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re: Una vita da disoccupati
Martedi inizio questo lavoro, roma centro e pare che il parcheggio sia a pagamento :mannaggia:
Io sarò viziato ma una cosa del genere non mi era mai capitata, di non avere il parcheggio in azienda. Considerando che devo farmi quasi un ora e trenta di strada a tratta e poi dover cercare parcheggio fuori dalle strisce blu mi sembra un problemone |
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Il lavoro come la galera dipende tutto con che compagnia ti capitano, esperienza bella o brutta dipende tutto da quello, e dal capo
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Pensate che oggi sono andato al supermercato a prendere i viveri e ho visto i dipendenti in uno stato pietoso, tutti sotto i 40 ma distrutti sembrava cadevano a pezzi, occhi stanchi, spalle ricurve, sembrava trasparire tristezza e stanchezza, sembravano sotto antidepressivi non so io non mi ci vedo in quello stato x 8 ore io ho bisogno di un lavoro stimolante
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comunque complimenti fai bene a impegnarti |
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Barra secondo te sto esagerando o faccio bene a cercare una terra adatta a fare il nomade..sono a Camerano parlano romagnolo qui..
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Secondo me nei supermercati si può arrivare a livelli di carriera molto stimolanti, partendo dal nulla e in un tempo relativamente breve. |
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Io voglio puntare a crearmi qualcosa in proprio, il classico lavoro da 8/10 ore al giorno sotto qualcuno che ti rompe i coglioni non lo reggo proprio.
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Visto che sono piuttosto bravo con decespugliatori e motoseghe mi hanno offerto un lavoro da boscaiolo a Bassiano, in montagna, per almeno 3 anni era sicuro, contratto in regola dalle 6 30 alle 15.30-16 con 40 minuti di pausa, 60€ al giorno lunedì-sabato. A fare legna e caricarla sul camion-trattore.
Il problema è che è poca la retribuzione e a Bassiano case in affitto non si trovano e se vedi fuori se ne va una buona parte dello stipendio. |
re: Una vita da disoccupati
Renzi a conte sei un mezzo uomo,l'uomo sarebbe lui,vogliono togliere l'unico ammortizzatore decente del paese,perché gli ha detto che prende 500 al giorno,di presentarsi senza scorta ad un comizio...a Gela lo ringraziano per il superbonus per le imprese..vorrei tanto sapere negli ultimi dieci anni la sinistra che apporto avrebbe dato al paese..a parte le solite 4 chiacchere..
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Ezp dovresti sapere che un autonomo lavora sicuramente più di un dipendente, in termini di ore.
E comunque se non hai una vita privata e il lavoro ti piace, perché non lavorare dodici ore? |
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la famiglia reale costa 117 milioni di dollari ai britannici, charles III ha promesso una riduzione dei costi perché i cittadini affronteranno l'inflazione.
questi sono i veri mantenuti dai contribuenti, in italia osannano la monarchia inglese e attaccano il reddito di cittadinanza a vikingo. |
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Non è detto che uno debba lavorare tante ore perché non ha una vita privata. Non bisogna colmare mai la non vita con il lavoro. Avere una vita privata è fondamentale e non va mai bene non averla. Sia chiaro. |
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Tanto che a lui, ormai pensionato, volevano offrirgli l'indeterminato. Peccato che dai 65 anni in su devi fare un casino di controlli speciali per poter guidare autoarticolati... |
re: Una vita da disoccupati
Ma allora perché sei così ossessionato dal lavoro? In italia nessuno muore di fame, tranquillo, goditi la tua libertà e non svendere neanche quelle 30 ore per 10 miseri euro.
Che poi si chiama part-time, non è una tua invenzione. |
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A volte ci penso anche io, il lavoro in proprio e da vero uomo ma la cosa che frena sono le interazioni sociali, le chiamate, fissare gli appuntamenti, tenere i conti, gestire gli orari, i clienti rognosi ecc...
Poi diventa automatismo ma i pensieri sono molti di più secondo me io ho genitori che hanno fatto una vita in proprio e quando erano a casa organizzavano la giornate lavorative dei gironi seguenti, gli ordini i materiali ecc... Loro erano in due ed ha aiutato a mantenere il rapporto negli anni, collaborando ha fortificato il rapporto, però lo stress x alcuni può essere ingestibile. Come tutte le cose bisogna provare però e se anche si fallisce non e un dramma basta non andare in bancarotta tenersi un salvagente |
re: Una vita da disoccupati
Il lavoro non deve mai colmare altri vuoti e bisogna fare il lavoro adatto per caratteristiche non e facile trovarlo ma neanche farne uno che ti porta depressioni o ansie..lavorare soli ha i suoi pro e i contro come alle dipendenze
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re: Una vita da disoccupati
Domani mattina inizio questo lavoro e sto morendo di ansia, mi sta letteralmente mangiando lo stomaco come mio solito :testata:
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dei lavori che ho fatto, insegnare è quello per cui sono più portato ma è il contorno a preoccuparmi. i rapporti con alcune persone sono già tesi, speriamo mi lascino in pace.
