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Re: Vi sentite dei falliti?
della mia ex classe delle scuole medie siamo tutti falliti a occhio e croce, lavorativamente parlando, tranne uno che fa il chirurgo.
senza contare chi ha avuto problemi di droga. da questi paesini è difficile fare successo, anche nel migliore dei casi sarei diventato uno che guadagna <3000 al mese |
Re: Vi sentite dei falliti?
a me piacerebbe andare a viterbo, o nelle marche...non so come sia l'ambiente sociale, ma sono stanca di questa città così caotica e sporca, mi piacerebbe andare in un posto più tranquillo e piccolo, ma abbastanza vicino a roma da poter vedere tranquillamente i miei amici e le persone a cui sono legata.
scusate se ho contribuito a deragliare il 3d |
Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
Lemarche dicono non son socievoli ma io lho trovata una regione interessante impostazione da nord con servizi impeccabili e non caotica.infatti voglio rivederla
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Re: Vi sentite dei falliti?
Io sono figlio di operaio e impiegata.non credo si aspettarselo un chirurgo plastico
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
No euri non dire cosi
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
Da piccolo andavo tutte le estati a castelmadama a trovare i parenti di mia madre. C'era un clima bellissimo mi ricordo. Poi viverci in pianta stabile non so come sia però non mi sembrava un paese molto burino.
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Re: Vi sentite dei falliti?
Gli ambienti coatti non ci puoi vivere se nonni sei cresciuto.ho dovuto lasciare casa in città per il degrado del quartiere che cera
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Re: Vi sentite dei falliti?
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Per il futuro nessuna speranza di miglioramento, nulla si è mosso (anche perché nulla ho fatto) in 20 anni, pertanto nulla lascia presagire che possa avvenire in futuro, anche perché le energie già minime che avevo si sono totalmente azzerate. Per me ogni mattina che mi alzo è quasi esclusivamente sofferenza, tranne rari momenti, ben lontani comunque da una parvenza del concetto di felicità. Oramai si è definitivamente sott'acqua e la superficie non la si raggiungerà mai più, dipende solo da quanto profondo sei e se ancora un barlume di luce riesci ad intravederlo. |
Re: Vi sentite dei falliti?
Io però vorrei fare una riflessione poco ragionata, ma forse con una prospettiva differente.
Premetto che non vuole essere un pensiero che va a sminuire le difficoltà altrui, ma magari riconsiderare capacità , possibilità e fallimento. Frida Kahlo, Michael J. Fox, Huang Guofu, lo stesso Beethoven , una sfilza di persone nel mondo della finanza e dell'imprenditoria ...Avrei potuto continuare ad elencare nomi di persone con difficoltà oggettive che hanno comunque raggiunto i loro obbiettivi. Loro sono persone che ovviamente sono arrivate addirittura al successo e hanno avuto riconoscimenti a livello internazionale, ma come loro che sono divenuti celebri, ci sono anche tanti altri/e sconosciuti. Anche io quando ero più giovane tendevo a non vedere speranze su determinate questioni e obbiettivi. ( il paradosso è che all'epoca ero ,nonostante tutto psicologicamente serena) Ma non so, crescendo ho cominciato a vedere in maniera differente la realtà che mi circonda e in generale cambiato il mio atteggiamento di menefreghismo/rassegnazione. Non voglio dire che bisogna essere dell'illusi, incapaci di riconoscere i propri limiti e non curanti delle problematiche oggettive , organiche e sociali che siano. Ma considerarsi un fallito , totalmente o solo in in alcuni ambiti è abbastanza auto-sabotante. Forse se si cambiasse la prospettiva da cui si guarda la nostra realtà, affidandoci a uno sguardo critico si riuscirebbe a trasformare quello che ad oggi è un "fallimento", come un semplice errore di percorso. |
Re: Vi sentite dei falliti?
Sostanzialmente condivido il tuo pensiero. Potrei aggiungere alla lista Michel Petrucciani, Bebe Vio, Giusy Versace e Alex Zanardi.
Sta tutto nella testa, nell'autostima che non riesco purtroppo a guidare (richiede una patente speciale) e -perché no- anche nell'illusione di fare qualcosa di utile. Avere comunque un certo ego positivo che faccia da propulsione e che ti spinga a fregarsene di come appari al resto del Mondo. Ahimè, non rientro in tutto ciò. Desolazione e sconforto. |
Re: Vi sentite dei falliti?
potrei definirmi più sfigato che fallito, o se volessi andarci pesante, una nullità. Per fallire avrei dovuto avere un (mio) obiettivo chiaro e definito, e finora non ne ho avuti. Adesso in realtà uno lo avrei, quindi sono a rischio fallimento, e invece se lo ottengo sarebbe un traguardo comunque da sfigato, ma di tale definizione in sè non mi interessa molto. E' il tipo di vita deprimente collegato, più che il giudizio della gente, a preoccuparmi. Il giudizio della gente è relativo, è più importante il mio (almeno finchè gli altri non lo esprimono e lo dimostrano coi fatti). Sono alla ricerca di un traguardo parallelo, più che un punto una linea da percorrere in realtà, che sarà probabilmente ancora da sfigato, ma che la vita me la faccia vivere meno peggio, che le dia in un certo senso un senso (seppur, sempre, magari da... sfigato).
* sfigato = socialmente disadattato, dis-integrato, beh sì in parte anche fallito (socialmente perdente) |
Re: Vi sentite dei falliti?
Proprio stasera parlavo con mio fratello e mi diceva che da dove partivamo, con la famiglia umile, è già tanto che non abbiamo fatto come gli altri coetanei tra ritiri di patente e guida in stato di ebbrezza.
Mi sono sentito sollevato che a dirlo fosse lui, oltre non era possibile andare, abbiamo già raggiunto grandi risultati. Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
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