Re: Una vita senza amici ...
 

E ti credo che a tutti piacerebbe avere una famiglia o quantomeno una compagna, ma se questo non si può fare si faranno altre cose. Può essere stare da soli, oppure avere amicizie. Non ritengo l'amicizia una cavolata, anzi tutt'altro.
Quando vedi che avere una partner non è proprio possibile, o quantomeno non nel breve termine, allora riparametri la tua vita su altri valori. Non è un'obbligo, qualcuno farà così, altri continueranno a sperare nella storia.

Re: Una vita senza amici ...
 

Ok nulla da eccepire.
Poi c'è chi lavora 12 ore al giorno in uno squallido Mac Donald per 500 euro al mese. E ci credo che una persona del genere non avrà mai relazioni umane, non ha nemmeno il tempo e nemmeno si farà un futuro a livello economico.

Re: Una vita senza amici ...
 

È importante anche trovare persone che comprendano il fatto di non essere costanti nell'avere voglia di uscire stare in giro e socializzare

Re: Una vita senza amici ...
 

Loro confondono, loro pensano, vorrei dire all'altro utente...
Loro, sarebbero quelli che hanno problemi, tu ne parli da esterno a quei problemi, almeno da come scrivi traspare quello.
Ma chi ha scaricato la colpa sugli altri, ho semplicemente detto che per evitare le domande scomode vado in camera o comunque vado via subito.
Magari il mio problema fosse la timidezza intesa come essere timido e basta.
È dal 2018 che sono qui e dico i disagi gravi che ho nel socializzare e lo zero assoluto alle spalle e arriva puntualmente chi punta il dito. Loro credono, loro pensano che socializzare, loro qui, loro la.
Loro un bel corno, io ho semplicemente detto che per evitare domande scomode vado via.
Punto.
Cosa è sto l'altro utente,loro,loro.
Poi ho un nick, non capisco cosa vuol dire dialogare con una terza persona dicendo "direi al altro utente di non fare, di non scaricare.
Ma non sai parlare direttamente con una persona? Hai bisogno di una seconda persona come appoggio?
Nessuno mi deve niente, ma chi cazzo hai mai detto che qualcuno mi deve qualcosa?
Dal dire un proprio disagio in mezzo agli altri ed evitare le domande scomode non capisco cosa significa lo spuntare puntuale di alcuni che dicono, chiamandosi fuori dalla categoria, loro, "quelli li"
Cosa abbiamo, la peste perché non sappiamo socializzare?
Dici che la gente non cerca chissà che per socializzare, ma tu cosa ne sai del disagio che può avere una persona a trovarsi in mezzo alla gente e non sapere /non riuscire a trovare la forza di interagire per gravi carenze e problemi personali presenti da anni?

Re: Una vita senza amici ...
 

Fondamentale questo.

Re: Una vita senza amici ...
 

Questa cosa che hai scritto è così per il 90 % delle persone, solo che poi quando lo si dice, c'è sempre qualcuno che dice "ah, non è vero, ognuno è come è, se non sei scherzoso e festaiolo non c'è niente di male, se parli poco fa niente, guarda che tanto c'è chi apprezza anche quelli così"
Allora, vedi, lo hai detto anche tu, che praticamente chi non ride e non scherza sta sui coglioni quasi a tutti.
Ma allora perché quando la si fa notare sta cosa, c'è chi si inviperisce e mette su la rivoluzione francese dicendo ahhhhh non è vero!!!!????

Re: Una vita senza amici ...
 

Bravo Max. Rispetto.

Secondo me non è che uno silenzioso e che sta per le sue sta sui coglioni, non genera antipatia, solo che non fa neanche venire voglia di passarci ad esempio una serata. E sono anche io abbastanza così, infatti ora che non c'è più il gruppo nel quale uno che parla meno non si nota più di tanto, sono rimasto solo.

Re: Una vita senza amici ...
 

