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re: Una vita da disoccupati
comunque il mc è una delle poche aziende che conosco che in effetti ha assunto persone con lieve ritardo mentale, ma che a livello pratico sono macchine.
il problema di chi ha certi disturbi psicologici è che fa più danni che altro. un dipendente che balbetta, arrossisce, fa cose goffe, rovescia a terra i vassoi, lo mandano via a calci in culo |
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Per un fobico è più agevole un lavoro altamente qualificato come il ricercatore universitario chiuso nella biblioteca in mezzo ai libri e PC. "Trovati un lavoretto facile tanto per", ma cosa, datemi da scalare un Nanga Parbat piuttosto, basta che non mi guardi nessuno. |
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La grande truffa della laurea quanti giovani che ci cascano
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Ho pianificato fino a quando lavorerò
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Hai più o meno preventivato una cifra di risparmi da raggiungere? Scusa se chiedo, ma l'argomento mi interessa molto :) |
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Il lavoro adatto ad uno come il sottoscritto è l'operatore ecologico che passa a ritirare i sacchi della spazzatura con il furgone; purtroppo resterà solo un sogno. |
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Però conosco bene la causa di questo mio disagio, ed ovviamente è da attribuire al mio aspetto fisico; è anche vero che già di mio ho sempre avuto un'indole solitaria ma comunque ormai sono abituato. Torno a dire che non tutti i forbici sono uguali, ad esempio a me guidare il furgone della nettezza urbana non darebbe nessun fastidio, anzi, guidare è forse una delle pochissime cose che mi riesce davvero bene, però capisco che ad altri potrebbe creare dei problemi. Io gli operatori che si occupano della raccolta dei rifiuti li vedo spesso da soli o al massimo in 2, direi quindi che per un evitante fobico è meglio che lavorare in ufficio o peggio ancora in fabbrica. |
re: Una vita da disoccupati
infatti, io lo spazzino o il dipendente del mc non penso sarei in grado di farlo. il cassiere dell'md in cui vado mi sembra einstein in confronto a me, social skills, velocità, sicurezza. e un bel tatoo sull'avambraccio che non fa mai male e qualifica i lavori da colletto blu.
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re: Una vita da disoccupati
Recentemente ho letto un post su Facebook che più o meno diceva così:
"non credo che sarò mai felice. Ho fatto tutto ciò che la terapia mi ha consigliato per uscire da questi pensieri e ora ne ho più di prima e in più mi sento molto alienata. Gli psicologi dicevano che trovarmi un lavoro mi avrebbe aiutata, riconosco l'importanza di avere uno stipendio ma sto peggio di prima, le mie giornate sono tutte uguali e non ho più voglia di fare nulla, non so come uscirne". Come si fa a dire seriamente a qualcuno che sta soffrendo che andare a lavorare potrebbe renderlo felice? Ma non è ovvio che finisca così? Mi sembra veramente una presa in giro. Capirei "ci devi andare perché altrimenti crepi di fame", ma affermare che passare otto ore al giorno (più la pausa in mezzo ai colleghi e ai loro discorsi con il panino portato da casa che è rimasto nello zaino tutta la mattina, più il viaggio di andata e ritorno magari nel traffico o in autostrada o sui mezzi pubblici con i relativi problemi...) a faticare ti farà passare i pensieri negativi veramente è imbarazzante. Menomale che non ho mai dato un euro a questa gente. |
re: Una vita da disoccupati
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non ho tempo di leggere neanche una pagina al giorno, a volte rimando cose basilari come il radermi la barba o il fare una doccia...ci si lava a pezzi, sempre di fretta. mangiare si mangia con l'imbuto, il viaggio sui mezzi è sempre caratteristico. tra odori e personaggi al limite... nel complesso ammetto di stare meglio, però anche una guerra a questo punto ti obbliga a non pensare e allora sarebbe auspicabile? appena potrò ridurrò il mio monte ore e mi trasferirò in sede, un part-time io lo accetto volentieri |
