisi nelle farmacie, in giornate specifiche), però praticamente sto lavorando per 4 euro l'ora, con turni anche di 12 ore Vorrei licenziarmi e lasciarmi andare |
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Confermo che sarebbe meno imbarazzante in quanto verresti percepito come avente un ruolo sociale. Negativo, ma la nostra società e il nostro modo di pensare tende a punire di più chi rimane nel limbo,perché più difficile da capire. |
re: Una vita da disoccupati
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Io vengo da una condizione da "hikikomori" come va di moda chiamarla adesso, e non ho mai detto che sarò in grado di reggere un lavoro simile, anzi sono il primo ad esserne spaventato e avere paura di non reggere sia fisicamente che psicologicamente, ma cosa dovrei fare? Vivere ancora alle spalle dei miei genitori come un parassita e farmi salire ancora di più i sensi di colpa anche solo per chiedere 5 euro per la benzina per arrivare fino al CSM? Ereditare i vestiti di mio fratello, che anche se minore è più grande di me fisicamente, perché i miei non mi vanno più e non voglio pesare anche per quello. Mentre vedo i miei coetanei che a 25 anni vanno a convivere con la ragazza, si comprano la macchina o la moto, fanno viaggi, si laureano o comunque combinano qualcosa e vanno avanti nella loro vita. Tu riesci ad essere felice e libero vivendo così? Se sì, buon per te. Mi sembra logico che per candidarsi per un lavoro così si debba essere poveri e non avere una vita all'infuori di quello. Io sono sempre chiuso in casa a vegetare davanti al pc senza fare niente, non ho vita sociale, le uniche uscite che faccio sono con quella merda di educatore un paio d'ore a settimana o quando devo andare al CSM; non ho altro da fare nella vita, niente hobby, sport o altro a cui dedicarmi. Passo le giornate a sperare che mi venga il coraggio di ammazzarmi e finirla una volta per tutte. Quale orgoglio e autostima ci può essere a vivere così? Di candidature ce ne saranno tante perché la domanda è altissima e l'offerta molto poca. Da questo sembra che tu non sappia nemmeno cosa voglia dire cercare lavoro. |
re: Una vita da disoccupati
buona notizia per me, una decina di giorni dipendente Croce Rossa Italiana per i profughi afghani ospiti a Sanremo
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re: Una vita da disoccupati
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In questa condizione non credo; è stato così per gli ultimi 10 anni o più. Poi da me le offerte sono tutte così se parti senza esperienza e senza un cazzo che ti renda appetibile. E come ho già scritto, in altri posti anni fa mi avevano offerto 600 per lo stesso numero di ore. Libertà e felicità nel lavoro sono un'utopia per condizioni come la mia, non esiste neanche nei miei sogni. C'è solo il sopravvivere alla meno peggio. |
Sì l'intento è buono nulla da dire, però con tutto il rispetto se hai difficoltà ad uscire di casa e ad interagire con le persone in una maniera così pesante, preparati perché potrebbe essere davvero tosta. È come cacciare in mare aperto una persona che sa a malapena stare a galla; una terapia d'urto, anzi di schianto.
Tieni conto che c'è gente scafata che ama fare goliardia,e quando vedono uno così si strofinano le mani. Non è che voglia scoraggiarti, anzi io mi dispiaccio sempre quando leggo della tua situazione e vorrei che migliorasse, sembri anche intelligente tra l'altro. Lo dico solo perché mi dispiacerebbe se dovessi subirne un trauma. D'altra parte, però,hai già provato un tirocinio se non ricordo male, quindi non sei del tutto "vergine" all'ambiente. Magari invece va bene, magari è la svolta che ci voleva,non lo so, è che io sono sempre un po' prevenuto in queste cose, tendo ad avere un approccio molto prudente (probabilmente troppo). Facci sapere |
re: Una vita da disoccupati
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addosso agli altri? Nessuno sta mandando a lavorare te, sembra che stai dissuadendo uno dal drogarsi o dal fare il delinquente. Se non fanno come te si distruggeranno, ma tu che ne sai? Se lui vuole provarci qual è il tuo problema? Che non resti più nessuno dalla tua parte? Forse qualcuno in una situazione pur simile alla tua si può sentire meglio ad uscire di casa la mattina e comprarsi le cose con i suoi soldi, e ha tutto il diritto di accettare i compromessi, non tutti si sentono uguale a te rispetto alle cose del mondo, hanno altre teste e altre situazioni. |
re: Una vita da disoccupati
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*ma anche con lavori precari e malpagati non si diventa indipendenti |
re: Una vita da disoccupati
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Qualche esperienza é sempre meglio di niente. I primi tempi non si può sperare in uno stipendio alto e non si hanno skills da spendere. Non é giusto, concordo in pieno. Purtroppo é così anche per gente con lauree spendibili per lavorare subito. |
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Queste notti non riesco neppure a dormire per l'ansia e sto prendendo il doppio dei sonniferi e degli ansiolitici. Era già stato traumatico quel tirocinio fra i "colleghi" che ho incontrato, il fatto di dover uscire e avere a che fare con altre persone e l'ansia anticipatoria e da prestazione per qualsiasi attività dovessi svolgere; ed era pure organizzato dal CSM, quindi non oso immaginare come possa essere in quest'altra situazione. Però ci sono i miei che stanno diventando sempre più insistenti col passare del tempo, soprattutto ora vedendo che con progetti come quello dell'educatore non ci sono stati minimamente passi avanti. Se fosse per loro mi manderebbero pure a raccogliere i pomodori per 2€ l'ora 7 giorni su 7 pur di vedermi fuori casa a fare qualcosa. Poi dicono "tanto non devi rimanere lì tutta la vita, quando trovi qualcosa di meglio ti puoi licenziare". Il problema è anche solo riuscire ad iniziare... Ora sto anche aspettando settembre per la riunione con tutti quelli del CSM che mi seguono e i miei genitori, per fare il punto della situazione. Quote:
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re: Una vita da disoccupati
In questi giorni sto facendo i documenti da portare in scuola guida per la patente C. Dopo tante volte che ho iniziato ma ci ho ripensato non credo io possa più rimandare. Non credo nemmeno di poter essere portato per altro. Ad agosto ho fatto 2400 km in una settimana di vacanza. Dieci giorni fa mi sono svegliato alle 3:30 dovendone fare 200. Questo lavoro mi piacerebbe e/o sto cercando di convincermi con tutte le mie forze che supererò le difficoltà con una certa dose di piacere nel farlo e che questo grande investimento non sia vano. Mancano 20k/30k/40k autisti? Vedremo.
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Se passi Dominic, poi dovrai cambiare nick in:
Caronte che guida il suo Bisonte. Con tanto di immagine di autoarticolato come tag. 😁 |
re: Una vita da disoccupati
É uscito un bando dell'agenzia delle entrate con duemila e passa posti, ma serve almeno la laurea triennale in cose economiche (mi sembra).
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Per cui niente è inutile, inutili sono le pippe che non hanno una base di fondamento con la realtà ma sono solo proiezioni che ci fan procurar ansia, quell'ansia che spesso ci farebbe rinunciare a un lavoro anche appetibile rispetto le nostre aspirazioni. |
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