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re: Una vita da disoccupati
Ma sai che inferno essere padrone ci vuole la testa, tutta la vita dipendente oggi giorno non so quanto conviene avere p.iva e avere tutti quei pensieri fra tasse, reclami dei clienti, dipendenti ec...
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Se hai così tanta paura di vivere senza diploma perché non troverai niente(gran cazzata) prendilo e stop. E in ogni caso se fossi diplomato sarei sempre uguale, non avrei ambizioni così alte, mettersi in proprio in regola oggi è un grosso rischio, se non hai agganci e ci sai fare dopo 6 mesi fallisci. |
re: Una vita da disoccupati
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In tutti i licei artistici ci sono gli stessi indirizzi, l'unico in Italia che aveva 3 indirizzi differenti ed unici era quello che frequentavo io, che sono l'indirizzo di "disegno animato e fumetto" (quello che facevo io), l'indirizzo di "grafica editoriale" e quello di "tecniche incisorie" che in altri luoghi sono anche questi corsi che si fanno post-diploma. Se volete in privato vi passo il link del sito dell'istituto così potete verificare di persona. Questi indirizzi ci sono solo lì perché sono retaggio di settori che sono cresciuti e si sono sviluppati nell'ambiente di quella città. Quote:
La maggior parte degli artisti che seguo, che lavorano anche su design per l'industria cinematografica e dei videogiochi oltre alle loro attività come freelance, hanno formazione da autodidatta. E molti di loro si occupano anche di insegnamento attraverso corsi o tutorial online a pagamento in collaborazione con aziende leader nel settore. Ne ho visti di diplomati nella scuola che frequentavo che a malapena sapevano disegnare la silhouette di un vaso e dopo il diploma hanno cambiato totalmente indirizzo di studio. La maggior parte sono andati a studiare all'università infermieristica o scienze motorie. I soliti fissati con i manga e il Giappone hanno fatto lingue orientali. Qualcuno più audace e portato per determinate materie ha fatto corsi inerenti alla psicologia. Nessuno di questi uscito dalle superiori ha più disegnato. |
re: Una vita da disoccupati
E' vero che il pezzo di carta è fondamentale, anche se non sufficiente (beh, a volte sì). Sulla qualità della formazione, almeno negli istituti tecnici, ci sarebbe molto da dire. Che un diplomato a un itc ne sappia più di uno con la terza media non è per niente scontato.
Continuano a sfuggire alla logica del titolo di studio le professioni creative. Ma anche lì il trend va verso una burocratizzazione, e da parte degli stessi giovani - che "giustamente" (ironia) si sottopongono a un percorso di studi e vogliono che abbia un peso riconosciuto. Lo scrittore che legge e scrive invece di studiare a scuola (Holden) come si scrive è rapidamente passato di moda. Ancora un po' e anche per soffiarsi il naso servirà un certificato di competenza. Bisogna imparare a farsi scivolare addosso la stupidità della cosa senza farsi troppi complessi, ma è più facile a dirsi che a farsi. Resta comunque che un lavoro dipendente non è obbligatorio e qualcosa si può inventare. |
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Sennò fai un lavoro del cazzo, ti metti i soldi da parte, e in due anni alla privata te lo danno. Che poi non è che si paga alla privata e te lo danno, il cugino di mio padre insegna in una scuola privata del sud , un diploma costa 4000€ e mi ha detto nel caso volessi prenderlo che gli scritti te li fanno loro ma all'orale 50-60 pagine te le devi studiare, certo al serale è tutta un'altra cosa, più difficile. |
Guardate lo YouTube surry ad esempio, ha fatto creato delle startup, lavorato duramente, oggi è ricco e a 30 anni già sta in pensione.
Ha la terza media. |
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re: Una vita da disoccupati
Da me pure i laureati lavorano per metà in nero o sono sfruttati con tutte quelle stronzate tipo la vecchia "garanzia giovani".
