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re: Una vita da disoccupati
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Certo è però che non si fanno scrupoli a far ricadere su di me parecchie responsabilità di casa, come pulire quando dobbiamo ospitare la morosa di mio fratello, faccende domestiche, fare delle commissioni, portare a spasso il cane o altre uscite che ovviamente soffrendo di fobia sociale e disturbo evitante è difficilissimo fare così, di punto in bianco; ma spesso non ne tengono conto o non comprendono la condizione nonostante sia in cura da tanti anni, sembra che se ne dimentichino. Poi mio fratello è intoccabile perché deve studiare o quando non studia deve riposarsi o uscire con gli amici, e il suo riposo è meritato, non come il mio che è visto come fancazzismo perché non faccio niente tutto il giorno e sono sempre chiuso in casa. Io per via della depressione faccio anche fatica a trovare la motivazione per strisciare giù dal letto la "mattina" (anche se in realtà è già pomeriggio), ma non è che lo faccia a posta. Ho l'impressione che a volte pensino che io ci marci sopra alle mie patologie... Comunque a fine estate parlerò per bene con i medici e con i miei e credo che proverò a richiedere l'invalidità, giusto il minimo che serve per poter rientrare nelle categorie protette (dovrebbe essere il 46%) e vedere se c'è qualche possibilità di trovare un lavoro in cui si tenga conto delle mie difficoltà e non mi si carichi di responsabilità ed aspettative che peggiorano solo i miei sintomi. Altrimenti non vedo altre prospettive. |
re: Una vita da disoccupati
Penso siano in buona fede Noradrenalin.
Loro collaborano con chi ti segue, ti seguono nel percorso quando tanti sono costretti ad arrangiarsi o peggio osteggiati dalle famiglie psiconegazioniste che "o lavori o non mangi e tutto il resto sono tue seghe mentali" e li mettono alla porta. Magari non le azzeccano tutte ma d'altra parte non sono medici, ed è comprensibile che a volte cerchino di spronare, tipo il cane l'hanno preso per te su consiglio degli specialisti che ti seguono, è normale che ti spingano a portarlo tu sennò non serve. Trovare un equilibrio fra bastone e carota in caso di figli adulti con problemi non deve essere affatto semplice. Non puoi lasciarli a non fare niente sennò non migliorano mai, non puoi andarci a muso duro sennò fai peggio... |
re: Una vita da disoccupati
La vita è compromesso fra ideale e reale, ognuno ha tutto il diritto di scegliere il proprio compromesso, senza però scoraggiare gli obiettivi altrui.
A meno che chi dà certi suggerimenti non fondi un movimento sociale agendo per cambiare "il sistema". Limitarsi a dire agli altri "siccome non dovrebbe girare così l'ingiusto mondo, allora lascia stare e chiamatene fuori" non lo trovo affatto utile. |
re: Una vita da disoccupati
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Capisco che è difficile anche per loro, ma dopo tanti anni dovrebbero almeno aver compreso quali sono le mie difficoltà, i miei limiti, le mie patologie. Eppure periodicamente ritornano a ribadire sempre le stesse cose, che sono sempre in casa, che non lavoro, che non faccio un cazzo ecc. E puntualmente i medici devono ritornare a riprenderli per dire loro di non pressarmi così tanto, perché ho già la testa incasinata di mio, ho già abbastanza ansia da solo con i miei pensieri. Il cane è vero, l'hanno preso per aiutarmi ma per me è difficile, un po' perché è la mia prima esperienza con un animale, un po' per tutti gli altri disturbi. Io ci provo, ma loro forse si sono fatti delle aspettative troppo grandi in proposito. |
re: Una vita da disoccupati
Forse è meglio così, vedere i genitori come limitati e poco adatti ad aiutarti, per quanto fastidioso ti permette di prendere distanza. Se li vedessi troppo "bravi " rischieresti di non maturare mai il distacco da quella stampella, affidarti sempre e solo a loro. Bene che tu abbia le tue idee diverse.
