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re: Una vita da disoccupati
anni fa chiesi a una psicologa del CSM che mi seguiva un consiglio in merito alle categorie protette e mi disse testualmente "saro' franca, a meno che tu non abbia determinati agganci sono in gran parte fregature".
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Poi per 3 stagioni ho fatto pure il bracciante nell’azienda di mio zio a raccogliere le rape e l’insalata, 8-9 ore al giorno, quando tornavo a casa la schiena era a pezzi praticamente. Perlomeno a fare il bracciante guadagni discretamente e non stai a contatto con la gente se non extracomunitari spesso indiani che sono gente molto rispettosa e riservata, mi sono messo le mani nei capelli per la loro educazione. |
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re: Una vita da disoccupati
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Io ne conosco "a bizzeffe" di non ingegneri col master" che lavorano senza spintarelle, me compresa. E trovo offensivo affermare che chi non fa un lavoro altamente qualificato è stato necessariamente aiutato. (L'infermiere è un laureato e non lo metterei fra i lavori poco qualificati, peraltro). |
re: Una vita da disoccupati
Conoscete qualche politico a cui presentarmi?
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Però non penso sia facilissimo rientrare nei requisiti delle cat. protette.
Cioè penso che bisogna certificare di avere problemi di varia natura, se non hai diagnosi specifiche la vedo un pò dura onestamente. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
re: Una vita da disoccupati
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Mandami il tuo CV, ci penso io |
re: Una vita da disoccupati
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Come per tutte le patologie ci vuole documentazione, non è che uno si sveglia "ho mal di pancia, ma non ho intenzione di curarlo né di farmi dire cos'ho, però non riesco a lavorarci con sto mal di pancia quindi datemi l'assegno". |
re: Una vita da disoccupati
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Linkatemi magari, ignoro. Tutti quelli che conosco io che stanno in cat.prot prendono regolare stipendio, o fanno part time ma comunque prendono la cifra spettante. |
re: Una vita da disoccupati
io intorno al quinto anno ( quindi cinque anni di cure, sia farmacologiche che psicoterapia, compatibilmente con la disponibilità dell'ente) che andavo al CSM iniziai a informarmi..oltre alla confessione della psicologa su quanto fosse una corsa sostanzialemnte truccata, la direttrice mi disse che la depressione è una malattia da cui si guarisce, quindi bisogna insistere con le cure ( "c'è chi ha fatto 20 anni di psicoterapia") a differenza di chi fa domanda per la categorie protette per menomazioni fisiche. un'altra operatrice mi disse che avrei dovuto "gonfiare" il mio curriculum di malato, ad esempio con dei ricoveri ad hoc, facendo magari un po' il pazzo.
non ho piu' voluto toccare l'argomento, già stando male di mio, non volendo ulteriormente mischiarmi con questa merda...poi per carità, in altri posti magari si lavora diversamente, io mi limito a riportare la mia esperienza. |
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re: Una vita da disoccupati
https://www.studiocataldi.it/articol...sione.asp#par4
Qui ci sono le percentuali, bisogna avere disturbi psichici molto gravi. |
re: Una vita da disoccupati
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Anche per certe malattie fisiche, comunque, gli ostacoli non sono pochi. In generale conta molto il percorso, si deve dimostrare di aver provato a curarsi senza successo in tutti i modi, e ci vuole tempo per questo.E le patologie devono rientrare nelle tabelle, non sempre è così. Anche per questo, prima ci si mette in cura e meglio è. Una mia ex collega ha invalidità al 100% per somma di patologie ma soprattutto ha pesato la depressione, però é in cura costante da una vita e 20 ricoveri per depre li ha fatti davvero. Un'altra persona che conosco ha avuto la percentuale sufficiente per le categorie protette ,solo per i disturbi psicologici (non so di preciso le diagnosi ma niente di "psicotico").É più giovane ed è entrato in un'azienda che cercava il lavoratore protetto tramite centro per l'impiego (devono assumerne un certo numero per legge e non possono pagarli 200 euro)dove si trova bene e ha uno stipendio normale.É in cura al CSM da anni ma non è affatto "malmesso",ha una buona qualità di vita. Nessuno di questi due ha avuto favoritismi, ne sono abbastanza certa. Un'altra persona ha avuto le categorie per disturbi psicologici ma il posto in cui è stata inserita non rispettava le sue fragilità psicologiche facendole fare di fatto tutto come gli altri e mettendola sotto pressione ,sgridate ecc, ha dovuto lottare per resistere, alla faccia della "protezione". No quote. |
re: Una vita da disoccupati
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