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Re: Più che una storia, una confessione.
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Anche io mi sono imbattuta in terapeuti a mio avviso incompetenti o comunque non idonei al mio caso, ma oh, la salute è la mia, io voglio sapere il perchè delle cose, mi informo, anche sui farmaci, effetti collaterali etc. non è che sto lì a ingoiare pasticche a caso senza informarmi prima. Ho trovato una terapeuta (quella attuale) valida, ma mica è perfetta e onnisciente, se dice cose con le quali non sono d'accordo glielo dico, se ne parla, faccio domande, mi informo anche per fatti miei, quante volte mi ha consigliato farmaci e le ho detto che non ero d'accordo, mica mi ha costretta, ma di cosa stiamo parlando? Quello col terapeuta è un lavoro di squadra, si fa insieme, non che io accetto tutto quello che dice o mi propone così sulla fiducia. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Io boh, mica lo capisco come ragionate. Che state a fare su un forum sulla fobia sociale se state benissimo e non avete problemi da risolvere (o almeno provarci)? Anche il nome di questo forum è quello di un disturbo psicologico eh, per chi non se ne fosse accorto. |
Re: Più che una storia, una confessione.
Stregatta, quindi dovrei andare da uno psicologo e gli dico che siccome mi piacciono soprattutto le donne di colore vorrei avere un'attrazione per quelle italiane bianche locali con genitori italiani perché con loro potrei avere più affinità. Mentre le nere molto spesso sono di un'altra cultura.
Va bene così? |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Tutte le preferenze sessuali sono risultato di un vissuto. La preferenza sessuale sta a indicare la possibilità di migliorare il proprio tenore di vita e per farlo occorre provare un senso di difficoltà e precarietà altrimenti se ti basti da solo non hai nessun motivo per cercare un rinforzo. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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2) qui si parla di rapporti consensuali e soprattutto si parla di attrazione. 3) il sesso segue dinamiche do ut des e la prostituzione è solo sesso a pagamento diretto. 4) perché i sentimenti sono legati all'istinto non alla ragione. Sforzati ad innamorarti e vedrai che non ce la fai. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Comunque non credo che quella che dici tu sia la distinzione reale. Alla fine la differenza è solo tra inconscio e conscio, non altro. |
Re: Più che una storia, una confessione.
Avevo capito che è un esempio, l'ho proseguito/modificato per renderlo più pertinente. :mrgreen:
Non ho capito cosa intendi con la seconda frase. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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2) Se si parla di minorenni il consenso è questionabile 3) L'equiparazione del sesso alla prostituzione tout court è fallace: la differenza è che nel primo caso il rapporto sessuale provoca piacere in entrambi, nel secondo no (o comunque in uno dei due non necessariamente) e deve "supplire" il denaro (senza contare il fatto che parlare di "pagamento diretto" per la prostituzione rievoca la storiella misogina secondo cui invece la fidanzata/amante/trombamica/whatever devi poi "pagarla indirettamente" o "a rate", tanto per far capire su che presupposti stereotipati si fondino certi tuoi teoremi) 4) Si stava parlando di sessualità, che comunque può essere gestita (anche) con la ragione. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Avere una preferenza per le donne di colore non ha niente di disfunzionale e non è minimamente paragonabile all'attrazione verso le ragazzine, che invece è discutibile. Nel caso la tua attrazione verso le donne di colore venga vissuta con grande sofferenza (per motivi razziali o quello che vuoi) potresti andare in terapia per cercare di razionalizzare il pensiero razzista alla base di questo, non per farti piacere le bianche. Quote:
Verresti giudicato maniaco o perverso qualora tu esponessi pensieri di dubbia natura su bambini, animali, altro, sicuramente non perchè sei silenzioso, non ho mai sentito dire "quello è sicuramente un maniaco: non parla mai" che c'entra? Al massimo puoi passare per persona un po' strana, chiusa, poco socievole, ma sicuramente non maniaco sessuale. Quote:
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E comunque esistono anche attrazioni disfunzionali frutto di schemi interiorizzati, tra adulti, che non per quello sono meno gravi. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Ma quello è un pregiudizio e non implica affatto che i maniaci non esistano (o esistano solo "nella mente di chi giudica" :miodio: ) e sia solo e sempre una questione di gusti, come diceva WLM. Per il resto ti quoto. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Ma ci sono anche tanti che stanno male (altro che "solo" introversi) e lo scrivono ovunque, ma non vogliono farsi aiutare e che buttano merda sulla terapia a prescindere. "Solo introversi, non felici, ma intrattabili"? E chi lo ha deciso che non sono trattabili? Tu? Perchè se parlate della vostra singola esperienza ok, ma estendere la cosa a tutti e dire che la terapia è inutile a prescindere mi sembra solo un modo arrogante e superficiale di aver ragione ad ogni costo. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Comunque non penso certo che la differenza di età sia il Male mentre la comparabilità sia il Bene, i fattori in gioco in un rapporto sono tanti e diversi... in linea di massima, se la differenza è notevole ( considerando trascurabile in questo ragionamento ogni altra considerazione di natura non psicologica ), qualche problematica rilevante in entrambi è ben più che probabile, ma ad andare a caccia di disturbi li si trovano in tutto e tutti, le differenze, come sempre, sono di grado, non ontologiche. Dato che in principio però ti riferivi ad un eventuale figlio, diciamo che, avendo vissuto sulla mia pelle lo scostamento dalla norma e non avendo alcuna necessità di idealizzarlo, per lui/lei mi augurerei una gamma di esperienze il più "normali" possibili. Anche da questo punto di vista. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Secondo me indipendentemente dalla capacità di gestire o meno la fobia sociale, questo particolare tipo di rapporto aveva scarse possibilità di riuscire in bene. Già il fatto che nel primo periodo della conoscenza lei avesse iniziato ad alternare atteggiamenti di inquietudine a momenti in cui tornava a sorridergli e a cercarlo, credo indicasse il fatto che lei cominciava a porsi dei problemi e ad avere dei dubbi (immagino ingigantiti dall'aver detto della cosa ai genitori). E ci sarebbe voluto ben altro che un semplice "normalone" senza fobia sociale per dipanare la matassa... magari se fobotto si fosse mostrato più deciso e disinvolto, senza avere paura di parlarle anche in presenza di estranei, proponendole di uscire la sera, ecc. adesso starebbe a rammaricarsi di aver voluto affrettare troppo le cose. Insomma, sono situazioni delicatissime e difficilissime da gestire anche per chi ha skills sociali nella media e dove il rischio di ferire ed essere feriti è molto alto, anche senza arrivare agli epiteti di stalker, maniaco, ecc. che in questo caso mi paiono inopportuni e fuori luogo. |
Re: Più che una storia, una confessione.
Se fobotto fosse stato sicuro e disinvolto la storia sarebbe stata ben diversa, un uomo che balbetta e che si sforza di parlare normalmente inquieterebbe non solo una ragazzina ma anche una trentenne. Voler scovare nel racconto i tratti di una personalità inquietante e propensa ad azioni esecrabili è veramente un esercizio sconfortante.
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Re: Più che una storia, una confessione.
Sicuramente nulla di esecrabile né inquietante ma allo stesso tempo non vedo cosa ci sia di male in un approfondimento e trovo che il cercare di passare l'idea che siamo fatti così e che da questo male di vivere non ci sia uscita perché siamo sensibili e il mondo è brutto sia un esercizio sconfortante (cit.)
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Io ci leggo la tendenza a marchiare di insicurezza alcuni gusti sessuali, considerando normali o positivi gli altri. Ecco io sono contro questa distinzione, Io credo che ragionamenti come quelli che fa Fobotto, si possono fare di qualsiasi preferenza sessuale. Cioè voglio dire che tutti le preferenze e tutti gli accoppiamenti sono stati avviati da mancanze interiori simili a quelle che noi identifichiamo come insicurezze. |
Re: Più che una storia, una confessione.
