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Dalle norme ad personam a quelle ad aziendam :).
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Menomale che uno degli slogan pidiellis è: non metteremo le mani nelle tasche degli italiani (come la sinistra). Non si dovrebbe promettere ciò che non si potrà mantenere (come fece Alemanno vincendo la poltrona di Roma dopo uno stupro in città), ma si sa che a molti piace essere coccolati sentendosi dire ciò che fa piacere.
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SILVIO FORI DA' COGLIONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!! |
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@winston: la civiltà sta arrivando anche a Napoli - e, finalmente, portata da un napoletano
ecco un bell'articolo su de magistris, con estrapolati i brani più interessanti http://www3.lastampa.it/politica/sez...o/lstp/410886/ «De Magistris - ci viene spiegato - non sopporta i ritardi» [..] In Comune deve aver portato una bella ventata di novità se non altro per l’età media dei componenti del nuovo staff. Trent’anni? Forse anche meno. [..] Onestamente, a girare per Napoli di spazzatura non se ne vede quasi più. Almeno in centro. Ma resta il non secondario problema della destinazione di questa spazzatura. [..] Governare avendo a che fare con la camorra non è facile per nessuno, Neanche per lui, che confessa: «Ogni tanto guardo in faccia il mio interlocutore e penso: e se fosse un camorrista? È un rischio continuo per chi amministra. Ma mi sono circondato di collaboratori che hanno combattuto per anni la camorra, dal mio capo di gabinetto che è un carabiniere a Narducci, l’ex pm, che fa l’assessore». Ha paura? «Ho fiducia nei napoletani. Un sindaco che lavora bene crea problemi di consenso alla camorra. Io ho capito che avrei vinto le elezioni quando ho visto come mi hanno accolto nei quartieri difficili: Scampia, Sanità, Pignasecca. Non è vero che i napoletani vogliono convivere con la camorra. Nessuno è contento che il proprio figlio debba andare a elemosinare un posto di lavoro». |
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http://www.ilfattodelgiorno.it/wp-co.../metastasi.jpg Come vedi è questione di circostanze storiche, che creano presupposti che a loro volta creano mentalità che a loro volta creano usanze che a loro volta creano presupposti che a loro volta creano circostanze storiche...ecc. ecc. Non c'è nulla di "genetico" o di "intrinseco", ha senso concentrarsi sui singoli problemi, non sugli "scontri di civiltà". |
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Intanto, gaudeamus igitur (cit.) :thumbup::riverenza::clap:
http://www3.lastampa.it/politica/sez...o/lstp/410817/ |
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Che ci sia qualcosa di intrinseco, invece, è palese e senza accorgertene lo hai detto tu stesso: come hai detto, certi problemi sono frutto di circostanze storiche..ma un popolo è la sua storia! Quindi i problemi sono intrinsechi al popolo :) Però la storia va avanti, e un popolo che smette di fare la vittima può scrivere la sua storia per cambiare se stesso e il suo destino. Esattamente come (spero) sta accadendo alla tua città. |
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NESSUNA NOTIZIA DALL’ISLANDA?
STORIE DI ORDINARIA RIVOLUZIONE… Di Marco Pala Qualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d’oggi? Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che sta succedendo in Egitto, dall’altro i mass-media non hanno sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda? Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l’Islanda verso il recente collasso economico. Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduce verso un’altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai “concittadini” islandesi? Ecco brevemente la cronologia dei fatti: 2008 – A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca dell’Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta. 2009 – A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto il Governo – la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) – costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5% 2010 – I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato. 2011 – A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debito stravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel quale confluiscono la maggiorparte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni legislative che si terranno. http://informarexresistere.fr/2011/0...a-dallislanda/ |
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ore 1.30 di notte... orario insolito... ma vado a nanna contento :D:D:D
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nella sua redazione finale... a scanso di cambiamenti in extremis... sono molto soddisfatto di questa manovra economica...
una manovra che chiede piccoli sacrifici a classi generazionali che per decenni hanno vissuto nel più profondo benessere (facendo crescere il debito) e che imprime, con misure concrete ed eccezionali, una sferzata potente al rilancio della libera attività giovanile soffocata da mille difficoltà congiunturali bene... si sta navigando nella direzione giusta... |
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