re: Una vita da disoccupati
Secondo me dipende dai casi, io ora manco sto lavorando, faccio ste 40 ore a settimana più 3 ore di treno in totale dal lunedì al venerdì per qualcosa che non è detto mi porterà frutti, e inoltre non riesco a trovarmi a mio agio coi compagni, ma onestamente preferisco così...questo weekend cosa ho fatto? Avete visto qua, ho bevuto come un 16enne e detto un sacco di cazzate in famiglia, ho assistito a una litigata, oggi sono stato tutto il giorno in casa al pc...spesso quando sono senza far nulla mi metto pure ad ossessionarmi su cose passate, la noia è la cosa che più mi ha rovinato in tutta la mia vita. Domani certo è uno sbatti che non farei alzarmi alle 5 per una scuola (almeno venissi pagato...), ma almeno in quelle 8 ore il cervello lo farò girare e qualche stimolo lo avrò, sentire il cervello che ha stimoli mi fa stare meglio, poi certo idealmente preferirei magari ascoltare musica, fare passeggiate, ma la realtà è che sto a casa 9 volte su 10 mi ossessiono o faccio il 16enne, non ascolto musica, non leggo libri, non esco mai, al limite guardo video su youtube, quindi tenermi occupato onestamente a me serve ma ovviamente dipende, questa scuola mi stimola, facessi un lavoro in fabbrica ripetitivo sarebbe in effetti peggio, credo, o magari no, comunque era per dire che tutti abbiamo problemi diversi e traiamo beneficio da cose diverse, certo poi lo psicologo dovrebbe essere in grado di capire se quel consiglio va bene per quella data persona
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Vale anche per me quanto dici, non ho intelligenza per fare lavori qualificati anche se appartati, e nemmeno salute fisica per fare quello appeso al camion dei rifiuti che raccoglie, né quello che guida perché non guido. |
re: Una vita da disoccupati
"Nascondere" un problema con altri problemi (cioè quelli legati al lavoro in questo caso) però non risolve niente. Non avere neppure il tempo di pensare non mi sembra una grande soluzione, almeno per me (e non solo me a quanto pare) non funzionerebbe.
@Rikott a me 8 ore di lezione al giorno, a volte pure tutte della stessa materia, facevano stare peggio che mai. Neppure io faccio molto a casa, spesso rimango a fissare il muro, ma quelle lezioni mi mettevano ansia, se non capivo qualcosa mi inquietavo e dopo 8 ore mi veniva voglia di sbattere la testa al muro. Mi fa piacere che per te la situazione sia diversa, io ringrazio solo che siano ormai finite, anche se probabilmente mi aspetta di peggio. Dubito che lo psicologo capisca con quali persone è giusto insistere nel proporre il lavoro e con quali invece no. Come ho già detto non ci vado, ma a quanto so è il consiglio che viene dato di default, con varie "motivazioni" ma con la stessa ragione di fondo e cioè che si debba necessariamente andare a lavorare, altrimenti si è dei falliti, disadattati e pesi inutili per la società (secondo loro). |
re: Una vita da disoccupati
Quando ero disoccupato una volta tornai dallo psichiatra per farmi dare magari un altro farmaco perché mi sentivo fuori fase, destabilizzato.
Lui prese a stamparmi la lista delle agenzie interinali perché anche lui era convinto che un lavoro mi avrebbe "guarito" invece si sbagliava, in quel periodo li non avevo proprio la testa per lavorare dovevo prima trovare il mio equilibrio, poi sarei stato pronto per affrontare un lavoro. Inviato dal mio SM-A137F utilizzando Tapatalk |
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Cifra finale già preventivata a spanne (risparmio e investimenti per generare la rendita di base necessaria), ma è ovviamente soggettiva, oltre a essere OT qui. |
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Il lavoro domani non ci sarà proprio per tanti di noi, inutile illudersi, per diverse generazioni si vivrà in disoccupazione e precarietà.
