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Mi ha chiamato un figlio di papà molto ricco, hanno l'oasi nautica a 15 km d casa mia, 4 ettari di terreno da mantenere; prati, siepi, alberi, aiuole. Dicono che quello prima faceva tutto da solo, ma se era ben pagato perché è andato via?
Da solo a gestire 40.000 metri quadri non dico sia impossibile ma sicuramente sfiancante .. . |
re: Una vita da disoccupati
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Altro giardino preso, evvai
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re: Una vita da disoccupati
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Quello che spero è che, un giorno, tutti i lavori saranno davvero sostituiti da robot/IA e il denaro non sarà più usato come valore di scambio, ma come strumento per pulirsi il culo. Qualcuno vuole creare un contingente criminale? Se mi chiamate (visto che sto per tornare in Italia e non ho idea se tornerò presto a Lisbona o in Grecia) sono a vostra disposizione, facciamo una bella rapina a un portavalori carico di lingotti d'oro e stiamo apposto. Amenochè non vincete un concorso pubblico, scordatevi di essere assunti come dipendenti = troppo costosi e meglio sfruttare le leve giovani a basso costo. Scordatevi di potervi costruire una carriera superati i 26-30 anni (In Italia naturalmente per le leggi di merda di apprendistato), è finita e ci aspetta solo un bel decesso. Nel mio caso prima arriva e prima smetto di vivere sta vita schifosa. |
re: Una vita da disoccupati
Ma i lavori manuali si trovano ma c'è anche tanto marcio, bisogna farsi pagare appena possibile e x grossi lavori meglio chiedere anticipi di questi tempi da me vedo tanti cattivi pagatori meno male non sono in proprio
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re: Una vita da disoccupati
Per disperazione ora davvero andrò a comprare una bici e fare il rider (so di alcuni che guadagnano bei soldi e la NON ti discriminano per l'età, inoltre ti danno anche il contratto e tutto). Molti lo fanno da anni e si trovano bene, specie col nuovo CCNL che garantisce le paghe a ore. Se mi investono per strada e magari sbando sotto la pioggia meglio ancora = finisco di soffrire. Se manco funziona questo, prendo il passaporto e tento la strada dell'assistente di volo (non ho un inglese mega fluente, ma me la cavo uguale) o vado a fare il croupier (quello che fa le carte al casinò) in qualche antra sperduta del padre eterno. Qualcosa si riesce a fare, basta semplicemente che me ne vado da sto posto di merda e che mi compro na casa per i cazzi miei (cosa che mai succederà secondo me).
Folleanonimo = consigli su come potremo andare avanti? Io non vedo alternative serie ora. |
re: Una vita da disoccupati
Boh... Che vita
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Tanto noi in pensione non ci andremo mai e molti a malapena potranno pagare l'auto, quindi non ci perdiamo nulla.
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Tanto noi in pensione non ci andremo mai e molti a malapena potranno pagare l'auto, quindi non ci perdiamo nulla.
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re: Una vita da disoccupati
Benedetti i sussidi che hanno pure ridotto perché è un paese di fannulloni certo,c'è una grande occupazione tolte 6 regioni..un economia che prolifera certo..guardavo i prezzi degli ultimi telefoni come le auto nell al volante,devono essere fuori di craniata per vendere oggi telefoni a 1300 euro di qualsiasi marca,in questo paese vogliono creare una spaccatura tra ricchi e poveri,stile comunismo..il ceto medio presto non esisterà più.. in diverse zone già e sparito..
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Io i lavori di giardinaggio li trovo, certo è pesante come lavoro ma si trova...se facessi questo in un paese come l'Inghilterra non dico sarei benestante ma vivrei più che bene. Li questi lavori li cercano.
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re: Una vita da disoccupati
In Italia se vai in piazza ti danno del nullafacente. Non vedo l'ora di abbandonarlo 'sto paese.
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re: Una vita da disoccupati
Bello poi che magari sono i primi ad essere nullafacenti, specie quelli che ti dicono che devi andare a lavorare.