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Varano hai cambiato lavoro per caso
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sì, da poco. prof. a tempo determinato in un liceo fino al termine delle lezioni. sono collega della tua amica claire adesso
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Cazzo dici collega di Claire che e uno scherzo
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In america sta prendendo piede il quiet quitting, da un articolo del wall street journal a pagamento, traduzione automatica
"La frase sta generando milioni di visualizzazioni su TikTok poiché alcuni giovani professionisti rifiutano l'idea di andare al di là delle loro carriere, etichettando il loro minore entusiasmo come una forma di "abbandono". Non si tratta di uscire dal libro paga dell'azienda, dicono questi dipendenti. In effetti, l'idea è di rimanere su di esso, ma concentrare il tuo tempo sulle cose che fai fuori dall'ufficio. I video spaziano da sincere riflessioni sull'equilibrio tra lavoro e vita privata a battute irriverenti. Alcuni stabiliscono limiti fissi contro gli straordinari a favore della famiglia. Altri sostengono di andare per inerzia dalle 9 alle 5, facendo quel tanto che basta per cavarsela. Molti vogliono svincolare le loro carriere dalle loro identità. Naturalmente, ogni generazione entra nel mondo del lavoro e si rende presto conto che avere un lavoro non è solo divertimento e giochi. Navigare tra capi spregevoli e le piccole umiliazioni che sono sempre state inflitte ai ranghi dei lavoratori dipendenti non è mai stato facile. E molte persone che dicono, quando sono giovani, che non gli interessa salire la scala aziendale finiscono per cambiare idea. Clayton Farris, 41 anni, ha detto che quando ha recentemente sentito parlare del nuovo termine circolando sui social media si è reso conto di averlo già fatto rifiutandosi di lasciare che le preoccupazioni lavorative lo dominassero come una volta. "La parte più interessante è che non è cambiato nulla", ha detto nel suo video TikTok. “Lavoro ancora altrettanto duramente. ottengo ancora altrettanto realizzato. Semplicemente non mi stresso e internamente mi riduco a brandelli. Attraverso le generazioni, il coinvolgimento dei dipendenti negli Stati Uniti sta diminuendo, secondo i dati del sondaggio di Gallup, ma la Gen Z e i millennial più giovani, nati nel 1989 e successivi, hanno registrato il coinvolgimento più basso di tutti durante il primo trimestre al 31%. Jim Harter, scienziato capo per la ricerca sul posto di lavoro e sul benessere di Gallup, ha affermato che le descrizioni dei lavoratori di "quiet quitting" sono in linea con un ampio gruppo di intervistati che classifica come "non impegnati", quelli che si presenteranno al lavoro e faranno il minimo richiesto ma non molto altro. Più della metà dei lavoratori intervistati da Gallup che sono nati dopo il 1989 – 54% – rientrano in questa categoria. Un fattore che Gallup utilizza per misurare il coinvolgimento è se le persone ritengono che il loro lavoro abbia uno scopo. I dipendenti più giovani riferiscono di non sentirsi in quel modo, mostrano i dati. Queste sono le persone che hanno maggiori probabilità di lavorare passivamente e di prendersi cura di se stesse dei propri datori di lavoro, ha affermato il dottor Harter. Paige West, 24 anni, ha detto di aver smesso di estendersi eccessivamente in una precedente posizione di analista dei trasporti a Washington, DC, a meno di un anno dall'inizio del lavoro. Lo stress sul lavoro era diventato così intenso che, ha detto, i suoi capelli stavano cadendo e non riusciva a dormire. Durante la ricerca di un nuovo ruolo, non ha più lavorato oltre le 40 ore settimanali, non si è iscritta a una formazione extra e ha smesso di cercare di socializzare con i colleghi. "Ho fatto un passo indietro e ho detto: 'Lavorerò solo per le ore in cui dovrei lavorare, che vengo davvero pagata per lavorare'", ha detto. "Oltre a questo, non ho intenzione di andare in più". La signora West ha detto che si è trovata più coinvolta durante le riunioni una volta che ha smesso di provare così tanto e ha ricevuto un feedback più positivo. Ha lasciato il lavoro l'anno scorso e ora è un'assistente virtuale freelance a tempo pieno che guadagna circa il 75% del suo stipendio precedente. Si è adattata tornando nel suo stato natale, la Florida. Zaid Khan, un ingegnere