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claire 29-12-2020 20:45

re: Una vita da disoccupati
 
Per noradrenalin:penso che l'epilessia non ci sia in elenco perché rientra nelle patologie fisiche, e quindi sta in altro elenco.

Nightlights 29-12-2020 21:07

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da gordon77 (Messaggio 2552356)
nessuno di voi ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza?



io l'avrei anche fatta, ma vivendo coi miei non ho i requisiti isee adeguati.

Sto valutando questa opzione se non si dovesse sbloccare nulla lavorativamente parlando nei prossimi mesi.
Anch'io da quello che ho capito non ne avrei diritto, abitando coi miei, ma una persona che si occupa di queste pratiche mi ha detto che forse si può fare qualcosa lo stesso e che il fatto di abitare coi miei non è, di per sé, determinante.
Boh...

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Boston 29-12-2020 21:17

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da PrincessGinevra (Messaggio 2552399)
comunque a livello generale, non mi farei troppi problemi in fatto di raccomandazioni o referenze varie.
io ne sento tanti che si propongono alle aziende con questo "biglietto da visita", ma forse perchè anche le aziende che assumono se prendono un raccomandato sanno che qualora il candidato lavori male, pure il contatto di riferimento fa una figuraccia o comunque se devono reclamare qualcosa sanno a chi rivolgersi :D .
pertanto anche i recruiter si "sgravano da certe responsabilità".

che poi raccomandati non significa per forza più bravi di altri.
dove lavoro, qualche anno fa era stata assunta una persona di cui avevo sentito essere brava e ben referenziata.
pensate che sia più in gamba di altri?
ovviamente no, e questo pensiero è condiviso con altri colleghi.

le referenze non piacciono a nessuno, però non vedo aziende tirarsi indietro quando ci sono candidati così. se non interessassero non ne girerebbero così tanti.

Le referenze invece interessano molto alle aziende.
Anzi, le grandi multinazionali hanno pure sistemi di referenza ufficiali e strutturati, con tanto di "premio" per il dipendente che ha segnalato un possibile candidato poi assunto.

Chiaramente poi i vari test e colloqui te li fanno comunque, come ad ogni candidato. Però la referenza può dare qualche vantaggio nella scrematura iniziale e nel caso di indecisione tra candidati considerati ugualmente meritevoli di avere il posto.

Ezp97 29-12-2020 22:03

Io sto provando anche come lavapiatti con vitto e alloggio...ma ho paura di uscire dalla comfort zone.
Non credo comunque ci possa essere pericolo in quanto per fare quel lavoro prendono rumeni/indiani/polacchi nel 99% dei casi.

PrincessGinevra 30-12-2020 11:09

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Bostonian (Messaggio 2552437)
Le referenze invece interessano molto alle aziende.

probabilmente mi sono spiegata male nell'esprimere il concetto.

se un tot di candidati ad una posizione sa che ci sono tra loro persone referenziate, ovviamente non fa piacere, anzi, sanno già che partono in svantaggio a prescindere dal loro CV.
un'azienda di certo non va sbandierare il fatto che tiene in considerazione le referenze, in quanto potrebbe passare per l'azienda non oggettiva o che parte prevenuta.

ma in realtà le referente le aziende le guardano eccome.. anzi, a volte le referenze ed il soggetto che le segnala sono più considerati di altri.

e per come la vedo io, non è il massimo essere consapevoli di questo, perchè se non parti già con la referenza, non ti metti neppure a sperare che tu possa essere considerato.
ci vuole tanta fortuna al giorno d'oggi a trovare lavoro.
chi lo dice che il referenziato è meglio di quelle centinaia/migliaia di persone che stanno dietro ai CV inviati?

spero ora sia più chiaro cosa volevo dire :)

Masterplan92 30-12-2020 21:25

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2552471)
Io sto provando anche come lavapiatti con vitto e alloggio...ma ho paura di uscire dalla comfort zone.
Non credo comunque ci possa essere pericolo in quanto per fare quel lavoro prendono rumeni/indiani/polacchi nel 99% dei casi.