Non sto cercando di far passare l'idea che il mondo sia brutto e gli estroversi cattivi, ma mi pare che qua si consigli di andare a farsi vedere con la stessa faciloneria con cui altrove si scrive "va' in palestra" oppure "va' a fare un corso di Zumba."
Magari all'utente in questione serve un parere di un professionista o magari no, non si hanno sufficienti informazioni sul suo conto per essere così drastici nel suggerire questo genere di rimedio. |
Re: Più che una storia, una confessione.
ormai ti consigliano lo psicologo anche se preferisci la fanta alla coca cola...
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Re: Più che una storia, una confessione.
scusate eh ma qui in questo forum stiamo a smacchiare i giaguari o abbiamo i nostri problemi? io ci son stata anni in terapia così come tanta gente qui, cosa c'è di male, almeno ammettiamo di avere un problema e vogliamo risolverlo o quanto meno elaborarlo
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Ancora con questa mania di spingere le persone ad essere tutte uguali? Quote:
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Ma lo stretto intervallo di limiti nel quale concepisci la sessualità non patologica è funzionale al rendere la sessualità peggiore di quello che è in realtà. |
Re: Più che una storia, una confessione.
per carità una chiacchierata più che bene non fa, un po' come l'attività fisica.
io credo però che fobotto cercasse più che altro comprensione, voleva solo sfogarsi qui sul forum e invece è stato trattato in maniera vergognosa. |
Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Re: Più che una storia, una confessione.
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Infatti non lo so, ho solo detto quello che pensavo a riguardo, se voi invece dite che è una cosa comune, ok mi fido, errore mio. Pensavo più ad un altro tipo di "pregiudizio" in questi casi. Quote:
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Re: Più che una storia, una confessione.
Chi ha detto che la pedofilia non è da condannare?
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Re: Più che una storia, una confessione.
Perché devo vivere con sofferenza miei parametri di scelta sessuale?
cit |
Re: Più che una storia, una confessione.
allora lo scopo quale sarebbe, il popolarizzare il più possibile i propri gusti ?
Ancora con questa mania di spingere le persone ad essere tutte uguali tu promulghi la libertà ad avere "gusti sessuali" differenti, quindi il diritto di ciascuno di scegliere chi più gli aggrada per fare sesso, quindi la pedofilia per te non è da condannare come anche la scelta di persone molto più giovani. Fobotto chiaramente a ragione chiede comprensione, non sicuramente incoraggiamenti nelle sue scelte però! |
Scusate ma un fobico di cosa ha paura in fondo? Del giudizio della gente ,no? Noi stessi ci lamentiamo spesso che la gente normale ci giudica, non ci capisce, ecc.
Perché far sentire un fobico a disagio quando noi stessi cerchiamo di evitare questo disagio? Proprio vero quello che disse Dostoevskij, ovvero che non solo chi è sazio non capisce chi è affamato, ma neppure chi ha fame ha compassione per chi è affamato quanto lui. |
Re: Più che una storia, una confessione.
non vedo perché "difendere" a prescindere ogni fobico, se un fobico piscia fuori dal water lo si dice perché è solo così che si fa del bene. Non dicendo castronerie per difenderlo (parlando di gusti sessuali e roba simile) contro chi poi, mica stiamo a fare un processo, uno apre un thread e qualcun altro esprime la propria opinione. Avremmo dovuto dire tutti poverino, è colpa della ragazzina
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Se proprio uno doveva esprimere un giudizio poteva limitarsi a condannare il gesto anziché la persona in toto.
Per es. hai sbagliato a farti coinvolgere, a seguirla sotto casa, non è di certo dicendogli che ha dei problemi e che dovrebbe farsi curare che aiuti qualcuno |
Re: Più che una storia, una confessione.
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