di 24 anni a New York, ha pubblicato un video di abbandono silenzioso che ha raccolto tre milioni di visualizzazioni in due settimane. Nel suo TikTok virale, il signor Khan ha spiegato il concetto in questo modo: "Stai abbandonando l'idea di andare oltre". "Non stai più aderendo alla mentalità della cultura del trambusto secondo cui il lavoro deve essere la tua vita", ha detto. Il signor Khan dice che lui e molti dei suoi colleghi rifiutano l'idea che la produttività abbia la meglio su tutto; non vedono il guadagno. Alcuni commentatori online si sono impegnati a rilassarsi sui social media quando avevano tempi di inattività al lavoro. Altri dicono che seguiranno alla lettera le loro descrizioni del lavoro, invece di chiedere ulteriori incarichi. Un nuovo raccolto di video silenziosi sta iniziando a spuntare, denunciando la mossa come una scappatoia, non una panacea per il burnout o il malcontento sul lavoro. Le persone che lavorano per la costa sono state le caratteristiche dell'ufficio per decenni, ma molti dei dipendenti meno investiti di oggi sono stati in grado di pattinare grazie al lavoro a distanza, ha affermato Elise Freedman, partner senior della società di consulenza Korn Ferry. Se l'economia peggiora, ha detto la signora Freedman, i lavoratori meno impegnati potrebbero essere più a rischio di licenziamento. "È perfettamente appropriato che ci aspettiamo che i nostri dipendenti diano il massimo", ha affermato. Josh Bittinger, un direttore di ricerche di mercato di 32 anni presso una società di consulenza gestionale, ha affermato che le persone che inciampano nella frase "smettere tranquillamente" possono presumere che incoraggi le persone a essere pigre, quando in realtà ricorda loro di non lavorare per il punto di burnout. Dopo anni passati a dire "sì" a tutto, nella speranza di distinguersi, il signor Bittinger ha detto di aver imparato a non dire altro, di riservarsi serate ed evita di controllare la posta elettronica in vacanza. “Porto a termine il mio lavoro, i miei progetti realizzati. Mi sto comportando bene e ricevo un buon feedback", ha detto. "E posso ancora prendermi del tempo per allontanarmi da tutto." |
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Arrivata la conferma alla stabilizzazione. Dopo 10 anni di precariato finalmente un po' di tranquillità. Passato comunque l'entusiasmo iniziale sono tornato alla solita insofferenza; ok avrò lo stipendio assicurato (e non è poco), ma per il resto sarò il solito impiegato fantozziano passacarte con una vita sociale nulla e patetica.
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quest'anno la malattia disponibile me la farò tutta
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"Lascia il lavoro da barista per fare scatti hot su Onlyfans: "Ora guadagno 2800 euro al mese. Non ero più contenta, non vedevo possibilità di crescita"
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/21/lascia-il-lavoro-da-barista-per-fare-scatti-hot-su-onlyfans-ora-guadagno-2800-euro-al-mese-non-ero-piu-contenta-non-vedevo-possibilita-di-crescita/6811518/amp/ |
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Alla fine la prima settimana di lavoro è andata, e direi pure abbastanza bene, il gruppo di lavoro sono 7 ragazzi dai 26 ai 45, super estroversoni, però simpatici. Mi ci sto trovando abbastanza bene, il team lead ha 28 anni, quattro in meno di me e tra tipo due-tre mesi gli nasce il secondo figlio :pensando:
Rimane il problema dello stipendio e della lontananza ma per il momento me lo faccio andare bene, tra qualche mese cercherò di sfruttare questa esperienza come trampolino per fare altri colloqui |
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Solo che è lontano, pieno di traffico (mediamente un ora e quaranta per tornare a casa) ed è pagato il minimo sindacale, 18k. E il secondo giorno di lavoro mi hanno fatto entrare in sala operatoria per una manutenzione mentre operavano e non me lo aspettavo :o C'era uno steso con la pancia aperta a X e la tipa mi fa "tranquillo non guardare" :pensando: Però non mi ha fatto tanta impressione, mi da più "fastidio" camminare tra i corridoi dei reparti oncologici ad esempio |
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Ho fatto per sei mesi un lavoro simile, servizio tecnico per un grande gestore telefonico. I miei colleghi di team erano molto più giovani di me: tra i 20 e i 26.
