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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Le tue obiezioni diventano sempre più infantili, un tempo ti davo corda ora non si sa davvero più che pesci pigliare leggendo le tue repliche. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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In cosa consisterebbe questa visione troppo distorta? Intanto a me non sembra così scontato il riconoscimento del fatto che la vita di coppia di una persona può essere condizionata o addirittura determinata dall'esistenza di certe convenzioni sociali. Pure su questo forum (dove certe tematiche dovrebbero essere meglio comprese) serve non di rado sudare sette camicie per far ammettere perfino l'ovvio. Tu che ti interessi al comunismo (una teoria che nella mia estrema ignoranza mi sembra divida l'umanità in classi, che privilegia lo sguardo sui gruppi di persone e dà poco credito all'individuo) non dovresti relativizzare così l'influsso degli aggregati sociali sulla vita del singolo. Quando ad esempio qualcuno sul forum si lamenta del fatto che anche per un colloquio di lavoro da magazziniere certe agenzie per il lavoro se ne escono con colloqui di gruppo in cui vengono valutate estroversione, intraprendenza, ecc. secondo il dogma tipico della società odierna, non mi pare di leggere tutte 'ste voci che chiedono "E quindi? Il problema non restano sempre le tue difficoltà sociali? Pensa a lavorare su quelle, non ti focalizzare troppo su una visione distorta" ecc. ecc. Il punto qui è contestare la convinzione diffusa che un certo grado di timidezza/ansia/insicurezza renda una persona poco adatta ad avere una relazione o anche solo a piacere a qualcuno in misura dipendente dal sesso di appartenenza. Esattamente come in passato (e in misura purtroppo non trascurabile anche oggi) si pensava che l'essere poco propensi alla cura dei figli rendesse una persona poco adatta a essere considerata come partner in misura dipendente dal sesso di appartenenza. Va benissimo lavorare sulle proprie insicurezze in ambito approcci/relazioni, in misura variabile con quanto esse incidono sulla vita del singolo, ma quello è appunto il piano individuale: cioè IMO è meglio farlo per star bene con sé stessi. Se invece le convenzioni di genere restano inalterate allo stato di diffusione attuale, il rischio è che si possa essere incentivati a questo sforzo "perché si è uomini" o "perché se no nessuna mi si filerà di striscio", con tutte le conseguenze negative del caso. E anche le donne possono essere incentivate a seguire un "modello" proposto. Quote:
Il punto è che non sono affatto convinto che il problema di cui stiamo parlando sia un "dettaglio", non per tutti e non sempre almeno. Non restano sempre le difficoltà, le ansie, le insicurezze della vita di relazione e quotidiana? Chi lo nega? Ma io non ho mai detto che il problema di cui stiamo parlando sia l'unico degno di nota, e che una volta risolto aprirà le porte dell'Eden. Ciò nonostante io non sputerei sopra un contesto sociale che non stigmatizzi l'insicurezza maschile in ambito approcci/relazioni di coppia, non so tu ("a me fotte poco", cit.). Come dici tu stessa, spesso uno ha già dei problemi derivanti dalla sua ansia sociale, perché aggiungervi anche il carico da undici dei ruoli di genere? Quote:
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Nulla in contrario a far notare che acquisire più fiducia e autostima è un bene (per sé stessi prima di tutto), dico solo che per me il piano individuale e quello sociale coesistono e l'abolizione degli stereotipi di genere può essere uno dei mezzi utili a far guadagnare autostima e sicurezza al singolo (se non vengo più propagandato come "sbagliato" forse comincerò a pensare di poter valere qualcosa). Quote:
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Se la tendenza di massa è definita, o si trova l'eccezione oppure hai voglia a cercare "l'incontro tra due persone". |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Non è corretto fare l'hit parade delle sfighe dal punto di vista dell'importanza che il particolare problema riveste nella vita del singolo. Se per me essere basso non è un problema, non vado certo a dire a uno che non si piace per quel motivo che si sta lamentando del nulla o che si fa problemi per cazzate. Diverso è invece il caso in cui si cominciano a fare delle affermazioni che rivendicano di avere una validità oggettiva, tipo "se se brutto allora...", "i brutti non trovano mai un buon lavoro ecc.". Allora è legittimo mettere sul tappeto i dati di fatto per verificare la validità delle affermazioni fatte. Così come assolutizzare il proprio problema è sbagliato se lo si intende come più importante di quelli degli altri, ma è da verificare nel caso lo si intenda come impedimento diffuso a grande maggioranza dei casi in un determinato ambito sociale. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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E saper cucinare per lei, non ce lo mettiamo? http://www.engage.it/wp-content/uplo...lmone-Spot.png Ah no, quello no. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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un po come le religioni , a forza di ripetere una cosa ci credi davvero. arriva magari il momento che puoi essere smentito , ma sei li in un angolo a ripetere le stesse cose. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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poi magari me sbaglio , fa bene boh , ma non credo , se leggi di fila 2 - 3 cose del genere viene il panico , immagino che pensare e dirle sarà peggio. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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e poi più che altro sono pensieri disfunzionali che vengono presi come verità assoluta , il che è inquietante. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Le mie obiezioni sono obiezioni, se vuoi replicare replichi. Comunque anche questo è un altro modo di etichettare (infantile/ non infantile) che non conta nulla perché le mie obiezioni, in fondo, potrebbero anche essere infantili come quelle del bambino che dice "Il re è nudo" :mrgreen:. |
Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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Re: Il vantaggio dell'iniziativa maschile
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E ripeto quello che ho scritto altre volte: sono molti estroversi ipersociali e assolutamente non ipopiacenti a superarmi in dogmatismo; e io a difendermi nel ruolo di possibilista. Però, per quanto uno può essere possibilista, alla sua invisibilità dovrà dare un suo perché. |
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