Chiedono minimo una laurea per quel lavoro..giovani ma con esperienza :miodio:

Masterplan92 30-12-2020 21:26

re: Una vita da disoccupati
 
Sinceramente mi vedo molto molto male per il futuro..sarebbe stato il massimo vivere una quarantina di anni fa..e lavorare in un ufficietto alle poste appena diplomati..altro che sfottere Fantozzi,pagherei per una vita così..

Ezp97 30-12-2020 21:40

Quote:

Originariamente inviata da Masterplan92 (Messaggio 2552817)
Chiedono minimo una laurea per quel lavoro..giovani ma con esperienza :miodio:

Chiedono diploma, conoscenza inglese e tedesco, conoscenze informatiche(perche’ col piffero che fai solo lavapiatti ma fai praticamente il manutentore pagato come un lavapiatti).
E ovviamente nella misera schifosa paga è compreso il pacchetto strilli in faccia ogni due per tre con relativo alito cattivo che devi sorbirti oltre agli insulti da parte del capo di turno piu’ lavorare in ambienti poco sicuri.

Palmiro 11-01-2021 13:02

re: Una vita da disoccupati
 
Qui nessuno l'ho mai sentito parlare di emigrare, eppure continuare a marcire nello stagno italico è una condanna a morte

eppure, finita la pandemia, per chi ha delle qualifiche di alto livello, sarebbe la cosa più sensata da fare, un po' di anni all'estero, in qualche paese che premia davvero il merito ..Germania, Canada, ecc .. il lavoro lo si può cercare da casa su Linkedin o direttamente sui siti delle grandi aziende tech per chi è specializzato in quel settore (IBM, ecc)..anche le grandi piattaforme come Airbnb cercano sempre personale del ramo IT

di certo nel 2021 non ha più senso partire per fare i camerieri, anche perchè in Inghilterra non è più possibile

L'Italia è un paese che non ti permette, SE SEI QUALIFICATO, di iniziare a costruirti esperienze valide, perchè quasi tutti vogliono lo stagista under 29 appena laureato o il super senior con 15 anni di esperienza..
i ruoli intermedi non esistono in Italia, fatevene una ragione
Se sei abbastanza qualificato devi fare solo una cosa: ora che ci sono le restrizioni, studia, studia e studia; finite le restrizioni di viaggio, fai le valigie e fatti qualche annetto di esperienza di alto livello all'estero..dopo che ne hai accumulata un po' e sarai diventato competitivo, torni in Italia e ti metti a cercare

altre strade valide sinceramente non le vedo..forse i concorsi?

Per chi non è qualificato..la "terza strada" indicata da Labirinto è quella giusta.. corsi di formazione (VALIDI!) con tirocinio e poi speranza di assunzione.. inutile ricordare che è essenziale essere almeno diplomati e sapere l'inglese

Ezp97 11-01-2021 13:57

Quote:

Originariamente inviata da Palmiro (Messaggio 2557318)
Qui nessuno l'ho mai sentito parlare di emigrare, eppure continuare a marcire nello stagno italico è una condanna a morte

eppure, finita la pandemia, per chi ha delle qualifiche di alto livello, sarebbe la cosa più sensata da fare, un po' di anni all'estero, in qualche paese che premia davvero il merito ..Germania, Canada, ecc .. il lavoro lo si può cercare da casa su Linkedin o direttamente sui siti delle grandi aziende tech per chi è specializzato in quel settore (IBM, ecc)..anche le grandi piattaforme come Airbnb cercano sempre personale del ramo IT

di certo nel 2021 non ha più senso partire per fare i camerieri, anche perchè in Inghilterra non è più possibile

L'Italia è un paese che non ti permette, SE SEI QUALIFICATO, di iniziare a costruirti esperienze valide, perchè quasi tutti vogliono lo stagista under 29 appena laureato o il super senior con 15 anni di esperienza..
i ruoli intermedi non esistono in Italia, fatevene una ragione
Se sei abbastanza qualificato devi fare solo una cosa: ora che ci sono le restrizioni, studia, studia e studia; finite le restrizioni di viaggio, fai le valigie e fatti qualche annetto di esperienza di alto livello all'estero..dopo che ne hai accumulata un po' e sarai diventato competitivo, torni in Italia e ti metti a cercare

altre strade valide sinceramente non le vedo..forse i concorsi?

