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re: Una vita da disoccupati
La mia vita in pratica :D Io attualmente sono disoccupato (cioè in verità da un pò ormai, diciamo da prima del virus per intenderci), ma in generale ho lavorato poco in vita mia (e non certo perchè non abbia voglia o sia uno scansafatiche, ma più che altro perchè ho sempre trovato porte chiuse in faccia e scarsissime opportunità in linea con i miei studi e le mie competenze) sempre con contratti a tempo, part-time, collaborazioni e poco più. Lavori di mesi o al massimo un anno. E questo nonostante laurea, specializzazione, master e titoli, che spesso servono giusto ad essere incorniciati in cameretta e nulla più. Mai avuto un lavoro duraturo, di anni. Tanti, troppi CV portati fisicamente presso aziende, o mandati senza ricevere mai risposta, o davvero raramente (che in Italia non sappiano cosa sia la mail?), o spesso delle enormi prese in giro con proposte lavorative che definirei oltre il ridicolo, farlocche e vero e proprio sfruttamento (da me quasi sempre cestinate, perchè va bene lavorare, ma non da schiavi e per due spicci). Ultimamente sto cercando di vedere se esce qualcosa all'estero, ma non è neanche facile, specie se non parli bene la lingua, e soprattutto se non hai competenze ed esperienze specifiche. Ma anche lì spesso trovi lavori veramente umilianti e poco più, e umiliarsi per umiliarsi, me ne resto in Italia a quel punto. O al limite continuare con lo studio, magari intraprendere qualche corso di formazione, o master, giusto per tenersi impegnato. Comunque la condizione di disoccupato certamente produce effetti nefasti sulla persona. Io mi sento spesso inutile. Una nullità. Uno che non ha futuro, se non andare sotto i ponti. E in certi periodi in questi anni ho anche proprio smesso di cercare, perchè vedevo che non usciva mai nulla. Poi magari riprendo, dietro incoraggiamento anche delle persone che ho vicino, sperando sempre che esca qualcosa in linea con le mie aspirazione. Ma in questo Paese hai voglia a sperare, credere nella meritocrazia, nelle opportunità...
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re: Una vita da disoccupati
Scrivo questo post per chiedere un consiglio agli utenti, cercherò di essere più chiaro possibile ma certi dettagli non posso rivelarli per ovvie ragioni e per evitare flame e fraintendimenti.
Andando sul sito di un grande ente pubblico ho visto che è stata indetta una selezione tramite una grande agenzia interinale (non un concorso) per assumere del personale tecnico e che in parte la mia esperienza potrebbe essere utile per essere assunto. In pratica decideranno in base all'esperienza, al voto di diploma e a due colloqui (uno tecnico e uno motivazionale), poi faranno una graduatoria da dove l'ente sceglierà i migliori per assumerli a tempo indeterminato. Anche ammettendo di superare la selezione il mio problema personale sono le uniche due sedi di lavoro obbligatorie che saranno di volta in volta scelte come destinazione dall'ente stesso e per me non è un dettaglio di poco conto visto che dovrei rimanerci perlomeno altri 25-30 anni: Destinazione 1) grande città italiana con alto costo della vita per tutto (affitti, cibo, rca ecc...), livello di sicurezza medio basso ma in compenso attrattiva per lavoro, turismo ecc... Destinazione 2) città medio piccola con basso costo della vita, vicina al mare ma ahimè, inutile negare l'evidenza, con grossi problemi di degrado e presenza radicata della criminalità organizzata locale. Sono tentato di partecipare alla selezione ma le due sedi non mi piacciono affatto, per motivi diversi l'una dall'altra anche se un posto nel settore pubblico a tempo indeterminato non è da buttare via di questi tempi. Voi che fareste al mio posto? Vi candidereste sapendo di restare probabilmente a vita nello stesso luogo oppure cerchereste altro? :pensando: |
re: Una vita da disoccupati
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Poi io sceglierei la seconda località solo perché vicina al mare :) |
re: Una vita da disoccupati
Peste sei sicuro di essere assunto poi dall'ente pubblico e non di lavorare sotto l'agenzia?mi pare molto strano e anche al limite della legalità che un ente pubblico assuma senza fare un concorso.
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re: Una vita da disoccupati
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Comunque non è il lavoro in se stesso che non mi attira, anzi... sono le due destinazioni e il pensiero di passarci quasi metà della mia vita che non mi piacciono.
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re: Una vita da disoccupati
Ma hai mai pensato a fare un concorso da vigile?qua in zona c'è ne sono tantissimi c'è un pò di roba da studiare ma il livello di chi partecipa non è altissimo studiando seriamente 2 o 3 mesi anche per chi non è un genio dello studio è altamente probabile che nè vinca uno almeno dalle mie parti
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re: Una vita da disoccupati
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La selezione che ho trovato direttamente sul sito dell'ente mi interessava perchè è in qualche modo attinente al mio percorso professionale e quindi credo di avere più possibilità di successo. |
re: Una vita da disoccupati
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Eccomi. 23 anni e faccio lavori saltuari, parenti e conoscenti mi prendono per il culo e lanciano frecciatine e battute perché non ho un lavoro e non ho niente da fare a detta loro. Della serie farsi i fatti propri no eh...
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