Sheev Palpatine |
06-06-2023 00:24 |
Re: Omar è violento, ma dai
Quote:
Originariamente inviata da Gattaccia
(Messaggio 2844002)
inzomma non direi
il decadimento fisico, aspettare che arrivi una malattia terminale che inevitabilmente arriverà
se si è soli, pure dover affrontare queste cose in solitudine
iniziare a perdere colpi e poi magari ritrovarsi con l'alzeimer
|
Semplicemente, essere soli e con malattie del genere, significa decadimento più rapido. Con nessuno che si prende cura di te, non duri a lungo. Quando sarò vecchio, non ci saranno figli o nipoti che vorranno tenermi vivo e che soffrirebbero per la mia morte. Se non sono in grado di gestire me stesso, la cosa non durerà a lungo, quindi l'agonia sarà meno lunga.
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
(Messaggio 2844007)
Forse sarà un ovvio bias cognitivo: a ciascuno di noi pare che il proprio problema sia il peggiore del mondo. Ma in alcune cose non importanti la vita mi ha dato qualcosa. Anche non potendole più fare mi dispero meno. Non salirò più alla capanna Margherita, già 20 anni fa arrivai distrutto. Ma posso ringraziare le circostanze che avrei potuto anche non vederla mai. Se lo paragono al dolore per il non-avuto-e-mai-avrò non c'è paragone.
|
Sul fatto che ogni uomo consideri la propria sofferenza come la peggiore al mondo mi vengono in mente le Memorie dal Sottosuolo di Dostoevskij, ma non trovo la pagina esatta... ho letto quel libro molto tempo fa. Lascio qui sotto alcune citazioni...
Quote:
"E se l'uomo non amasse solo il benessere? Forse ama esattamente altrettanto la sofferenza? Forse la sofferenza gli è vantaggiosa esattamente quanto il benessere? E l'uomo talvolta ama pazzamente la sofferenza, addirittura con passione, e questo è un fatto."
[...]
"La sofferenza... ma è l'unica origine della coscienza. Anche se all'inizio ho dichiarato che la coscienza, secondo me, è la più grande infelicità per l'uomo, io so che l'uomo la ama e non la baratterebbe con nessuna soddisfazione."
[...]
"Io penso perfino che la miglior definizione dell'uomo sia questa: creatura bipede e ingrata. Ma non è ancora tutto; questo non è ancora il suo principale difetto; il suo principalissimo difetto è la sua costante intemperanza, costante, a cominciare dal diluvio universale fino all'epoca schleswigholsteiniana degli umani destini. L'intemperanza e, di conseguenza, anche l'irragionevolezza;"
[...]
"Ora vi chiedo: che cosa ci si può aspettare dall'uomo, in quanto essere dotato di così strane qualità? Ma ricopritelo di tutti i beni della terra, annegatelo nella felicità fino ai capelli, tanto che sulla superficie della felicità affiorino soltanto le bollicine, come sull'acqua; dategli una prosperità economica tale, che ormai non gli resti altro da fare che dormire, mangiare panpepati e adoperarsi per il perpetuarsi della storia universale - ebbene, anche allora lui, l'uomo, anche allora per pura ingratitudine, per pura beffa, vi farà una carognata. Rischierà perfino i panpepati e apposta desidererà la più distruttiva assurdità,la sciocchezza più antieconomica, unicamente per mescolare a tutta quella razionalità positiva il suo distruttivo elemento fantastico. Desidererà rivendicare proprio i suoi sogni fantastici, la sua più volgare stupidità, unicamente per confermare a se stesso (come se
questo fosse così necessario) che gli uomini sono sempre uomini, e non tasti di pianoforte: perché se anche a suonarvi saranno le leggi stesse di natura con le loro mani, quella musica minaccia di venire talmente a noia che, calendario a parte, non si avrà più voglia di nulla. E poi non basta: perfino nel caso in cui egli risultasse effettivamente un tasto di pianoforte, se anche glielo dimostrassero con le scienze naturali e la matematica, neanche
allora metterebbe giudizio, ma farebbe qualcosa per puro spirito di contraddizione, unicamente per ingratitudine; appunto per far di testa sua. E nel caso in cui non trovi altri mezzi, inventerà la distruzione e il caos, inventerà svariate sofferenze, e farà comunque di testa sua! Scaglierà una maledizione su tutta la terra, e giacché solo l'uomo può maledire (questo è un suo privilegio, che lo distingue in maniera essenziale dagli altri animali), forse con la sola maledizione raggiungerà il suo scopo, cioè si convincerà realmente di essere un uomo, e non un tasto di pianoforte! Se poi direte che anche questo si può calcolare secondo una tabella, anche il caos, la tenebra e la maledizione, e che già la sola possibilità di un calcolo preventivo fermerà tutto e la ragione avrà il sopravvento - ebbene, l'uomo in questo caso diventerà pazzo apposta per non avere la ragione e far di testa sua!
Io ci credo, io ne rispondo, perché tutto l'umano agire mi sembra consistere di fatto soltanto in questo: che l'uomo dimostri incessantemente a se stesso d'essere un uomo e non una puntina! Magari con la propria pelle, ma lo dimostri; magari col trogloditismo, ma lo dimostri. E dopo ciò, come resistere alla tentazione di lodare Iddio, perché tutto questo non c'è ancora e la volontà, per il momento, lo sa il diavolo da cosa dipende..."
|
|