Per chi non è qualificato..la "terza strada" indicata da Labirinto è quella giusta.. corsi di formazione (VALIDI!) con tirocinio e poi speranza di assunzione.. inutile ricordare che è essenziale essere almeno diplomati e sapere l'inglese

Ok sono fottuto.
Se avessi avuto 23 anni 10 anni fa’ come tanti facevano me ne partivo per il regno unito a fare un paio di anni come cameriere pure con la terza media, poi magari facevo qualche corso o passavo di grado cominciando come aiuto cuoco e mi sarei potuto fare un futuro li’. Oggi le frontiere sono semichiuse.
In uk ci sono troppi stranieri e si sono stufati giustamente.

cringe 11-01-2021 14:00

re: Una vita da disoccupati
 
Ma a volte basta semplicemente cambiare regione, ad esempio in Lombardia e a Milano c'è sempre richiesta di lavoro anche per lavori "umili"...infatti molta gente si sposta per questo motivo

Palmiro 11-01-2021 14:22

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2557339)
Ok sono fottuto.
Se avessi avuto 23 anni 10 anni fa’ come tanti facevano me ne partivo per il regno unito a fare un paio di anni come cameriere pure con la terza media, poi magari facevo qualche corso o passavo di grado cominciando come aiuto cuoco e mi sarei potuto fare un futuro li’. Oggi le frontiere sono semichiuse.
In uk ci sono troppi stranieri e si sono stufati giustamente.

Mi dispiace essere duro ma purtroppo dico le cose come stanno... è meglio un'amara verità che una dolce bugia , e io nei miei post ho sempre cercato di avvicinarmi il più possibile alla realtà , sempre ammesso che qualcuno possieda la verità (non credo) , e questo anche a costo di prendere insulti e critiche a pioggia...ma d'altra parte Berlusconi è diventato il politico che tutti abbiamo conosciuto e ha fatto arrivare in alto tanta gente poco meritevole (Toti, ecc) perché si è circondato esclusivamente da chi gli diceva "bravo!" e gli dava ragione su tutto ...

Palmiro 11-01-2021 14:25

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da cringe (Messaggio 2557342)
Ma a volte basta semplicemente cambiare regione, ad esempio in Lombardia e a Milano c'è sempre richiesta di lavoro anche per lavori "umili"...infatti molta gente si sposta per questo motivo

Vale la stessa regola di chi è qualificato ...visto che Milano e la Lombardia, che io sappia si trovano un Italia (finché non verranno comprate dalla Svizzera un domani ) si applicano le regole della fogna Italiana.. ovvero stage, tirocini, collaborazioni semi-gratuite o richieste di apprendisti

Dimmi se in un altro paese ci sono tutte queste barriere in ingresso per i lavoratori

DeadSoul 11-01-2021 16:05

re: Una vita da disoccupati
 
Bisogna essere dei geni per trovare un lavoro decente, al giorno d'oggi.

Angus 11-01-2021 16:14

re: Una vita da disoccupati
 
Sarebbe bello se ci fosse qualche pregiudizio/vissuto fobico di esclusione e indegnità relativo alla povertà e alla disoccupazione. E' un tormento gratuito, che non fa che aggiungere sfiga a sfiga.

Povero non significa privo di valore. Disoccupato non significa indegno, perdente, inutile, destinato al fallimento nella vita.

Così è la corsa del topo nel labirinto, e no, non è facile retorica.

Angus 11-01-2021 17:43

re: Una vita da disoccupati
 
Libere associazioni

http://www.youtube.com/watch?v=tprLO...l=Einschlag%21

Ezp97 11-01-2021 21:10

Quote:

Originariamente inviata da Architeuthis- (Messaggio 2557369)
Io sto facendo domanda in UK e Spagna per un PhD, ma tanto non ho alcuna speranza causa mancanza di competenze, le cose belle capitano solo agli altri.