Passano anni prima che si decidano a fare un contratto per bene, a chiunque sia. |
re: Una vita da disoccupati
Nordenadrenalin l associazione lavoro in nero e sfruttamento però non sempre va di accordo io ho trovato la serenità con un lavoro in nero mentre stavo da cani con contratto indeterminato in fabbrica, la paga e onesta e il mio collega/datore e permissivo e bravo nel suo ruolo, secondo me non vanno snobbati tutti i lavori in nero ora arriverà Palmiro a dire che non ho i contributi ma me ne faro una ragione
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re: Una vita da disoccupati
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Ma io mi riferisco ovviamente a quei lavori in nero dove si sta male per tutto (ore, paga, mansione ecc.) ma non ci sono altre alternative e quindi si è costretti a sottostare a quelle condizioni di merda. |
re: Una vita da disoccupati
sta scuola un incubo per le relazioni coi compagni ma mi fa sognare lavori che non potrò mai fare, carriere che non avrò mai...ora cominceremo a parlare del settore dell' aerospazio ahah
poi quando finisce sarò punto a capo perchè sicuro allo stage non mi prenderanno, e anzi non è manco detto che ci arriverò allo stage ma è bello mi fa sognare lavori che non potrò mai fare ma che almeno in quest'ambiente riesco un minimo ad esplorare controllo qualità aerospazio che roba |
re: Una vita da disoccupati
Domani mattina due colloqui con i tipi del corso, che precedono i colloqui veri e propri nelle aziende per fare lo stage. Sospetto una giornata deprimente ed umiliante.
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re: Una vita da disoccupati
Comunque se qualche anno fa avessi avuto le forze mentali e fisiche anche io avrei provato a recuperare gli anni persi e prendere il diploma al serale al liceo artistico che ho frequentato.
Ma ora sono passati troppi anni...troppo tempo lontano dai libri e troppe lacune dovute anche alle mie difficoltà; i miei disturbi hanno intaccato troppo il livello d'attenzione e la memoria; non reggerei ansia e stress di verifiche ed interrogazioni anche se i professori fossero più comprensivi; poi la questione soldi che vabbè c'è sempre stata... |
Che poi dico una cosa, io mi rompo il culo da mattina a sera a fare lavori pesanti e sporchi, mi fa male la schiena, vedo gente che lavora a tirocinio/stage e prende forse 4-500€ al mese e si vanno a fare ogni fine settimana fuori,al ristorante, si comprano la bella macchina, ma come cazzo fanno? Io se rivado in pari a fine mese e mi avanzano 100€ è oro e sto sempre a casa, esco a fare la spesa, commissioni,lavorare e basta e faccio quasi due lavori contemporaneamente e ho una punto scassata del 2004.
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Ti chiederei in che ambito ma non voglio farmi troppo gli affari tuoi |
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Oggi la tutor ha detto alla classe che non stiamo raggiungendo gli obiettivi maron. Ma vabbè non parlava di me, parlava di metà classe che son ragazzetti usciti ieri dal liceo e impresentabili in un'azienda. Io sono solo che contento, più gente è impresentabile più c'è possibilità che diano a me qualche tirocinio figo. Soprattutto c'è la possibilità di fare apprendistato in alta formazione, dove si viene pagati ecc e non si è un semplice stage. Mi sa che mi compro qualche camicia, mi alleno per avere una bella postura, ci sono i miei avversari che forse si elimineranno da soli.
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re: Una vita da disoccupati
La cosa buffa è che si lamentano sempre dei giovani che non han voglia di lavorare, poi dai 35 anni in su non ti assume più nessuno. Non vedo l'ora di abbandonare 'sto paese del cavolo.
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re: Una vita da disoccupati
La banca Credem assume in tutta Italia, l'unica che non chiede necessariamente la laurea magistrale in economia (io ho la triennale). Ho provato in tutti i modi a entrare a lavorare in banca, chiedono requisiti troppo alti e non sono mai riuscito nemmeno a fare i famosi colloqui di gruppo
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Io ho finito il lavoro degli olivi e ci ho guadagnato benino, però cavolo che tirchia sta gente, manco un caffè o un bicchiere d'acqua, prof di lettere in pensione...una un po' spilorcia, adesso devo fare ancora lavoretti...lunedì mi deve chiamare un tizio per fare lo spiaggino in estate 3 mesi, almeno mollo il lavoro in azienda agricola.