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re: Una vita da disoccupati
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Però dell'etichetta dell'invalido sinceramente non me ne fregherebbe niente perché a parte il presunto lavoro, non farei nient'altro, non mi esporrei a niente e nessuno. Spero anzi che quell'etichetta serva a fare in modo che gli altri non si creino aspettative troppo grandi nei miei confronti, caricandomi di pressioni e responsabilità che mi causerebbero solo altro stress e ansia, aggravando i miei sintomi, gli attacchi di panico ecc. Quote:
Ci si spera ma non so... Io è da un po' di tempo che ho iniziato a non avere più speranze in molte cose perché vedo le situazioni soltanto peggiorare |
re: Una vita da disoccupati
Ragazzi/e io ad esempio me la son fatta dare l'invalidita' civile psichica...nel 2016...50 %...credevo da povero illuso sfigato che mi avessero cosi' messo in qualche buco di posto a fare fotocopie o che ne so rispondere al telefono o dare informazioni dietro qualche bancone di asl o cose simili...ma mi han detto poco tempo da che sti lavori non li danno piu'....te pareva...arrivo io e tutto cambia......comunque...mi han fatto anche capire che con sta cosa del collocamento mirato e dell'invalidita' ti tocca cercare un lavoro normale...l'unica cosa che cambia e' che chi ti assume ha sgravi fiscali....se l'invalidita' e' psichica ne hanno ancora di piu'......si ma scusate: se io non sto bene che ho problemi di ansia e iperidrosi da sempre, come cacchio faccio a fare un lavoro normale??????????????? Perche' nel gen 2018 ho fatto 6 mesi di borsa lavoro o tirocinio in una cooperativa a far le pulizie....ma ho fatto una fatica enorme ugualmente altro che balle.....dovevo attraversare tutta torino in auto mega traffico code e ansie assurde avendo la macchina vecchia...che infatti poi e' andata........e mi hanno cazziato a meta' borsa lavoro perche' non sapevo piu' come raggiungere il lavoro dato che non riesco a prendere i mezzi pubblici....e avrei dovuto prenderne 3....si figuriamoci....3.....e come facevo.......non so come ma son riuscito a fsr riparare la macchina...che poi si e' rotta....e coi pochi soldi guadagnati ho dovuto pero' prenderne un'altra usata....e poi pure quella e' andata cosi' altri soldini per ripararla.....poi mi hanno spostato i naltri posti perche' han perso appalto...e manco piu' sto lavoro riuscivo a fare....troppi cambiamenti...e da solo facevo fatica...e con altri facevo fatica.......mi son licenziato....alla faccia dell'invalidita' e della categoria protetta....categoria protetta un bel cazzo!!!!!!!!!! Ora cosi' ho pure il terrore di far di nuovo le pulizie.....cioe'...non l'impiegato eh ...le pulizieeeee.....sono disperato :(....Mercoledi mia sorella verra' con me a parlare con la psichiatra.....perche' non vivo piu'...ed ho troppe paure.....
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Noradrenalin, essere coscienti dei propri limiti e delle proprie possibilità, trovando un modo per affacciarsi al mondo esterno, tenendo conto delle proprie fragilità è segno che vuoi prenderti cura di te stesso.
Leggo che stai facendo un percorso assieme ai lavoratori del CSM e penso che potrebbero darti una mano e seguirti anche per questa proposta. I pregiudizi ci saranno ma come ho scritto sopra è importante prendere coscienza dei propri limiti e fare ciò che si può per stare un po' meglio. Trovo gli ideali di @FolleAnonimo molto affini a come la penso io su come dovrebbe basarsi una società più giusta. Appunto però si tratta di una società al momento fittizia, quindi bisogna fare i conti con la realtá e approfittare di tutti gli strumenti a portata di mano per cercare di stare bene nella società concreta. Poi uno potrebbe anche impegnarsi attivamente alla costruzione di una società che rispecchi degli ideali più giusti e meno legati alla competizione e al capitalismo sfrenato. |
re: Una vita da disoccupati
Io mi prenderotutta linvalidita per asperger e purtroppo credo una neuropatia periferica.la tendinite che pensavo fosse tendinite lortopedico pensa derivi dal sistema nervoso periferico.anche se devo fare ulteriori esami.praticamente e 5 mesi che cammino con la caviglia sinistra che mi tira.un giorno cambiata regione dopo lestate vorrei tornare a lavorare tra un paio di anni se il signore mi fa la grazia.ma mille euro al mese tra invalidita e affitto del negozio li avrei e non ho famiglia.comunq in italia tanti ragazzi che non sono inseriti in meccanismi sociali rischiano di andare alla deriva pero non ricevono supporto nulla.
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re: Una vita da disoccupati
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Io faccio già un lavoro di merda, come te vorrei un posto impiegatizio ma non ce ne sono. Avrei i titoli e le capacità per fare un lavoro da ufficio, ma continuano a propinarmi lavori da schiavo |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Ragazzi/e.....so pero' di persone che dal CSM (chi poi ottenendo invalidita' e chi no...) e dopo una borsa lavoro o tirocinio sono stati assunti o son comunque ripartiti.....sono io che ho da sempre troppe difficolta'...perche' troppo timoroso fragile con iperidrosi che non riesco a sentirmi all'altezza di fare nulla e vado in tilt troppo facilmente....magari voi siete piu' forti di me...e ci vuole poco eh...credetemi...
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Articolo: I GIOVANI NON SONO PIGRI O CHOOSY, SONO SEMPLICEMENTE STANCHI DI LAVORARE PER ESSERE SFRUTTATI
https://thevision.com/attualita/lavoro-giovani-italia/ |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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mi sento sempre più emarginato, eppure esco con degli amici a volte ma vengo spesso deriso per il fatto che non faccio niente... io ci scherzo su perchè tanto qualsiasi cosa io dica in quel contesto verrei distrutto, quando torno a casa angosciato e tutto sudato per l'ansia ripenso a tutto ciò che mi è stato detto e soffro soffro tanto perchè più vado avanti e più capisco che questo mondo non è fatto per me e io sono un debole distrutto dalla società e dalle altre persone sin dall'infanzia a volte vorrei rinascere nel corpo di un sano e ricominciare da 0, ma la realtà è questa... ed è un incubo a occhi aperti. |
re: Una vita da disoccupati
Pure mio fratello ha trovato lavoro per quest'estate, ovviamente grazie alle conoscenze...lavora con un suo amico.
E io mi sento ancora più una merda perché a 25 anni sono ancora qui in casa con i miei senza aver combinato un tubo |
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re: Una vita da disoccupati
Secondo voi è fattibile omettere la laurea sul cv?
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