Winston_Smith |
20-12-2011 14:59 |
Re: Ora la "non ragazza" inizia ad essere un problema
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Originariamente inviata da Liedacil
(Messaggio 656141)
Non capisco perché dovremmo "paragonarci" agli animali... Noi siamo animali (particolarmente evoluti se vuoi, ma pur sempre animali). In effetti è scientificamente insensato paragonare un animale ad una pianta...
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Anche paragonare un uomo a un animale. Al massimo si possono riscontrare determinate caratteristiche in comune.
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Originariamente inviata da Liedacil
(Messaggio 656141)
Stando al tuo ragionamento, se ho capito bene, se fossimo come gli animali, dovremmo dar ragione a Hitler nel far fuori i "deboli". Ma per dire ciò bisogna prima provare che l'unico modello comportamentale in natura, al di fuori della società umana, é la cosiddetta "legge del più forte". Non sono un biologo e quindi non mi sbilancio, ma credo che sia troppo semplicistico ridurre il mondo animale (tenendo sempre escluso l'uomo, in quanto rientrerebbe in quella categoria) alla sola "legge del più forte".
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Per essere più precisi, ciò di cui parla l'evoluzionismo secondo Darwin è la sopravvivenza del patrimonio genetico più adatto alle condizioni ambientali. Ma la sostanza del concetto cambia poco, credo. Lo pseudodarwinismo di cui si nutriva il nazismo (derivato da alcune interpretazioni e teorie a base razzista di fine '800-inizio '900) identificava questi concetti in maniera del tutto arbitraria col concetto di "superiorità" di alcune etnie (tirando fuori a sproposito anche il concetto di "razza") su altre, a causa di una loro presunta "purezza" (mentre tra l'altro, come si sa, il patrimonio genetico viene casomai rafforzato dallo scambio casuale dei geni durante la riproduzione).
Quindi si commette un errore di superficialità pari a quello commesso dai nazisti quando si parla a sproposito di uomini "forti" e "deboli", destinati a sopravvivere o no. Il problema è che con la specie umana le cose si complicano molto, e tirare fuori l'equazione "timido = meno adatto" e destinato a non trasmettere il suo patrimonio genetico, è quantomeno superficiale.
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