Erano comunque quasi tutti estroversoni fidanzati. Il team leader aveva 27 anni anche lui sposato con un figlio. A volte il disagio era alle stelle, considerando anche come fossero tutti più giovani e tendevano ad escludermi Comunque il lavoro non era male ma alla fine ho lasciato perchè lo stipendio era troppo basso e non ci entravo con le spese |
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Ma poi possibilità di crescita in che settore ?! Io non sono contro questo genere di piattaforme e servizi, ma mi da fastidio che si usi la scusa della situazione italiana ,se pur pessima, ma comunque arranca andando avanti grazie una molteplicità di settori. Se si trattasse di una persona che ti dice , chiaramente e onestamente : Senti sono stufa di guadagnare poco, sgobbando come una macchina e voglio fare soldi in quel settore. In questo caso, non credo che ci sarebbe niente di male. Oppure : lavoro come barista e non ho mai visto uno straccio di promozione o riconoscimento , vado all'estero o in un' azienda più meritocratica con più possibilità di scalabilità professionale. Il punto è che non sono d'accordo con questa pubblicità kamikaze su questi percorsi. Come se fosse la strada più facile o semplice. Io non ci credo, sinceramente. Penso che sia giusto che se una persona VUOLE e possiede un carattere predisposto, sono la prima a fare un applauso. Ognuno il suo corpo e la sessualità la vive come ne ha voglia. Diverso se quella deve o diventa una strada alternativa, con una risposta del tutto errata a quello che è il problema principale, ovvero un organizzazione carente per aiutare imprese, lavoratori e famiglie ad andare avanti dignitosamente. Onlyfans, è una delle tante scelte che una persona può intraprendere, ma la narrativa di questi ultimi anni mi sembra un po' diversa. E parlando dell'Italia siamo anche messi bene da quel punto di vista. In spagna, da quello che ho potuto vedere e capire è ancora peggio. Lo sapete che non sono moralista o bacchettona, ma davvero. Io se fossi madre di un'adolescente, che viene bombardata di questi messaggi allettanti ovunque, vivrei in continuo stato di ansia. Comunque alla fine mi sono persa ma volevo chiedere... Qualcuno di voi lavora in proprio o ha pensato di farlo ? |
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Certo, le capisco queste ragazze che piuttosto che farsi sfruttare per due soldi in stage fasulli puntino su quello, adesso pure i ragazzi stanno cominciando ad aprirsi onlyfans. Però è svilente. E pensare che la piattaforma era nata per pubblicizzare gli artisti e i musicisti, non dicerto per farsi spalmare nutella sulle chiappe e mandare la foto in privato a Pippuzzo89 :( Ma poi tutti adesso che concedono interviste ai vari giornali, orgogliosi di far quella o quell'altra cosa fetish, confessando le varie rischieste ridicole che la gente gli chiede. La gente che paga non si rende conto di quante volte verranno prese per il culo dai suddetti, dietro le quinte... gli perculeranno dalla mattina alla sera facendosi beffe di loro: " anvedi sto coglione che sgancia 100 euri per una foto dei piedi" Se uno ha figli minorenni non c'è da stare sereni. |
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Il fatto che quando fai questi discorsi bisogna sempre stare attenti a calibrare ogni singola parola perché è un attimo venire accusati di limitare la rivendicazione del potere sul proprio corpo. E il fatto, che come hai detto giustamente tu, ognuno ha diritto di fare quello che vuole , ma la mente dei minorenni e a volte non solo (penso a situazioni magari al limite o comunque poco strutturate ecco ) è veramente molto facile farsi illudere che quella sia una scelta facile. Magari lo è anche, non lo metto in dubbio. Ma si può fare anche altro e si può lottare per avere anche altro. Lo stesso vale per i consumatori che comunque credo che abbiano la ragione per decidere come buttare i soldi, ma a mio parere rimane comunque qualcosa che andrebbe monitorato. Dopo una massiccia campagna di sensibilizzazione da ambo le parti. Un giorno ho litigato con il mio fidanzato , discutendo appunto di questo argomento. Lui in pratica mi ha detto che io sarei invidiosa. Alludeva al fatto che la mia fosse invidia perché per guadagnare quello che facevano loro in una settimana dovevo sgobbare parecchio. Certo, che fa incavolare. Ma non è che sono invidiosa di loro, ma arrabbiata per il fatto che le aziende italiani medie piccole grandi non danno le stesse possibilità ai loro dipendenti o collaboratori. E in più, pensare che se in futuro mi ritroverò per x motivi senza un euro (spero di no, ma mai dire mai ) dovessi scegliere tra la prospettiva di lavorare come una schiava o come sex worker. E' quello che innervosisce. La carenza di proposte alternative. |
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