A me queste persone mi fanno ridere. Come per esempio mi fa ridere quel bulletto di merda che si sta per sposare e che sta per avere una terza figlia, in effetti ancora mi chiedo come ha avuto quel posto al comune (ha sicuro avuto na raccomandazione, visto che il padre conosceva tantissima gente importante). Oramai in Italia è così che devi andare avanti, visto che nel privato richiedono competenze/esperienze/età giovanile ingiustificabile e i concorsi sono un terno al lotto per tutti i candidati che ci stanno. Nel concorso dell'ASIA vinto da mia cugina, per 500 posti si intende, (ma la graduatoria sarà valida per 3 anni e potranno essere chiamati altri), c'erano na cosa come 24642 partecipanti, di cui 3900 idonei alla fine (ripeto, potrebbero essere chiamati se la graduatoria non scade nel 2025). Posso darmi na botta in testa per non averlo fatto, visto che potevo comodamente studiare insieme a lei e io invece stavo in sto schifo di stato che mi ha buttato fuori dopo 1 anno? Scelte sbagliate facevo in passato e scelte sbagliate continuo a fare ora. |
In Italia è la mentalità che è sbagliata, se non è mai cambiato un cazzo è perché la mentalità è una merda, intendo proprio l'italiano medio.
Se a un giovane non gli si dà fiducia, non si da l'opportunità seria di fare apprendistato affiancato da persone competenti che formano veramente a 360 gradi il lavoratore, e non usarlo come accade invece 6 mesi perché si hanno sgravi sui contributi e dopo 6 mesi lo si cambia con un altro e si lascia a casa quello che un po' ha iniziato a masticare il lavoro. In Inghilterra se sei apprendista fai 30 ore a settimana e ti danno sui 1000 pounds al mese se non erro o poco meno, non sono pochi, ma li c'è rispetto del lavoro e del lavoratore, 5 giorni su 7, il resto è vita. Li ti formano sul lavoro, anche sulla sicurezza che in Italia soprattutto ora c'è una piaga di morti sul lavoro che fa orrore. In Italia vedi come un salvatore l'imprenditore che ti da 1300€ al mese pensando che ti stia salvando. La vita ma te la sta rubando perché devi lavorare 6 su 7 come uno schiavo col minimo dei diritti, ore in più sempre, ore magari non pagate, andate da un inglese o un tedesco a proporre certe robe, vi sputano in faccia, la pure se gli offrite 7€ a ora con contratto si mettono a ridere. |
re: Una vita da disoccupati
E soprattutto negli altri stati NON ci sono sgravi fiscali che rendono i datori razzisti nell'assumere gente che ha superato i 26-27 anni (più giovani sono e meglio è) e negli altri stati ti formano e assumono a ogni età. Ancora devo capire chi ha avuto l'idea di applicare gli incentivi agli Under30, roba da strangolarlo proprio.
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re: Una vita da disoccupati
Io sinceramente da allievo responsabile di magazzino mi sento addosso enormi pressioni.... Ho la responsabilità di far arrivare i camion per caricare la merce, più assicurarmi per ogni carico che ci sia tutta la merce (in bancali) richiesta dal cliente.. sto facendo tutto io quasi senza aiuti
Il responsabile di magazzino essendo un nuovo arrivato lo sto formando io, di fatto per il momento sono io il responsabile ora, ma prendo lo stipendio di un normalissimo impiegato (1650 euro CON GLI STRAORDINARI eh) (Il vecchio responsabile si è licenziato una settimana fa) Se non mi rinnovano il contratto c'è da ribaltargli la scrivania |
re: Una vita da disoccupati
Ma magari mi danno un lavoro del genere, io provai per amazon (turni serali) e non mi presero nemmeno per il lavoro.