Siamo troppi sul pianeta, troppi candidati in cerca di lavoro con diverse competenze e poche offerte di lavoro, una buona fetta di popolazione mondiale resterà disoccupata. |
re: Una vita da disoccupati
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Oppure: Quote:
Tutti gli psicologi e i medici a dire che era una cosa buona; che lavorare mi avrebbe distratto dai rimuginii e da tutti i pensieri intrusivi, ossessivi e invalidanti; che aver poi concluso il tirocinio (nonostante io non avessi la minima speranza e aspettativa) è stato un grande passo avanti ecc. Ma adesso sono qui di nuovo qui, nella mia cameretta, con i miei pensieri (che comunque mi accompagnavano sempre anche a lavoro appena finivo una piccola mansione che mi faceva distrarre giusto per qualche minuto o appena finito il turno, e ritornava tutto come prima) e mi ritrovo al punto di partenza se non anche peggio. Poi comunque, come ha scritto Varano c'era tutta l'ansia e lo stress in più per il lavoro stesso, per la paura di sbagliare, per i clienti che potevano chiedermi qualche informazione e io non avrei saputo cosa e come rispondere. E il tempo che ti manca per il resto, nonostante facessi relativamente poche ore ma che per la mia situazione erano comunque al limite del sopportabile. Dovessi fare 40 ore a settimana mi sparerei oltre al fatto che non reggerei proprio fisicamente e mentalmente, tra meltdown dovuti all'autismo e burnout dovuti alle altre patologie, indipendentemente dal mio volere. Quote:
Anche a me guidare è una delle poche cose che riesce discretamente e riesco ancora a fare senza troppi blocchi, nonostante comunque ci siano ossessioni e ansie anche lì. E anche a me non dispiacerebbe fare lo spazzino che guida il furgone per la raccolta porta a porta perché, nonostante i problemi descritti da FolleAnonimo che è vero possono accadere ma da quello che vedo in giro non così frequenti, era più frequente che un cliente mi chiedesse informazioni durante il tirocinio nel supermercato (poi per fortuna li rigiravo ai colleghi anche se lì per lì andavo in panico totale e comunque la maggior parte chiedeva agli altri perché erano abituati a vederli lì dentro da diversi anni). [Invece furti agli spazzini mai sentiti, anche perché a parte i 2000kg di immondizia sul retro non è che ci sia tanto da rubare. E in caso volessero rubare il camion, farebbero prima a prenderlo di notte quando è parcheggiato in deposito.] Poi da me sono in due solo all'inizio quando uno è nuovo e allora gli affiancano un altro con più esperienza ma poi continuano soli, per i cavoli loro sul loro furgone a fare le varie tappe della giornata. Ma il mio vero piccolo sogno era quello di guidare un camion vero e proprio, sopra i 35 quintali, anche se a pensarci ora mi rendo conto delle difficoltà e limitazioni che avrei avuto anche in quel mestiere, e comunque soffrendo di epilessia non posso prendere patenti superiori alla B, quindi... |
re: Una vita da disoccupati
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🖐🏻 Ciao!
Beh io ho fatto diversi lavori, ho due lauree e parlo quattro lingue ma il mio cv viene sempre snobbato ovunque io mi candidi, non so se sia per l'età (40) o perché per loro "so troppo" non lo so. Sono disoccupata da cinque anni, invio candidature ogni giorno, un lavoro è importante ma bisogna trovarsi bene ed essere rispettati, purtroppo è una rarità. |
re: Una vita da disoccupati
Si l' età è un grosso problema quando provi ad inviare candidature ad aziende. E anche essere troppo qualificati a volte è uno svantaggio in quanto le aziende hanno paura che poi puoi lasciare facilmente un lavoro per un altro in cui sei pagata meglio.
