alien boy |
14-01-2022 01:24 |
I treni con gli scompartimenti, quelle 'stanze' con in genere 6 posti, esistono ancora? Io non ne vedo più da diversi anni, non so se altrove sono rimasti, per me sono un qualcosa del passato.
Entravi nello scompartimento che magari c'era già qualcuno e avevi il timore di dare fastidio. C'era una piccola porta trasparente scorrevole e anche una tenda che si poteva chiudere. All'esterno un corridoio stretto dove spesso stava gente in piedi, magari per andare ad affacciarsi al finestrino. E c'era poco spazio per passare, a volte si lasciavano i bagagli proprio per terra nel corridoio.
In genere non trovavi lo scompartimento vuoto, c'era almeno una persona.
Ecco che a un punto entrava una "sventola" che si sedeva vicino al finestrino per guardare quasi tutto il tempo fuori. Tu eri ragazzo, lei donna matura con gonna nera scosciata, neanche ti notava, tu lanciavi qualche sguardo obliquo in sua direzione cercando di non fartene accorgere.
Poi arrivava l'uomo d'affari, vestito bene, si accomodava di fronte, lato corridoio, stava tutto impettito e fermo nella sua posizione lanciando brevi sguardi indagatori intorno. Si aggiusta di continuo la giacca e con la mano fa il movimento di pulirla all'altezza del petto compulsivamente, eppure non c'è una macchia ma è come se lui la vedesse.
Uscita la donna scosciata dopo aver rapidamente preso borsa, aggiustato gonna e guadagnato il corridoio senza guardare nessuno, facevano il loro ingresso nell'ambiente condiviso un padre con figlia strepitante al seguito, con lui che porta in mano un salvagente gonfio a forma di anatra, che poi lancia su negli spazi sopra i sedili.
A seguire spuntava una vecchia che ti chiede di aiutarla a sollevare i bagagli e ti dà indicazioni su come posizionarli per qualche minuto, poi ti chiede più volte se il suo biglietto va bene.
Sceso l'uomo d'affari, saliva una ragazza emo / dark. Pensi che potrebbe essere il tuo tipo, ma resta con lo sguardo fisso tra le sue cuffie.
Arrivava a un certo punto il ragazzo che non si fida. Tipo vestito con abiti comodi ma alla moda, ha con sé uno zaino che ogni tanto apre, guarda all'interno, muove qualcosa prima di richiudere. Poi si alza, apre la porta della stanza per guardare fuori, sparisce per un bel po' di tempo, ma non è sceso, cerca di controllare a distanza il controllore.
A volte passavi davanti uno scompartimento buio perché era diventato di proprietà di uno che doveva dormire e non voleva essere disturbato: abbassava la tenda del finestrino e da quel momento quello era il suo territorio.
In altro scompartimento qualcuno coglieva l'attimo tra una fermata e l'altra, e approfittava dell'assenza di vicini, per accendersi una sigaretta, anche se già vigeva il divieto.
Questi erano esempi di possibile umanità e fenomeni che capitavano sui vecchi intercity.
Ricordo che una volta salì uno e dopo un po' iniziò a tirar fuori dal suo bagaglio dei panini. Che aveva fatto lui e che porgeva gentilmente in qualità di venditore abusivo a chi volesse fare uno spuntino tra i suoi vicini di scompartimento.
Una volta fui derubato, anzi rapinato. Avevo 19 anni e mi estorsero qualcosa come 100000 delle vecchie lire.
P.s. ho visto ora su internet che ci sono ambienti simili anche sugli attuali Intercity notte
|