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re: Una vita da disoccupati
il lavoro è una guerra, anche quando si è assunti che battaglie bisogna fare ragazzi, botte da orbi
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re: Una vita da disoccupati
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però mi sentivo forte ad andare a parlare di paga, sapevo che un tetto c'era. 8 euro l'ora dovrebbe essere il minimo sindacale, anche per uno stage |
re: Una vita da disoccupati
In Irlanda e Germania il minimo parte dai 10 all'ora e metterlo al di sotto è letteralmente reato, senza contare che il contratto te lo fanno sempre e non farlo (il lavoro a nero in questi stati non esiste) è indice di arresto. Anche nei bar ti mettono subito a regola appena vieni assunto in un ristorante-bar, oltre che NON esistere assolutamente nessuna discriminazione sull'età e nessun genere di incentivo under30 (solo in Italia esiste sta stronzata abissale). Quando andiamo a distruggere il parlamento, specie anche per gli stipendi che non crescono da anni?
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re: Una vita da disoccupati
Ormai non regge più tanto nemmeno la storia dello stipendio alto, e tutto relativo alla vita che ti fa fare il lavoro, non diventerai mai uno straricco potrai permetterti qualche sfizio in più ma a che prezzo della tua vita, il lavoro e una palla altro che stipendio ormai guardo solo la qualità di vita che posso fare e
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re: Una vita da disoccupati
In Italia basta piazzare lo scudetto napoletano e il torneo-sanremo per finire tutto quanto, perchè sanno che la gente lombotomizzata guarderà quelle minchiate e non penserà alle cose serie.
In Francia sanno farsi rispettare, siamo noi che non scendiamo in piazza per eliminare sto cazzo di apprendistato-incentivi under30-sgravi fiscali che discriminano le persone superiori a tot anni e chiedere aumento salariale, oltre che a distruggere una volta e per tutte sto parlamento di merda che ci ritroviamo. La pensione? Ma davvero c'è gente che pensa che arriveremo alla pensione? Madonna oh, se iniziamo a lavorare con contratto stabile a 30 anni (cosa che mai molti di noi faranno) arriveremo alla pensione seria (non quella minima) tra 80-90 anni circa. Prima muoio e meglio sarà. Proprio ora mi ha chiamato mio padre e mi ha detto che ci organizziamo col lavoro quando torno in Italia... voglio morire... |
re: Una vita da disoccupati
guarda, sicuramente ci sono forumisti molto più competenti di me in materia, però io credo che il nostro 67 anni vada rapportato allo stato di salute economico italiano comparato a quello francese.
Così su due piedi mi domando se noi italiani stiamo pagando il fio (anche) per le tante baby pensioni dorate che abbiamo avuto dal '73 sino al '92. |
re: Una vita da disoccupati
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Comunque guardate che chicca sta per venire fuori dai cinesi: |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Mio padre è andato in pensione ora a 65 anni ma perché è stato costretto dal fatto che la situazione nell'azienda era diventata ingestibile e non si sapeva neanche che sarebbe rimasta aperta fino a fine 2022.
Non che gli sarebbe piaciuto lavorare ancora per il gusto di farlo perché viveva per lavorare, 9 ore al giorno 7 su 7 senza straordinari pagati, ma quei soldi in più che ora con la misera pensione non ci sono avrebbero fatto comodo. Ora però non può comunque "godersi" il riposo meritato perché c'è da pedalare tra problemi di salute suoi e dei miei nonni che non sono più autosufficienti. |
re: Una vita da disoccupati
Lunedì scorso ha iniziato un ragazzo nuovo in azienda.
Ha quasi 21 anni ed è molto motivato e pieno di voglia di fare; adesso per me rischia di mettersi davvero male perché lui farà quello che ho sempre fatto io e a me toccherà imparare cose nuove, ancora più difficili. Sono davvero demoralizzato, già ho sempre fatto fatica a fare il mio, non ho davvero la predisposizione mentale anche solo per impegnarmi ad apprendere cose nuove. Sento proprio che questo è il colpo di grazia per me, non escludo che mi licenzieró e sto già guardando la procedura per la lettera. È una cosa davvero estrema, ma sento che l'ansia mi sta davvero consumando e ne va della mia salute (sia fisica che mentale). Sono disperato ma le soluzioni a questo punto sono 3 1) licenziamento 2) procurarmi un infortunio molto serio che mi dia il diritto all'invalidità 3) atto estremo (che escludo a priori) |
A 67 anni sempre se ci arrivi in pensione poi non hai più voglia di fare un cazzo...