Poi che enorme cazzata venire qui a dire che socializzare ci vuole poco, che è semplice, che basta parlare di cose superficiali eccetera.
Ma chi dice ste minchiate ci crede davvero a quello che dice?
Le cose e gli argomenti superficiali? Quello può essere, ma attenzione, possono essere cose e argomenti superficiali che vanno bene e interessano a loro, o se anche cose non superficiali ma comunque devono essere cose che interessano a loro.
Io per esempio nella mia situazione personale di merda, mi possono piacere determinate cose di cui non frega un emerito cazzo a nessuno.
Timido? Ripeto, e magari il mio problema fosse semplice timidezza.
Delle cose alle quali posso interessarmi io, non frega un cazzo a nessuno, la moltitudine, la massa, o comunque la gente che non ha problemi a stare con gli altri, ama si le cose superficiali e leggere, ma sono argomenti e situazioni comuni, che piacciono un po' a tutti, ridere, scherzare, eccetera.
Di quello che fa una persona che per problemi suoi personali non riesce a inserirsi con gli altri, non frega un cazzo a nessuno, a nessuno, a nessuno.
Ma dio santo, ma è così difficile da capire il concetto?
Ma è così difficile da capire che il semplice timido non ha nulla a che vedere con problemi ben più profondi e radicati come quelli che hanno molti che stanno qui?
Molti, non tutti, perché vedo che alcuni se ne chiamano fuori, ci chiamano "loro..."
Ma una persona è proprio da buttare nella spazzatura se non sa fare il pagliaccio e far ridere come Aldo Giovanni e Giacomo? O non sa guidare la moto con l'abilità almeno di Pecco-Bagnaia? o non è un intenditore di vini? O non è un manager alpha di una grossa multinazionale? O non è uno chef stellato?
una persona può essere umile e rispettabile nella sua semplicità, anche se parla poco e non fa il deficiente per farsi notare.
Sinceramente per me le cose che contano sono altre, rispetto a quelle superficiali.
Una persona non si butta nel cesso solo perché parla poco e non fa ridere.

Re: Una vita senza amici ...
 

Pecco-Bagnaia xdxd

Re: Una vita senza amici ...
 

Su una cosa mi trovo d'accordo con max se vieni lasciato da parte perché parli poco e non fai sempre ridere si tratta di gente superficiale, va bene solo per rapporti superficiali

Questo è vero, anch'io ho sempre avuto difficoltà a trovare persone con cui instaurare rapporti non superficiali, soprattutto nella mia fascia di età è ovvio che la maggior parte dei dialoghi che si possono percepire comunemente in contesti ordinari sono basati su tempo libero, viaggi, vita sociale ecc., però l'errore che io commettevo e che spesso commetto ancora è quello di avere una visione altrettanto superficiale e non tenere mai in considerazione quella che è la complessità delle altre persone nel loro insieme, quando si è isolati e si hanno delle gravi carenze a livello relazionale si tende a idealizzare negativamente la vita altrui e ci si autoassolve attribuendo la colpa delle proprie mancanze alla superficialità e alla frivolezza delle altre persone. Io ho avuto l'opportunità di allacciare rapporti con gli altri e di stringere vere e proprie amicizie quando ho capito che in realtà il problema principale non era che gli altri pretendessero troppo o cose troppo stupide ma che io per prima non avrei comunque avuto nulla da offrire e che il loop di autocommiserazione e disprezzo nei confronti del mondo in cui ero caduta era la prima cosa che non mi avrebbe mai permesso di avere rapporti con altri se non a livello estremamente formale. Poi uscirne non è facile per carità ma la prima cosa da fare penso che sia proprio staccare la spina nel pensare su quanto sia andata male la nostra vita e su quanto sia futile il mondo altrimenti questo è il modo migliore per continuare a rimanere isolati perché così non riesci proprio ad avere quella tranquillità e quella spensieratezza minima per poter rapportarti in maniera serena con le altre persone, se quando ti rapporti con uno sconosciuto scatta sempre una sorta di "allarme" nel cervello che ti dice "lui ha tutto nella vita, io sono un impedito" è come se ti autoescludessi a prescindere, anche se davanti magari hai una persona disponibile, intelligente, empatica e per nulla superficiale.

Re: Una vita senza amici ...
 

Ma qua nessuno ti ha detto di diventare uno scienziato o di fare chissà quale scoperta per l'umanità e nemmeno confidare tutte le tue cose ad un estraneo perché non ha alcun senso. L'importante è cercare di avere un buon rapporto con tutti e socializzare di cose generiche. Se hai a che fare con uno che non parla mai, allora mettiti dalla contro parte e vedi se è facile.

Re: Una vita senza amici ...
 

Questa ragazza è stata perfetta nel descrivere la situazione. L'unica cosa che critico, che non hai colpe ma che non accetto, è il fatto di dire: gli altri non mi accettano perché non ho nulla da offrire. Non sono d'accordo perché dovrebbero accettarti come persona a prescindere e non pensare soltanto a ricevere.