Hai mai pensato all'insegnamento a scuola? Al nord con le lingue a volte si riesce a lavorare persino con le MAD alle medie. Ancora più facile è lavorare su sostegno, io ne so qualcosa! :D Se non te la senti di affrontare una classe di ragazzini turbolenti (anche se con un minimo di esperienza e qualche trucchetto non è così difficile!) potresti dare lezioni private a casa tua a ragazzi di varie età. Per le lingue c è sempre grandissima richiesta di aiuto! Conosco una ragazza che fa tranquillamente 20 ore a settimana di ripetizioni e ha anche altri due lavori! |
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E anche oggi. Il commento: "se non prendete 2000 euro di base al mese è colpa vostra e dovreste rivalutare le vostre scelte di vita", "se piangete perché guadagnate di meno è perché a scuola invece di ascoltare vi facevate le canne all'ultimo banco", con tanto di prese per il culo a chi rispondeva che raggiungere quelle cifre non è poi così facile. Il suo lavoro, presente sul profilo: "psicoterapeuta". Così prevedibile e scontato che per assurdo finisce per sembrare una cazzata.
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Che scelte bisogna rivalutare? È un miracolo se non ho ancora sbroccato, coi problemi psicologici di ansia e depressione mi considero fortunato già a essere ancora nel mondo del lavoro Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Sono ricche le olgiettine, a 5000 euro per una scop... per un ballo burlesque. La nipote di Mubarak si e' fatta un cu*o cosi', letteralmente
Sono ricchi avvocati & giudici, che hanno assolto Berlusca al processo Ruby Ter. Sono ricchi i politici, che recentemente si sono aumentati lo stipendio, perche' ce lo chiede l'Europa |
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Dovete venire tutti al nord, c'è un sacco di lavoro al nord
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re: Una vita da disoccupati
375 di rdc pensavo fosse uno scherzo,isee a 7200 invece di 9000,perché a 9 si è ricchi,a marzo aumento di pensioni per quelli sopra i 2100 certo,questo governo sta tracciando il baratro del paese..quelle 6 7 regioni del nord sono le uniche che reggeranno..macchine costosissime,affitti alle stelle..perplesdo
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Una vita da disoccupati 2
È finita la pacchia!
Il sud è più povero ma non così tanto come si pensa si lavora tutto in nero |
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re: Una vita da disoccupati
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1) giardiniere qualificato, esperto in potature, creazione e manutenzione giardini, con i vari patentini per l' utilizzo dell'escavatore, uso del cestello, utilizzo dei vari diserbanti e tutti hanno immancabilmente il furgone e alcuni hanno in aggiunta anche un pick up. 2) giardiniere generico (di solito sono i più giovani o quelli più "grossolani"); questi solitamente fanno un po' più di fatica a trovare lavoro costantemente e molto spesso accettano i lavori più brutti che gli passano quelli più qualificati per non restare senza lavoro. Da quello che vedo comunque sono tutti attrezzati piuttosto bene, hanno quasi tutta l'attrezzatura della STIHL e della HONDA. Va anche detto che nella mia zona quasi tutti i privati del ceto medio che hanno un giardino preferiscono tagliarsi da sé il prato e la siepe ( e spesso fanno anche l'orto), io e mio padre facciamo così da sempre. Inoltre va anche ricordato che devi avere anche il patentino per abbattere gli alberi. |
re: Una vita da disoccupati
Non mi piace lavorare mi fa schifo etc., però oggi ho pensato che mi piacerebbe poter fare un telelavoro, tipo operatrice telefonica da casa, con orari umani. Ma non saprei come ottenere un lavoro del genere, anche perché ho 33 anni e il curriculum semivuoto con buchi colossali. praticamente dai 17 ai 33 anni ho avuto 2 lavori regolari durati due-tre mesi e un lavoro in nero durato tre settimane circa se non meno.
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re: Una vita da disoccupati
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Se cerchi sui siti di lavoro on line qualcosa si trova. Se non hai lavorato, potresti aver fatto un corso e questo è apprezzato. Tanti "gonfiano" il CV, anche se non andrebbe fatto, perché mentire è reato. Però, come fai, anche se non lavori per un mese, poi sei visto come un scansafatiche. Bisognerebbe non spararla troppo grossa, altrimenti c'è il rischio che vadano a verificare. |
re: Una vita da disoccupati
Io inizio a Pasqua, come ogni anno. Quest'anno vorrei andare in Francia o in Spagna per farmi qualche mese d'inverno. Boh, vedremo.
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