Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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La foto sui cv inglesi per privacy è quasi sempre sconsigliata, anzi in passato un responsabile di HR mi aveva pure avvisato di toglierla e così avevo fatto. E per inciso non perché la mia foto profilo faceva schifo (tutt'altro), ma per loro preferenza. Idem indirizzo (che qui è praticamente obbligatorio) e l'età, anche se ovviamente dipende da caso a caso, ma la norma dovrebbe essere su quella linea. Il discorso è che qui si punta prima su età, residenza e sesso (è vero purtroppo). Riguardo poi il rapporto agenzie-candidato-azienda, specialmente tra i primi 2: confermo ed è totalmente un altro mondo rispetto qui. Non è la terra promessa, ma offre comunque più possibilità. Idem le candidature online e/o cartacee e sulle prime posso darvi la conferma personale. Se vi candidate (esempio Reed) vi arriva una notifica automatica di 2 settimane come margine per essere contattati, altrimenti decade. Stessa cosa per la cancellazione dei dati entro un determinato lasso di tempo. Qui è risaputo che le agenzie ed i cpi invece si prendono i dati personali (e non li cancellano) e non rispondono nemmeno per avvisare dell'essere stati scartati. EDIT: Esempio riguardante l'età direttamente da Monster. Uk Date of birth You may include your birth date if you wish. However, it is no longer necessary since the Equality Act of 2010 makes age discrimination illegal in the recruitment process. If you're having issues getting interviews, try removing it from your CV to see if it has a positive impact. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Ovvio ci sono lavori che richiedono disponibilità immediata, ad esempio come tecnico o comunque per questioni di pronto intervento, ma personalmente credo poco alla storia dei vantaggi dell'essere in zona. Per quelli della mia fascia d'età (25-30) è una presa per i fondelli costante, perché se non è l'età è la residenza, se non è la residenza è l'esperienza e via dicendo. Vi racconto uno dei miei ultimi colloqui in una città a 40 Km da dove abito. Mi ero candidato e mi avevano contattato per chiedermi se ero interessato a fare un colloquio. Io in primis avevo espresso l'interesse per farlo DI PERSONA, quindi a mie spese andando presso la loro sede. Comunque tagliando corto alla fine pur essendo interessato al lavoro, a sporcarmi le mani se così la si vuol vedere non mi avevano più contattato, liquidandomi dopo averli ricontattati a diverse settimane di distanza con la scusa dell'essere "POCO" convinto. Più presa in giro di così.. Non metto in dubbio le valutazioni di certe aziende che hanno solo interesse a prendere persone in zona, ma ormai stiamo rasentando il ridicolo perché più di prendere gente volonterosa e da formare si punta quasi esclusivamente a sfruttare quella già formata (figure senior ad esempio), oppure ad abbindolare giovani per tot mesi, tagliando fuori tutto il resto. Poi sono il primo a dire che il Regno Unito non è la terra promessa, anzi l'ho scritto proprio in risposta a Marceline (vedi sopra) :ridacchiare: Ed è anche vero che lo stile di vita per un italiano laggiù potrebbe essere duro, specialmente dal punto di vista sociale visto che gli inglesi non sono gli amici per eccellenza, anzi uno potrebbe rischiare di ritrovarsi solo come un cane la sera. In Scozia invece era un pò più flessibile, ma forse perché conoscevo già le persone che mi avevano ospitato. Tuttavia tra il rimanere qui a marcire ed il partire (se si hanno le possibilità economiche e non) per qualche altra parte io consiglierei sempre la seconda. Io per primo partirei anche domani, ma al momento non ho né il denaro né le condizioni idonee per partire. Da noi sento troppo spesso la parola ACCONTENTARSI, in pratica diventare una popolazione passiva e priva di qualsivoglia input. |
Re: Una vita da disoccupati
Per la cronaca recentemente ho telefonato ad un numero di telefono che compariva in un annuncio di lavoro e mi hanno subito sparato in faccia:vogliamo una donna,non potrebbero fare discriminazioni fondate sul sesso della persona dovrebbero accettare tutte le domande di lavoro invece se ne fregano proprio.Si trattava di un lavoro di fabbrica che essendo leggero e ripetitivo secondo loro è più indicato per una donna.
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Mi è capitato di vedere lo stesso annuncio riproposto identico a distanza di settimane e ogni volta leggo 30 o più iscritti, possibile che non trovano uno che gli va a genio? chissà che cavolo cercano. :nonso:
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Solo in Italia si sentono certe cose. E non ho mai capito questo benaltrismo, i negretti dell'africa muiono di fame, quindi se io sto una tacca sopra gli stenti sto una favola? |
Re: Una vita da disoccupati
Ho capito, ma come faccio a lavorare se ogni annuncio che vedo richiedono già esperienza. Non mi piglia nessuno, a parte i ristoranti, perché non ho esperienza, tra un pò a 60 anni non avrò mai lavorato perché non ho esperienza. Non so che fare, mi candido per gli stage e neanche una risposta, e allora che soluzione?
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Re: Una vita da disoccupati
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In italia invece pensano a rubarsi i soldi con finti programmi assistenziali tipo Garanzia Giovani. |
Re: Una vita da disoccupati
Fresco fresco di serata
10 OPERATORI VENDITA TELESELLING OUTBOUND Candidato/a ideale è possesso dei seguenti requisiti fondamentali: - Diploma di laurea - Personalità solari ed energiche - Gradita breve esperienza nel ruolo - AUTOMUNITI (zona di lavoro non coperta da mezzi pubblici). Contratto a progetto fisso di 400€ (netti?), e vogliono laureati. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Non ci credo! ma sarà un part time spero :nonso: che poi è la solita storia, fisso 400 e poi guadagni più con gli incentivi
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Re: Una vita da disoccupati
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http://elpe.it/offerte-di-lavoro/call-center-outbound |
Re: Una vita da disoccupati
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Poi ci ritroviamo catapultati nel mondo del lavoro col nulla in mano, anche perché (e parlo per chi ha fatto l'università) è quasi impossibile svolgere dei tirocini-stage curriculari, soprattutto per disorganizzazione di orari/date di lezioni-esami. E d'estate nessuno ti considera, o almeno a me avevano sbattuto sempre la porta in faccia. Quote:
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È una doppia presa per i fondelli che punta ad attirare laureati in piena crisi, oppure ad escludere persone col solo diploma disoccupate allo stesso modo che invece vengono tagliate fuori per un motivo del genere e senza nemmeno testare le loro effettive capacità. Mi sembra di leggere gli annunci per informatore farmaceutico che una volta richiedeva il solo diploma e si poteva fare carriera, mentre ora la laurea è obbligatoria e chi ci lavora (e conosco chi fa questo lavoro) fa la fame. |
Re: Una vita da disoccupati
Si è quello linkato, mi hanno chiamato a fare il colloquio nonostante non abbia la laurea.
400€ netti... ma che si sbloccano al raggiungimento di determinati obiettivi, aka fai contratti o non prendi manco quelli. Cmq non mi hanno preso e ora hanno rimesso l'annuncio, pure questi mi scartano che bello. |
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