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re: Una vita da disoccupati
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Intanto da poco ho iniziato a mandare CV in altre aziende simili, ma non escludo di dare le dimissioni a prescindere entro la fine di quest'anno o l'inizio del prossimo. |
re: Una vita da disoccupati
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Purtroppo a volte per poter mangiare bisogna sopportare dei livelli di stress assurdi; è incredibile quanto possa influire sulla libertà di una persona il lavoro, a volte sembra davvero di essere in carcere. Adesso poi che sta arrivando la primavera, svegliarsi alle 6 con il canto degli uccellini mentre sta albeggiando é una sensazione che mi trasmette una pace e una calma indescrivibile, peccato che il pensiero che dopo meno di un'ora dovrò essere in ditta rovina tutto e mi mette un'angoscia e un'ansia che mi deprimono e mi annichiliscono totalmente. |
re: Una vita da disoccupati
Tra poco cominceremo i colloqui con le aziende...ci hanno fatto capire che ovviamente i migliori saranno messi con le aziende più fighe, resta da vedere con che criterio valuteranno, non i voti perchè sono messi a caso e per loro stessa ammissione servono a poco, allora il comportamento...giovedì ho buttato via un'occasione gigantesca, dovevo semplicemente prepararmi una presentazione di DUE MINUTI (non tre ore), dire le cazzate solite che piacciono e colpire il direttore delle risorse umane di un'azienda fighissima, e invece non mi sono preparato, l'ho presa sotto gamba e ho fatto una figura barbina, nonostante tra l'altro pur senza preparazione sono pure partito bene...certo che ci sono differenze abissali tra l'andare nelle multinazionali che visitiamo rispetto a certe aziende che fanno venire la depressione solo a vederle...però assurda la mia vita, oscillo sempre tra la merda più totale al vedere la luce, vediamo se stavolta la luce la toccherò davvero, o tornerò a farmi rifiutare dalle fabbrichette come operaio di confezionamento o dai b&b sperduti...peccato perchè giovedì ho perso un'occasione d'oro, e il tutto perchè ho fatto lo snob del tipo eheh tanto non serve a niente sentite ammmmè
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Se offri un lavoro del cazzo sottopagato a 3€ a ora a un giovane inglese o tedesco alle 10.15 ti presenti, alle 10.30 già l'azienda l'hanno chiusa.
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re: Una vita da disoccupati
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da decenni ormai c'è in atto un calo demografico significativo e un forte invecchiamento della popolazione (che si è decisamente "aggravato" nell'ultimo decennio in Italia e sarà sempre peggio, tra 20-30 anni temo che sarà difficile andare in pensione prima dei 70/72 anni..:testata:). Bei tempi quando lo si poteva fare anche solo a 55/60 anni, e non parliamo neanche di un secolo fa (fino al 2011 prima della "sciagurata" riforma Fornero), lasciando perdere le baby pensioni degli anni 80 quando potevi farlo a 40/45 anni (ma quelle riforme sono state una cosa assurda e fuori da ogni logica). Bisognerebbe arrivare ad un "compromesso" e far si che tutti possano andare in pensione a 65 anni e non oltre (a meno che uno non scelga di sua volontà di proseguire)per godersi almeno qualche anno di pensione (da 65 a 70 fa già una grossa differenza, dopo i 70 sei anziano a 65 se sei in buona salute puoi fare ancora un po' di cose). Togliere redditi di cittadinanza o varie (lasciarlo solo per chi ne ha veramente bisogno, tipo invalidi ecc) e piuttosto mettere questi soldi per far anticipare le pensioni, i giovani devono lavorare e non prendere sussidi... dopo i 60 anni invece sei anziano per il lavoro (sia fisicamente che mentalmente) e rendi anche molto meno (è da pazzi far lavorare la gente fino a 70/72 anni....) |
re: Una vita da disoccupati
il sistema deve andare avanti e mi pare chiaro che l'obiettivo dello stato non possa essere quello rendere i cittadini più felici ed emancipati, al contrario la popolazione deve essere manipolabile e impegnata in attività a produttività zero, basta che non pensino e non si organizzino in associazioni eversive.