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re: Una vita da disoccupati
X migrare e trovare lavoro devi avere voglia di lavorare, farti un mazzo tanto, se qua fai fatica a stare dietro a certi ritmi immagino all estero non migliora la situazione, x me la scelta migliore e fare lavori in nero e percepire magari qualche aiutino statale chiamatemi immaturo non mi interessa la alternativa e la corsa dei criceti sulla ruota
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re: Una vita da disoccupati
Oggi leggevo un articolo sulla disoccupazione e mi ha sorpreso apprendere che non dovrebbe mai scendere sotto un fisiologico 4%. Per non innescare aumento dei prezzi e inflazione.
Per cui ci sarà sempre una piccola percentuale di disoccupati, la nostra economia per andare avanti ha bisogno anche di loro Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
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Tutti via dai luoghi natiii..
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re: Una vita da disoccupati
https://www.italiaoggi.it/news/sicil...02101854059473
Poverini, avevano paura di rimanere in mutande in questo periodo di rincari in cui è stato chiesto a tutti di fare dei sacrifici... |
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Anche io, seppur da buon Puer Aeternus (e quindi da buon osservatore più che da persona che vive di esperienze dirette) mi rendo conto che il trend è esattamente questo : burocratizzazione e aumento di complessità per ogni attività (una roba avversa alla vita, contro natura e quindi destinata a crollare in un futuro indeterminato), di questo passo veramente servirà un certificato di competenza per soffiarsi il naso. E la dinamica è proprio quella dei giovani, che crescono, che avvallano a loro volta questo sistema, dato che una volta che affrontano un percorso di studi, dei corsi o qualsiasi cosa, vogliono che questo abbia influenza e li ponga in vantaggio competitivo rispetto a chi non l'ha affrontato. L'investimento deve essere ripagato o avere almeno quella percezione. Le aziende stesse, i datori di lavoro,lo stesso stato, tramite questa burocratizzazione, ritiengono di investire nella selezione e quindi "scremare" gli individui e riallocarli secondo esigenze e capacità, in modo tale da aumentare la produttività e il profitto (specialmente le aziende) ed è anche vero, questo accade. Ma se si esagera la società diventerà troppo complessa e complicata, diventa avversa alla vitalità, con più danni che vantaggi. Del resto basta pensare al mondo naturale, se ai nostri antenati per procreare fosse stato richiesto prima studi profondi per capire il funzionamento dell'anatomia umana e di pensare a priori ad ogni azione da fare, oggi il genere umano sarebbe estito da secoli :mrgreen::mrgreen: |
re: Una vita da disoccupati
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Sono di un incazzato oggi lo so io perché sono provato diventato paranoico non so neanche se sono in condizione di lavorare mentalmente non scherzo,troppo stressato,
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re: Una vita da disoccupati
@FolleAnonimo
20 anni? Io in realtà pensavo a 200 :mrgreen: Ovviamente non si possono fare previsioni a lungo termine,è troppo complicato e ci sono troppe variabili che si influenzano tra loro. E una di queste sarà nel giro di qualche decennio l'implementazione massiccia dell'intelligenza artificiale. Io parlavo infatti della situazione di oggi nel nostro contesto italiano ed europeo, dove mi trovo d'accordo con quel che ha scritto Angus, con una burocratizzazione enorme che a mio parere sta diventando più un ostacolo che un valore aggiunto, dato che per fare la maggioranza delle mansioni ti devi presentare con un pregresso di esperienze, studi, competenze, corsi e via dicendo e porta in molti casi a persone che si devono specializzare in maniera esagerata nel saper svolgere determinate cose. |
re: Una vita da disoccupati
Dai che fra qualche anno una buona percentuale di operai saranno disoccupati.
Una buona metà di quelli che lavorano nel settore Automotive non avranno più lavoro, da chi costruisce i motori, cambi e frizioni, marmitte e tante altre cose (e non per tutti sarà possibile convertire la produzione) e non scordiamoci di chi lavora nelle raffinerie. Stessa cosa per chi lavora negli allevamenti che verranno ridotti e saremo obbligati a mangiare gli insetti. Inoltre, a parte pochi fortunati, praticamente tutti saranno obbligati ad indebitarsi per ristrutturare le proprie abitazioni. Saremo tutti più "green", può darsi che migliorerà un pochino la situazione climatica (anche se personalmente non ci credo molto), ma la qualità della vita peggiorerà ulteriormente, ma d'altronde i politici di sinistra vogliono questo. |
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