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re: Forum Politica
Si hai proprio ragione Taxi....
Questo intervento lo trovo particolarmente ripugnante....:moltoarrabbiato: |
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Quoto, stavo per postarlo io. L'ipocrisia è da sempre uno dei vizi più caratteristici diffusi tra le gerarchie ecclesiastiche, lo diceva anche il Sommo :occhiali:
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ci vorrebbe una bella rivolta civile,il popolo contro lo stato.punto,altro che andare a votare e pagare le tasse,solo se la massa si ribella puo' cambiare qualcosa,altrimenti i potenti continueranno tranquillamente a fare come conviene a loro
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- L'amico d'affari Ben Alì
- Lo zio di Ruby Mubarak - L'esportatore del bunga-bunga Gheddafi ....A quando il turno del loro amico italiano? :ridacchiare: |
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come singolo popolo si potrebbe ottenere qualcosa,ma niente di particolarmente rivoluzionario la rivolta violenta secondo me non porterebbe niente di positivo,ed e' molto piu' difficile da attuare,inoltre se non si e' tantissimi,lo stato ha i mezzi per contenere questo tipo di rivolte,ed anzi si otterrebbe l'effetto opposto,si passerebbe come dei violenti,esempi da non seguire,si finirebbe isolati come piccolo gruppo di pazzi rivoltai. |
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da noi non entrerebbero mai di casa in casa a sgozzarci perche' ci ribelliamo,sarebbe uno scandalo mondiale,non potrebbero mai farci una guerra simile;a maggior ragione,si poteva ottenere qualche risultato credendoci,ma come detto nel post sopra e' utopia,siamo fottuti |
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I dieci comandamenti del potere mediatico.
La prima norma è la “strategia della distrazione”. Dice Chomsky: «Consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. E’ anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, dell’economia, della psicologia». Seconda norma è quella che potremmo definire “falso problema/risposta demagogica”: «Si crea un problema, una ‘situazione’ prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desidera far accettare. Ad esempio si possono lasciar dilagar la violenza urbana e i disordini sociali, oppure creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici». Terza norma è la gradualizzazione delle soluzioni politiche, e quindi «Per far accettare una misura inaccettabile basta applicarla gradualmente, col contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta». Quarta norma è quella dello spostamento nel tempo: «Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento». Quinta norma è il comunicare ai cittadini come fossero bambini. «La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, questa tenderà, con una certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico: come quella di una persona di 12 anni o meno». La sesta norma è quella che definirei “patemica”. «Sfruttare l’emozione – afferma Chomsky – è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti». La settima, è la progettazione e gestione di un’ignoranza diffusa. «La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori». E questa norma è legata a doppia mandata con l’ottava. Quella che prevede che il pubblico mediatico si convinca che «è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. E che questi sono valori positivi e condivisibili». La norma numero nove è quella del “senso di colpa”, e quindi: «Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è ribaltamento né rivoluzione, non c’è nessuna possibilità di cambiamento in senso democratico» L’ultima norma, la numero dieci, è quella che possiamo definire del “doppio binario della conoscenza scientifica”. Per Chomsky il vero potere consiste nel conoscere compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico (mediante gli assoluti progressi della biologia, della neurobiologia e della psicologia applicata), e poter confidare sul fatto che i cittadini (scientificamente analfabeti) non siano in grado di conoscere sé stessi. Noam Chomsky |
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riflettevo su una cosa..qualcuno sa all'incirca quanti lavoratori ci sono in italia? togliendo ricchi e benestanti...
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secondo te la minaccia di uno sciopero di massa puo' costringere lo stato a scendere a patti col popolo? sopratutto per quanto riguarda la richiesta dell'aumento dei salari per le fascie medio-basse.. |
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probabilmente io non ci capisco niente,ma mi pare che all'Italia piacciano tanto le manifestazioni,ogni settimana una diversa.Le cause sono anche giuste,però non ci si rende conto che nessuno se le fila?un giorno di manifestazione a cosa serve? 2 minuti di tg..tante belle parole,tante belle bandierine ma il giorno dopo nulla è cambiato,anzi,chi dovrebbe prenderne atto se la ride di gusto.Certo,ora come ora si possono fare tutti gli scioperi che si vogliono,tanto ormai siamo fottuti,il dafault difficilmente lo eviteremo con le teste che abbiamo.Personalmente sono arrivato a pensare che forse l'unica inziativa efficace possa essere quella drastica,prendere esempio da paesi che tanto odiamo come la Tunisia o L'egitto.Saranno anche terzo mondo,saranno sporchi,saranno tutto quello che volete,però nella loro arretratezza hanno ottenunto ciò che volevano.Noi siamo tanti avanti,talmente avanti che abbiamo fatto il giro e ce lo mettiamo nel culo da soli.
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dobbiamo istituire una banca islamica, vedremo sì la rivoluzione scoppiare in un battibaleno
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si perchè poi devi stare attento a come parli di queste cose,perchè sono tutti "moderati".Sono gli stessi che poi si lamentano ogni mese perchè aumentano i contributi,perchè senza che nessuno dica nulla si trovano un nuovo ente da finanziare,alla faccia dei tagli.Sono quelli che ti dicono "ah ma tu cosa sei un no global? ..cosa sei un black block? io non sono niente di tutto ciò,e se posso,non voglio ridurmi così.Sono semplicemente uno che ha preso atto della reale situazione.Ho preso atto che forse,i "moderati" è ora che si sveglino (quelli onesti ovviamente),che al posto di usare tanto la bocca usino i fatti.Una bella massa di persone con le palle girate che lancia uova marce, è molto più persuasiva della manifestazione del popolo viola,che più che farsi le cannette e cantare qualche bella canzone centenaria non fa.
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speriamo che nella digos non ci siano fobici,non vorrei fare una brutta fine.. :ridacchiare:
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