più siamo isolati, dipendenti dal lavoro, più siamo funzionali al sistema. oltre al discorso che i conti devono quadrare, ecc., la gente non può fare la bella vita. non tutti, almeno, altrimenti il sistema collassa. gli schiavi vanno tenuti infelici ma non troppo incazzati, per nessun motivo liberi. |
C'e da dire che si inizia a lavorare sempre più tardi, e se si starta verso i 30 poi diventa impossibile andare in pensione presto.. aggiungiamoci i primi anni di lavoretti di cacca con contributi infimi.
L' unica sono le dimissioni, come la signora dove lavoro io che ha deciso di dimettersi perchè stufa, ma gli mancano ancora 3/4 anni. E poi il nostro sistema pensionistico come funzionerebbe se potessimo andare tutti in pensione dopo 25 anni ? |
re: Una vita da disoccupati
Sono convinto che c'è gente che spera seriamente che fra qualche anno nessuno più avrà la pensione, e sono coloro che hanno pagato pochi per non dire 0 contributi.
Io ho iniziato nel 2004 a 17 anni con regolare contratto e ovviamente spero di avere la pensione quando sarà il momento; tuttavia se ciò non dovesse accadere vorrà dire che tutto il sistema sarà crollato e chissà da quanto tempo avranno già tolto i vari sussidi e invalidità, e i vari collocamenti mirati, quindi direi proprio che non è il caso di sperare che le cose vadano male. |
re: Una vita da disoccupati
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la popolazione invecchia, ha più paura che altro, forse spera solo di non essere inglobata nell'africa o invasa da un'immigrazione eccessiva. però riguardo altri paesi posso capire abbiano ambizioni e fantasie di dominio, che però non si traducono nel rendere più felice la vita della popolazione. negli usa ti senti parte di un impero però ti spremono anche lì, hai debiti universitari, sanità privata e gente armata fino ai denti come vicini di casa. senza contare russi e cinesi, che cosa può contare il singolo e le sue legittime aspirazioni di fronte a dei colossi come gli apparati statali, la senti la pressione sulle tempie, la sensazione di forza esercitata nei tuoi confronti personalmente. se vorresti essere libero a 60 anni ma vai a lavoro come un forzato, perché le regole del gioco impongono queste condizioni, concettualmente sei simile a un bracciante nelle mani di un caporale. la cosa assurda è che molti potrebbero liberarsi e lo vorrebbero tanto, ma sono prigionieri della paura di essere liberi. io in primis, potrei vivere di rendita in un paese del terzo mondo, qua lo scrivo e qua lo nego, però non lo faccio perché la schiavitù è mentale. |
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re: Una vita da disoccupati
l'italia è un po' particolare come mercato del lavoro, prendiamo il 4% americano di diosccupazione circa. io non penso che abbiano bisogno di arruolamenti per cercare gente che frigga patatine a 10 dollari l'ora, basta fare entrare un po' di messicani e il gioco è fatto, lo schema ponzi perpetua se stesso con l'ingresso di fresh meat da spolpare. può continuare all'infinito questo giochetto delle pensioni e dei giovani, finché l'economia è robusta e la popolazione non invecchia troppo rapidamente. l'italia invece rischia grosso, c'è una popolazione vecchia e al tempo stesso un mercato del lavoro ingessato.
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