Per il resto hai detto benissimo, tu in effetti ammetti di avere un problema e per comodità non scarichi tutta la colpa sugli altri dicendo che sono brutti cattivi ecc ecc, perché è facile costruire una bolla dove ci si crede perfetti mentre appunto la colpa è tutta degli altri stamdo sempre in allarme inutilmente e non socializzare perché tanto a casa ho almeno due parenti con cui parlare e poi tanto posso chattare su internet.
In passato ho fatto anche io queste cose e mi auto accuso, ho sbagliato io e a volte anche gli altri ma non sempre. Non è facile migliorare e concordo, ma nemmeno si può scaricare tutta la colpa sugli altri e dire: sono gli altri a dover fare qualcosa per me. Non è vero niente, sei tu che sbagli e che devi cambiare, sei tu a vedere cosa devi fare e non gli altri perché il problema è tuo e tra l'altro, se non frega niente a te figurati agli altri che non c'entrano niente.
E l'ultima frase di omnia racchiude tutto, puoi avere davanti una persona sia disponibile che capace ma tu in generale ti escludi e fai auto sabotaggio.

Questo non per criticare nessuno ma lo faccio per farvi crescere, io stesso avevo questi problemi e pensavo di dover essere capito ma se tu stesso sei timido la colpa non è degli altri. Non sono perfetti gli altri e non sei perfetto tu ma non è questo il problema, il problema è cercare di ottenere una condizione normale, questo è tutto.

Scusa se te lo dico ma con il tuo atteggiamento di dire che il problema è "vostro", che dovete capire che siete "voi" il problema, insomma, con questo atteggiamento di distacco, di accusa e di saccenza, non fai "crescere" proprio nessuno. Manco fossi Gesù Cristo.

Non si tratta di auto-incolparsi al 100% dicendo che è solo colpa nostra, ovvio che sarebbe stupido anche questo perché nessuno può avere colpa di essere nato in famiglie disfunzionali, di aver subito bullismo, di essere stato malato ecc., è lì che nascono per la maggior parte problemi di introversione grave e incapacità relazionali e per quello la colpa non è nostra, il senso di ciò che io vorrei dire è che per quanto giusto sia prendere atto di una condizione personale (anche se molto grave) e per quanto giusto possa essere mantenere una visione critica e disillusa del mondo in cui viviamo non possiamo accettare l'idea di vivere in un odio perenne nei confronti di noi stessi e degli altri; spesso quello di cui non ci rendiamo conto è che se continuiamo a star male per la nostra situazione è perché in fondo speriamo ancora di migliorarla ma poi non ci rendiamo conto nemmeno che il proseguire con la filosofia del "fa tutto schifo", "gli altri sono tutti così" e "la mia vita è stata solo un disastro" è in realtà il miglior modo per rimanere nella palude senza possibilità di fare un passo in avanti.

Re: Una vita senza amici ...
 

I rapporti vanno a fedback percepire aperture.
Se io percepisco indifferenza me ne sto per conto mio..che queste cose a 40 anni si debbano spiegare e veramente stucchevole

Re: Una vita senza amici ...
 

Di base il tuo discorso non è neanche sbagliato, ma bisogna tener presente che alcuni, molti non lo so, ma alcuni sicuramente si, hanno una situazione personale pesante, zero esperienze e zero relazioni alle spalle, zero passato, a parte i periodi delle scuole e quando si era piccoli che bene o male a 4 o 5 anni la situazione è più o meno simile per tutti, perché a 4 anni non sei adulto e ovviamente non si creano quelle spaccature nette che si creano nelle età adulta, quando gli altri crescono sotto ogni punto di vista e tu sei fermo al palo.
Non avendo assolutamente nulla alle spalle dal punto di vista personale di esperienze eccetera, è molto complicato che agli altri possa bastare o interessare di avere rapporti con chi ha questo genere di situazioni personali.
Sto vedendo qui in questi giorni, sto osservando da vicino, ancora più che al lavoro, certe dinamiche fra le persone.
Se non hai problemi, se non sei messo male dal punto di vista personale, se non sei depresso, insomma, se non hai questi problemi, risulta tutto facile e automatico intrattenere rapporti con le persone.
Ma per persone con gravi deficit comportamentali, é un muro difficile da valicare.
Non si tratta di pensare che gli altri sono scemi o è colpa degli altri, si tratta che comunque percepiscono se una persona ha delle difficoltà a interagire, lo vedono che uno è bloccato e non è spontaneo, poi non possono sapere la gravità dei tuoi problemi fino in fondo, ma il fatto che c'è qualcosa che non va in te lo capiscono perché vedono che non sai stare nei meccanismi sociali, nelle conversazioni, almeno io su di me vedo tutte ste cose

Re: Una vita senza amici ...
 

Avere degli argomenti sempre pronti secondo me aiuta..anche viaggi hobby..se si fa solo casa lavoro allora e inutile forse inserirsi..cercare di far vedere che in alcuni ambiti non si è a zero..

Re: Una vita senza amici ...
 

Ho fatto presente anche io sta cosa ieri, ho notato questo modo irritante di fare.
Possibile che gli altri non se ne accorgono?