Non ho sbocchi se non le supplenze ad insegnare cose che non sono in grado di insegnare e sperando di morire nel sonno ogni notte, un mio amico ormai si è arreso a questo e sta facendo figuracce in quanto, come me, roba tipo matematica e fisica non le sa.

In uk è terra bruciata ormai...non capisco perche’ insistete a voler andarvene in un paese che a carattere cubitali ci ha detto praticamente “fuori dal cazzo!”. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

Ezp97 11-01-2021 22:31

Quote:

Originariamente inviata da Architeuthis- (Messaggio 2557480)
Perchè hanno molta più offerta degli altri, oltre al fatto che non ha senso andare in un posto in cui non capisci una parola o dove considerano gli italiani come inferiori (tipo Germania), diciamo che sono visti come inferiori un po' ovunque in Nord Europa alla fine, questo è un grosso handicap nel momento in cui devono fare una selezione, siamo considerati come lo erano gli albanesi qui 25 anni fa.

All’estero sarai sempre visto come noi vediamo i rumeni o i nigeriani qua’...provaci che dirti, in bocca al lupo. Dico solo che qualche conoscenza dopo un anno di uk è tornato a casa piangendo.

DeadSoul 12-01-2021 17:28

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Architeuthis- (Messaggio 2557373)
Tutti quelli che conosco lo hanno trovato, pure i bocciati alle superiori ovviamente poi non laureati.

Altro che ulcera mi verrà.

Anch'io conosco molti con solo la terza media che lavorano.
La fobia sociale limita moltissimo nel trovare un lavoro.

lisbeth_ 12-01-2021 19:06

re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Ruoppolo (Messaggio 2557704)
Tutti a pensare al titolo di studio e nessuno che parla di quanto conti il sapersi relazionare con gli altri.
È fondamentale!
Nel lavoro il saperci fare conta davvero, le capacità relazionali sono esplicitamente richieste in moltissimi settori: il possesso di soft skills é talmente tenuto in considerazione che viene inserito nei cv.
Di persone con la terza media che fanno i soldi a palate ne conosco tantissimi, lì si tratta di intessere rapporti con più persone possibile, avere amici ovunque sempre pronti a farti un favore, a cavarti dai guai o a raccomandarti, essere conosciuti e farsi una buona fama: per un fobico tutto ciò è impossibile.

Sono d'accordo. Le capacita' interpersonali sono fondamentali e prescindono dall'impegno profuso nello studio e nell'aggiornamento professionale.
Purtroppo si tratta di caratteristiche personali Che si possono smussare, ma fino a un certo punto.
Pensa che fregatura, anni e anni a studiare come pazzi per compensare la propria inettitudine sociale e piazzarti in un lavoro anche umile per poi scoprire questa verita'.

Molto spesso si usano I propri presunti limiti caratteriali per giustificare una situazione e rimanere nella propria zona comfort e non impegnarsi a cambiare in minimo le cose.

Vi giuro, non mi sento di essere il caso perche' ci sto provando e riprovando, ma ogni maledettissima volta si ripete un'esperienza di fallimento, lavoretto dopo lavoretto, non c'e' verso di riuscire a trovarmi un minimo all'altezza di una posizione lavorativa. E purtroppo non e' una percezione mia, ma oggettivamente fallisco e non piaccio.

Una volta avevo almeno la motivatione a provarci e impegnarmi per cambiare le cose anche cercando di violentarmi, ora sto perdendo la speranza.
Vale la legge della selezione naturale: o ti adatti o soccombi. Io, da evitante, penso di non rientrare nelle possibilita' di adattamento alla vita sociale e professionale. L'unico infimo barlume di speranza rapprsenta la possibilita' di costruirmi un lavoretto tutto mio da libero professionista, ma sono esausta. E' come se corressi macinando chilometri per raggiungere qualcosa e impegnarmi e crederci davvero, ma senza capire di star correndo su un tapis roulant, sempre ferma al solito punto, mentre il mondo si allontana sempre di piu'.


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